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Inaugurazione mostra Laura de Santillana "ab-L'Essenza dell'Assenza"

Per la prima volta la mostra simbolo di Laura De Santillana, con opere inedite e sculture in vero soffiato Space Eggs.

Per la prima volta in Italia e in Europa, dopo il successo ottenuto negli USA del 2012, ab – l'Essenza dell'Assenza, la mostra di Laura de Santillana a cura di Sabino Maria Frassà, inaugura il 25 settembre presso lo spazio Gaggenau DesignElementi Hub di corso Magenta 2, a Milano, in collaborazione con CRAMUM.

ab – l'Essenza dell'Assenza è la mostra della maturità artistica di Laura de Santillana. Sculture in vetro soffiato e opere fotografiche riflettono, come spiega l'artista, sul fatto che "per capire chi siamo dobbiamo cominciare a togliere e ricercare l'essenza nell'assenza". Una mostra carica di significato anche per il fatto che ospita le inedite opere fotografiche "Velature" e il ciclo "Space Eggs".

Nate dopo un viaggio in India, definite "una rivelazione” da Balkrishna Vithaldas Doshi (Premio Pritzker nel 2018), con le opere del ciclo "Space Eggs" de Santillana riflette sull'origine del pensiero e dell'esistenza umana e dà “forma a grandi cervelli, uova, montagne/lingam e cellule, che invitano a riflettere “come per capire chi siamo si debba cominciare a togliere e ricercare l'essenza nell'assenza“. Lo stesso titolo "ab", fortemente voluto da artista e curatore, rimanda alle prime lettere dell'alfabeto e alla preposizione latina che indica partenza, distacco e l'allontanamento dall'origine, enfatizzando la ricerca ontologica alla base delle opere.

Per questo, Laura de Santillana vive il vetro non come un mero materiale con cui lavorare, ma come una metafora della stessa esistenza umana. Al proprio interno, il nucleo dell'uovo è costituito da masse cerebrali rappresentanti la nascita di nuove forme e pensieri, diversi da "ciò" che li ha generati, ma intimamente inter e intra-connessi. Le "uova-cervelli" del ciclo Space Eggs sono forse le opere più intime e meno note di Laura de Santillana, quelle che l'hanno portata a (ri)scoprire e liberare il proprio "ab", la propria essenza originaria. Il risultato è una pulizia mentale e una visione che ricade ipnotica sulle opere e sullo spettatore, a cui viene rivelata l'essenza nell'assenza.

Racconta il curatore: "L'artista ha negli anni portato e porta sempre più la materia vitrea all'estremo, in termini di dilatazione, temperatura o coesistenza con altri materiali. Le opere di Laura de Santillana presentate in questa mostra disegnano un percorso di ascesi dalla materia all'essenza. Per comprendere l'essenza delle cose bisogna accettare e anzi ricercare l'assenza, il vuoto e una "pulizia" che non è solo formale ma soprattuto interiore. Questo processo di ascesi è palesato tanto nelle opere del ciclo "Space Egg" quanto nell'elaborazioni fotografiche delle "Velature" in cui l'artista rielabora uno scatto fotografico che Fabio Zonta fece di una sua opera (Grand Transparent). Il risultato è una sorta di scintigrafia dell'opera che risulta irriconoscibile a meno che non si sovrappongano i 13 strati. L'artista espose le opere sovrapposte una sola volta nel 2014 a Venezia, ma ha scelto coerentemente alla "ricerca nell'assenza" di dargli forma definitiva esponendo i 13 strati singolarmente: de Santillana ha così accettato di perdere la comprensione dello scatto finale, che ritraeva una delle sue opera più iconiche per arrivare così all'essenza della materia"”.

La mostra rimarrà aperta fino al 15 novembre ed è parte del ciclo di mostre 'IN-MATERIAL, quando la materia si fa pensiero', progetto artistico e culturale ideato dal direttore artistico di CRAMUM Sabino Maria Frassà e promosso da Gaggenau, azienda del mondo del design che unisce la sapienza della lavorazione di materiali quali acciaio, vetro e legno, all'eleganza di una linea essenziale e altamente performante.

Così come gli artisti di In-Material travalicano il visibile, cogliendo e riportando l'essenza stessa e la parte immateriale e trascendente della realtà (Alberto Di Fabio con la pittura, Ingar Krauss con la fotografia, Laura de Santillana con la scultura, Paolo Scirpa con la luce), Gaggenau da 336 anni crea elementi di altissimo valore e pregio, connubio esemplare di cultura, materia e tecnologia.

La mostra ab – l'Essenza dell'Assenza di Laura de Santillana è dunque il terzo tassello nel ciclo che si succede per tutto il 2019 presso lo spazio Gaggenau di Milano, nato dalla collaborazione con il partner DesignElementi. Lo showroom di Corso Magenta 2 torna a essere palcoscenico per l'arte contemporanea, dimostrando ancora una volta la volontà di Gaggenau di raggiungere un ampio pubblico aperto alle nuove tendenze: la ricerca della bellezza è il minimo comune denominatore che accorcia le distanze tra brand e arte e tra spazi espositivi e showroom.

Next openings:

20 novembre 2019 – Paolo Scirpa

Laura de Santillana – biografia

Laura de Santillana è nata a Venezia. Si forma a New York dove lavora anche nello studio dei Vignelli. Dal 1975 al 1985 lavora per la Venini, azienda di famiglia, disegnando oggetti e lampade ora collezionati in tutto il mondo. Dal 1989 al 1993 è la direttrice artistica di EOS. Nel 1993 lascia il mondo del design per dedicarsi esclusivamente all'arte. La sua prima mostra è a Seattle. Da allora le hanno dedicato mostre in tutto il mondo: da Parigi e New York nel 1999 alla Biennale di Venezia del 2009. Realizza le sue opere tra Venezia, USA e Repubblica Ceca. I suoi lavori sono esposti in prestigiose collezioni pubbliche e musei - dal Victoria and Albert Museum al Metropolitan Museum of Arts, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi - oltre che in numerose prestigiose collezioni private. Dal 2015 collabora con Cramum, con cui partecipa a diverse mostre personali e che le dedica una prima mostra personale "I Fedeli" nel 2016 al Museo Francesco Messina di Milano.