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FuturDome inaugura tre interventi espositivi e performativi dedicati a tre diversi artisti

Tra l’8 e il 12 settembre FuturDome inaugura tre interventi espositivi e performativi dedicati a tre diversi artisti: Lea Porsager, Andrea Bocca, Fos.

LEA PORSAGER ATU XIV ART’ a cura di Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria

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Lea Porsager, ATU XI 'LUST', 2015, 11 aligning struts, dimensions variable

 

Il 9 settembre, in omaggio al vuoto che ha segnato Milano, il più esteso intervento installativo mai realizzato da Lea Porsager, verrà reso pubblico e visitabile in FuturDome fino al 15 dicembre 2020. ATU XIV ‘ART’ (alchimia) è un’opera monumentale che sovverte ferocemente i fenomeni fisici come effetti di gravità e parallasse, esaltando il rapporto tra spazio e vuoto, come campi di battaglia di forze invisibili, sarà documentata nella prossima pubblicazione retrospettiva di Porsager, pubblicata da Mousse Publishing (www.moussepublishing.com), in occasione dell’inaugurazione della sua mostra personale al Moderna Museet di Stoccolma, a novembre 2020. La mostra monografica si trasferirà in diversi musei scandinavi nel 2021.

Parallelamente ad ATU XIV ‘ART’, verranno proiettate parti inedite del film THE ANATTA EXPERIMENT girato da Porsager nel 2012 ad Ascona per dOCUMENTA(13), il film e gli extra inediti saranno accompagnati da una istallazione site specific eseguita nei seminterrati di FuturDome. THE ANATTA EXPERIMENT ruota intorno al Monte Verità ad Ascona, in Svizzera. All'inizio del 1900, questa collina è stata una pietra miliare per la ribellione spirituale, attirando anarchici, sostenitori dell'amore libero, dadaisti, teosofi, psicoanalisti e occultisti, che rifiutavano una società sempre più materialista.

Alla fine dell'estate 2011, sette amici sono stati invitati da Porsager a Casa Anatta, l'edificio principale del Monte Verità, nei suoi ultimi momenti prima di essere sottoposto a un importante restauro. Casa Anatta è diventata teatro di una settimana di "caduta verticale" nelle leggi tantriche e nei processi normalmente oscurati dal rumore della produttività, trovando infine il suo fulcro nell'archivio di Harald Szeemann e nella sua sconcertante Strukturmutter del 1978.

Orari:

dal 10 settembre al 15 dicembre 2020: da mercoledì a sabato, ore 16.00 - 19.30

Ingresso gratuito  

FuturDome

via Giovanni Paisiello 6 - 20131 Milano

 

ANDREA BOCCA, UKIYO a cura di Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria

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FuturDome è lieto di presentare la prima mostra personale a Milano di Andrea Bocca (1996, Crema). Un percorso che trova luogo negli attici dell’edificio, proponendo una nuova serie di sculture, posizionate nelle stanze come punti geografici e di orientamento. L’artista ha ragionato su aree e superfici suddivise in fasce architettoniche, percorrendo i corridoi d’entrata come spazi di passaggio, tra un prima e un dopo. Canalizzatori di spazio e tempo. Bocca, incorpora con il proprio lavoro l’isolamento della parte più alta e luminosa di FuturDome, ispirandosi a Hiroshige (1797-1828), il grande maestro del paesaggio giapponese per mettere in atto un processo scultoreo di pittura idealizzante, attraverso l’utilizzo di colori sfumati dei rossi, dei blu così come dei toni di grigi, che emergono nell’adattare diverse metodologie di stampa e trovando la tridimensionalità nei volumi principali degli ambienti.

Il titolo della mostra UKIYO trae spunto dalla pubblicazione delle Cinquanta Stazioni della Tokaydo (1832-1834) di Hiroshige. La parola ukiyo-e significa letteralmente immagini da un mondo fluttuante e trae la sua origine dal concetto buddista dell’illusorietà dell’esistenza terrena. Le immagini prospettiche venivano allora definite fluenti o fluttuanti (ukiyo, 浮世), un termine che descriveva il fenomeno per il quale lo spazio della composizione o la profondità dell’immagine si avvicina all’osservatore e ne cattura lo sguardo.

Ispirato a questo cambio di paradigma ottico, Bocca applica, per UKIYO, non solo una prospettiva centrale ma esercita una prospettiva a volo d’uccello, astraendo una geometria decorativa e piatta che utilizza le sfumature cromatiche per smaterializzare le sfaccettature delle superfici, come a portare ogni traccia dei gesti impressi al centro di una scena teatrale. Il risultato finale è l’installazione di due serie inedite di interventi scultorei, avvalendosi anche della collaborazione artistica di Mida Fiore (1996, Potenza).

Inaugurazione: mercoledì 9 settembre 2020

ore 18.30 – 21.00

Date della mostra:

10 settembre - 15 dicembre 2020

 

FOS, SMALL WHITE MAN a cura di Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria

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FOS (Thomas Poulsen), Small White Man, Performance presso lo spazio Clutch, Kvadrat, Copenhagen, Settembre 2016.

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Performance:

martedì 8 settembre 2020

ore 18.00 - 22.00

Chiesa di San Celso

Corso Italia 37 - 20121 Milano

Video installazione:

sabato 12 settembre 2020, ore 19.00 - 22.00

FuturDome

via Giovanni Paisiello 6 - 20131 Milano

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

FOS (Thomas Poulsen) (1971, Danimarca) presenta per la prima volta in Italia la sua performance Small White Man, l’8 settembre presso gli spazi di San Celso (Corso Italia) e replicherà durante la notte bianca dell’arte sabato 12 settembre in FuturDome. Attraverso una serie di rituali legati all’improvvisazione, svilupperà un concerto all’interno del quale le frequenze immateriali della musica interagiranno con diversi oggetti, creando elegie simultanee. Un intervento architettonico temporaneo che trasformerà parte della Chiesa di San Celso (Corso Italia 37, 20121 Milano) in studi di registrazione. Utilizzando 190 metri di viola Divina, colore 692 e 984, l’artista costruirà una stanza temporanea, una sorta di grembo musicale, dove, nel corso di quattro ore, il suo progetto musicale in corso Small White Man registrerà il suo secondo album.