educare alle mostre 

 

L'ARTE CONTEMPORANEA AL CINEMA: RECENSIONI E COMMENTI TRA CRONACA E ATTUALITÀ

Attraverso una selezione di filmati tratti dal ricco patrimonio di cinegiornali dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce saranno ripercorsi alcuni temi del dibattito artistico, momenti significativi della storia espositiva dal dopoguerra agli anni settanta.

Un nuovo appuntamento "L'ARTE CONTEMPORANEA AL CINEMA: RECENSIONI E COMMENTI TRA CRONACA E ATTUALITÀ" verrà proiettato  questo mercoledì 19 febbraio alle ore 16.00 presso il TEATRO DEI DIOSCURI.

Dal dopoguerra fino a tutti gli anni '70 l'informazione sull'arte contemporanea arrivava al grande pubblico anche attraverso i cinegiornali che al cinema precedevano la proiezione dei film. 

Si trattava di brevi servizi di qualche minuto legati alla cronaca e riservati alle grandi esposizioni istituzionali, come la Biennale di Venezia o la Quadriennale di Roma, ai ritratti di alcuni degli artisti di maggiore richiamo, ad eventi di grande o piccolo calibro nelle gallerie private, e anche a “curiosità” legate spesso a luoghi comuni sulle ricerche e le trasformazioni delle tecniche e del linguaggio dell'arte contemporanea.

Attraverso una selezione di filmati tratti dal ricco patrimonio di cinegiornali  dell’ Archivio Storico dell’Istituto Luce  saranno ripercorsi alcuni temi del dibattito artistico  (quali realismo e astrattismo, sperimentalismo delle ricerche più avanzate), momenti significativi della storia espositiva dal dopoguerra agli anni settanta, interviste e ritratti dei maestri del Novecento o di artisti più giovani colti al lavoro nello studio, cercando di rintracciare la storia dell’arte contemporanea insieme ai numerosi pregiudizi  veicolati attraverso questi mezzi di informazione.

Incontro gratuito

Info e prenotazione

Tel. 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

Prenotazione obbligatoria: max 70 persone

 

morris 

 

Presentazione del Catalogo "Robert Morris. Monumentum 2015 - 2018"

La mostra, dedicata a Morris e curata da Saretto Cincinelli alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, ha segnato una tappa di grande importanza per il panorama culturale italiano.

Giovedì 13 febbraio, si presenta al pubblico il catalogo Robert Morris. Monumentum 2015 - 2018, edito da Silvana Editoriale. Il ricco corredo di 100 immagini realizzate da Emanuele Becheri, Maris Sebastian Croatto, Mariagrazia Grella, Inga Knölke e  Anton Giulio Onofri restituisce la grandiosità dei gruppi scultorei appartenenti alle due serie MOLTINGSEXOSKELETONSSHROUDS, opere realizzate in tela belga bagnata in una particolare resina e apposta su modelli per ottenerne la forma, e Boustrophedons, opere in fibra di carbonio, che racchiudono l’estrema riflessione dell’artista sulla morte, consegnata a sculture dall’impatto visivo e emotivo straordinario. È presente, inoltre, un ritratto di Robert Morris di Miro Zagnoli.

Il catalogo contiene i contributi di Saretto Cincinelli, Lucia Corrain, Federico Ferrari, Pepe Karmel, oltre ad una preziosa testimonianza dello stesso Morris.

La mostra, dedicata a Morris e curata da Saretto Cincinelli alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, ha segnato una tappa di grande importanza per il panorama culturale italiano. La prima mostra dedicata a questo maestro dell’arte contemporanea dopo la sua morte, avvenuta nel novembre 2018, ha reso visibili opere mai esposte prima in Europa, dando forma a quella che era stata la volontà dello stesso Morris di presentarle proprio presso la Galleria Nazionale nella forma che abbiamo potuto vedere.

Attraverso i testi in catalogo, questa pubblicazione ha il merito di gettare nuova luce sul lavoro legato all’ultima stagione dell’artista, un’estrema ricerca avviata da quesiti di carattere esistenziale che si riverbera sulle possibilità tecniche con cui ha esplorato il corpo in movimento nella scultura, nel contesto di un confronto personale con grandi artisti del passato, sentiti come ultimi e fondamentali riferimenti.

In occasione della presentazione, sarà possibile acquistare il catalogo con uno sconto del 15% sul prezzo di copertina presso il bookshop della Galleria Nazionale per le prime 25 persone che si prenoteranno per partecipare all’evento scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Sarà ancora possibile visitare la mostra Monumentum. Robert Morris 2015 – 2018 fino a domenica 1 marzo.

 

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PEGGY GUGGENHEIM – DONNA ALLO SPECCHIO di Lanie Robertson

Peggy è l’icona del mecenatismo e dell’amore per l’arte contemporanea.

Figlia di Benjamin Guggenheim – vittima del Titanic – e nipote di Solomon Guggenheim (fondatore del museo di New York), Peggy è l’icona del mecenatismo e dell’amore per l’arte contemporanea.

L’eccezionale biografia di questa donna, instradata da Samuel Beckett al mondo del collezionismo d’arte e divenuta presto la grande mater magistra dei maggiori artisti del suo tempo, è ricostruita dall’autore americano Lanie Robertson in Peggy Guggenheim - Donna allo specchio.

Il testo, ambientato a Venezia nell’ abitazione di Peggy – Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande – durante la metà degli anni ’60, vive ora sul palcoscenico del Teatro Due, nello spettacolo interpretato da Fiorella Ceccacci Rubino diretta da Alessandro Maggi, in scena dal 21 febbraio al 4 marzo 2020, prodotto da Fondazione Teatro Due.

Nel dipanarsi del testo è la voce della stessa Peggy a ricordare i momenti salienti della sua incredibile vita, dipingendo un bellissimo ritratto di un’Europa a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Entriamo così nel mondo di questa donna, un universo che mescola passione per la vita a spietata concretezza nelle relazioni, in un vibrante porsi continuamente in rapporto con il conflitto interno e le contraddizioni di un essere umano teso per indole a entrare nella Storia.

“In una Venezia che odora della presenza necessaria degli artisti scoperti, usati e protetti da una grande e, per certi versi, spietata Mecenate dell’arte contemporanea, lo spettacolo è un grido a difesa di uno slancio verso la creazione artistica che ha all’origine risvolti pieni di un’umanità generalmente ignorata” racconta il regista Alessandro Maggi. “In tal senso, si approda a un racconto che diviene anche visione, cruda, intensa, urgente, evocazione di un mondo la cui esistenza si rivela necessità, contro il fiorire di istanze sempre più lontane dall’alimentarsi di quel tumultuoso godimento cerebro-carnale rappresentato dall’arte. A questo pianoforte di colori che è la vita di Peggy – mecenate, affarista, moglie, madre, amante, intenditrice per istinto e per vocazione – si addice la mescolanza di altre presenze evocate come quella della amata figlia Pegeen; ma anche di visioni, di suoni che sono musica: in sintesi è quell’interazione di arti che è la vita".

Informazioni e biglietteria: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – Tel- 0521230242 – www.teatrodue.org

Un progetto di e con Fiorella Ceccacci Rubino, regia Alessandro Maggi scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, luci Luca Bronzo, video Alessandro Papa; musiche Pierluigi Pietroniro; produzione Fondazione Teatro Due.

Teatro Due

22, 26, 27, 28, 29 febbraio, 3 e 4 marzo ore 20.30

23 febbraio e 1 marzo, ore 16.00

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Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta il programma espositivo per il 2020

Con il programma del 2020, il Centro Pecci conferma la sua missione di luogo di ricerca aperto alle contaminazioni, alla molteplicità di sguardi, al dialogo di più voci.

Con il programma del 2020, il Centro Pecci conferma la sua missione di luogo di ricerca aperto alle contaminazioni, alla molteplicità di sguardi, al dialogo di più voci. Creazione, conoscenza, innovazione sono obiettivi che il nostro museo si propone da sempre. L’intenzione è ora di perseguirli con un’attenzione particolare ai grandi temi del presente, alle “forze sismiche della contemporaneità”, convinti che l’arte possa darne una lettura illuminante.” Cristiana Perrella, Direttrice Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

La programmazione del Centro Pecci per il 2020 è caratterizzata dalla presenza di alcuni artisti italiani di fama internazionale - Gio Ponti, Francesco Vezzoli, Martino Gamper, Chiara Fumai - scelti per la loro capacità di guardare al proprio tempo, interpretarlo, incidere su di esso.

Attraverso le più recenti generazioni di artisti nelle mostre Protext! e Chinese Whispers, verranno indagate le diverse espressioni del contemporaneo che avvicinano le persone ai grandi temi della vita e della nostra società

Verranno proposte inoltre grandi personali di due artiste famose nel mondo: saranno festeggiati infatti, con una mostra progettata insieme all’artista stessa, gli 85 anni di Simone Forti (Firenze, 1935), artista, danzatrice, coreografa, la cui famiglia era di Prato; e verrà presentato per la prima volta con una retrospettiva in Italia il lavoro di Sister Corita Kent (Fort Dodge, Iowa, 1918 – Boston, 1986), suora della congregazione religiosa del Cuore Immacolato di Maria, artista, educatrice e attivista della giustizia sociale nella California degli anni Sessanta e Settanta.

Dal 20 al 22 marzo il Centro Pecci promuoverà Lo stato dell’arte. Il festival di Toscaincontemporanea, un evento speciale dedicato alle realtà artistiche già attive in Toscana per permettere un proficuo scambio culturale. 

Prosegue anche nel 2020 la valorizzazione del patrimonio del Centro Pecci, non solo le opere della collezione - protagoniste di una nuova serie di allestimenti a tema - ma anche gli archivi, la biblioteca, risorse preziose per la comunità che devono diventare sempre più accessibili e produttive in termini di ricerca generata.

L’obiettivo rimane quello di affermarsi come un centro di riferimento nazionale e internazionale per la creatività contemporanea, ma anche di coinvolgere in modo attivo la comunità intorno al museo, di aprirlo alla città e farne uno spazio comune.

 

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La mostra colletiva SCREENSHOT nella ex chiesa di San Bernardino da Siena di Luzzana

La mostra collettiva presenta opere di Emanuele Bresciani e di numerosissimi giovani artisti provenienti dalle accademie di belle arti di Bergamo e Verona.

La splendida cornice della ex chiesa di San Bernardino da Siena di Luzzana ospita la mostra collettiva SCREENSHOT, con opere di Emanuele Bresciani e di numerosissimi giovani artisti provenienti dalle accademie di belle arti di Bergamo e Verona. In questo spazio, le riproduzioni presenti sono frutto di ricerche nel mondo digitale, fermi immagine rintracciati da ambienti virtuali specifici. In perfetto stile duchampiano, ciascun artista compie un’operazione di readymade contemporanea: una sostanziale scelta del fotogramma perfetto, ricavato da prodotti realizzati da terzi ma qui elevati al rango di opera d’arte. Il curatore della mostra è Bruno Ghislandi.

Emanuele Bresciani interviene con la tecnica della Virtual Photography per riprodurre immagini selezionate da alcuni videogiochi presenti in commercio, in seguito trasferite su supporto rigido. La Fotografia Virtuale è qualcosa di radicalmente nuovo nella storia della fotografia, non solo perché utilizza fotocamere virtuali (Photo Mode) per acquisire immagini di ambienti virtuali, ma perché permette di ritrarre personaggi e luoghi autentici di una storia di fantasia. Solo i videogiochi permettono questo.

I giovani artisti dell’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo e dell’Accademia di belle arti di Verona intraprendono un viaggio virtuale su Google Street View con lo scopo di identificare ciascuno immagini dimenticate. L’opera di appropriazione rivela frammenti di immagini alla deriva in attesa dello sguardo dell’artista che le salverà, divulgandone l’esistenza. I partecipanti hanno realizzato uno specifico sito web in cui è conservata la corposa selezione di inquadrature perdute, contribuendo in questo modo a generare un grande archivio delle immagini rintracciate: screenshot.artescienza.eu. Inoltre, partendo dallo stesso progetto, alcuni degli artisti propongono lavori che vanno oltre la semplice rappresentazione digitale dello scatto, formalizzando con una visione personale lo screenshot catturato. Progetto e coordinamento a cura del prof. Agustín Sánchez.

Una doppia galleria, quindi, con un unico filo conduttore: un concreto fermo-immagine per riflettere su immagini che sono state precedentemente create dagli sviluppatori di videogiochi o rintracciate dentro grandi contenitori di mappe e fotografie presenti nella rete e che sono state dadaisticamente ‘scelte’ e qui ricollocate in un sorprendente spazio fisico dalla sacralità architettonica barocca.

“La creatività dei Virtual Photographer è arte, una ulteriore nuova arte all’interno delle Game Art che si sta affermando nel XXI secolo. La sempre più stretta connessione fra nuove tecnologie e arte è un marchio decisamente Made in Italy pronto a sviluppare nuovi obiettivi e a superare nuove frontiere dentro e fuori lo schermo”. (Debora Ferrari, Luca Traini)

Emanuele Bresciani si può definire come uno dei pionieri a livello mondiale di una nuova arte: la Virtual Photography, conosciuta anche come In-Game Photography. La Virtual Photography nasce come esperimento di riproduzione della fotografia classica all’interno dei mondi virtuali dei videogame tramite un software interno ai giochi stessi: il Photo Mode.

Bresciani si considera quindi un reporter da nuovi mondi, quelli virtuali, le cui mappe si propagano ogni giorno di più nelle cartografie terrestri, nella vita, nel lavoro, nell’arte. I suoi sono reportage nelle sterminate lande retroilluminate dei videogame dove andare attraverso lo schermo – lo specchio contemporaneo di Alice –, e fare ritorno con la giusta provvista di immagini alle quali in seguito dedicarsi.  “Un fenomeno diventato di massa negli ultimissimi anni, specie fra i giovani. Con l’avvertenza che, come per la fotografia in generale non basta avere in mano una macchina per diventare veri fotografi, per essere dei fotografi virtual in-game, non è nemmeno sufficiente congelare in uno scatto uno screenshot qualsiasi. Anche in questa dimensione virtuale bisogna saper cogliere l’attimo di una scena cruciale, l’istante e i chiaroscuri che rivelano la psicologia di un protagonista, il momento particolare di un’atmosfera che emana da una relazione fra personaggi o da un paesaggio che può anche esulare dal percorso abituale del gioco”. E Bresciani.

 Gli studenti partecipanti al progetto:

Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo

Giulia Arioli / Giorgio Ettore Artaria / Isabella Azzola / Alessandro Berti / Barbara Bestetti / Roberta Bonavolta / Roberta Bonfanti / Diego Cappuccio / Boris Cassanmagnago / Alice Consoli /Marco Di Dio / Alexandru Viorel Dobre / Andrea Istvan Franzini / Milena Galizzi / Valentina Ghidoni / Gianluca Giarrusso / Massimiliano Goggia / Iuliana Grecu / Chiara Lodrini / Leonardo Loreti / Alex Magni / Samuele Magri / Raia Pavlinova Strandzhalieva /Simone Pentimone / Marika Pezzotta / Francesca Piazza / Anna Piccinelli / Giacomo Pirotta / Martina Premazzi / Corbetta Elena Presciani / Federica Robustellini / Giada Rondi / Francesca Rusconi / Giuseppe Sciabica / Lorenzo Villa / Indira Elena Villa Diaz

 Accademia di belle arti di Verona

Anna Bonvicini / Claudia Cabassi / Paola Calvarese / Gabriele Conzato / Chiara Cortelazzo / Sofia Dal Lago / Paolo D’Amato / Paolo D’Aquino / Marco Faes / Angela Franceschi / Andrea Gibertoni / Sara Maccaferri / Andrea Magalini / Eleonora Manzo / Elisa Moretti / Chiara Nicoletti / Emy Ongaro / Sara Paganotto / Filippo Perelli / Leonardo Perlini / Francesca Pezzo / Francesco Promenzio / Alessia Scapini / Kevin Scinicariello / Elisa Turri

 

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IL DIRITTO DELL’ARTE a Villa Necchi Campiglio

Il presente convegno intende analizzare il tema relativo alla corretta gestione delle singole opere e/o di intere collezioni d’arte in caso di trasferimento per atto tra vivi o mortis causa, dal punto di vista legale e fiscale.

Martedì 11 febbraio 2020 alle ore 14.30, presso le meravigliose sale di Villa Necchi Campiglio (via Mozart 14, Milano), si terrà il convegno “Il diritto dell’arte. Trasferimento dell’opera d’arte per atto tra vivi e mortis causa.

Il presente convegno intende analizzare il tema relativo alla corretta gestione delle singole opere e/o di intere collezioni d’arte in caso di trasferimento per atto tra vivi o mortis causa, dal punto di vista legale e fiscale.

Gestire e pianificare il passaggio generazionale di un’opera o di una collezione d’arte non è questione semplice da eseguire; le motivazioni si possono indagare nella scarsa lungimiranza e accortezza dei collezionisti, o, più semplicemente, nella mancanza delle giuste informazioni. Una corretta pianificazione del passaggio generazionale – che deve essere affidata a professionisti specializzati quali avvocati, commercialisti e notai –, consente una migliore tutela del patrimonio (anche artistico) famigliare, oltre che la possibilità di ottimizzare la pianificazione successoria anche sotto il profilo fiscale.

Obiettivo del convegno è quello di fornire una panoramica, il più possibile completa ed aggiornata, della tematica relativa al trasferimento di singole opere e/o di intere collezioni d’arte per atto tra vivi o mortis causa. Ad approfondire questi stessi argomenti saranno tre figure che, in queste specifiche circostanze, giocano un ruolo chiave: avvocato, commercialista e notaio.

Il contributo legale approfondirà il tema dell’acquisto in sicurezza dell’opera d’arte fornendo una panoramica dei più recenti casi di giurisprudenza esplicativi dei possibili rimedi giudiziali in caso di acquisto di opera “non autentica” o “non correttamente attribuita”; successivamente i commercialisti si focalizzeranno sui profili fiscali legati alla pianificazione di una collezione d’arte e all’eventuale trasferimento volontario di opera; a concludere con il contributo notarile su testamento e successione dell’asset artistico.

La seconda parte del convegno, strutturata a tavola rotonda e focalizzata su “L’arte di valorizzare l’arte”, ha l’obiettivo di approfondire i metodi e le modalità con cui le opere d’arte vengono oggi valorizzate e promosse. A tal fine è stato riunito un panel di riconosciuti professionisti e operatori del settore arte che delineerà il tema, ciascuno in rappresentanza della propria specifica area di appartenenza.

Presiederà i lavori il Dott. Marco Carminati – Giornalista e Responsabile dell’inserto culturale “Domenica” de Il Sole 24 Ore.

L’evento è gratuito e rivolto a tutti, professionisti, appassionati e curiosi. La partecipazione è valida ai fini del riconoscimento di 4 CFP presso il Consiglio Nazionale del Notariato e di 3 CFP presso l'Ordine degli Avvocati di Milano.

È possibile iscriversi gratuitamente all’evento cliccando qui.

Al termine del pomeriggio di lavori, per chi lo desidera, possibilità di visita esclusiva di Villa Necchi Campiglio e delle sue collezioni.

 

IL DIRITTO DELL’ARTE

Trasferimento dell’opera d’arte per atto tra vivi o mortis causa