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Ritratto di Refik Anadol Credits Efsun Erkilic

MEET Digital Culture Center dedica il mese di ottobre a Refik Anadol

L’artista sarà protagonista del celebre format Meet the Media Guru sabato 2 ottobre 2021 alle ore 18.30.

Artista digitale e star dei social con più di 400mila followers: per tutto il mese di ottobre MEET Digital Culture Center celebra Refik Anadol con una serie di iniziative che dal MEET si irradiano nella città di Milano, arrivando fino a Londra e New York.

Appuntamento cardine di questo calendario il talk di sabato 2 ottobre alle 18.30, che vedrà Anadol protagonista del celebre format Meet the Media Guru nel Teathre del MEET. L’incontro in cui Anadol parlerà del rapporto tra arte, scienza e nuove tecnologie, raccontando il suo percorso professionale sarà trasmesso anche in streaming sul canale Facebook e sul sito di MEET.

Refik Anadol è ideatore della grande installazione Renaissance Dreams, opera site-specific commissionata da MEET nel 2019 e creata appositamente per la Sala Immersiva del Centro internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo. Renaissance Dreams – inaugurata nell’autunno del 2020 con l’apertura di MEET e visibile fino all’inizio del 2022 – è generata a partire da un milione di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia, composta da quattro capitoli: pittura, scultura, letteratura e architettura. I dati di ciascun capitolo sono stati elaborati dall’intelligenza artificiale per mezzo di algoritmi GAN (Generative Adversarial Network), capaci di identificare caratteristiche comuni nelle immagini e nei testi del Rinascimento Italiano e produrre creazioni originali. Il risultato è una passeggiata ipnotica nell’arte, una composizione di forme multidimensionali dinamiche a cui l’intelligenza artificiale ha attribuito volumi e colori nuovi ed associato un sound design ad hoc. L’opera d’arte è un flusso audiovisivo della durata di trentacinque minuti: davanti agli occhi scorre una parte del corpus artistico rinascimentale, lasciando l’impressione di un bellissimo sogno ad occhi aperti. Una cavalcata emozionante e ipnotica che “risveglia” il legame con le tracce vive della storia dell’arte italiana. Renaissance Dreams sintetizza il lavoro pluriennale di Refik Anadol e del suo team internazionale di designer, data scientist, programmatori e architetti – quasi una bottega rinascimentale contemporanea – che esplora l’intersezione tra media, scienza e tecnologia per creare esperienze poetiche e coinvolgenti.

Grazie alla collaborazione tra MEET e Luxottica, per tutto il mese di ottobre Renaissance Dreams sarà al centro anche del progetto Luxottica for Art. Nel 2020, nel pieno della pandemia, con i musei chiusi al pubblico e le sale vuote di visitatori, in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali milanesi Luxottica ha acceso i suoi schermi digitali nelle più importanti vie e piazze della città per dare voce alla cultura e rendere l’arte accessibile a tutti. A ottobre, nei punti strategici del centro di Milano – Piazzale Cadorna, Piazza Cordusio e Corso Matteotti – i grandi schermi di Luxottica trasmetteranno per la prima volta un'opera digitale: pillole di tre minuti, pianificate in momenti strategici della giornata (12.57 e 18.57), regaleranno ai passanti la visione dei colori, delle luci, dei dettagli e delle emozioni dell’opera site-specific presente al MEET, dove potrà essere vista nella sua versione integrale.

Sempre nell’ambito di Luxottica for Art, a ottobre la pillola di Renaissance Dreams sarà trasmessa anche negli schermi Luxottica di Covent Garden a Londra e di Times Square a New York.

REFIK ANADOL

Refik Anadol (1985, Istanbul) è un media artist turco che risiede a Los Angeles, dove ha fondato il Refik Anadol Studio di cui è direttore creativo. La ricerca di Anadol sta al crocevia di arte, scienza, e tecnologia ed esplora i modi in cui macchine intelligenti e tecnologie digitali consentono di creare ambienti immersivi che cambiano la nostra percezione del tempo e dello spazio.

Nei suoi lavori pavimenti, muri e soffitti si dissolvono, interi edifici prendono vita da grandi quantità di dati e ciò che una volta era invisibile all'occhio umano diventa visibile, offrendo una nuova prospettiva e narrativa del mondo. Anadol non si limita ad integrare i linguaggi espressivi delle tecnologie negli ambienti, ma sintetizza le caratteristiche dei new media nel design degli spazi, pubblici e privati.

Il media artist turco ha all’attivo numerosi riconoscimenti tra cui il premio Lorenzo il Magnifico per la New Media Art della Biennale di Firenze; il SEGD Global Design Awards e del Google's Artists and Machine Intelligence Artist Residency Award.

Le performance site-specific di Anadol sono state presentate alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e all’Artechouse di New York (USA); in musei come The National Gallery of Victoria (Australia); santralistanbul (Turchia) e l’usine (Svizzera); presso festival e rassegne come Ars Electronica Festival di Linz (Austria); Sydney City Art (Australia); Seoul Haemong (Corea del Sud) e International Digital Arts Biennial di Montréal (Canada).

Refik Anadol è docente e ricercatore presso il Dipartimento di Design Media Arts di UCLA a Los Angeles.

MEET (www.meetcenter.it) è il centro internazionale per l’arte e la cultura digitale di Milano. Nato con il supporto di Fondazione Cariplo, vuole contribuire a colmare il divario digitale italiano nella convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico. Oltre al ciclo di incontri Meet the Media Guru con i protagonisti dell’innovazione mondiale, MEET promuove programmi di cross-fertilizzazione fra creativi digitali ed imprese, azioni e percorsi dedicati all’innovazione per la cultura, progetti espositivi ed allestimenti site-specific per istituzioni italiane ed internazionali. Uno spazio di 1500mq che Carlo Ratti Associati ha reinterpretato a partire dal concept del centro di cultura digitale lavorando sull'idea di fluidità, interconnessione e partecipazione. Lo spazio accoglie al suo interno anche la Cineteca di Milano, che firma un palinsesto autonomo di rassegne e proiezioni dedicate al cinema contemporaneo internazionale. Main partner di MEET è Intesa Sanpaolo. Sono partner del centro di cultura digitale Artemide, Mediatrade, Peugeot e George Brown College di Toronto.

 



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LE REGOLE DELL’ARTE. LA TUTELA, LA PROMOZIONE E LA TRASMISSIONE DEI PATRIMONI ARTISTICI E CULTURALI

Un evento rivolto a collezionisti privati, galleristi, professionisti del mercato dell’arte e consulenti patrimoniali. 

Il convegno si terrà 8 ottobre presso la Sala Romanelli della Reggia di Caserta dalle 14:30 alle 18:30. È organizzato dalla Sezione Territoriale di Napoli di ANCP, è rivolto agli appassionati del settore: collezionisti privati, galleristi, professionisti del mercato dell’arte e consulenti patrimoniali.

Sarà un’occasione per approfondire i principali aspetti che caratterizzano il mercato dell’arte, dall’attuale impianto normativo alla disciplina fiscale, fino alle nuove tecnologie, per consentire di implementare forme di collezionismo sempre più consapevole ed indirizzate verso una fruizione condivisa, pubblica, sociale e soprattutto duratura nel tempo.

Il convegno sarà moderato da Luigi Antonio Maria Rossi, Avvocato, Dottore Commercialista, Presidente dell'associazione consulenti patrimoniali. 

 

Per iscriversi utilizzare il seguente link ancp.eu

 

Programma e ospiti della manifestazione:

Marilena Pirrelli

GIORNALISTA - ARTECONOMY24

Ore 15:00

LO STATO DELL’ARTE: OVERVIEW DEL MERCATO DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI

Annapaola Negri-Clementi

AVVOCATO

Ore 15:20

L’ACQUISTO (IN)CONSAPEVOLE DELLE OPERE D’ARTE: NORME, RISCHI E CAUTELE

Alessandro Montinari

AVVOCATO

Ore 15:40

IL REGIME FISCALE DEI PATRIMONI ARTISTICI

Clarice Pecori Giraldi

ART COLLECTION MANAGER

Ore 16:00

LA GESTIONE DELLE COLLEZIONI NEL TEMPO

Roberto Cogliandro

NOTAIO

Ore 16:20

IL MECENATISMO PRIVATO ED IL SUPPORTO ALLA CULTURA

COFFEE BREAK

Paolo Gaeta

DOTTORE COMMERCIALISTA

Ore 17:00

VEICOLI DI GESTIONE E TRASMISSIONE: TRUST E FONDAZIONI

Chiara Paolino

DOCENTE UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

Ore 17:20

LE CORPORATE ART COLLECTION: IL RUOLO DELL’IMPRESA A FAVORE DELL’ARTE E DELLA CULTURA

Andrea Concas

ART ENTREPRENEUR E FOUNDER ART RIGHTS

Ore 17:40

INNOVAZIONE: LA TECNOLOGIA A SERVIZIO DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI

Raffaela Pignetti

PRESIDENTE CONSORZIO ASI CASERTA

Ore 18:00

SVILUPPO CULTURALE SOSTENIBILE

Sasha Vinci

ARTISTA

Ore 18:15

TESTIMONIANZE D’ARTISTA: Proiezione video “La Terra dei Fiori”

 

 

 



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©Jędrzej Nowicki

 

XII edizione del Festival della Fotografia Etica, a Lodi

80 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico in totale sicurezza attraverso progetti inediti che saranno esposti in spazi all'aperto e nelle prestigiose location della città.

Dal 25 settembre al 24 ottobre Lodi torna a raccontare il nostro mondo nella XII^ edizione del Festival della Fotografia Etica. Un mondo in continuo e veloce cambiamento di cui la fotografia congela il momento e ci aiuta a capire. A Lodi, ad aprirci finestre su situazioni e storie a noi spesso sconosciute, saranno 80 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico in totale sicurezza attraverso progetti inediti che saranno esposti in spazi all'aperto e nelle prestigiose location della città.

Cuore del Festival rimane il World Report Award-Documenting Humanity. Sei le sezioni che lo compongono, con i relativi vincitori scelti dalla Giuria composta da Svetlana Bachevanova, direttrice esecutiva della Fondazione FotoEvidence, Lauren Steel, co-fondatrice di Visual Thinking Collective, Gary Knight fotografo e direttore dell’agenzia fotografica VII, Alberto Prina e Aldo Mendichi, coordinatori del Festival della Fotografia Etica.

A partire dalla categoria MASTER, vinta dall’italiano Nicolò Filippo Rosso con Exodus, viaggio che documenta la lunga marcia di rifugiati e migranti dal Venezuela alla Colombia e dall'America centrale al Messico e agli Stati Uniti, in cerca di pace e libertà; la categoria SPOTLIGHT va al polacco Jędrzej Nowicki e al suo The Scars, resoconto di quella che oggi è considerata la più grande protesta antigovernativa nella storia della Bielorussia, iniziata nell'agosto 2020; la sezione SINGLE SHOT con lo scatto singolo del belga Alain Schroeder dal titolo Saving Orangutans, che denuncia il pericolo di estinzione dell’orangotango in Indonesia a causa della deforestazione incontrollata; la categoria SHORT STORY è stata anch’essa vinta dall’italiano Nicolò Filippo Rosso con Consumed by Grief, racconto del ritorno dei corpi di 13 migranti al loro villaggio natio in Guatemala, partiti pochi mesi prima in cerca di una nuova vita in Texas dove non fecero mai arrivo; la tedesca Jana Mai si è aggiudicata la categoria STUDENT con il lavoro The Descendants Of The Wolves, ossia la storia dei gagauzi, una minoranza turca di fede ortodossa cristiana che vive nell’area meridionale della Repubblica Moldova; infine la categoria FUTURE GENERATIONS, vinta dall’italiano Daniele Vita con Bathers, che ci porta a Catania sulle tracce dei giovani adolescenti dei “quatteri”, e della loro voglia di vita parallela spesso a scelte di criminalità e malavita.

Tutte le mostre del World Report Award sono raccolte e visitabili in Palazzo Barni.

FUJIFILM Italia, in qualità di Award Sponsor del WRA, sarà inoltre presente alla prossima edizione del Festival di Fotografia Etica come official partner, ruolo che ricopre da 8 anni. Con il suo supporto, avvalora e incoraggia il grande impegno che il Festival mette ogni anno in campo per celebrare la fotografia.

Molte altre le anticipazioni di questa edizione:

Nello Spazio Approfondimento, ex Chiesa dell’Angelo, ritorna a Lodi dopo 10 anni un maestro del fotogiornalismo mondiale, l’americano Eugene Richards, che ci porterà nell’America profonda tra Mississippi e Arkansas per vedere quali promesse erano state fatte 50 anni fa alla comunità afroamericana, e quante di quelle si vedono realizzate oggi. Storie che raccontano la povertà endemica, il razzismo, la violenza e la lunga strada ancora da percorrere per raggiungere l’uguaglianza, in una mostra assolutamente inedita in Italia.

Tra le belle novità di quest’anno c’è sicuramente lo Spazio Outdoor, che coinvolgerà i Giardini di Lodi portandovi nientemeno che la notissima fotografa americana Ami Vitale con A Daring Giraffe Rescue, cronaca del salvataggio drammatico e pirotecnico al tempo stesso di un gruppo di giraffe di Rothschild dall'isola di Longicharo, un pinnacolo roccioso di lava nel mezzo del lago Baringo, nel Kenya occidentale. Queste mostra sarà gratuita, uscendo dai palazzi e dalle sedi espositive per incontrare il pubblico a cielo aperto.

 

Grande attenzione, come sempre, sarà per la sezione Uno Sguardo sul Mondo, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone due percorsi realizzati in collaborazione con Agence-France Press attraverso lo sguardo di diversi fotogiornalisiti che raccontano La democrazia americana messa alla prova. Una nazione divisa, e Siria: dieci anni di conflitto; l’iraniano Farshid Tighehsaz, invece, con la sua The New Name of Death racconta l’impatto dell’attuale pandemia in una nazione complessa come l’Iran.

Il Festival della Fotografia Etica accoglierà anche una tappa del progetto RESET di Sistema Festival Fotografia, di cui fa parte assieme ai principali festival di fotografia nazionali, con tre mostre a Palazzo Modignani. La prima sarà del fotografo Francesco Andreoli con (Un)Vaxxed, foto-inchiesta iniziata ancora prima della pandemia che affronta il tema delle vaccinazioni; la seconda vede protagonisti Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni con il progetto Questa terra è la mia terra, che racconta l’epidemia della Xylella Fastidiosa nella penisola salentina negli ultimi sette anni; infine Mattia Marzorati con La terra dei buchi, che racconta di industrie inquinanti, discariche e cave che hanno rappresentato una enorme risorsa per il business dell’interramento dei rifiuti.

Un delicato progetto verrà esposto nello spazio Corporate for Festival, un’area in cui ospitiamo progetti di responsabilità sociale d’impresa in collaborazione con aziende che vogliono sostenere efficacemente la cultura e sensibilizzare il pubblico su tematiche d'impatto etico e sociale. La mostra firmata da Silvia Amodio dal titolo Io ero, sono, sarò ha lo scopo di attirare l’attenzione sul tumore al seno e sulla prevenzione e sarà visitabile presso il bellissimo chiostro del Museo Gorini. Il progetto è reso possibile grazie al supporto di Coop Lombardia, azienda che da sempre sostiene i progetti culturali, che torna per il secondo anno al Festival.

Continua l’appuntamento con il Premio Voglino, sezione Fotografia Etica, che quest’anno è stato assegnato ad Alfredo Bosco e al suo Forgotten Guerrero, reportage che documenta l’attuale situazione politica e sociale dello stato messicano di Guerrero, un posto caratterizzato da violenza e i disordini a causa della guerra per la droga del paese. Lo spazio espositivo sarà quello della Banca Centropadana.

Contemporaneamente al Festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere, in quanto FFE – OFF non è un’estensione del programma principale del Festival della Fotografia Etica.

Il team educational del Festival proporrà le consuete visite guidate per le scolaresche su prenotazione dal lunedì al venerdì. Ha inoltre lavorato a un Kit Didattico Digitale gratuito per i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, elaborato insieme al Festival Fotografia Europea, nell’ambito del progetto RESET Sistema Festival.

Le mostre saranno inoltre arricchite da contenuti multimediali accessibili attraverso appositi QR code inseriti nei percorsi espositivi che permetteranno di scoprire le storie dietro le immagini, informazioni utili su come muoversi in città durante le giornate dell’evento e cenni storici alle bellezze di Lodi.

Infine, sarà possibile incontrare alcuni degli autori dei reportage proposti, farsi autografare il libro del fotografo preferito acquistato presso il bookshop del Festival della casa editrice Emuse.

Un’edizione decisamente “potente” che oltre per la qualità delle mostre si connoterà per il livello degli incontri, le visite guidate con i fotografi, le letture portfolio, le presentazioni di libri e per le attività educational destinate agli studenti delle scuole medie e superiori, che quest’anno verranno organizzate come di consueto in presenza, ma anche online.

Sempre importante è il sostegno di Epson, Imaging partner del Festival, che continua ad essere al nostro fianco nella sfida tecnologica di portare le immagini all’aperto attraverso la realizzazione di mostre outdoor per una nuova fruizione dell'Immagine fotografica.

Anche quest’anno si rinnova il sostegno di Erbolario, da sempre supporto del Festival e del territorio.

Le mostre, nelle sedi espositive al chiuso, saranno accessibili solo se si è in possesso di biglietto acquistabile online, o in loco, e del green pass - Certificazione verde COVID-19.

Per tutte le informazioni sui biglietti visitate il sito del Festival www.festivaldellafotografiaetica.it

Per i primi due weekend tariffa EARLY BIRD.

Per rispettare le norme su l'assembramento, si suggerisce il più possibile l’uso della prenotazione tramite la biglietteria online, onde evitare code.

 

 



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 Go-go Obelisk. Al via la più grande disseminazione artistica di Lorenzo Marini. Si parte dalle Marche

Prende il via la più grande disseminazione artistica dell'artista capostipite della "Type Art".

Dopo il successo delle installazioni di Siena, Milano, Roma e Firenze, l'arte di Lorenzo Marini si fa sempre più sociale e installativa, invadendo letteralmente tutta la Regione delle Marche. Con Go-go Obelisk prende il via la più grande disseminazione artistica dell'artista capostipite della "Type Art".

50 opere, 2 sedi istituzionali (Palazzo Buonaccorsi di Macerata e il Teatro Politeama di Tolentino) e 4 installazioni (a Macerata, Tolentino e Recanati) sono gli incredibili numeri alla base del nuovo progetto "Free Type: Go-go Obelisk" di Lorenzo Marini curato da Sabino Maria Frassà e visitabile-visibile fino al 14 novembre.

"Protagonisti assoluti sono la bellezza e la libertà". Spiega l'artista: "Dopo quello che tutti noi abbiamo vissuto, è il tempo di liberarci per andare avanti. Io ho cominciato liberando le lettere dalla schiavitù della loro funzione. Attraverso la corrente artistica della TypeArt ho voluto scardinare alla base il modo stesso in cui parliamo e ragioniamo. È tempo di celebrare la bellezza del Mondo, partendo dalla geometria che compone le lettere, abbandonando il gregge della tipologia alfabetica. Dobbiamo pensare "out of the box", dobbiamo reinventarci. Partiamo dalle lettere che non sono necessarie solo per leggere o per scrivere, ma possono essere la base stessa per alimentare la fantasia e l'immaginazione." Come sottolinea il curatore Frassà “L’arte per Lorenzo Marini è un percorso di catarsi volto a trovare la Parola. L’arte rappresenta quindi quel senso non sempre così ben definibile, ma che ha riempito e riempie ogni giorno la nostra vita quotidiana”.

L'artista nelle Marche è riuscito a dare forma per la prima volta a un'azione diffusa di disseminazione di arte su un territorio vasto quanto un'intera Regione. Grazie alla collaborazione con la Guzzini, l'artista ha avuto così modo di liberare pienamente la sua arte nello spazio, diffondendo su tutto il territorio delle Marche le inedite installazioni Go-go Obelisk. Lorenzo Marini spiega che "Ho voluto seminare il bello per le strade che viviamo ogni giorno. I miei 10 obelischi sono fatti di specchi e delle mie lettere liberate. Nascono per accompagnarci nella nostra vita quotidiana, riflettendo la nostra ritrovata libertà e mostrandoci la bellezza di ciò che ci circonda. Non solo, saremo noi stessi parte delle opere d'arte riflettendoci in esse. Ho perciò scelto di cominciare questa disseminazione diffusa d'arte dai miei luoghi del cuore delle Marche: da Tolentino, città che ospita la Biennale dell’Umorismo che ho diretto per anni, a Recanati, culla della letteratura italiana, a Macerata, che considero luogo eccezionale di sintesi tra tradizione e innovazione, tra estetica ed etica".

In merito agli obelischi Sabino Maria Frassà spiega così il significato di queste opere: "Gli obelischi di Lorenzo Marini sono lo specchio della nostra esistenza. Le nuove lettere di Marini possono essere considerate come una sorta di evoluzione degli antichi geroglifici egizi: questi nuovi types, così come ama definirli l’artista, sono costruiti a partire da simboli e loghi legati alle lettere per vicinanza semantica o di forma. L'artista diventa un archeologo del futuro. Il risultato è un impossibile nuovo alfabeto visivo di cui la grammatica e la sintassi devono essere ancora scoperte o inventate. In questo modo le "lettere liberate" di Marini sono i geroglifici della contemporaneità che raccontano vizi e virtù della nostra società: il culto della forma è in fondo la storia della stessa umanità che non può che vivere in bilico tra essere e apparire"

Lorenzo Marini è un artista italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Marini ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova, ma si è laureato in architettura e ha lavorato con successo nel mondo della pubblicità per trent’anni. Tra le sue ultime mostre personali si ricordano: "Di Segni e di Sogni" a Santa Maria della Scala di Siena, "Alphatype21" all'Istituto Italiano di Cultura Los Angeles, "Dal Silenzio alla Parola" alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e "Out of Words" al Gaggenau Hub di Milano. Nel 2016 Marini ha un’intuizione artistica che lo porta a celebrare la bellezza delle lettere. Nel 2017, forte di questo successo, crea il “Manifesto per la liberazione delle lettere” diventando, di fatto, il caposcuola di un nuovo linguaggio artistico: quello di dedicare ad ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando così le lettere dall’obbligo della funzione, per celebrarne la pura bellezza intrinseca. Le opere pittoriche di Marini possono essere lette come la traduzione in arte contemporanea di campagne pubblicitarie, con una rigorosa logica degli spazi e degli equilibri, nella sua prima ricerca sui Visual. Così come possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo,  in questa seconda fase artistica.

Dal 2017 l'artista collabora attivamente con CRAMUM 

 

 



 GianMariaTosatti Ritratto fotoMaddalemaTartaro

 GianMariaTosatti, ritratto foto MaddalemaTartaro

 

 Gian Maria Tosatti Direttore artistico della Quadriennale

Il nuovo responsabile della programmazione culturale dell’istituzione, nonché unico artista al Padiglione Italia della prossima Biennale di Venezia.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione La Quadriennale di Roma, presieduto da Umberto Croppi e composto da Lorenzo Micheli Gigotti, Fabio Mongelli, Valentina Tanni ha affidato a Gian Maria Tosatti l’incarico di Direttore artistico della Quadriennale di Roma per il triennio 2021-2024.

Tosatti (Roma, 1980) è quindi il nuovo responsabile della programmazione culturale dell’istituzione, la cui missione è quella di promuovere l’arte italiana contemporanea. Il suo nome è stato individuato al termine di una procedura di selezione cui hanno preso parte 43 candidate e candidati in risposta a un avviso pubblicato lo scorso maggio.

Le candidature sono state esaminate da una Commissione incaricata dal Cda della Fondazione e composta, oltre che da Umberto Croppi e dal Direttore generale Ilaria Della Torre, da Valentina Tanni come membro interno e da Laura Cherubini, come membro esterno.

La scelta di Gian Maria Tosatti ha tenuto conto delle caratteristiche delle sfide che attendono l’Istituzione nel prossimo triennio. Un periodo indubbiamente di transizione, che si colloca tra due edizioni di Quadriennale d’arte (l’ultima conclusa a luglio 2021 e la prossima attesa nel 2025) e in una fase di progettazione del futuro trasferimento di sede, atteso a partire da fine 2023, all’ex Arsenale Clementino Pontificio.

L’incarico a una figura di grande forza visionaria, con una profonda conoscenza delle arti visive e significative esperienze di direzione e curatela di progetti culturali, è apparso dare i necessari elementi di garanzia.

“Siamo certi che, con Gian Maria Tosatti alla Direzione artistica, la Quadriennale riuscirà a dare una scossa alla propria programmazione e a consolidare il suo ruolo di riferimento per la promozione dell’arte italiana contemporanea”, affermata Umberto Croppi, che prosegue: “chiamare un artista è una sfida che trova però conferma nelle più avanzate manifestazioni internazionali e realizza l’intenzione espressa all’inizio del mio mandato, quella di riportare gli artisti al centro dell’istituzione”.

“Questo incarico, arrivato quasi simultaneamente alla mia designazione per il padiglione italiano alla Biennale di Venezia sembra il secondo movimento di un unico respiro”, dichiara Gian Maria Tosatti, che poi contiunua: “Nel mio percorso, l’impegno – a volte faticoso, a volte esaltante – di stimolare la costruzione di dialoghi solidi e critici fra gli artisti è stata una linea di condotta costante. Non ho mai pensato che si potesse scrivere una sola pagina di storia dell’arte che fosse una storia di solitudini. La storia dell’arte è una sinfonia di confronti, serrati, aperti, illuminanti. Questo terrò a mente nel dar corso ad una prospettiva esaltante che torna a responsabilizzare fortemente la figura di un artista”.

Il prossimo novembre sarà presentata la nuova programmazione, che muoverà dalle linee di indirizzo stabilite dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione: una linea di attività dedicata alla ricerca e alla promozione dell’arte emergente; iniziative di formazione e di aggiornamento professionale nell’ambito delle arti contemporanee; iniziative volte alla creazione di rapporti stabili di collaborazione con istituzioni analoghe all’estero; iniziative di comunicazione, ricerca e formazione relative al mondo delle tecnologie digitali e di rete.

Note biografiche

Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) è un artista visivo italiano. I suoi progetti sono indagini a lungo termine su temi legati al concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale. Il suo lavoro consiste principalmente in grandi installazioni site specific concepite per interi edifici o aree urbane. La sua pratica coinvolge spesso le comunità connesse ai luoghi in cui le opere prendono corpo. Tosatti è anche un giornalista e scrittore. Collabora con il Corriere della Sera e con la rivista Opera Viva. Scrive saggi sull’arte e la politica. È stato designato come unico artista del Padiglione Italia alla 59. Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia.

 



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 Achille Lauro debutta al Mudec, al museo la sua Wunderkammer

Il Mudec di Milano ospiterà l’evento di presentazione del libro fotografico di Achille Lauro: “Achille Idol is present. Photo book experience“.

Dal 22 settembre al 10 ottobre resterà in mostra al Mudec, il museo delle Culture di Milano, l'esposizione La camera delle meraviglie di Achille Lauro, una Wunderkammer con i suoi abiti sanremesi firmati Gucci, ma anche un allestimento che mostra il backstage attraverso foto, strumenti e persino tazzine di caffè sporche di rossetto.

Lo svelamento della mostra sarà il clou e il termine dell'evento speciale Achille "Idol is present".

Photo Book experience che inizierà il 22 settembre alle 16:30 con il firmacopie del libro fotografico "Achille Lauro" edito da 24 ORE Cultura, con una sua performance (prenotazione obbligatoria su Eventbrite).

Performance canora, ma non solo. Chi conosce Lauro sa che l’Arte si esprime a tutto tondo, attraverso il linguaggio del corpo, un preciso outfit, uno studiato approccio fotografico e cinematografico. In sostanza, musica, arte, moda, teatro, fotografia, video, dove l’elemento della sorpresa e dell’inatteso sono considerati una componente nodale del progetto artistico.

Quello di mercoledì 22 settembre non sarà il classico firmacopie. La consegna del libro autografato dall’artista non avverrà infatti in maniera canonica, ma in puro stile Lauro. Il libro è il medium, Lauro il Messaggio. Il libro ha dato accesso al grande pubblico a nuove ed inedite tematiche che si celano dietro le performance di Lauro e di fatto segna un nuovo corso nella carriera dell’artista.

Alle 19.30 ci sarà un Talk: Achille Lauro dialoga con esperti creativi sul processo generatore delle sue performance degli ultimi tre anni. Il Talk andrà in diretta streaming su ilsole24ore.com e sulla pagina Facebook de “Il Sole 24 ORE”.

A seguire si terrà un talk durante il quale l’artista si confronterà con esperti creativi sul processo generatore delle sue performance degli ultimi tre anni. Il canovaccio visuale del racconto sarà rappresentato dagli scatti presenti nel libro fotografico. Attraverso un percorso a ritroso si sveleranno tutti i retroscena e le curiosità celate dietro le sue principali performance artistiche. Sul palco ci saranno alcuni tra i tanti creativi e professionisti che hanno preso parte alla costruzione delle ispirazioni dell’artista.

Alle 20.30

La camera delle meraviglie di Achille Lauro Abiti firmati Gucci e tante altre curiosità esposte fino al 10 ottobre al MUDEC.

La giornata si concluderà con lo svelamento di alcune delle vetrine polilobate che perimetrano la l’Agorà del Mudec: appariranno gli abiti firmati Gucci, che hanno segnato gli ultimi due anni di carriera dell’artista, con un focus sulle esperienze sanremesi. Una wunderkammer delle meraviglie. L’allestimento sarà un'esplosione 3D del libro, un’esperienza visiva a supporto della sua presentazione e promozione, un evento a tutto tondo che utilizza tutti i mezzi artistici. L’enfilade lunga 22 metri, consisterà nell’affiancare la perfezione estetica della performance, con i suoi mirabili abiti, alla reale vita del backstage, attraverso uno still life degli scenari che mostrano le fasi di produzione e di creatività precedenti al palco. Ancora una volta il tema dell’inatteso diventa parte integrante delle performance dell’artista, catturato nell’attimo della sua creazione attraverso scatti fotografici d’autore. Strumenti, aste, chitarre, abiti iconici, ma anche tazzine di caffè sporche di rossetto, bottigliette d’acqua accartocciate, diari, appunti, trucchi, parrucche e marchingegni con finto sangue. L’esposizione racconterà il processo creativo dell’artista e del suo team, sbirciando nei momenti in cui l’arte ha preso vita. Il mondo prima dell’inatteso del palcoscenico riprende la sua forma e si espone.

L’art direction del progetto è a cura di Lauro De Marinis e Nicolò Cerioni in collaborazione con 24 ORE Cultura. L’allestimento delle vetrine museali è a cura di Leandro Emede, fotografo le cui opere sono presenti nel libro.

IL LIBRO “Achille Lauro” edito da 24 ORE Cultura Immagini iconiche e scatti inediti dall’archivio personale, disegni dell’artista, fotografie di backstage, testimonianze e aneddoti: dal 23 settembre esce “Achille Lauro” edito da 24 ORE Cultura, la prima grande antologia di immagini sull’artista, dedicata non solo ai sui fan e follower, ma a tutti gli amanti della moda, dell’arte e della cultura pop. Un incredibile portfolio di immagini iconiche, provocatorie, candide e sorprendenti, tratte dal suo archivio personale, scatti inediti e fotografie di backstage a raccontarne l’evoluzione visiva nel corso degli anni, tracciando la storia di uno dei più controversi personaggi del panorama musicale italiano.

È inoltre disponibile, solo su richiesta contattando direttamente l’editore all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., una speciale edizione limitata in 115 copie numerate e autografate dall’artista. Realizzato in stretta collaborazione con l’artista, il volume “Achille Lauro” vuole celebrarne la figura analizzandone lo stile, i video e le performance, fino ai provocatori “quadri” portati in scena nell’ultimo Festival di Sanremo.

Con un format ampio e finiture raffinate - esse stesse ispirate ai look dell’artista - il libro è arricchito da disegni appositamente realizzati dallo stesso Lauro, testimonianze e aneddoti raccontati da figure vicine all’artista. Attraverso i saggi dello storico della moda Matteo Guarnaccia, dello stylist Nick Cerioni, del music manager Angelo Calculli e della social media manager Francesca Limardo, i lettori possono scoprire le ragioni che lo hanno reso assolutamente unico nel panorama artistico contemporaneo. Un libro-oggetto unico nel suo genere che, attraverso l’originalità della grafica, la scenografica copertina lenticolare e l’uso di un font espressamente studiato e realizzato per Achille Lauro, esprime perfettamente l’identità di un artista dalle mille sfaccettature: sperimentatore, signore di tutti gli eccessi, amante dello straordinario e del bizzarro.

Scheda tecnica libro Titolo: Achille Lauro Editore: 24 ORE Cultura Formato: cartonato, cover lenticolare 26,5 x 34,5 cm Pagine: 280 pp. con 192 pagine illustrate Prezzo: € 79,00 Codice ISBN: 978-88-6648-547-6 Bilingue italiano-inglese In vendita in libreria e online Speciale edizione limitata firmata e autografata Acquistabile solo su richiesta contattando direttamente l’editore all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Prezzo: € 250,00

24 ORE Cultura Società del Gruppo 24 ORE, 24 ORE Cultura (www.24orecultura.com) è una delle realtà di maggior spicco del settore culturale italiano ed europeo. Editore di volumi illustrati nei settori dell’arte, dell’architettura, della moda e del design, è anche produttore e organizzatore di mostre d’arte ed è partner delle più prestigiose case editrici e dei principali musei internazionali. 24 ORE Cultura gestisce inoltre il MUDEC – Museo delle Culture di Milano: progettato da David Chipperfield, è un polo interculturale e multidisciplinare dedicato alle culture dei cinque continenti.

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