MONDRIAN TOUCH Photo Alessandro Marrazzo

 

La Fondazione CRC inaugura la nuova area espositiva multimediale di Cuneo 

Un innovativo progetto in anteprima assoluta dedicato a Piet Mondrian.

La Fondazione CRC inaugura il nuovo Spazio Innov@zione di via Roma 17 a Cuneo con un innovativo progetto espositivo in anteprima assoluta: “Piet Mondrian Universale – Immersive interactive experience”, con la regia e la direzione artistica di Alessandro Marrazzo e la consulenza scientifica di Ilaria Porotto e Andrea Lerda. La mostra resterà aperta gratuitamente al pubblico fino a domenica 1°aprile 2018, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13, sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per maggiori informazioni è possibile telefonare allo 0171/452720, oppure visitare il sito Internet www.spazioinnovazione.com o la pagina FaceBook della Fondazione CRC.
La mostra “Piet Mondrian Universale – Immersive interactive experience”, si focalizza sulla poetica del noto artista olandese Piet Mondrian (1872-1944) attraverso tutta la sua ricerca creativa e permetterà al pubblico di interagire con lo spazio espositivo grazie a un percorso multimediale interattivo, creando una narrazione continua in cui il visitatore è protagonista.
L’esposizione segna l’inaugurazione del nuovo Spazio Innov@zione, un’area espositiva multimediale dotata di tecnologie di avanguardia situata al piano terra dello stabile della Fondazione CRC, che ha trasformato gli storici locali nella prima galleria virtuale, immersiva e interattiva al mondo, capace di ospitare mostre ed esposizioni di arte e non solo. Un nuovo concept espositivo, un modo totalmente innovativo di proporre la fruizione dell’arte, attraverso un allestimento multimediale capace di immergere il visitatore in un’esperienza di straordinario impatto visivo ed emotivo.
Tutta la tecnologia digitale e l’installazione interattiva sono frutto di un raffinato progetto sviluppato da Alessandro Marrazzo e dalla sua equipe, che ha visto coinvolte oltre venti aziende specializzate in nuove tecnologie e informatica e oltre cento figure professionali. Il risultato, dopo 2 anni di prototipazione, è una tecnologia completamente interattiva completamente innovativa, un’anteprima internazionale che sarà possibile scoprire a partire dal 21 ottobre.
La mostra si inserisce nel ciclo di appuntamenti culturali promossi dalla Fondazione CRC in occasione dei 25 anni dalla nascita, dopo l’inaugurazione, a maggio, della scultura “Light Signs”, opera dell’artista italo-senegalese Maimouna Guerresi, esposta fino a fine anno nel cortile della Fondazione CRC a Cuneo e della mostra curata da Riccardo Passoni, “Io non amo la natura. Pop Art italiana dalle collezioni della GAMTorino”, ancora in corso nell’ex Chiesa di San Francesco a Cuneo, a cui va aggiunta la recente inaugurazione nella Chiesa di San Giuseppe ad Alba della mostra curata da Stefano Collicelli Cagol, “Enzo Cucchi dalle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea”. Chiuderà il calendario delle iniziative culturali l’esposizione in anteprima di un’opera ottocentesca appena restaurata di rilevanza mondiale al Museo della Ceramica di Mondovì.


LA MOSTRA Il concept, ideato dal regista, è un lungo percorso in cui lo spettatore viene condotto alla scoperta dell’arte e dell’universo di Piet Mondrian. Il primo è un viaggio nel tempo: grazie ad una meticolosa ricostruzione 3D a misura reale, attraversando la soglia della prima sala, si entrerà fisicamente nello studio di Mondrian. Una realtà virtuale attraverso la quale lo spettatore sarà proiettato nei primi anni del secolo scorso. Attraverso l’uso di videoproiezioni ad alta deIinizione, a 360° e interattive, l’esperienza immersiva sarà totale. Essere con l’artista, tra i suoi oggetti, muoversi nei suoi spazi e vedere con i suoi occhi, vivere per qualche minuto la sua vita e i suoi pensieri per capire come nasce e ciò che sottende la sua geniale visione artistica.
La comprensione dell’universo artistico di Piet Mondrian prosegue con un secondo viaggio, questa volta attraverso i luoghi che hanno segnato la vita e la carriera di Piet Mondrian. Da Amsterdam a Parigi, da Londra a New York, ogni luogo rappresenta una distinta fase nello sviluppo della sua arte, dalla pittura realista di fine ottocento, alle sperimentazioni post-impressioniste dei primi anni del XX secolo, dal suo coinvolgimento nel movimento De Stijl e le sue famose pitture a griglia Iino ad arrivare al dinamismo del suo lavoro tardivo negli Stati Uniti, ispirato dai ritmi del jazz e dalla vita frenetica della metropoli.
Il viaggio successivo, profondo e immateriale, è un viaggio nell’ispirazione.
Appassionato ballerino e cultore della nuova musica che in quegli anni stava esplodendo, Pietr Mondrian vedeva nel jazz l’inizio di un processo di rottura della
musica con il passato, l’abbandono del bello, della narrazione e dell’emozione, per un’evoluzione verso il ritmo puro, quindi, come nella sua pittura, verso una composizione totalmente astratta. I colori primari, le rette perpendicolari come note musicali. Come per le note musicali, così nella pittura si possono ottenere innumerevoli possibilità cambiando la dimensione o la collocazione spaziale dei rettangoli dai colori primari, tasselli compositivi elementari e sintetici per armonie dalle infinite combinazioni, capaci di rappresentare qualunque cosa: la vita, il tutto, l’Universale.
Il progetto si avvale della consulenza scientifica di Ilaria Porotto e Andrea Lerda, il cui lavoro ha permesso di sottolineare l’unicità della poetica dell’artista e il suo tentativo di guardare attraverso il naturale in modo da poterlo astrarre e così dare forma al bello universale.