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Per il Festival Bolzano Danza "Olivier Dubois" alla Fondazione Antonio Dalle Nogare

La Fondazione ospiterà per la prima volta il festival Bolzano Danza. Il rinomato coreografo francese, presenterà la sua perfomance Prêt à baiser, creata nel 2021 per il Musée d'art moderne di Parigi.

Quest'anno la Fondazione Antonio Dalle Nogare ospiterà per la prima volta il festival Bolzano Danza. Olivier Dubois, rinomato coreografo francese, presenterà la sua perfomance Prêt à baiser, creata nel 2021 per il Musée d'art moderne di Parigi.

Ripresa appositamente per questa edizione del festival alla Fondazione Antonio Dalle Nogare il 21 luglio alle ore 21.00 con Dubois protagonista insieme al danzatore italiano Nicola Manzoni, Prêt à baiser è coreografato sulla Sagra della primavera di Igor Stravinsky arrangiata da François Caffenne. Una performance in cui l'attesa, la tensione, la conquista, la seduzione diventano rito, su una panchina velata di luce.

La partecipazione alla performance è gratuita previa prenotazione. La Fondazione offrirà una visita guidata a partecipanti interessati come anteprima dello spettacolo alle ore 19.30. Per ulteriori informazioni e per la prenotazione a Prêt à baiser vi preghiamo di consultare il sito del festival.

 

 




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  Ernst Beyeler, 1993. Photo: Kurt Wyss, Basel

 

In occasione del centenario della nascita di Ernst Beyeler

Uno dei principali galleristi del suo tempo, insieme a sua moglie Hildy ha fondato una delle più importanti collezioni di arte moderna al mondo.

Ernst Beyeler, fondatore della Fondation Beyeler, è nato il 16 luglio 1921. Come uno dei principali galleristi del suo tempo, insieme a sua moglie Hildy ha fondato una delle più importanti collezioni di arte moderna al mondo, che è ospitata dal 1997 alla Fondation Beyeler progettata dall'architetto italiano Renzo Piano. In qualità di cofondatore di Art Basel, Ernst Beyeler ha contribuito in modo significativo alla reputazione culturale internazionale di Basilea.

Ernst Beyeler è nato il 16 luglio 1921 a Basilea. Durante la sua formazione imprenditoriale e gli studi in economia e storia dell'arte, ha lavorato presso la libreria antiquaria “La Librairie du Château d'Art” di Oskar Schloss a Basilea, che ha rilevato nel 1945 e ribattezzata “Galerie Beyeler” nel 1952. negli anni successivi Ernst Beyeler organizzò nella sua galleria numerose mostre significative, ottenendo notevoli riconoscimenti internazionali. Ha stabilito strette amicizie con artisti come Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Jean Dubuffet, Francis Bacon, Jean Tinguely, Robert Rauschenberg e Bridget Riley. Negli anni '80, Ernst Beyeler ha attirato una particolare attenzione in tutto il mondo con due mostre di scultura allestite sotto il titolo "La scultura nel XX secolo", che riunisce circa 200 opere da Auguste Rodin a Richard Serra nel Wenken Park di Riehen nel 1980 e 220 opere di Antoine Bourdelle a Joseph Beuys nel Parco Merian di Basilea nel 1984.

In più di cinquant'anni, Ernst e Hildy Beyeler hanno creato una delle più rinomate collezioni di arte moderna. Oggi la collezione della Fondation Beyeler conta più di 400 opere d'arte moderna e contemporanea. Copre l'impressionismo e il post-impressionismo, con opere di Paul Cézanne, Vincent van Gogh e Claude Monet, il cubismo con Pablo Picasso (che occupa una posizione chiave nella Collezione Beyeler) e Georges Braque, oltre a importanti gruppi di opere di Joan Miró, Piet Mondrian, Henri Matisse, Alberto Giacometti e Paul Klee. L'espressionismo americano è fortemente rappresentato da Mark Rothko e Barnett Newman. La portata e la reputazione della collezione hanno continuato a crescere con nuove acquisizioni da parte di artisti famosi come Louise Bourgeois, Marlene Dumas, Jenny Holzer, Roni Horn, Gerhard Richter, Philippe Parreno o Wolfgang Tillmans. L'eccezionale qualità della collezione può attualmente essere sperimentata nella mostra “Natureculture”, in mostra fino al 21 settembre.

Per dare un più ampio accesso al pubblico alla collezione, nel 1997 la Fondation Beyeler ha aperto a Riehen in un edificio progettato da Renzo Piano. Ernst e Hildy Beyeler avevano una visione chiara: la Fondation Beyeler doveva essere un museo aperto e vivo, in grado di suscitare entusiasmo per l'arte in un vasto pubblico. Oggi la Fondation Beyeler è il museo d'arte più visitato della Svizzera ed è considerato uno degli spazi d'arte più belli del mondo. L'otto milionesimo visitatore è atteso nei prossimi giorni. La Beyeler-Stiftung sta già pianificando un progetto di ampliamento progettato dall'architetto svizzero Peter Zumthor nell'adiacente Iselin-Weber Park.

Come cofondatore della fiera d'arte Art Basel, Ernst Beyeler ha svolto un ruolo chiave nel trasformare Basilea in uno dei più importanti luoghi di incontro internazionali del mondo dell'arte. Ernst Beyeler ha quindi sempre combinato un profondo legame con la sua città natale con una visione altamente internazionale. Accanto alla sua passione per l'arte, la natura e la tutela dell'ambiente erano una delle sue maggiori preoccupazioni; nel 2001, lui e sua moglie Hildy hanno fondato la Fondazione “Art for the Tropical Forests”.

Per celebrare il centenario della sua nascita, il prossimo anno una nuova pubblicazione fornirà una panoramica completa della vita di Ernst Beyeler, con aneddoti e immagini dal nostro archivio. Nel 2022, la Fondation Beyeler festeggerà il suo 25° anniversario con un ricco programma di eventi.

 

 




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breast (sea !ame), 2019, Hand-blown glass, resin, aluminium hardware, 25.5 x 18 x 19 cm. Courtesy the artist and Soft Opening, London. Photography Theo Christelis

  

Fondazione Arnaldo Pomodoro  presenta PROJECT ROOM #14  "Rosa in mano" di Nevine Mahmoud, Margherita Raso, Derek MF Di Fabio

 

L’insieme dei lavori esposti è una danza di posizioni e di contatti fisici; è un confronto tra presenze e assenze, tra interi e parti, tra cromie e sensazioni.

Con la mostra "Rosa in mano" di Nevine Mahmoud e Margherita Raso con Derek MF Di Fabio, dall’11 settembre al 17 dicembre 2021 la Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta il secondo appuntamento del ciclo espositivo 2021 delle Project Room, progetto “osservatorio” dedicato ai più recenti sviluppi del panorama artistico internazionale, affidato per quest’anno alla guest curator Eva Fabbris.

L’insieme dei lavori esposti è una danza di posizioni e di contatti fisici; è un confronto tra presenze e assenze, tra interi e parti, tra cromie e sensazioni.

Nevine Mahmoud (Londra, 1988 – vive e lavora a Los Angeles) e Margherita Raso (Lecco, 1991 – vive e lavora tra New York e Milano) radicano entrambe la loro pratica in un corpo a corpo con materiali e tecniche: opere scolpite o soffiate (vetro) per l’una, lavori a telaio meccanico o manuale per l’altra.

Il risultato consiste per Mahmoud in oggetti a sé stanti, rappresentazioni spiccatamente sensuali di pezzi di corpi o di elementi naturali che si presentano come forme “chiuse”, mondi scultorei auto-riferiti. l tessuti di Raso si danno invece come opere che non hanno una forma prefissata e stabile: superfici di grande qualità tattile e visiva che occupano gli spazi pendendo dal soffitto, aggrappandosi alle pareti, appoggiandosi su superfici trovate.

Il confronto tra le due artiste si espande grazie all’intervento di un terzo artista: Derek MF Di Fabio (Milano, 1987 – vive e lavora tra Perdaxius e Berlino). Il lavoro di Di Fabio spesso consiste in workshop, il cui risultato finale è di relativa importanza oggettuale. La sua attenzione poetica è spostata sulle situazioni, su come si possano ascoltare e interpretare.

 

 




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La nuova mostra della Fondazione Ragghianti  "Pianeta città" Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021
 

La scelta di programmazione è stata di tornare alle sorgenti della nostra civiltà, del modo che l’uomo ha elaborato per il proprio vivere in comune: la città.

Tra l’estate e l’autunno la Fondazione Ragghianti propone una mostra insolita e interdisciplinare dal 9 luglio fino al 24 ottobre 2021. Anteprima giovedì 8 luglio dalle ore 16:30 alle 19:30

Come affermano il presidente Alberto Fontana e il direttore Paolo Bolpagni, «si profila un periodo di sperabile riassestamento e di ripresa dopo la terribile epidemia da SARS-CoV-2. Alla luce di quanto avvenuto, la scelta di programmazione è stata di tornare alle sorgenti della nostra civiltà, del modo che l’uomo ha elaborato per il proprio vivere in comune: la città. E di farlo riferendoci in maniera speciale allo strumento privilegiato di trasmissione della conoscenza: il libro. La collezione dell’architetto Italo Rota, uno dei più noti progettisti di oggi, si è rivelata una miniera inesauribile cui attingere per creare percorsi di senso che partono alle radici della contemporaneità, ossia negli anni iniziali del XX secolo. Ne è nata una mostra multidisciplinare, scaturita dall’incontro e dal dialogo tra competenze differenti, che unisce svariati saperi e consente esplorazioni affascinanti e scoperte. Una sorta di archivio dell’immaginario visivo legato alla dimensione urbana, unificato dalla prospettiva estetica».

Il libro pubblicato in occasione della mostra (Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte) include i testi di Paolo Bolpagni, Francesco Careri, Aldo Colonetti, Daniele Ietri, Franco La Cecla, Eleonora Mastropietro, Alessandro Romanini e Italo Rota.

Giovedì 8 luglio, in occasione della presentazione in anteprima alla stampa della mostra Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021, sarà possibile accedere gratuitamente per visitare l’esposizione, previa prenotazione da effettuare via e-mail.

In osservanza alle normative in vigore in materia di distanziamento fisico, gli accessi si svolgeranno a numero chiuso ogni trenta minuti, nei seguenti orari: 16:30, 17:00, 17:30, 18:00, 18:30, 19:00.

Per via delle esigenze di contingentamento dei visitatori, la prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. è obbligatoria e da effettuarsi entro le ore 17:30 di martedì 6 luglio, indicando i nomi dei partecipanti (non più di quattro per ogni prenotazione) e il turno al quale si desidera accedere.

Per informazioni:

Fondazione Ragghianti, via San Micheletto 3, Lucca. Tel. 0583 467205.

www.fondazioneragghianti.it

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Broken Secrets promossa da FMAV Fondazione Modena Arti Visive
 

Progetto europeo Parallel - European Photo Based Platform una piattaforma per artisti e curatori con focus sulla fotografia.

Dal 9 luglio al 22 agosto apre al pubblico Broken Secrets, presso la Palazzo Santa Margherita, promossa da FMAV Fondazione Modena Arti Visive.

La mostra a cura di Javiera Luisina Cádiz Bedini con la partecipazione degli artisti Georgs Avetisjans, Yuxin Jiang, George Selley e Negar Yaghmaian, nasce nell’alveo del progetto europeo Parallel - European Photo Based Platform una piattaforma per artisti e curatori con focus sulla fotografia, volta a promuovere una connessione fluida e funzionale tra questi e le possibili istituzioni o contenitori espositivi. Creata nel 2017, Parallel, è supportata dal programma Creative Europe Programme dell’Unione Europea, di cui FMAV fa parte dal 2017, e ideata da Procur.arte, associazione culturale con sede a Lisbona, riunisce 17 organizzazioni europee creative di 16 paesi, impegnate a promuovere gli scambi interculturali e tutoraggi per stabilire nuovi standard nella fotografia contemporanea.
In mostra ci saranno le opere di 4 giovani artisti: Georgs Avetisjans (1985), Yuxin Jiang (1987), George Selley (1993), Negar Yaghmaian (1984).
 
Attraverso fotografie, audio e video, i quattro giovani artisti coinvolti esplorano le modalità con cui i segreti vengono confidati e mantenuti, e cosa si sprigiona in noi (o si frantuma) quando la verità viene rivelata. Broken Secrets indaga la sfera personale ma anche questioni più ampie come militarismo, migrazione e oppressione, dove le realtà venute a galla portano a riesaminare i confini delle rappresentazioni storico-politiche.

 

 




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Adrian Paci,Interregnum, 2017. Still da video. 17:29 min.Courtesy dell’artista; Galerie Peter Kilchmann, Zurigo; ekaufmann repetto, Milano/New York. Collezione Fondazione InBetween Art Film.

 

 
Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il secondo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento
 

Una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il secondo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Il progetto esplora opere appartenenti alla collezione della Fondazione e le pratiche di artisti con cui la Fondazione ha collaborato e collabora attraverso iniziative di commissione o co-produzione, attraverso una raccolta online di riflessioni in forma di saggi e conversazioni sulle immagini in movimento.

Il secondo capitolo di STILL comprende quattro studi:

Double Exposure presenta una conversazione tra Thao Nguyen Phan, il cui lavoro più recente, Becoming Alluvium (2020), è entrato a far parte della nostra collezione, e Zoe Butt, direttrice artistica del Factory Contemporary Arts Centre, Ho Chi Minh City, che esamina la pratica dell’artista informata da poesia, pittura e cinema.

Close-Up è un’analisi approfondita di Richard Birkett, curatore e scrittore indipendente, su Interregnum (2017), un’opera dell’artista Adrian Paci (anch’essa nella nostra collezione) che sottolinea l’uso politico della memoria nella costruzione e nella riproduzione di passati, presenti e futuri fittizi.

Cross-Cutting offre un saggio teorico inedito di Flavia Frigeri, storica dell’arte e Chanel Curator for the Collection presso la National Portrait Gallery di Londra, sulle metodologie sovversive attraverso cui registe e artiste italiane come Cecilia Mangini, Giosetta Fioroni, Marinella Pirelli, Laura Grisi, Ketty La Rocca e Nicole Gravier hanno impiegato i media fotografici e video per disarticolare le rappresentazioni patriarcali della femminilità in relazione al dibattito femminista degli anni Sessanta e Settanta.

E per First Look, Hammad Nasar, ricercatore senior presso il Paul Mellon Center for Studies in British Art e co-curatore del British Art Show 9, analizza la nostra recente acquisizione filmica Don't Look at the Finger (2017) dell’artista Hetain Patel, ripercorrendo i tropi culturali che hanno influenzato il linguaggio visivo attraverso cui l’artista ha affrontato la questione del convivere con la diversità.

Grazie alla collaborazione con artisti, scrittori, curatori e ricercatori internazionali, questa piattaforma di ricerca è concepita come parte integrante della missione della Fondazione nel promuovere la cultura delle immagini in movimento, con il desiderio di contribuire alla letteratura e alla conoscenza che circonda la opera di artisti la cui visione arricchisce e ispira il nostro lavoro.

STILL è un progetto sviluppato dal team della Fondazione In Between Art Film su un’idea di Alessandro Rabottini, direttore artistico, e curato con Bianca Stoppani, editor, insieme a Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini, Curatori.

Coordinamento: Alessia Carlino, project manager.

Progetto grafico: Mousse Agency.

 

Fondazione In Between Art Film promuove il dialogo tra i diversi linguaggi artistici del nostro tempo, esplorando i confini tra video, cinema e performance.

Su iniziativa della sua Fondatrice e Presidente Beatrice Bulgari, la Fondazione sostiene il lavoro di artisti e istituzioni che esplorano il campo delle immagini in movimento attraverso mostre, nuove produzioni e partnership internazionali.

La Fondazione prosegue il lavoro della casa di produzione In Between Art Film, fondata nel 2012 e che negli anni ha stretto collaborazioni con istituzioni internazionali come la 55a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, il MAXXI di Roma, la Tate Modern di Londra, Documenta 14, Manifesta 12, miart, il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Lo schermo dell'arte di Firenze, il Dhaka Art Summit e Loop Barcelona.