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Abitanti Sette sguardi sull’Italia di oggi

La mostra nasce con la volontà di promuovere lo sviluppo della cultura fotografica contemporanea attraverso campagne di committenza pubblica, valorizzare giovani fotografi italiani e incrementare il patrimonio fotografico delle collezioni pubbliche

Progetto promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie urbane in collaborazione con la Triennale di Milano e il Museo di Fotografia Contemporanea e con la partecipazione di Geico.

Il nuovo progetto presentato dal Museo di Fotografia Contemporanea e dalla Triennale di Milano presso il Palazzo dell’Arte è una riflessione collettiva sul tema dell’abitare contemporaneo realizzata da fotografi under 35.

Dopo oltre 10 anni, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo - Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie urbane avvia un progetto di committenza pubblica per riflettere sul paesaggio contemporaneo e affida al Museo di Fotografia Contemporanea l’ideazione e la promozione del bando ABITARE. L’esito è presentato nella mostra Abitanti. Sette sguardi sull’Italia di oggi, a cura di Matteo Balduzzi, aperta al pubblico da sabato 9 giugno a domenica 9 settembre 2018.
 
La mostra nasce con la volontà di promuovere lo sviluppo della cultura fotografica contemporanea attraverso campagne di committenza pubblica, valorizzare giovani fotografi italiani, incrementare il patrimonio fotografico delle collezioni pubbliche e sottolineare il ruolo chiave della fotografia per testimoniare, indagare e comprendere le trasformazioni culturali, sociali ed economiche.
 
Abitanti. Sette sguardi sull’Italia di oggi raccoglie le riflessioni di sette progetti realizzati su tutto il territorio italiano da nove artisti: Dario Bosio, Saverio Cantoni e Viola Castellano, Francesca Cirilli, Gloria Guglielmo e Marco Passaro, Rachele Maistrello, Tommaso Mori e Flavio Moriniello.
 
L’abitare è inteso nella sua accezione più ampia, con la volontà di costituire un collegamento tra il paesaggio e la presenza umana, abbracciando la società nel suo complesso. Ciò che si chiedeva ai giovani fotografi era di interpretare e visualizzare le nuove modalità di vivere i luoghi nella tensione che si sviluppa tra pubblico e privato, indagando la relazione tra interni ed esterni, reale e virtuale, individuale e collettivo.
 
“Gli artisti hanno operato animati da una forte tensione civile e sociale, spesso attraverso un profondo radicamento nei luoghi – racconta il curatore Matteo Balduzzi – . Con linguaggi e pratiche estremamente divergenti, che spaziano dalla fotografia documentaria all’immagine allestita, dall’attivismo proprio dell’arte pubblica all’applicazione di algoritmi, i progetti affrontano tematiche di grande attualità quali la condivisione abitativa, voluta o forzata, per ragioni di reddito o di mutua assistenza, la condizione di fragilità che caratterizza tanto le aree interne quanto situazioni di occupazione o autogestione, le interazioni tra tecnologia, immagine e corpo”.
 
I progetti vincitori sono stati selezionati tra le oltre trecento candidature arrivate da tutta Italia da un comitato scientifico composto da Fabio De Chirico, Dirigente della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie urbane, Giovanna Calvenzi, Presidente del Museo di Fotografia Contemporanea, Matteo Balduzzi, curatore del Museo di Fotografia Contemporanea e del progetto, Stefano Mirti, fondatore di IdLab, progettista e curatore della mostra 999. Una collezione di domande sull'abitare contemporaneo, Luigi Spedicato, sociologoall'Università del Salento e Milena Farina, ricercatrice in progettazione architettonica e urbana all'Università degli Studi Roma Tre.

Il progetto grafico e di allestimento della mostra sono a cura dello StudioFolder di Milano.