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 Arnaldo Pomodoro, L’inizio del tempo n. 2, 1958 (piombo, zinco e stagno - 230 × 270 cm). Catalogue Raisonné n. 91. Colonia, Collezione privata Foto: Dario Tettamanzi. Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro 

 

Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta Open Studio #1. L'inizio del tempo. Le ricerche spazialiste di Arnaldo Pomodoro

Primo appuntamento con un nuovo ciclo di Open Studio, allestimenti temporanei nello Studio di Arnaldo Pomodoro per approfondire temi e periodi inediti della ricerca dell’artista

Con la mostra L'inizio del tempo. Le ricerche spazialiste di Arnaldo Pomodoro, il 6 marzo 2022 la Fondazione Arnaldo Pomodoro dà avvio a un nuovo ciclo di Open Studio, allestimenti temporanei negli ambienti dello Studio di Arnaldo Pomodoro che, con cadenza annuale, raccontano e approfondiscono temi e periodi poco conosciuti della ricerca dell’artista, esponendo opere, documenti e materiali d’archivio originali.

Protagonista del primo Open Studio è L’inizio del tempo n. 2 (1958 – 230 × 270 cm), un grande bassorilievo in piombo, zinco e stagno, proveniente da Colonia e restaurato nel corso del 2021.

In quest'opera emblematica, che già evidenzia il clima di superamento dell'Informale, Pomodoro indaga lo sviluppo spaziale di una superficie non più strutturata dalle scritture segniche che caratterizzano i suoi esordi, ma concreta e consistente, animata da un segno gestuale e assoluto.

Accanto a L'inizio del tempo, si vedranno in mostra un gruppo di sculture, disegni e studi progettuali - alcuni in prestito dallo CSAC di Parma - e numerosi materiali d’archivio (fotografie, cataloghi, riviste, ritagli stampa, carteggi...), in un allestimento che dà conto della genesi dell'opera e del periodo di attività tra il 1957 e il 1964, fino ad arrivare alla realizzazione del Grande omaggio alla civiltà tecnologica (1960-1964 – 24 × 8 m) per la facciata dell’Università Popolare di Colonia, sintesi poetica tra le indagini su segno-scrittura e segno-materia, del quale vengono esposti gli inediti collage progettuali.

Nel Grande omaggio – prima prova dell'interesse e dell'impegno sul piano architettonico e urbano dell’artista – Pomodoro porta nella scultura, sulla vasta superficie di cemento e bronzo, una trafittura di tocchi, incavi, nodi, orme e impronte: un linguaggio illeggibile, ricco di storia, quasi simbolico e al contempo premonitore dei circuiti dei primi “cervelli elettronici”.

MODALITÀ DI ACCESSO

Visita libera: un giovedì al mese, ore 17:00 (biglietto unico 5€ / ingresso gratuito per gli Under 26)

Info e prenotazione qui

Visita guidata: tutti i giovedì e nelle domeniche di apertura straordinaria (intero 11€ / ridotto 8€)

Info e prenotazione qui

Gli ambienti dello Studio Arnaldo Pomodoro non sono interamente accessibili a persone con gravi disabilità motorie.

 



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 Hiwa K, Pre-Image (Blind as the Mother Tongue), 2017, still da video. Video HD monocanale. Courtesy dell'artista; e KOW, Berlino. Collezione Fondazione In Between Art Film

 

Fondazione In Between Art Film è lieta di annunciare STILL - Studi sulle immagini in movimento Piattaforma di ricerca sulle immagini in movimento CAPITOLO 4

Il progetto si manifesta come una raccolta online di riflessioni in forma di saggi e conversazioni sulle immagini in movimento che esplorano opere appartenenti alla Collezione della Fondazione.

Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il quarto capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Il progetto si manifesta come una raccolta online di riflessioni in forma di saggi e conversazioni sulle immagini in movimento, che esplorano opere appartenenti alla Collezione della Fondazione e le pratiche di artisti con cui la Fondazione ha collaborato e collabora tramite iniziative di commissione o co-produzione.

Il quarto capitolo di STILL comprende quattro studi:

Double Exposure è una conversazione intima e profonda tra l’artista Hiwa K e Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, fondatore e direttore artistico di SAVVY Contemporary, Berlino. In questo viaggio poetico, Hiwa K ci guida nell’esplorazione dei concetti di trasformazione, transizione e trascendenza attraverso alcuni dei suoi lavori video più importanti, come Nazha and the Bell Project (2007–15), Pre-Image (Blind as the Mother Tongue) (2017), e View from Above (2017), che fanno parte della nostra Collezione.

Close-Up è un avvincente saggio di Barbara Casavecchia, scrittrice, curatrice indipendente ed educatrice. A partire dall’installazione multimediale Power Plants dell’artista Hito Steyerl, che abbiamo co-prodotto nel 2019 in occasione della sua mostra personale a Serpentine Galleries di Londra, Casavecchia evoca i limiti dei macro modelli epistemologici contemporanei nel loro disegno astratto della realtà alla luce della viriditas botanica di Ildegarda di Bingen.

Cross-Cutting offre un studio approfondito di Erika Balsom, professoressa di studi cinematografici al King’s College di Londra, dove ripercorre gli albori dell’interesse nei confronti del cinema e delle sue modalità espositive da parte dell’arte contemporanea attraverso la storica mostra Passages de l’image, tenutasi al Centre Pompidou di Parigi nel 1990.

E per First Look, Teresa Castro, professoressa associata in studi cinematografici presso la New Sorbonne University – Parigi 3, esamina la nostra recente acquisizione filmica The Heart of a Tree (2020) dell’artista Clare Langan, inquadrandola in un dibattito più ampio sulle possibilità speculative della fantascienza nell’immaginare il futuro dell’umanità tra le gravi minacce della crisi climatica che il mondo sta affrontando.

Grazie alla collaborazione con artisti, scrittori, curatori e ricercatori internazionali, questa piattaforma di ricerca è concepita come parte integrante della missione della Fondazione nel promuovere la cultura delle immagini in movimento, con il desiderio di contribuire alla letteratura e alla conoscenza che circonda la opera di artisti la cui visione arricchisce e ispira il nostro lavoro.

STILL è un progetto sviluppato dal team della Fondazione In Between Art Film su un’idea di Alessandro Rabottini, direttore artistico, e curato con Bianca Stoppani, editor, insieme a Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini, Curatori.

Coordinamento: Alessia Carlino, project manager.

Progetto grafico: Mousse Agency.

https://still.inbetweenartfilm.com

Fondazione In Between Art Film promuove il dialogo tra i diversi linguaggi artistici del nostro tempo, esplorando i confini tra video, cinema e performance.

Su iniziativa della sua Fondatrice e Presidente Beatrice Bulgari, la Fondazione sostiene il lavoro di artisti e istituzioni che esplorano il campo delle immagini in movimento attraverso mostre, nuove produzioni e partnership internazionali.

La Fondazione prosegue il lavoro della casa di produzione In Between Art Film, fondata nel 2012 e che negli anni ha stretto collaborazioni con istituzioni internazionali come la 55a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, il MAXXI di Roma, la Tate Modern di Londra, Documenta 14, Manifesta 12, miart, il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Lo schermo dell'arte di Firenze, il Dhaka Art Summit e Loop Barcelona. 

 

 



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TRE MOSTRE PER LA PRIMAVERA DI FMAV

Tre appuntamenti con un ricco parterre di collaborazioni internazionali tra arte digitale,  fotografia, videoinstallazioni, figurine e performing art.

Jordi Colomer. Strade
Dal 4 marzo al 8 maggio 2022
FMAV - Palazzina dei Giardini, Corso Cavour 2, Modena
Opening: venerdì 4 marzo 2022 ore 18 (Ingresso libero)
Ingresso: biglietto intero 6 € / ridotto 4 € (Acquista su Vivaticket)
Visita guidata speciale:
sabato 5 marzo ore 16, prenotazioni su fmav.org

La mostra a cura di Daniele De Luigi, è la prima retrospettiva in Italia dell’artista nato a Barcellona nel 1962 e riunisce opere realizzate nel corso degli ultimi venti anni, in stretto dialogo con un’azione performativa collettiva e partecipata programmata a Modena.

Le avventure di Aldo. Archivi come connessioni di tempi
Dal 4 marzo al 5 giugno 2022
FMAV - Museo della Figurina e Sale Superiori di Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande 103, Modena
Opening: venerdì 4 marzo 2022 ore 18 (ingresso libero)
Ingresso: biglietto intero 6 € / ridotto 4 € (Acquista su Vivaticket)
Visita guidata speciale:
sabato 5 marzo ore 17, prenotazioni su fmav.org

La mostra a cura di Francesca Zanella, propone una nuova modalità di interpretazione dell’archivio partendo da quello del Museo della Figurina, affiancando la produzione e la ricerca dell’artista cremasco Aldo Spoldi, al metodo di lettura e ricerca dello storico dell’arte.

Salvatore Vitale. Decompressed Prism
Dal 4 marzo al 5 giugno 2022
FMAV – Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande 103, Modena
Opening: venerdì 4 marzo 2022 ore 18 (ingresso libero)
Ingresso: biglietto intero 6 € / ridotto 4 € (Acquista su Vivaticket)
Visita guidata gratuita:
sabato 5 marzo ore 18, prenotazioni su fmav.org

Nella mostra a cura di Chiara Dall’Olio, Salvatore Vitale realizza in un’unica grande installazione site-specific, elementi di finzione, documenti e dati reali, immagini fisse e in movimento, filmati e ricerche d'archivio al fine di svelare i paradossi contenuti nella logica sistemica del monitoraggio sociale. 

Orari
Da mercoledì a venerdì ore 11-13 | 16-19
Sabato, domenica e festivi ore 11-19

Biglietto cumulativo: Decompressed Prism + Le avventure di Aldo + Strade: 12 €
Ingresso libero: ogni mercoledì

Per accedere alle mostre è necessario esibire il Super Green Pass ed un documento di identità. 

Informazioni
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.fmav.org
tel. In orario di mostra:
Palazzo Santa Margherita 059 2033166 | Palazzina dei Giardini 059 2032919

 



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ARTPOD ascolti d'arte Nuovi podcast in collaborazione con Doppiozero

Una collaborazione nata nel 2021 con la rivista culturale Doppiozero per comporre un poliedrico sguardo sulle opere della collezione permanente attraverso le parole degli autori della rivista e la lettura degli attori del Teatro delle Albe di Ravenna.

Collezione Maramotti annuncia con piacere la prosecuzione del progetto Artpod – Ascolti d’arte, una collaborazione nata nel 2021 con la rivista culturale Doppiozero per comporre un poliedrico sguardo sulle opere della collezione permanente attraverso le parole degli autori della rivista e la lettura degli attori del Teatro delle Albe di Ravenna.

A partire da oggi e fino al 14 aprile, ogni giovedì, saranno pubblicati 8 nuovi podcast sul profilo Spotify della Collezione e sul sito di Doppiozero: un dialogo tra arti visive e letteratura per conoscere alcune opere della Collezione Maramotti e ampliarne l’immaginario attraverso il racconto orale.

La serie 2022 prende avvio dall’opera Amalassunta 1 di Osvaldo Licini, illuminata dallo sguardo della saggista e conduttrice radiofonica Gabriella Caramore:

Una luna bianca, quasi impastata di gesso – simile a quella chiara materia incerta che si vedrà, vent’anni dopo, nelle immagini del primo allunaggio – ma che qui ancora conserva tutta l’allusività stregata del mistero inviolato.

Artpod – Ascolti d’arte proseguirà nelle prossime settimane con i contributi dei critici d’arte Stefano Chiodi e Elio Grazioli, dello scrittore Luigi Grazioli, dell’attrice e drammaturga Chiara Lagani, del critico teatrale Massimo Marino, della scrittrice Melania Mazzucco e del saggista Mauro Portello.

Continuate a seguire i canali della #CollezioneMaramotti: un evento in primavera renderà il progetto Artpod ancora più speciale.

Buon ascolto!

#artpodascoltidarte #soundon

 



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Incontri alla Fondazione Antonio Ratti

La mostra Il sogno di Antonio: un viaggio tra arte e tessuto è prorogata fino al 20 febbraio.

INCONTRI FARVenerdì 11 febbraio 2022 - ore 18:00, ARCHITETTURA E SPAZI DI PRODUZIONE, una conversazione con Riccardo Blumer (architetto, Università di Mendrisio), Manuel Orazi (storico dell'architettura, Università di Mendrisio), presso Villa Sucota (via Cernobbio, 19 Como)

Una particolare attenzione all’architettura e alla definizione di spazi esterni ed interni è stata l’elemento di ricerca costante che ha contraddistinto le attività di Antonio Ratti: dalle innovative strutture degli anni ‘50, plasmate da un’architettura funzionale, fino agli anni ‘90 con gli uffici disegnati da Luigi Caccia Dominioni che completano il ciclo di produzione. La fabbrica progettata e realizzata da Tito Spini presenta, già dalle sue prime strutture, esempi di un approccio capace di rispondere alle esigenze della qualità dell’ambiente lavorativo così come conseguenza di una consapevolezza ecologica. Questo modello di collaborazione tra Antonio Ratti e l’architettura rimane essenziale nelle attuali trasformazioni delle dinamiche lavorative e sociali. In costante cambiamento, in particolare per i nuovi sviluppi tecnologici, il rapporto tra lavoro, spazio e produzione riconferma il ruolo centrale dell’architettura.

Ingresso libero, per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per visitare la mostra Il sogno di Antonio: un viaggio tra arte e tessuto:

Giorni e orari di apertura - Villa Olmo / Villa Sucota
martedì - domenica  10 - 18 
Chilometro della conoscenza
accesso libero - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 



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La Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid presenta la prima mostra di Michael Armitage in Spagna

Curata da Hans Ulrich Obrist, la mostra avvia un dialogo tra Armitage e l'opera di Francisco de Goya, uno degli artisti più importanti e ben rappresentati della Royal Academy of Fine Arts nella loro collezione.

Inaugurazione il 4 febbraio, la Calcografía Nacional della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando ospiterà la prima mostra personale di Michael Armitage (Kenya, 1984) in Spagna.

Curata da Hans Ulrich Obrist, la mostra presenta un dialogo tra l'opera dell'artista keniota che lavora tra Nairobi e Londra e l'opera di Francisco de Goya (1746 - 1828), uno degli artisti più importanti della collezione dell'Academia. L'istituzione, che venne diretta da Goya, ospita tredici capolavori dell'artista che fanno parte della collezione permanente esposta al Museo dell'Academia, insieme alle tavole originali e alle prime edizioni delle incisioni della serie dei Caprichos, Los Desastres de la Guerra, La Tauromaquia e Los Disparates, prodotti da Goya al Calcografía. Un'accurata selezione delle tavole e delle incisioni originali è esposta al “Gabinete Goya”, collegato alla galleria Calcografía Nacional.

Il lavoro di Armitage si intreccia con Goya attraverso sfumature oniriche, ambigue e soprannaturali, come dimostra la decisione degli artisti di esporre anche una selezione dei suoi disegni, seguendo una linea adombrata dai Caprichos di Goya e dai suoi Desastres de la Guerra.

“Michael Armitage è un artista che seguo e colleziono da diversi anni. Nel 2019 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha ospitato The Promised Land, la sua prima mostra personale in Italia. Il mio interesse per il suo lavoro è cresciuto nel tempo e sono davvero felice di presentare la sua nuova mostra Michael Armitage alla Calcografía Nacional di Madrid”.

Ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid (FSRRM) “Le opere saranno esposte negli interni magici e reminiscenti della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando. Qui Armitage studiò l'arte di Goya, una delle principali fonti di ispirazione per la sua pittura. La mostra sarà l'occasione per intensificare questo dialogo e per stupirsi ancora una volta del suo lavoro".

Il concept della mostra è quello di portare alla luce i legami tra i due artisti. “Sebbene lavorino a distanza di due secoli, condividono meticolose osservazioni sui rispettivi periodi” ha spiegato Ulrich Obrist. “Nel lavoro di Goya e di Armitage c'è un particolare interesse (...) per ciò che riguarda l'individuo nel contesto socio-politico ". Per il curatore svizzero, i riferimenti diretti e indiretti a Goya sono una costante nel lavoro di Armitage, anche a causa della forte impressione che ha suscitato su di lui il lavoro del vecchio maestro. “Goya ha cambiato il modo di disegnare di Armitage, facendogli capire che si poteva fare qualcosa apparentemente velocemente ma in realtà costruito lentamente… Goya è sempre presente nel suo lavoro”

Nelle stesse parole di Armitage, "Ho sentito parlare dei Pinturas Negras (Black Paintings) di Goya, avevo questa immagine di una specie di porta nera minimalista. Ma quando sono entrato nella galleria permanente delle Pinturas Negras al Prado dove è esposto Atropos (1819-1823) insieme agli altri Black Paintings, ho pensato: "Questo è qualcos'altro". Durante il mio primo viaggio a Madrid l'ho fatto" Non vedo nient'altro che il Prado. Quello è stato il mio primo incontro con Goya”.

Come sottolinea Obrist, l'esame di come le persone si comportano come una massa, che si può apprezzare nei dipinti di Goya, è anche alla base della pratica di Armitage. Come sostiene l'artista, "Suppongo che una folla senza direzione sia in cerca di guai. Qualcosa che è unificato è incredibilmente potente e in qualche modo prevale sulle personalità degli individui che sono lì".

Per la sua prima mostra personale in Spagna, l'artista keniota esporrà un totale di 19 opere d'arte, cinque dipinti e quattordici disegni.

Le opere della mostra “Michael Armitage at the Calcografía Nacional” saranno completate dalle proiezioni di Xala, uno dei film preferiti di Armitage, del regista e attivista politico senegalese scomparso, Ousmane Sembène; e il documentario Sembène: The Making of African Cinema, della scrittrice e regista Manthia Diawara. Entrambi i film affrontano la dimensione sociale e politica del lavoro di Sembène, integrandosi con le preoccupazioni socio-politiche alla base del lavoro di Goya e Armitage.

In concomitanza con la fiera d'arte contemporanea ARCOmadrid di Madrid, la mostra sarà aperta al pubblico per tutto il mese di febbraio fino all'inizio di marzo 2022.

Michael Armitage, Hans Ulrich Obrist e Manthia Diawara, un incontro a tre voci

Mercoledì 23 febbraio, la Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid ospiterà presso l'Auditorium Real Academia de Bellas Artes un colloquio pubblico con l'artista Michael Armitage, il curatore Hans Ulrich Obrist e la scrittrice e regista Manthia Diawara. In occasione di questa mostra, la FSRRM pubblica una pubblicazione curata da Hans Ulrich Obrist dedicata al lavoro di Armitage in inglese e spagnolo che sarà lanciata il 23 febbraio.

Informazioni

Secondo anno del programma espositivo di FSRRM

Dopo aver presentato le sue attività a Madrid nella stagione 2020, con la mostra Emissaries di Ian Cheng a cura di Hans Ulrich Obrist e la prima edizione del suo programma di residenza per giovani curatori a cura di Alejandro Alonso, FSRRM continua a lanciare un ambizioso programma che si aggiungerà la scena artistica a Madrid con il lavoro di artisti internazionali che espongono per la prima volta in Spagna, aprendo anche nuove opportunità per gli artisti spagnoli portando curatori internazionali a Madrid.

Analogamente al lavoro della fondazione presso la sua sede in Italia, il progetto a Madrid è incentrato sui suoi obiettivi primari, ovvero promuovere gli artisti e il suo concetto di mediazione culturale al fine di contestualizzare e socializzare l'arte contemporanea. Tutte le sue mostre includono un team di mediatori il cui approccio pedagogico è determinante per migliorare l'esperienza del visitatore delle opere.

La Fondazione esprime il suo impegno con Madrid e con la Spagna, dove sta già svolgendo il suo programma. In effetti, questa prima mostra personale di Michael Armitage in Spagna fa parte del secondo programma annuale di FSRRM. "In questa seconda stagione a Madrid, il team della fondazione sta lavorando per ampliare la scena artistica in Spagna, sostenendo allo stesso tempo gli artisti spagnoli con il suo programma di residenza per giovani curatori, tra gli altri progetti", afferma Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

Michael Armitage (1984, Kenya)

Michael Armitage (nato nel 1984, Nairobi, Kenya) vive e lavora tra Londra e Nairobi. Ha conseguito la laurea in Belle Arti presso la Slade School of Fine Art, Londra (2007) e ha conseguito un diploma post-laurea presso la Royal Academy Schools, Londra (2010). Michael è il fondatore del Nairobi Contemporary Art Institute (NCAI), uno spazio di arte visiva senza scopo di lucro dedicato alla crescita e alla conservazione dell'arte contemporanea nell'Africa orientale. Tra le mostre personali selezionate: Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen (2021); Royal Academy, Londra (2021); Haus der Kunst, Monaco di Baviera (2020); Fondazione Norval, Città del Capo (2020); Projects 110, Studio Museum in collaborazione con e al MoMA, New York; Museo di Arte Contemporanea Sydney (2019); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2019); Galleria del sud di Londra (2017); Turner Contemporary, Margate, Regno Unito (2017); Cubo bianco, Hong Kong (2017); Berkeley Art Museum e Pacific Film Archive, San Francisco (2016); White Cube, Londra (2015); e Royal Academy Schools Studios, Londra (2010).

Hans Ulrich Obrist (1968, Svizzera)

Hans Ulrich Obrist è direttore artistico della Serpentine Gallery di Londra, consulente senior di LUMA Arles e consulente di programma senior di The Shed a New York. È un ex curatore del Musée d'art moderne de la Ville de Paris. Dalla sua prima mostra World Soup (The Kitchen Show) nel 1991, ha curato oltre 350 mostre. Le recenti pubblicazioni di Obrist includono Ways of Curating (2015), The Age of Earthquakes (2015), Lives of the Artists, Lives of Architects (2015), Mondialité (2017), Somewhere Totally Else (2018), The Athens Dialogues (2018), Maria Passing: Letters (2020), Entrevistas Brasileiras: Volumen 2 (2020) e 140 idee per il pianeta Terra (2021).