Cubo multispaziale C2 2005. Legnoneon porporaspecchi. 39x39x39 cm 14 cm base. Foto Bruno Bani

Cubo multispaziale C2 2005. Legnoneon porporaspecchi. 39x39x39 cm 14 cm base. Foto Br

  

"Sconfinamento”  personale di Paola Scirpa a cura di Sabino Maria Frassà

L'esposizione chiude il ciclo di mostre IN-MATERIAL, quando la materia si fa pensiero', promosso dal brand tedesco insieme al progetto non profit Cramum per tutto il 2019.  

Sconfinamento è la personale dell'artista Paolo Scirpa a cura di Sabino Maria Frassà, che inaugura il 20 novembre 2019 presso lo spazio Gaggenau DesignElementi Hub di corso Magenta 2, a Milano. L'esposizione - visitabile fino al 31 gennaio 2020 - chiude il ciclo di mostre IN-MATERIAL, quando la materia si fa pensiero', promosso dal brand tedesco insieme al progetto non profit Cramum per tutto il 2019.

Attraverso le sue opere, Paolo Scirpa indaga l'infinito quale dimensione a cui l'uomo tende, sempre scevro dalla piena comprensione e dalla possibilità di possesso, senza però la pretesa o la presunzione di rappresentarlo. Eternità e infinito sembrano essere solo il movente per Scirpa, piuttosto l'inizio del viaggio. "Quanto tempo è per sempre?” chiedeva Alice al Bianconiglio. Guidandoci nel suo Mondo anche Paolo Scirpa, come il Bianconiglio, sembra risponderci: "A volte, solo un secondo". Per l'artista, sconfinare è un percorso di libertà mentale e fisica: senza non c'è progresso né evoluzione. I suoi Ludoscopi sono opere tridimensionali che propongono la percezione di profondità fittizie, veri iperspazi-luce in cui è abolito il limite tra il reale e l'illusorio, che mirano a liberare e elevare l'essere umano, ad approcciare e percepire l'infinito anche solo per un secondo.

Quella che si sprigiona è una vertigine di gioia, una possibilità di riassaporare quello stupore e quella meraviglia propria dei bambini, ancora incoscienti e non pienamente consapevoli di sé e dei propri limiti. Complice la struttura stessa dello spazio, pensato per ricreare un'atmosfera di 'lusso domestico' elegante, accogliente e inclusiva. Con un percorso, ideato da artista e curatore, che riesce a 'donare' un forte senso di sconfinamento e estraniamento positivo allo spettatore.