Ubaldo Oppi

 Ubaldo Oppi, "Ritratto della moglie sullo sfondo di Venezia" (dettaglio), 1921, Collezione privata, Roma

  

Realismo Magico. L'incanto nella pittura italiana degli anni Venti e Trenta

Dopo Umberto Boccioni e Un’eterna bellezza, prosegue la stagione delle grandi mostre dedicate all'arte italiana del primo Novecento. Al Mart.

La mostra Realismo Magico, visitabile dal 3 dicembre fino al 2 aprile 2018 al Mart, è un'esposizione a cura di cura di Gabriella Belli e Valerio Terraroli, in collaborazione con 24 ORE Cultura. Questa mostra si appresta ad essere la prima tappa di un che approderà nel 2018 all’Ateneum Art Museum di Helsinki e al Folkwang Museum di Essen, la grande mostra della stagione invernale del Mart ripercorre le vicende del Realismo Magico in Italia attraverso una selezione di capolavori pittorici provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. 

Coniata dal critico Franz Roh in un celebre saggio dedicato alla pittura contemporanea (1925), la definizione Realismo Magico descrive una stagione artistica internazionale che ha conosciuto la sua fase più creativa e originale tra gli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento. Si tratta di un periodo successivo alle vicende delle Avanguardie storiche, segnato dal recupero della tradizione pittorica e scultorea.
La rappresentazione oggettiva che il termine “realismo” evidenzia si accompagna, in questa espressione, a un aggettivo che evoca le atmosfere sospese e surreali caratteristiche di questa corrente. La realtà è infatti punto di partenza di una trasfigurazione che passa attraverso l’immaginazione e la meraviglia, messa in atto da un gruppo di artisti tra cui spiccano Cagnaccio di San Pietro, Felice Casorati, Antonio Donghi, Achille Funi, Carlo Levi e Ubaldo Oppi.
Accanto agli interpreti più noti operano alcuni artisti attivi nelle realtà più locali dell’arte veneziana, triestina, torinese e romana, a conferma della trasversalità di temi e stili su cui converge l'esperienza pittorica italiana di quei decenni. Tra questi Mario e Edita Broglio, Leonor Fini, Arturo Nathan, Carlo Sbisà, Gregorio Sciltian, Carlo Socrate e Cesare Sofianopulo.
Il percorso espositivo propone oltre 70 opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private,le quali descrivono una parabola dell’arte significativamente legata agli eventi politici e culturali, tra gli anni Venti e Trenta. Dopo il dinamismo delle Avanguardie storiche si impone una tendenza artistica segnata dal recupero della tradizione pittorica e scultorea, ma allo stesso tempo erede delle ricerche sepolte dal conflitto che indaga la complessità delle fonti di ispirazione e le diverse declinazioni di ambito italiano, fa luce sulle novità interpretative che il Realismo Magico mette in campo rispetto ad alcuni generi della tradizione pittorica. È questo, infatti, il primo progetto realizzato dopo l’importante antologica curata da Maurizio Fagiolo dell’Arco, tenutasi tra il 1988 e il 1989 alla Galleria dello Scudo di Verona.