
Michele Ciacciofera (1969), sardo di nascita e siciliano di adozione, cosmopolita per elezione. Abita e tiene atelier a Parigi. La sua pratica artistica spazia tra una vasta gamma di mediums: disegno, pittura, scultura, installazione, video, suono. Il suo impegno si estende anche al teatro contemporaneo attraverso l’attività di scenografo.
Nasce a Nuoro il 15 marzo 1969 e si trasferisce sin dall’infanzia a Palermo. Sin dall’inizio dell’attività dedica la sua ricerca al rapporto tra uomo e natura, all’esplorazione di tematiche come la memoria soprattutto archetipale, alle relazioni sociali con un approccio antropologico. La sua opera si confronta con temi prima esistenziali poi più segnatamente politici e sociali, attraverso un linguaggio visivo complesso dalla forte valenza simbolica. Successivamente, la contaminazione tra il proprio linguaggio espressivo e altre discipline come la letteratura e la storia – concepita come presupposto interpretativo necessario per un’analisi della contemporaneità - lo porta ad affrontare il tema del viaggio come momento meditativo, da cui deriva il ciclo dedicato a J. W. Goethe, esposto nel corso di due anni in Europa e USA. La rielaborazione di eventi personali traumatici, lo porta ad analizzare la persistenza della violenza e della tortura nelle società democratiche contemporanee. Le tematiche del suo impegno più recente riguardano: il ruolo dell’artista rispetto all’indifferenza secondo la concezione gramsciana; le emergenze culturali contemporanee dell’area mediterranea con particolare attenzione ai fenomeni migratori; il rapporto tra memoria archetipica e processi creativi.
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