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 Interaction Napoli 2022, ph Francesco Squeglia

 

Fondazione Made in Cloister presenta INTERACTION NAPOLI 2022

Tele e sculture, realizzate per interagire tra loro e con la struttura rinascimentale del Chiostro di Santa Caterina a Formiello a Napoli.

Installazioni site specific, ma anche tele e sculture, realizzate per interagire tra loro e con la struttura rinascimentale del Chiostro di Santa Caterina a Formiello a Napoli; 28 artiste e artisti da tutto il mondo sono i protagonisti di INTERACTION NAPOLI 2022, prima edizione di una rassegna internazionale con cadenza biennale, promossa da Fondazione Made in Cloister e curata da Demetrio Paparoni, che dal 12 marzo al 17 settembre 2022 abiterà i suggestivi spazi del Chiostro, sede della Fondazione.

Gli artisti: Laurie Anderson, Ljubodrag Andric, John Armleder, Paolo Bini, Maurizio Cattelan, Frederik De Wilde, Sergio Fermariello, Giovanni Frangi, Georg Oskar Giannakoudakis, Wang Guangyi, Peter Halley, Gottfried Helnwein, Paolo Iacchetti, Ruprecht von Kaufmann, Liu Jianhua, Iva Lulashi, Jason Martin, Rafael Megall, Marco Neri, Mimmo Paladino, Nicola Samorì, Julian Schnabel, Vibeke Slyngstad, Natee Utarit, Joana Vasconcelos, Ronald Ventura, Nicola Verlato, Serena Vestrucci.

Il dialogo degli artisti con gli spazi della Fondazione e con il territorio di Porta Capuana è sempre stato al centro della mission di Made in Cloister e INTERACTION NAPOLI 2022 ne diventa una nuova ambiziosa estensione: in una città da sempre globale come Napoli, in cui linguaggi differenti si confrontano senza perdere le proprie peculiarità e convivono al di sopra di ogni conflitto, la mostra cerca di trasmettere un preciso messaggio sociale, culturale, politico e dialogico.

Buona parte degli artisti, infatti, fanno interagire tra loro le opere presentate, opere che partono da poetiche spesso lontane sia dal punto di vista formale che concettuale; dunque, le singole opere, seppur espressione del lavoro personale di ogni artista, non vogliono essere percepite singolarmente ma in relazione all’insieme.

La mostra propone il concetto di “azione” unito a quelli di “cooperazione”, di “fare”, di “costruire”. - afferma il curatore Demetrio PaparoniIl titolo della mostra rimarca infatti l’esigenza di coniugare il “fare” con il “costruire insieme. INTERACTION NAPOLI ha un'identità talmente marcata da non poter essere replicata in altri spazi, con la stessa struttura e offrendo la stessa percezione”.

Nel ribadire le finalità della Fondazione, il Vice-presidente Davide De Blasio ha chiarito inoltre che:“L’interazione è un linguaggio naturale del progetto Made in Cloister. Significa confrontarsi, dialogare, abbassare le difese ed accettare di crescere e lavorare insieme. Tutte le attività che la Fondazione svolge da oltre sei anni nell’area di Porta Capuana nel Centro Storico di Napoli puntano a mettere insieme, piuttosto che a dividere, a stimolare l’incontro tra artisti ed artigiani, a contaminare linguaggi artistici differenti, e – sempre – ad includere la comunità locale”.

La Fondazione Made in Cloister è nata nel 2012 su iniziativa di Rosalba Impronta e Davide de Blasio con il restauro del chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, raro esempio di Rinascimento napoletano e archeologia industriale, che versava in uno stato di totale abbandono. È una fondazione privata riconosciuta, parte di Federculture, iscritta all'albo della Regione Campania, la prima Fondazione ad aver stipulato una convenzione con il Comune di Napoli in ambito culturale.

La storia del luogo e la sua posizione hanno definito il progetto di riconversione: recuperare una parte del patrimonio culturale della Città di Napoli per destinarla al rilancio delle tradizioni artigianali rinnovandole con spirito contemporaneo attraverso la realizzazione di progetti con artisti e designer internazionali. Il progetto Made in Cloister si articola su tre pilastri: recupero e riconversione del patrimonio artistico per uno sviluppo coerente con la vocazione del territorio; rilancio del “fare artigianale” attraverso l’interazione tra maestri artigiani e artisti e designer internazionali; rigenerazione urbana e l’impatto sociale di un progetto culturale.

INTERACTION NAPOLI 2022 è realizzata con il contributo dell'azienda D&D D'Amico, in collaborazione con la Fondazione Erri De Luca e il patrocinio del Comune di Napoli.

 



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FRANCESCO DILUCA "GIARDINI" - Cento sculture riempiono la città di Lodi

Lodi, tra i territori più colpiti dall’emergenza pandemica, torna a celebrare la vita.

Con la grande mostra “Francesco Diluca. Giardini”, a cura di Angela Madesani, storica dell’arte e curatrice indipendente, Lodi, tra i territori più colpiti dall’emergenza pandemica, torna a celebrare la vita.

Dal 6 marzo al 24 aprile 2022, circa cento sculture in ferro di dimensioni ambientali, create appositamente per gli spazi lodigiani e dislocate in cinque tra i luoghi più suggestivi della città, raccontano il rapporto tra uomo e natura, le piccole e grandi tracce che il primo lascia sulla seconda e il rispetto che sempre dovrebbe essere sotteso a tale rapporto.

Le installazioni sono collocate alla Collezione anatomica Paolo Gorini, all’ex chiesa dell’Angelo, al Teatro alle Vigne, oltre che all’ex chiesa di Santa Chiara Nuova e alla prestigiosa sala dei Filippini, all’interno della Biblioteca Laudense, queste ultime solitamente chiuse al pubblico e aperte appositamente per questa occasione, facendo della mostra un momento prezioso di riscoperta della città.

La rassegna, frutto di un lavoro durato circa tre anni, è promossa e sostenuta dal Comune di Lodi e realizzata in collaborazione con l’ASST Lodi e la Collezione anatomica “Paolo Gorini”.

La mostra si struttura come un grande giardino ideale, inteso come convivenza armoniosa di pluralità: ogni sede – ogni “giardino” – dialoga con tutte le altre raccontando, attraverso le installazioni dalle forme organiche, una storia di fragilità, di precarietà, ma anche di forza, di resistenza e di resilienza. In definitiva, di rinascita. «“Giardini” è una metafora della vita, delle molteplici forme dell'esistere e del resistere», dichiara l’artista.

Il tempo è un altro tema cruciale dell’esposizione: il tempo infinito, spesso uguale a se stesso, che la pandemia ha imposto all’uomo nel periodo di lockdown, ma le cui caratteristiche di ciclicità e ripetitività appartengono intrinsecamente al mondo naturale.

«Non ci troviamo tuttavia – dichiara la curatrice – di fronte a una mostra sul COVID e sulle sue conseguenze. La rassegna è una riflessione in cui l’analisi è nei confronti della natura, del suo rapporto con l’uomo. Non esiste una sola risposta di fronte a opere di questo tipo, si legge, piuttosto, tra le righe, un’aspirazione alla capacità di reagire al trauma, alla perdita, alla tragedia. L’arte diviene così faro imprescindibile per la società civile».

Il punto di partenza ideale del percorso espositivo è il Museo Gorini, all’interno del quale vi sono cinque cicli di opere: Germina, Skin, Radicarsi, Papillon e Kura Halos. Cinque installazioni a rappresentare le stagioni della vita: dalla nascita alla maturità, dalla morte alla rinascita, il cui unico punto fermo è il continuo mutamento.

Tutte le sculture sono infatti figure di metamorfosi: esili strutture arboree antropomorfe all’interno delle quali si fa spazio la natura, che si tramutano in foglie (d’oro), farfalle o coralli, simboli per eccellenza del cambiamento.

In questa stessa sede avrà luogo, la sera dell’inaugurazione, la performance Post fata resurgo durante la quale una scultura realizzata in un particolare filato metallico prenderà fuoco producendo una miriade di scintille e lasciando intravedere parti del corpo, organi e filamenti venosi che accendono una continua reazione a catena. Ne nascerà un’opera nuova, diversa – Micelio – che sarà poi collocata nella Chiesa di Santa Chiara Nuova.

Nella Biblioteca Laudense trova spazio Memento: come nell’antica biblioteca sono presenti volumi preziosi, ma fragili e quindi intoccabili, così in Memento i libri sono pietrificati e dunque inutilizzabili. Diventano un monumento alla memoria, a un grande sapere che non può essere fruito.

All’ex Chiesa dell’Angelo è collocata Giardini, una grande installazione composta da circa trenta sculture antropomorfe a grandezza naturale: creature in bilico tra l’umano, l’animale e il vegetale in cui il rapporto tra uomo e natura si fa evidente.

Anche le opere esposte nelle nicchie della facciata del Teatro alle Vigne sono pensate per entrare in dialogo con la città. Si tratta di due sculture dorate, parte della serie Radicarsi.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Eclipse, con un testo critico di Angela Madesani, le fotografie di Giorgio Gori e apparati bio-bibliografici aggiornati.

 

Scheda della mostra

Titolo Francesco Diluca. Giardini

A cura di Angela Madesani

Promossa e sostenuta da Comune di Lodi

In collaborazione con Asst Lodi, Collezione Anatomica “Paolo Gorini”

Sedi Lodi, Museo Anatomico Paolo Gorini, Santa Chiara Nuova, Biblioteca Laudense, ex Chiesa Dell’Angelo, Teatro alle Vigne

 

Date 6 marzo – 24 aprile 2022

Opening sabato 5 marzo, ore 18 – performance ore 20, al Museo Gorini

Orari Ex Chiesa dell'Angelo, Ex Chiesa di Santa Chiara Nuova, Museo Gorini*:

martedì - venerdì, ore 15-19 / sabato - domenica, ore 10-19

*Le opere esposte negli spazi della Collezione anatomica del Museo Gorini sono visibili con i seguenti orari: mercoledì, ore 10-12 / sabato, ore 9.30-12.30 / domenica, ore 14.30-16.30

 

Biblioteca Laudense - Sala dei Filippini

martedì – sabato, ore 9.15-18.15

Ingresso libero

Info al pubblico t. 0371.409410/229 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Catalogo edito da Eclypse con un testo di Angela Madesani

Sponsor Esselunga, Jaguar Land Rover di Galluccio Angelo, Bar Studios, DAV, Banca Credito Cooperativo Laudense, Basement

Con il contributo di Capson, Inhedited, CD, Oak Seed Studio, Edilga Srl di Gashi Uke

 



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 Arnaldo Pomodoro, L’inizio del tempo n. 2, 1958 (piombo, zinco e stagno - 230 × 270 cm). Catalogue Raisonné n. 91. Colonia, Collezione privata Foto: Dario Tettamanzi. Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro 

 

Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta Open Studio #1. L'inizio del tempo. Le ricerche spazialiste di Arnaldo Pomodoro

Primo appuntamento con un nuovo ciclo di Open Studio, allestimenti temporanei nello Studio di Arnaldo Pomodoro per approfondire temi e periodi inediti della ricerca dell’artista

Con la mostra L'inizio del tempo. Le ricerche spazialiste di Arnaldo Pomodoro, il 6 marzo 2022 la Fondazione Arnaldo Pomodoro dà avvio a un nuovo ciclo di Open Studio, allestimenti temporanei negli ambienti dello Studio di Arnaldo Pomodoro che, con cadenza annuale, raccontano e approfondiscono temi e periodi poco conosciuti della ricerca dell’artista, esponendo opere, documenti e materiali d’archivio originali.

Protagonista del primo Open Studio è L’inizio del tempo n. 2 (1958 – 230 × 270 cm), un grande bassorilievo in piombo, zinco e stagno, proveniente da Colonia e restaurato nel corso del 2021.

In quest'opera emblematica, che già evidenzia il clima di superamento dell'Informale, Pomodoro indaga lo sviluppo spaziale di una superficie non più strutturata dalle scritture segniche che caratterizzano i suoi esordi, ma concreta e consistente, animata da un segno gestuale e assoluto.

Accanto a L'inizio del tempo, si vedranno in mostra un gruppo di sculture, disegni e studi progettuali - alcuni in prestito dallo CSAC di Parma - e numerosi materiali d’archivio (fotografie, cataloghi, riviste, ritagli stampa, carteggi...), in un allestimento che dà conto della genesi dell'opera e del periodo di attività tra il 1957 e il 1964, fino ad arrivare alla realizzazione del Grande omaggio alla civiltà tecnologica (1960-1964 – 24 × 8 m) per la facciata dell’Università Popolare di Colonia, sintesi poetica tra le indagini su segno-scrittura e segno-materia, del quale vengono esposti gli inediti collage progettuali.

Nel Grande omaggio – prima prova dell'interesse e dell'impegno sul piano architettonico e urbano dell’artista – Pomodoro porta nella scultura, sulla vasta superficie di cemento e bronzo, una trafittura di tocchi, incavi, nodi, orme e impronte: un linguaggio illeggibile, ricco di storia, quasi simbolico e al contempo premonitore dei circuiti dei primi “cervelli elettronici”.

MODALITÀ DI ACCESSO

Visita libera: un giovedì al mese, ore 17:00 (biglietto unico 5€ / ingresso gratuito per gli Under 26)

Info e prenotazione qui

Visita guidata: tutti i giovedì e nelle domeniche di apertura straordinaria (intero 11€ / ridotto 8€)

Info e prenotazione qui

Gli ambienti dello Studio Arnaldo Pomodoro non sono interamente accessibili a persone con gravi disabilità motorie.

 



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 Hiwa K, Pre-Image (Blind as the Mother Tongue), 2017, still da video. Video HD monocanale. Courtesy dell'artista; e KOW, Berlino. Collezione Fondazione In Between Art Film

 

Fondazione In Between Art Film è lieta di annunciare STILL - Studi sulle immagini in movimento Piattaforma di ricerca sulle immagini in movimento CAPITOLO 4

Il progetto si manifesta come una raccolta online di riflessioni in forma di saggi e conversazioni sulle immagini in movimento che esplorano opere appartenenti alla Collezione della Fondazione.

Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il quarto capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Il progetto si manifesta come una raccolta online di riflessioni in forma di saggi e conversazioni sulle immagini in movimento, che esplorano opere appartenenti alla Collezione della Fondazione e le pratiche di artisti con cui la Fondazione ha collaborato e collabora tramite iniziative di commissione o co-produzione.

Il quarto capitolo di STILL comprende quattro studi:

Double Exposure è una conversazione intima e profonda tra l’artista Hiwa K e Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, fondatore e direttore artistico di SAVVY Contemporary, Berlino. In questo viaggio poetico, Hiwa K ci guida nell’esplorazione dei concetti di trasformazione, transizione e trascendenza attraverso alcuni dei suoi lavori video più importanti, come Nazha and the Bell Project (2007–15), Pre-Image (Blind as the Mother Tongue) (2017), e View from Above (2017), che fanno parte della nostra Collezione.

Close-Up è un avvincente saggio di Barbara Casavecchia, scrittrice, curatrice indipendente ed educatrice. A partire dall’installazione multimediale Power Plants dell’artista Hito Steyerl, che abbiamo co-prodotto nel 2019 in occasione della sua mostra personale a Serpentine Galleries di Londra, Casavecchia evoca i limiti dei macro modelli epistemologici contemporanei nel loro disegno astratto della realtà alla luce della viriditas botanica di Ildegarda di Bingen.

Cross-Cutting offre un studio approfondito di Erika Balsom, professoressa di studi cinematografici al King’s College di Londra, dove ripercorre gli albori dell’interesse nei confronti del cinema e delle sue modalità espositive da parte dell’arte contemporanea attraverso la storica mostra Passages de l’image, tenutasi al Centre Pompidou di Parigi nel 1990.

E per First Look, Teresa Castro, professoressa associata in studi cinematografici presso la New Sorbonne University – Parigi 3, esamina la nostra recente acquisizione filmica The Heart of a Tree (2020) dell’artista Clare Langan, inquadrandola in un dibattito più ampio sulle possibilità speculative della fantascienza nell’immaginare il futuro dell’umanità tra le gravi minacce della crisi climatica che il mondo sta affrontando.

Grazie alla collaborazione con artisti, scrittori, curatori e ricercatori internazionali, questa piattaforma di ricerca è concepita come parte integrante della missione della Fondazione nel promuovere la cultura delle immagini in movimento, con il desiderio di contribuire alla letteratura e alla conoscenza che circonda la opera di artisti la cui visione arricchisce e ispira il nostro lavoro.

STILL è un progetto sviluppato dal team della Fondazione In Between Art Film su un’idea di Alessandro Rabottini, direttore artistico, e curato con Bianca Stoppani, editor, insieme a Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini, Curatori.

Coordinamento: Alessia Carlino, project manager.

Progetto grafico: Mousse Agency.

https://still.inbetweenartfilm.com

Fondazione In Between Art Film promuove il dialogo tra i diversi linguaggi artistici del nostro tempo, esplorando i confini tra video, cinema e performance.

Su iniziativa della sua Fondatrice e Presidente Beatrice Bulgari, la Fondazione sostiene il lavoro di artisti e istituzioni che esplorano il campo delle immagini in movimento attraverso mostre, nuove produzioni e partnership internazionali.

La Fondazione prosegue il lavoro della casa di produzione In Between Art Film, fondata nel 2012 e che negli anni ha stretto collaborazioni con istituzioni internazionali come la 55a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, il MAXXI di Roma, la Tate Modern di Londra, Documenta 14, Manifesta 12, miart, il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Lo schermo dell'arte di Firenze, il Dhaka Art Summit e Loop Barcelona. 

 

 



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AL VIA IL CONCORSO FOTOGRAFICOUNPUBLISHED PHOTO 2022

Il concorso è promosso dalla Fondazione culture e musei e dal MUSEC di Lugano, in collaborazione con la 29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano e l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia.

Sono aperte le iscrizioni all’edizione 2022 del concorso internazionale UNPUBLISHED PHOTO (UP). Giovani fotografi nati fra il 1986 e il 2004 hanno tempo fino al 10 aprile per sottoporre i loro portfolio. Il concorso è promosso dalla Fondazione culture e musei e dal MUSEC di Lugano, in collaborazione con la 29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano e l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia.

Unpublished Photo è un concorso volto a individuare giovani talenti della fotografia contemporanea, di età compresa tra i 18 e i 36 anni. L’obiettivo è promuovere e valorizzare le tendenze dell’arte fotografica attraverso un’azione a sostegno della creatività senza limiti, per questa ragione il concorso è sia a tema libero, sia aperto all’ampia gamma di possibilità tecniche offerte dalla fotografia.

Nato nel 2018 e giunto quest’anno alla sua quarta edizione, il concorso richiama ogni anno un numero crescente di giovani artisti da tutto il mondo. L’iniziativa è stata lanciata dalla galleria milanese 29 ARTS IN PROGRESS, ed è poi stata ripresa nel 2020 dal MUSEC di Lugano, con l’intento di rafforzare la collaborazione transfrontaliera e sostenere la valorizzazione del lavoro dei giovani artisti.

Una giuria composta da personalità di spicco del mondo della cultura e della fotografia selezionerà quattro autori finalisti tra i partecipanti.

Grazie alla partnership con la De Pietri Artphilein Foundation il concorso UP22 assegna al primo classificato un premio monetario di CHF 2.000; il secondo classificato riceve CHF 1.500, mentre al terzo e al quarto finalista vanno CHF 1.000 ciascuno.

Una selezione delle opere dei finalisti di UP22 sarà pubblicata all’interno di un elegante booklet fotografico.

Inoltre la De Pietri Artphilein Foundation con Artphilein Editions, realizzerà e pubblicherà un pregevole libro d’artista in edizione limitata, interamente dedicato al progetto di uno dei finalisti.

Come già negli anni 2020 e 2021, anche quest’anno il MUSEC presenterà al pubblico le opere dei finalisti, esponendole dal 20 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023 a Lugano nella sua sede di Villa Malpensata.

La mostra sarà l’occasione per richiamare collezionisti e appassionati di fotografia e per far scoprire al pubblico le nuove tendenze e i linguaggi espressivi del panorama contemporaneo internazionale.

Al termine dell’esposizione a Lugano, le opere esposte entreranno a far parte delle collezioni del MUSEC, arricchendo così un patrimonio fotografico che conta oggi oltre 40.000 opere dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri.

 

Membri della giuria

Hans Georg Berger – Fotografo (Presidente)

Riccardo Calimani – scrittore e storico

Luca Casulli – Co-fondatore di 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Francesco Paolo Campione – Direttore del Museo delle Culture di Lugano - MUSEC

Caterina De Pietri – Direttrice della De Pietri Artphilein Foundation

Paolo Gerini – Presidente della Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone

Giovanna Palandri – Cancelliere dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

 

Come partecipare

Possono partecipare tutti i fotografi nati fra il 1986 e il 2004.

I candidati possono sottoporre fino al 10 aprile 2022 i loro portfolio, composti da 10 immagini, una descrizione del progetto e una breve biografia. Modulo di adesione online e regolamento del concorso disponibili al seguente link: https://www.fcmusei.ch/contest/

 



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Nuova edizione di miart 2022

Con 151 gallerie da 20 Paesi la ventiseiesima edizione della fiera – la seconda diretta da Nicola Ricciardi – rafforza la portata internazionale e consolida il legame con Milano e le sue istituzioni.

Dal 1° al 3 aprile 2022 (anteprima VIP il 31 marzo) torna miart la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano. Giunta alla sua ventiseiesima edizione e diretta per la seconda volta da Nicola Ricciardi, miart è la prima fiera d’arte del 2022 in Italia e tra le prime in Europa. Con le sue 151 gallerie provenienti da 20 Paesi resta un appuntamento imprescindibile per il pubblico e i collezionisti italiani e internazionali alla ricerca di grandi capolavori del Novecento, delle ultime generazioni di artisti contemporanei e del design d'autore.

miart 2022 torna a ospitare le principali gallerie italiane e al tempo stesso rafforza in modo significativo la sua portata internazionale, grazie al ritorno di un solido gruppo di gallerie affezionate e a nuovi straordinari ingressi. I progetti, scrupolosamente selezionati dal Comitato, hanno l'obiettivo di comporre una fiera coerente e accurata, di promuovere il dialogo tra lavori iconici e nuovi talenti, e di esaltare la tradizione con un occhio sempre rivolto al futuro. Tra gli artisti in mostra si segnala inoltre la presenza di alcuni dei protagonisti della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, come ad esempio Carla Accardi, Tomaso Binga, Miriam Cahn, Giulia Cenci, Gabriel Chaile, Louise Nevelson, Joanna Piotrowska, Grazia Varisco, solo per citarne alcuni.

Allo scopo di presentare una distribuzione degli spazi chiara e leggibile, per la prima volta le sezioni della fiera sono state ricondotte a tre: Established, la sezione principale che ospita in modo inedito gallerie che espongono opere della più stretta contemporaneità assieme a quelle dedicate all’arte del XX secolo, non tralasciando quelle attive nel settore del design da collezione e d’autore; Decades, a cura di Alberto Salvadori, che esplora la storia del secolo scorso attraverso progetti monografici dagli anni '10 del Novecento agli anni '10 del Duemila; ed Emergent, la sezione a cura di Attilia Fattori Franchini dedicata alle giovani gallerie e che eccezionalmente verrà posta all’ingresso del percorso espositivo, così da dare risalto alla ricerca delle più recenti generazioni di galleristi e artisti.

Se miart 2021 mirava a risintonizzare gli strumenti del mercato dell'arte dopo una lunga pausa, il principale obiettivo della ventiseiesima edizione è dare il via a una nuova fase: al primo movimento di una nuova possibile sinfonia. Questo termine, mutuato dalla musica classica ma fonte di innumerevoli suggestioni, rappresenta non solo il desiderio di un settore pronto ad allungare il passo e a fare un salto in avanti, ma è anche un riferimento alla storia dell'arte e al susseguirsi nel tempo di movimenti che si intrecciano e si influenzano l’uno con l’altro.

L’idea di movimento ha giocato un ruolo centrale anche nello sviluppo della nuova identità grafica e dell'originale campagna fotografica di miart, affidata per la prima volta a Cabinet Milano, studio multidisciplinare fondato da Rossana Passalacqua e Francesco Valtolina. Per l’edizione 2022 Cabinet ha collaborato con la fotografa e coreografa tedesca Isabelle Wenzel, che ha fotografato se stessa in una serie di azioni e posizioni aerobiche focalizzando l’attenzione sulle qualità scultoree del corpo.

Lo stesso concetto è quindi al centro di una serie di iniziative e collaborazioni attivate da miart con partner e istituzioni appartenenti al mondo della musica, della danza e del teatro. Tra questi l'inedito progetto OutPut, a cura di Davide Giannella: un originale ciclo dedicato alla performance nello spazio pubblico con protagonisti Riccardo Benassi — artista visivo di stanza a Berlino— e Michele Rizzo — coreografo di origine italiana basato ad Amsterdam — realizzato grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Marcelo Burlon (mercoledì 30 marzo). O ancora FOG Triennale Milano Performig Art: il festival di arti performative di Triennale Milano che presenta la suggestiva lecture-performance Dying On stage del cipriota Christodoulos Panayiotou (sabato 2 aprile) e l’attesa prima assoluta di Milano, il nuovo lavoro di Romeo Castellucci filmato da Yuri Ancarani (domenica 3 aprile).

A queste iniziative si aggiungono le molte previste nel contesto della nuova edizione della Milano Art Week (28 marzo – 3 aprile), il popolare appuntamento – sviluppato in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano – che celebra le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città. In occasione della fiera inaugurano infatti tutte le mostre principali della stagione, tra cui Useless Bodies? di Elmgreen & Dragset alla Fondazione Prada, Quando La Paura Mangia L’anima di Artur Zmijewski al PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea, Yuli Yamagata da Ordet e Sunshine State di Steve McQueen da Pirelli HangarBicocca. L’Archivio Scanavino inaugurerà il suo nuovo spazio espositivo in piazza Aspromonte; l’ArtLine si animerà con opere di Mario Airò, Alfredo Jaar e Kiki Smith e sarà inoltre possibile visitare le mostre già aperte in città, come la grande collettiva Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano a Palazzo Reale, Anicka YiMetaspore da Pirelli HangarBicocca, Role Play da Fondazione Prada – Osservatorio, Marcello Maloberti. Martellate alla Triennale Milano, Miriam Cahn presso Fondazione ICA e Stato di flusso di Pamela Diamante alla Fondazione Arnaldo Pomodoro.

Il legame tra Milano e la fiera è rafforzato anche da una installazione fotografica realizzata appositamente per miart da Giovanna Silva, che conduce la città all’interno del quartiere fieristico. Pensato come una naturale continuazione di City, I listen to your heart, intervento espositivo realizzato da Silva alla Triennale Milano nel 2021, il nuovo progetto propone una selezione di circa 500 fotografie scattate in città e proiettate per mezzo di una serie di schermi all’interno di miart. Gli edifici più iconici del capoluogo lombardo, catturati dall’obbiettivo dell’artista, ne raccontano l’anima meno conosciuta e scontata.

Altra importante novità è l’adesione di miart al capitolo italiano della Gallery Climate Coalition (GCC),organizzazione internazionale no-profit nata in nel Regno Unito al fine di facilitare la decarbonizzazione del settore dell’arte e la promozione di pratiche zero-waste. Prima fiera in Italia a prendere parte all’iniziativa in modo attivo, miart – che insieme a galleristi, direttori di musei, artisti e giornalisti è socio fondatore di GCC Italia – dedicherà uno stand apposito alla promozione del cambiamento collettivo e sistemico. Sottolinea la coerenza dello sforzo intrapreso anche il piano industriale di Fiera Milano che vede nella sostenibilità uno strumento di creazione di valore, con obiettivi legati a tematiche sociali e ambientali che rientrano in 6 dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Continua la collaborazione con Intesa Sanpaolo, che supporta miart in qualità di main partner:Internazionalità, eccellenza e attenzione allo sviluppo culturale del territorio sono i valori che legano miart al gruppo bancario, con l'obiettivo di consolidare la centralità di Milano nel panorama nazionale e internazionale e di offrire alla città un ulteriore volano di crescita e sviluppo economico, culturale e civile.

Si conferma poi per la ventiseiesima edizione di miart il Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano. Ripristinato nel 2022 al valore di 100.000 euro è destinato a opere d'arte che andranno a implementare la collezione di Fondazione Fiera Milano, oggi ospitata all’interno della Palazzina degli Orafi, sede di Fondazione, e che attualmente si compone di oltre 100 lavori in rappresentanza di linguaggi artistici differenti.

Sono inoltre confermati il Premio Herno, giunto alla sua settima edizione, che assegna un riconoscimento di 10.000 euro allo stand con il miglior progetto espositivo; e il Premio LCA per Emergent, del valore di 4.000 euro, nato nel 2015 dalla collaborazione con LCA Studio Legale e destinato alla galleria con la migliore presentazione all'interno della sezione Emergent.

A questi riconoscimenti si aggiunge un nuovo importante partner grazie all’inedito Premio Acquisizione Covivio, dedicato alla sezione Emergent e che selezionerà un artista a cui commissionare un'opera site specific con un investimento fino a 20.000 euro. L’opera prodotta o selezionata, in linea con la filosofia di Covivio di promozione di artisti talentuosi ed emergenti, verrà installata in un immobile del business district Symbiosis.

Si rinnova anche quest'anno la partnership con Maison Ruinart, che conferma il suo impegno nel mondo dell'arte presentando per questa edizione un inedito progetto artistico all'interno della VIP Lounge Ruinart.

miart dà il benvenuto tra i suoi sponsor a Svizzera Turismo che in occasione della manifestazione presenterà l'innovativo concept Swiss Water Bar. Un progetto in cui l'arte, l'architettura e il benessere dialogano tra di loro per accogliere gli ospiti presenti e fare loro scoprire le molteplici anime del territorio svizzero.

Inoltre, grazie alla rinnovata partnership con Elle Decor, la VIP Lounge di miart sarà valorizzata dagli arredi di Saba.

Riconfermata anche per questa edizione la partnership con Sky Arte, il canale televisivo dedicato all’arte in tutte le sue forme che racconterà miart attraverso la creazione di contenuti ad hoc.

Attraverso tutto questo, miart vuole essere un invito a muoversi insieme — galleristi, artisti, collezionisti, cittadini e visitatori — nella consapevolezza che l’esecuzione di una sinfonia è possibile solo attraverso la collaborazione e la coesione tra bacchetta, avambracci, mani, dita, sguardi, gesti e, non ultimo, pubblico in sala.