Fontana Leonardo VISORE

 

Lucio Fontana. Omaggio a Leonardo

La mostra offre una lettura in chiave moderna dell’opera del maestro rinascimentale attraverso i lavori su carta e le sculture in ceramica di Lucio Fontana realizzate tra gli anni Trenta e i primi anni Cinquanta.

Il Museo del Novecento celebra Leonardo da Vinci attraverso l'opera di Lucio Fontana, che ne guarda e reinterpreta il lavoro. La mostra dal 15 GIUGNO 2019 al 12 SETTEMBRE, Lucio Fontana. Omaggio a Leonardo, curata da Davide Colombo e allestita in Sala Fontana, all’interno del percorso permanente dedicato all’artista, offre una lettura in chiave moderna dell’opera del maestro rinascimentale attraverso i lavori su carta e le sculture in ceramica di Lucio Fontana realizzate tra gli anni Trenta e i primi anni Cinquanta.

Dalle linee vibranti e dinamiche di Fontana emergono infatti cavalli, cavalieri e battaglie che guardano agli studi di Leonardo per la “Battaglia di Anghiari” e per i monumenti equestri.

Inserita nel palinsesto Milano Leonardo 500, promosso e coordinato dal Comune di Milano in occasione del cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci, la preziosa esposizione prende spunto dalla Mostra di Leonardo e delle Invenzioni Italiane inaugurata il 9 maggio 1939 al Palazzo dell’Arte di Milano dove, nell’atrio d’ingresso della Triennale allestito dagli architetti Giovanni Muzio e Carlo Bruno Negri, la scultura con “Cavallo rampante dorato” di Lucio Fontana riprendeva un disegno leonardesco per la Battaglia di Anghiari. Il motivo viene rielaborato anche nel bozzetto in gesso del “Cavallo e cavaliere” presentato da Fontana al Concorso per la V Porta del Duomo di Milano nel 1952 - qui esposto.

Cavalli rampanti, guerrieri, centauri, cavalieri e cavalli marini, riproposti in molteplici rielaborazioni formali, plastiche e cromatiche animano Sala Fontana, in un ideale percorso cronologico che conduce alla “Struttura al neon”, realizzata per la IX Triennale di Milano del 1951, rimandando ancora una volta al Palazzo dell’Arte.

La celebrazione di Leonardo da Vinci, a cinquecento anni dalla morte, non si ferma tuttavia a un confronto iconografico con i cavalli impennati e gli studi di battaglie, ma diventa riflessione sull’approccio sperimentale che unisce i due artisti. Il primo a proporre un confronto metodologico tra Lucio Fontana e Leonardo da Vinci fu Emilio Villa. Il poeta e critico d’arte nel marzo del 1940 recensiva “Lucio Fontana. 20 disegni con una prefazione di Duilio Morosini” che inaugurava le “Edizioni di Corrente” e, soffermandosi su un disegno di “Battaglia” del 1936, affermava che Fontana “è tra gli artisti nostri il più acceso estro della semplicità, quello che più insistentemente ci richiama a una eterna intuizione leonardesca: ‘Ogni cosa in natura si fa per la sua linea più breve’”. Completa il percorso espositivo un significativo apparato documentario di cataloghi, fotografie e riviste dedicate alla mostra del 1939.