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 Chinatown, New York 2018, 35x52 cm

 

DIGNITÀ di Gianmarco Taietti alla Fondazione Matalon

La mostra è un racconto per immagini composto da diciotto scatti che hanno come protagonista l’uomo nella sua dimensione lavorativa. Dagli Stati Uniti all’Indonesia, passando per l’Italia, la Romania, la Croazia, l’Olanda e molti altri luoghi.

La Fondazione Luciana Matalon è lieta di ospitare dal 18 al 28 settembre la prima mostra personale di fotografia di Gianmarco Taietti.

Il vernissage si terrà martedì 18 settembre alle ore 18.

 Dignità è un racconto per immagini composto da diciotto scatti che hanno come protagonista l’uomo nella sua dimensione lavorativa. Dagli Stati Uniti all’Indonesia, passando per l’Italia, la Romania, la Croazia, l’Olanda e molti altri luoghi, lo sguardo di Gianmarco restituisce con profondità e precisione attimi di vita quotidiana e personalità nobilitate da attività manuali sempre meno presenti nella nostra società contemporanea.

Le sue fotografie in bianco e nero uniscono la padronanza del linguaggio fotografico alla documentazione delle condizioni di vita e del lavoro degli uomini, cogliendo inaspettatamente i soggetti in situazioni reali e spontanee. 

Straordinario architetto di luci e ombre, Gianmarco rende eterni momenti che altrimenti sarebbero solo lo sguardo fugace di un passante. Ogni viaggio è nella sua essenza movimento, non solo geografico ma anche spirituale. Il suo viaggio personale si riassume nei concetti di ricerca, scoperta, osservazione e soprattutto fotografia.

GIANMARCO TAIETTI

Nasce a Milano nel 1971, si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Durante gli anni universitari rimane affascinato dalla camera oscura e si appassiona alla fotografia. Nel Giugno 2019 collabora come assistente di Livio Moiana per una serie di ritratti, scattando anche fotografie di back stage. Nello stesso mese, in occasione della mostra 'A mano a mano' tenutasi presso il Museo civico Floriano Bodini a Gemonio, espone una serie di fotografie che raccontano il progetto di Samuele Arcangioli per omaggiare 'Il lamento sull’ucciso', un gruppo scultoreo del 1961 collocato al centro del cortile del museo. Eclettico e creativo, Gianmarco Taietti esercita inoltre il suo talento con successo nei settori della grafica e della comunicazione.