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AL VIA LA QUINTA EDIZIONE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO UNPUBLISHED PHOTO 2024  


Sono aperte le iscrizioni all’edizione 2024 del concorso internazionale UNPUBLISHED PHOTO (UP).


Sono aperte le iscrizioni all’edizione 2024 del concorso internazionale UNPUBLISHED PHOTO (UP). Giovani fotografi nati fra il 1994 e il 2006 hanno tempo fino al 15 aprile per sottoporre i loro portfolio. Il concorso è promosso dalla Fondazione culture e musei (FCM) e dal MUSEC di Lugano, in collaborazione con la 29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano e l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia.

Unpublished Photo è un progetto volto a individuare giovani talenti della fotografia contemporanea, di età compresa tra i 18 e i 30 anni. L’obiettivo è promuovere e valorizzare le tendenze dell’arte fotografica attraverso un’azione a sostegno della creatività senza limiti, per questa ragione il concorso è a tema libero Giunto quest’anno alla sua quinta edizione, il progetto richiama ogni anno un numero crescente di giovani artisti da tutto il mondo. L’iniziativa è stata lanciata dalla galleria milanese 29 ARTS IN PROGRESS, ed è poi stata ripresa dal MUSEC di Lugano, con l’intento di rafforzare la collaborazione transfrontaliera e sostenere la valorizzazione del lavoro dei giovani artisti.

Una giuria composta da personalità di spicco del mondo della cultura e della fotografia selezionerà quattro autori tra i partecipanti.

Il concorso UP24 assegna al primo classificato un premio monetario di CHF 3’500; mentre dal secondo al quarto classificato ricevono CHF 500 ciascuno. I quattro vincitori sono inoltre premiati con la pubblicazione di un catalogo edito dalla FCM che contiene tutte le fotografie presentate a concorso, e da una mostra a Lugano, nella sede del MUSEC. Le spese di tali attività di valorizzazione ammontano a CHF 50’000 e sono coperte interamente dalla FCM.

La mostra al MUSEC di Lugano che si terrà dal 31 ottobre 2024 al 2 marzo 2025 sarà l’occasione per richiamare collezionisti e appassionati di fotografia e per far scoprire al pubblico le nuove tendenze e i linguaggi espressivi del panorama contemporaneo internazionale. A complemento della mostra saranno organizzati una serie di eventi collaterali dedicati agli appassionati di fotografia.

Al termine dell’esposizione, le opere esposte entreranno a far parte delle collezioni del MUSEC, arricchendo così un patrimonio fotografico che conta oggi oltre 40.000 opere dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri.

Come partecipare Possono partecipare tutti i fotografi nati fra il 1994 e il 2006. I candidati possono sottoporre dal 12 febbraio fino al 15 aprile 2024 (alle 12:00 ora locale) i progetti fotografici, composti da 10 immagini stilisticamente coerenti su un tema prescelto, una descrizione del progetto e una breve biografia.

Modulo di adesione online e regolamento del concorso disponibili al seguente link https://www.fcmusei.ch/contest/

MUSEC, Lugano

Per informazioni sul concorso e ufficio stampa per la Svizzera

Alessia Borellini

Tel. +41(0)58 866 69 67/60; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ufficio Stampa internazionale

 

Beverley Luckings

Tel. +44 7472916283

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 



 

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Beatrice Celli, Santa Lucia /  Salvatore Arancio, Bruno's House, 2023. Foto © Gianluca Di Ioia / Irene Fenara, Supervision (Leaves and other blurrings), 2021. Installation view 63 Premio Termoli, Museo MACTE, Termoli 2023. Foto © Gianluca Di Ioia.

  

 
MACTE di Termoli presenta IL PROGRAMMA DEL 2024

 


La materializzazione della città immaginaria Ersilia, le mostre personali di Salvatore Arancio e Irene Fenara, accanto a pubblicazioni, laboratori ed eventi nella prossima stagione espositiva del museo.


“Dal 2020 il MACTE ha messo radici, si è spinto sul digitale, ha lavorato con artiste e artisti, curatrici e curatori a mostre, eventi, libri e molto altro. Con il progetto Le 3 Ecologie ho immaginato il museo come un ecosistema, come è poi successo con la pianta che è germogliata durante la mostra sub e che sopravvive in relazione al luogo in cui si trova. Dopo tre anni e una pandemia, il mio incarico di direttrice si rinnova – afferma Caterina Riva –. Nel 2024, con la mia regia, artiste e artisti continueranno a portare al MACTE idee, ricerche e visioni di un mondo che si trasforma negli occhi di chi lo guarda e lo interroga. Il museo è fatto dalle opere che custodisce, ma soprattutto delle persone che lo frequentano e che lo rendono vivo, e da chi ci lavora ogni giorno.”

Valorizzazione della collezione permanente, composta da oltre 500 opere; creazione di uno spazio collettivo, fatto di relazioni con il territorio; attenzione alla ricerca storico-artistica e ai nuovi linguaggi della produzione di arte contemporanea; implementazione di contenuti digitali: sono i cardini attorno a cui ruota il programma 2024 del MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli, un museo profondamente legato al territorio ma con proiezione nazionale, un punto di riferimento regionale per il contemporaneo, in continuo dialogo con altre istituzioni italiane, per promuovere la conoscenza del suo patrimonio, lo sviluppo di pensiero critico, la partecipazione e la crescita culturale delle comunità.

Il programma 2024 si apre a marzo con la mostra Ersilia. Praticare l’altrove, a cura di Alice Labor e Ginevra Ludovici. Ersilia, città immaginaria delineata nel libro Le città invisibili da Italo Calvino, e raccontata grazie a due edizioni di successo del podcast di MACTE Digital, si materializza nelle sale del museo attraverso gli interventi di Aterraterra, Pietro Ballero, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Allison Grimaldi Donahue, Eleonora Luccarini, Alice Pontiggia, Perla Sardella, Teresa Satta e VacuaMoenia, artiste e artisti che hanno immaginato i luoghi, gli abitanti e le condizioni di vita di Ersilia.

Nella sala centrale del museo, come in una piazza, gli interventi degli artisti comporranno un luogo di scambio e condivisione. Installazioni di diversa natura popoleranno il MACTE, insieme ad eventi speciali che si attiveranno a Termoli nei mesi di apertura, mettendo in dialogo ricerche artistiche con pubblici locali e realtà attive sul territorio.

Da giugno a settembre invece, la personale di Salvatore Arancio (1974, Catania), vincitore dell'avviso pubblico PAC2021 – Piano per l'Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, porterà al museo Bruno's House, il gruppo di nuove sculture che rielaborano le suggestioni della mitologia orientale e dei racconti popolari europei che hanno profondamente ispirato l’artista durante una sua visita al Bruno Weber Park, vicino a Zurigo. Opere che si ricollegano alla sua produzione in ceramica con smaltature fiammeggianti realizzate durante una residenza in Ungheria, e a una nuova produzione di formelle in bronzo, che ora vivono in una seduta permanente nel giardino del MACTE. Le smaltature delle ceramiche, che risultano estremamente preziose alla vista, saranno affiancate a dei materiali grezzi, non trattati e riciclabili, generando contrasti materici. In mostra sarà visibile anche il video Bruno’s House che racconta il viaggio psichedelico dell’artista tra le architetture e le sculture che animano il parco, con riprese di Arancio e musiche originali del musicista Robin Rimbaud-Scanner.

Da ottobre 2024 a gennaio 2025 sarà infine la volta della personale di Irene Fenara (1990, Bologna), artista vincitrice del Premio mostra alla 63° edizione del Premio Termoli. La pratica fotografica perseguita e decostruita dall’artista con la ricerca di immagini generate dall'occhio meccanico delle telecamere di sorveglianza sarà il punto di partenza per un'esposizione che mette in scena le immagini che “ci guardano” e circondano.

Ogni mostra verrà accompagnata da speciali allestimenti di opere dalla collezione permanente, mentre il portale online MACTE Digital proseguirà per tutto l’anno la sua attività di spazio di sperimentazione.

 



 

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L’ASSE DEL TEMPO. TESSUTI PER L’ABBIGLIAMENTO IN SETA DI SUZHOU 

 


L’appuntamento che inaugura le celebrazioni per i 700 anni della morte di Marco Polo è al Museo di Palazzo Mocenigo con L’Asse del Tempo: Tessuti per l'Abbigliamento in Seta di Suzhou dall’11 gennaio al 29 febbraio 2024.


L’appuntamento che inaugura le celebrazioni per i 700 anni della morte di Marco Polo è al Museo di Palazzo Mocenigo con L’Asse del Tempo: Tessuti per l'Abbigliamento in Seta di Suzhou dall’11 gennaio al 29 febbraio 2024.

Un progetto che ricorda e rinnova il legame storico tra Venezia e Suzhou; ufficialmente gemellate dal 1980, due Città sull’Acqua che sorgono alle estremità della Via della Seta. Soprattutto, entrambe con un forte legame con la figura di Marco Polo che, durante il suo lungo viaggio in Oriente come incaricato del Kublai Khan, restò ammaliato da Suzhou. Ne Il Milione viene descritta come una molto nobile città [..] molti drappi di seta fanno, e sono ricchi mercatanti. Proprio la seta è protagonista a Palazzo Mocenigo con l’esposizione nel portego di una ventina di abiti, creazioni originali, tessuti e fedeli repliche di antichi abiti provenienti dal Museo della Seta di Suzhou, centro di primaria importanza per la ricerca, la tutela, la conservazione e la protezione della millenaria tecnica di tessitura che rese celebre la seta della regione dello Jiangnan. Creazioni come il broccato della dinastia Song, il lampasso, il Kesi, tappezzerie in seta, o il tipico ricamo di Suzhou conosciuto come pattern velvet, qui in mostra con preziosi esemplari, ancor oggi sono esempi del patrimonio culturale immateriale della Cina. Il dialogo con gli spazi del Museo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo che ospita le collezioni tessili e di abiti antichi dei Musei Civici, è un’occasione davvero speciale anche per comparare da un punto di vista estetico e manifatturiero lo stile dell’abbigliamento durante la Repubblica Serenissima con quello delle principali dinastie regnanti nell’antico impero cinese.  

La mostra è promossa dal Comune di Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia, Museo della Seta di Suzhou, Ufficio Affari Esteri del Governo Popolare Municipale di Suzhou, Ufficio Municipale di Suzhou per la Cultura, la Radio, la Televisione e il Turismo, Radio e Televisione Media Group di Suzhou, Istituto Confucio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Arte tessile, sete e trame pregiate, il racconto di un viaggio attraverso preziose testimonianze storiche, approfondimenti sull’arte calligrafica araba e cinese, fino a costumi di scena e incursioni nell’arte moderna per riscoprire una grande avventura, all’insegna della scoperta, della curiosità, della conoscenza. Per tutto il 2024 Marco Polo e la sua opera letteraria Il Milione saranno protagoniste delle attività di Fondazione Musei Civici con mostre, masterclass, incontri e momenti dedicati al pubblico dei più giovani e delle scuole.

A cura di

Qian Zhaoyue, Direttore del Museo della Seta di Suzhou,

Liu Xu Dong, Consulente del Museo della Seta di Suzhou 

Chiara Squarcina, Responsabile del Museo di Palazzo Mocenigo 

Massimo Andreoli, Presidente Wavents srl 

Laura Fincato, Cittadina Onoraria di Suzhou

 



 

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Daniela Ortiz, Take My Blood and Write on the Soil, the People Must Know That We Are Being Taken Prisoners, Theater Neumarkt, Zürich, 2023. Photo Philip Frowein. Courtesy of the artist and Laveronica gallery

 
Si rinnova la collaborazione fra Arte Fiera e Fondazione Furla sul programma di performance. È l’artista Daniela Ortiz la protagonista dell'edizione 2024 


Al mudaC va in scena la ricerca artistica contemporanea con mostre di artisti mid-carrer e progetti site-specific nella project room. Al CARMI, la fotografia sociale di Uliano Lucas e la grande mostra dedicata alla cava romana di Fossacava.


In occasione dell'edizione 2024 si rinnova la collaborazione fra Arte FieraFondazione Furla per il programma di azioni dal vivo curato da Bruna Roccasalva, Direttrice artistica della Fondazione. Questo sodalizio consolida il percorso intrapreso nel 2023 con la performance del collettivo Public Movement e conferma la volontà di Fondazione Furla e Arte Fiera di lavorare in sinergia sul tema della performance, presente ad Arte Fiera fin dalle prime edizioni e divenuto un aspetto caratteristico della manifestazione bolognese, che nel 2024 celebra i 50 anni di attività.

Protagonista della nuova edizione è l’artista Daniela Ortiz, invitata da Fondazione Furla a realizzare un intervento inedito per Arte Fiera.

Daniela Ortiz è un’artista peruviana da sempre impegnata a indagare i complessi sistemi di potere politici, economici e culturali che governano il mondo, e in modo particolare i meccanismi istituzionali che esercitano violenza sulle popolazioni del Sud del mondo. Attraverso una sperimentazione linguistica che abbraccia un’ampia varietà di mezzi espressivi, dal video alla fotografia, dalla pittura alla performance, Ortiz crea narrazioni visive che esplorano criticamente le nozioni di razza, nazionalità, classe sociale, rivelando l’ideologia discriminatoria che si cela nelle strutture di potere coloniali e capitalistiche.

In occasione dell’edizione 2024 di Arte Fiera, Ortiz presenta a Bologna Tiro al Blanco, un’ambiziosa installazione concepita per l’occasione, che verrà attivata da una performance di natura partecipativa. L’opera è il frutto di una più ampia riflessione critica sull’egemonia del Nord sul Sud del mondo che l’artista porta avanti da tempo, e si concentra in particolare sulla centralità che l’industria militare ha avuto e ha tutt’ora nel rafforzamento di questa supremazia. Tiro al Blanco nasce dall’esigenza di mettere a fuoco le dinamiche che regolano le svariate forme, storiche e attuali, di sfruttamento, marginalizzazione, e imperialismo e crea uno spazio di riflessione su una delle questioni più urgenti che riguardano il momento storico che stiamo vivendo, l’industria della guerra.

 



 

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ART CITY Bologna, 5 special project in occasione di Arte Fiera 


Per celebrare questo storico traguardo della fiera di settore più longeva d’Italia, ART CITY Bologna ha scelto di omaggiare Giorgio Morandi nel 60° anniversario della morte, proponendo un programma a lui ispirato.


La dodicesima edizione di ART CITY Bologna avrà luogo dall’1 al 4 febbraio 2024 catalizzando, ancora una volta, l’attenzione del pubblico appassionato dell’universo artistico. Promossa dal Comune di Bologna e BolognaFiere e diretta per il settimo anno da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, l’art week accompagnerà, come da tradizione, lo svolgimento di Arte Fiera che quest’anno giunge alla sua cinquantesima edizione.

Ed è proprio per celebrare questo storico traguardo della fiera di settore più longeva d’Italia, che ART CITY Bologna ha scelto di omaggiare l’artista moderno più importante nato e vissuto nella città felsinea, Giorgio Morandi (1890 - 1964), nel 60° anniversario della morte, proponendo un programma a lui ispirato.

Cinque special project esploreranno e reinterpreteranno il lavoro del Maestro attraverso differenti linguaggi del contemporaneo: quello della performance verrà affidato a Virgilio Sieni, che porterà in scena nella platea del Teatro Comunale di Bologna la nuova produzione Elegia Luminosa e condurrà Atelier Morandi - Palestra Auratica, un ciclo di lezioni sul gesto; quello della fotografia sarà rappresentato dagli scatti di Joel Meyerowitz esposti all’interno delle Collezioni Comunali d’Arte, a Palazzo d’Accursio, in Morandi’s objects - le fotografie di Joel Meyerowitz, e dalle opere di Mary Ellen Bartley nella mostra Mary Ellen Bartley: MORANDI’S BOOKS al Museo Morandi; quello del video sarà espresso dall’artista Tacita Dean con STILL LIFE. The studio of Giorgio Morandi, all’interno del nuovo spazio PIETRO; infine quello del suono avrà come protagonista l’installazione sonora e live Saturnine Orbit di Mark Vernon, pensata da Xing per la Casa Museo Giorgio Morandi e per i Fienili del Campiaro a Grizzana Morandi, in provincia di Bologna.

Ad affiancare i cinque special project, il focus espositivo Morandi metafisico. Tre disegni, Una storia che a Casa Morandi presenterà tre disegni.

Come di consueto nei giorni di ART CITY Bologna, sarà l'intera città a farsi palcoscenico per la cultura contemporanea grazie alla partecipazione di numerose realtà istituzionali pubbliche e private, gallerie d'arte e spazi indipendenti che animeranno una programmazione diffusa e variegata in grado di coinvolgere pubblici eterogenei. Tutti i dettagli sulle realtà coinvolte e sulle attività proposte verranno annunciati nel mese di gennaio 2024.

Si conferma, inoltre, l’appuntamento con ARTALK CITY, conversazioni tra artisti, curatori e docenti, curato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, presso l'Aula Magna, per approfondire le poetiche di alcuni dei protagonisti dell’edizione 2024 di ART CITY Bologna.

I cinque special project

Virgilio Sieni
Elegia Luminosa
A cura di Lorenzo Balbi
Teatro Comunale di Bologna | Largo Respighi 1, Bologna
1 - 4 febbraio 2024
Giovedì 1 febbraio ore 18.00 / 19.30
Venerdì 2 febbraio ore 18.00 / 19.30 / 21.00
Sabato 3 febbraio ore 16.30 / 18.00 / 19.30 / 21.00
Domenica 4 febbraio ore 14.00 / 15.30 / 17.00
Ingresso gratuito

Elegia Luminosa è una nuova produzione di Virgilio Sieni, danzatore e coreografo italiano, attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. Incentrato sull'opera di Giorgio Morandi, in occasione del 60° anno dalla scomparsa, il progetto indaga la relazione tra l’artista e i suoi oggetti e sulla possibilità di leggere la fase di composizione come un processo coreografico e performativo: un cammino della materia vivente verso il gesto. Una materia che si muove verso di noi, un incontro tra attanti, tra ciò che indica l’origine dell’azione, sia umano che non-umano. Le opere di Morandi, così come gli oggetti da lui usati per comporre le sue opere, ci narrano una relazione vitale ed entusiasmante che si può ricondurre all’idea di corpo luce, quello che Jacques Derrida indica come l’intimità tra essere e seguire: essere sempre pronti a rispondere a una chiamata da qualcosa. Quello che si intende seguire, osservando le nature morte e le vedute di Morandi, è uno sguardo politico sulla postura emozionale che nasce dal dialogo con le cose intese come soggetti che ci determinano, aprendo domande sulla natura, sulla geografia e sull’archeologia dell’azione. La riflessione è su una politica dell’agire umano e della forza rivoluzionaria e indipendente delle cose. Nella performance sono le cose di Morandi, gli oggetti che sono serviti per comporre le sue opere, che determineranno le declinazioni del gesto con le forme della lentezza, dell’incrinatura, dello sguardo sull’altro, del passaggio di luce: atlante di pratiche rivolto al mondo presente. Un adagissimo che accoglie la visione di corpi tenuamente vicini alle cose e agli oggetti appartenuti a Morandi; come nella serie delle Bagnanti in Cézanne, sia nella trasfigurazione di luce che forma i corpi che come inno di gesti forgiati da incrinature e attese che sempre si generano in un tempo inappropriabile.

Il progetto comprende anche Atelier Morandi - Palestra Auratica, un ciclo di lezioni sul gesto condotte da Virgilio Sieni, che si svolgeranno a Bologna dal 22 al 24 gennaio 2024 e saranno rivolte a cittadine e cittadini di tutte le età e a studentesse e studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna. Alcune opere di Morandi serviranno da guida per riflettere e praticare le origini del gesto che si forma e si evolve dal dire delle cose.

Joel Meyerowitz
Morandi’s objects - le fotografie di Joel Meyerowitz
A cura di Giusi Vecchi
Collezioni Comunali d'Arte | Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna
30 gennaio - 25 febbraio 2024
Giovedì 1 febbraio ore 14.00 - 19.00
Venerdì 2 febbraio ore 10.00 - 19.00
Sabato 3 febbraio ore 10.00 - 22.00
Domenica 4 febbraio ore 10.00 - 18.30
Ingresso gratuito nei giorni di ART CITY Bologna

Nato nel 1938 a New York, Joel Meyerowitz è considerato, insieme a William Eggleston e Stephen Shore, uno dei più rappresentativi esponenti della New Color Photography degli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso. Nel 2015 Meyerowitz ha avuto accesso alla stanza di Casa Morandi in cui sono raccolti e conservati gli oggetti che il pittore bolognese disponeva sui suoi tavoli e contemplava a lungo prima di riprodurli nelle sue nature morte. Attraverso più di settecento scatti, utilizzando esclusivamente la luce naturale, il fotografo americano ha compiuto un’indagine per immagini al contempo artistica e filologica. Oltre 260 oggetti fra vasi, ciotole, bottiglie, pigmenti colorati, brocche, fiori secchi, conchiglie, tutte le umili cose divenute i “modelli” di Morandi, sfilano negli scatti di Meyerowitz nella loro dimensione fisica e poetica. Veri e propri ritratti, queste fotografie, confluite in un prezioso volume pubblicato da Damiani editore, esplicitano la potenza espressiva di ogni singolo oggetto, svelandone le sottili caratteristiche, l’assoluta singolarità e il magnetismo che Morandi per primo aveva sperimentato nel riprodurli. Nel 2015 Meyerowitz aveva già voluto omaggiare il Museo Morandi donando un’opera di questo ciclo (Morandi's Objects, trittico, Flag) a cui ora ha generosamente aggiunto altre ventidue fotografie della stessa serie. In Morandi’s Objects - Le fotografie di Joel Meyerowitz viene presentata una selezione della donazione.

Mary Ellen Bartley
Mary Ellen Bartley: MORANDI’S BOOKS
A cura di Alessia Masi
Museo Morandi | Via Don Minzoni 14, Bologna
30 gennaio - 7 luglio 2024
Giovedì 1 e venerdì 2 febbraio ore 10.00 - 20.00
Sabato 3 febbraio ore 10.00 - 23.00
Domenica 4 febbraio ore 10.00 - 20.00
Ingresso gratuito nei giorni di ART CITY Bologna

La mostra della fotografa americana Mary Ellen Bartley si inserisce nel solco di una pratica collaudata dal Museo Morandi ormai da anni: creare relazioni tra l'opera degli artisti contemporanei e quella di Giorgio Morandi, al fine di gettare nuova luce sulla reale portata culturale del suo lavoro e riaffermare il suo ruolo di primo piano nell’immaginario culturale globale, nonché la sua influenza sulla cultura visiva internazionale. Dopo aver visitato lo studio e la casa di Morandi nel 2020, Bartley ha realizzato un lavoro poetico basato su fotografie di sue personali composizioni composte con i libri appartenuti a Morandi e oggi esposti nella dimora di via Fondazza. I libri su Corot, Ingres, Piero della Francesca, Rembrandt, Cézanne, ossia i Maestri del Maestro bolognese, sono diventati i muti interlocutori delle “nature morte” della fotografa, convivendo, talvolta, al fianco di oggetti e scatole di latta sottratti alla polvere dello studio di Morandi e pronti a riprendere vita e a ritrovare uno spazio, quello della foto, che restituisce loro una misurata dignità estetica oltre che una valenza formale. Nel suo approccio metodologico, Bartley ha cercato di rispettare tutti quegli aspetti come la luce, i colori e la geometria, tanto cari a Morandi, arrivando a trasmettere quei valori di semplicità, silenzio, pace, ordine, meditazione e riflessione a cui la nostra società dovrebbe prestare maggiore attenzione. Giorgio Morandi e Mary Ellen Bartley, due artisti distanti nel tempo e nell’utilizzo del mezzo espressivo, ma uniti dalla ricerca dell’essenza e dall’attenzione per le semplici cose.

Tacita Dean
STILL LIFE. The studio of Giorgio Morandi
Progetto promosso da Museo Morandi in collaborazione con Marian Goodman Gallery
A cura di Lorenzo Balbi e Alessia Masi, in collaborazione con spazio PIETRO di Simone Gheduzzi, Palazzo Tanari | Via Galliera 20, Bologna
1 - 4 febbraio 2024
Giovedì 1 febbraio ore 16.00 - 20.00
Venerdì 2 febbraio ore 10.00 - 20.00
Sabato 3 febbraio ore 10.00 - 22.00
Domenica 4 febbraio ore 10.00 - 20.00
Ingresso gratuito

Tacita Dean, artista presente con le sue mostre personali nelle maggiori istituzioni museali internazionali, tra cui Tate Modern e Tate Britain (Londra), New Museum (New York), Schaulager (Basilea) e Solomon R. Guggenheim Museum (New York), nel 2009 realizza due film su pellicola 16mm all'interno dell'appartamento di Bologna in cui Morandi visse e lavorò per gran parte della propria vita, oggi Casa Morandi, in particolare negli ambienti dello studio. Uno di questi, Still Life verrà proiettato all’interno dello spazio PIETRO a Palazzo Tanari. Il video è caratterizzato da uno sguardo minuziosamente attento al dettaglio, una speciale qualità della luce e un tempo lento, fatto di lunghe pause, che rivelano di ogni oggetto, di ogni linea, un'essenza che né la pittura né la fotografia riuscirebbero a catturare allo stesso modo. L'artista britannica ci introduce all'interno di universi densi di tempo e spazio che trattengono la verità del momento, simili a nature morte, seppure in movimento.

Mark Vernon
Saturnine Orbit
Un progetto a cura di Xing in collaborazione con MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
Casa Museo Giorgio Morandi e Fienili del Campiaro, Grizzana Morandi (Bologna)
3 - 4 febbraio 2024
Sabato 3 e domenica 4 febbraio ore 11.00 - 18.00 (installazione sonora)
Domenica 4 febbraio ore 16.00 (live)
Ingresso gratuito

Il progetto Saturnine Orbit si compone di un’installazione sonora e un live, appositamente commissionati a Mark Vernon nella Casa Museo Giorgio Morandi e negli spazi dei Fienili del Campiaro, luoghi privilegiati del pittore bolognese durante i periodi di villeggiatura nell’appennino bolognese a Grizzana Morandi. L’artista crea un collage lineare istantaneo di suoni con una propria narrativa. Il nastro funge da diario sonoro cronologico e sarà annotato verbalmente con il luogo, l'ora del giorno e le condizioni meteorologiche, coordinate che potrebbero essere state importanti anche per Giorgio Morandi in quanto pittore.

Accanto ai field recordings raccolti in loco durante la residenza produttiva, Vernon impiegherà gli oggetti morandiani come strumenti sonori, utilizzando lo spazio interno di bottiglie, brocche e vasi nello studio di Casa Morandi come piccole camere di risonanza, mentre le registrazioni ambientali della campagna circostante verranno riprodotte dall'interno di questi oggetti con minuscoli altoparlanti e microfoni. Attraverso questo processo l’esterno diventa l’interno: il mondo in una bottiglia. Oltre alle registrazioni digitali, Vernon utilizzerà un registratore portatile a bobina, una tecnologia databile all’epoca in cui Morandi viveva. Saranno inclusi anche estratti dall’unica registrazione esistente della voce dell’artista bolognese. Tutto il materiale così raccolto e ricomposto sarà presentato in un’installazione sonora dal tono compositivo più astratto, e in una esecuzione live che conterrà elementi più visivo/performativi focalizzandosi sulla manipolazione di oggetti e le interazioni tra microfoni, altoparlanti, registratori e loop su nastro.

Durante ART CITY Bologna, su NEU Radio verrà trasmessa una serie quotidiana di estratti sonori della creazione in corso d’opera; la sound performance dal vivo nei Fienili andrà in onda anche in diretta.

  • Morandi metafisico. Tre disegni. Una storia
    A cura di Lorenza Selleri
    Casa Morandi | Via Fondazza 36, Bologna
    1 febbraio - 5 maggio 2024
    Giovedì 1 e venerdì 2 febbraio ore 10.00 - 20.00
    Sabato 3 febbraio ore 10.00 - 22.00
    Domenica 4 febbraio ore 10.00 - 20.00
    Ingresso gratuito

Anche Giorgio Morandi è stato un pittore "metafisico". Le opere in cui si può percepire una vicinanza stilistica con quelle dei maggiori esponenti di questo movimento sono poco più di una decina (comprendendo anche quelle oscillanti tra Metafisica e Valori Plastici) e sono prevalentemente dipinti ad olio. Queste tele si conservano nei principali musei italiani (quella appartenuta a Roberto Longhi venne purtroppo rubata e ad oggi non è stata ancora ritrovata) con la sola eccezione della Natura morta, 1918 (V.37) che si trova al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. Il Museo Morandi possiede tre disegni che, pur essendo cronologicamente successivi al biennio (1917-19) in cui Morandi si avvicina alla Metafisica, possono a pieno titolo appartenere a quel gusto, in quanto schizzi a matita riproducenti rispettivamente due celebri nature morte metafisiche, ora esposte a Brera, e un vaso di fiori che invece può considerarsi emblematico della stagione dei "Valori Plastici". Nella casa di Morandi, nel ripostiglio adiacente al suo studio, si conservano ancora i modelli che a lui servirono per le sue opere metafisiche e questo focus nasce con l'intenzione di documentare questa breve parentesi del percorso artistico morandiano accostando disegni, oggetti e un apparato documentario di lettere, testi e fotografie.

  • L’identità visiva ART CITY Bologna 2024
    Il logo e l'identità visiva per l’edizione 2024 di ART CITY Bologna 2024 sono stati ideati per la prima volta dallo studio creativo Leftloft.
    Il nuovo logo, che si fa portavoce del legame che l’iniziativa ha con Arte Fiera, diventa quest’anno atemporale ed accompagnerà la manifestazione anche nelle sue future edizioni.
    L’identità visiva celebra l'universo simbolico di Giorgio Morandi traendo ispirazione dalla serie di oggetti tanto amati e rappresentati dall'artista: brocche, bottiglie e vasi si trasformano in sagome, piatte, colorate e sovrapposte, e rafforzano la loro iconicità manifestando la poetica morandiana.
  • ART CITY White Night sabato 3 febbraio 2024
    Nel programma ART CITY Bologna si conferma la sempre tanto attesa notte bianca dell’arte, quest’anno in programma il 3 febbraio. Il pubblico potrà fruire della proposta artistica diffusa in città anche nelle ore serali, grazie alla collaborazione di operatori culturali e commerciali che estenderanno il loro orario di apertura fino alle 24.00.
  • Il pubblico. Modalità di fruizione
    Nell'ottica di favorire l’accessibilità e la più ampia fruizione possibile da parte del pubblico, anche in quest’edizione di ART CITY Bologna resta confermato l’ingresso gratuito o agevolato agli eventi. Tutte le informazioni aggiornate (location, orari e modalità di ingresso alle sedi espositive) saranno consultabili sul sito artcity.bologna.it che, dotato delle schede dedicate a ogni progetto e di una mappa funzionale a una rapida ricerca degli eventi da parte dell’utenza, rappresenterà lo strumento informativo. Gli special project saranno inoltre approfonditi in un tabloid distribuito nelle sedi espositive.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2024 sarà pubblicato in prossimità della rassegna sul sito artcity.bologna.it.

 



 

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Luisa Aiani e Ico Parisi, Positano, 1958, Palazzo Bentivoglio, Bologna, ph. Carlo Favero 

 
La camera Positano di Luisa Aiani e Ico Parisi protagonista dell’ultimo appuntamento dell’anno 


Il progetto espositivo di Palazzo Bentivoglio a cura di Davide Trabucco.


Il nuovo appuntamento di garage BENTIVOGLIO – il progetto espositivo di Palazzo Bentivoglio a cura di Davide Trabucco, ideato per condividere senza mediazioni alcune opere della collezione – presenta un intero ambiente progettato da Luisa Aiani e Ico Parisi: la camera Positano, disegnata dalla coppia per l’azienda romana MIM - Mobili Italiani Moderni nel 1958, un’azienda che rappresenta un’eccezione all’interno del design, essendo uno dei pochi marchi non lombardi a imporsi nel panorama internazionale della produzione di mobili. I passanti di via del Borgo di San Pietro 3A possono ammirare fino al 20 gennaio 2024 nella vetrina su strada – dopo il restauro realizzato ad hoc – questo lavoro firmato da una coppia ingiustamente dimenticata della storia del design del secondo Novecento.

La camera fa parte di una serie di mobili di MIM dedicata ai luoghi di villeggiatura italiani, di cui oltre a Positano, fanno parte, sempre disegnati da Aiani e Parisi, i tavoli Rio e Limonta e la libreria Lerici.

L’arredo è composto da un mobile toeletta, un letto con testiera-contenitore e un comodino, con l’applique 222 di Arteluce disegnata da Gino Sarfatti ed è entrato in collezione dopo essere stata acquistata al Mercato di Piazza Grande, un’associazione bolognese che da trent’anni, attraverso la rivendita di oggetti usati, si occupa di progetti per persone emarginate o senza fissa dimora. L’acquisizione rappresenta l’interesse verso una coppia che ha avuto un altalenante successo storiografico, ma che ha visto in tempi recenti un crescente interesse collezionistico attraverso il mondo delle aste.

La volontà curatoriale di attribuire la paternità del lavoro anche a Luisa Aiani, chiamata con il suo cognome e non con quello acquisito, si iscrive all’interno del lungo percorso critico che ha visto nel corso degli anni il riconoscimento alle figure femminili, di importanti sodalizi di vita e professionali, del ruolo non solo di assistenti, ma di vere e proprie comprimarie.

È infatti impossibile poter tracciare i confini di meriti e competenze all’interno di un legame che dura quarantacinque anni: il vero progetto dello studio La Ruota, che Luisa e Ico aprono nel 1948, è il dialogo che intercorre tra i due e che ha come effetto ultimo l’incessante produzione di mobili e oggetti.

Il dialogo è anche il luogo in cui nasce la collezione di Palazzo Bentivoglio, nel confronto tra i due collezionisti; dialogo di cui non conosciamo l’estensione, ma di cui ci è dato intravedere i confini attraverso le ossessioni, le vanità, le visioni, le rinunce che pervadono l’intera collezione.

garage BENTIVOGLIO è infine il luogo in cui la collezione entra in dialogo con il mondo, chiede di essere interrogata per ritornare a sé carica di nuovi significati.

In occasione di ArteFiera garage BENTIVOGLIO presenterà invece una installazione site specific di Agostino Iacurci (dal 1° febbraio 2024): unico artista chiamato a creare un’opera nuova per il progetto e non già presente in collezione.

ORARI: garage BENTIVOGLIO: da mercoledì a sabato, dalle 19.00 alle 23.00