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Fondazione Palazzo Te presenta SONOGRAFIE. LIMEN. Un'installazione di Paolo Cavinato

Il progetto di ricerca ideato da Fondazione Palazzo Te con il Maestro Leonardo Zunica che indaga il rapporto tra musica e pittura.

Fino al 19 dicembre 2021, i Tinelli di Palazzo Te ospitano la terza edizione della project room Sonografie, il progetto di ricerca ideato da Fondazione Palazzo Te con il Maestro Leonardo Zunica che indaga il rapporto tra musica e pittura.

Sonografie 2021 presenta al pubblico l’installazione Limen di Paolo Cavinato in dialogo con l’ambiente sonoro del compositore Stefano Trevisi.

Negli ultimi anni la ricerca artistica di Paolo Cavinato si è sviluppata attraverso varie discipline, impiegando tecniche e linguaggi diversi, dalla fotografia al disegno fino alla elaborazione grafica o digitale, giungendo alla realizzazione di grandi installazioni così come alla creazione di oggetti di piccolo formato.

L'esposizione pensata per lo spazio dei Tinelli propone un’esperienza estetica amplificata e multisensoriale: accolto in uno spazio in penombra, già dalla soglia, lo spettatore è attirato da elementi luminosi e da suoni emessi sia dalle opere a parete che dalle installazioni a terra.

“Esiste nel mio lavoro un'idea di messa in scena – racconta l’artista mantovano – da intendersi come costruzione e organizzazione di elementi nello spazio, uno spazio che si dispone secondo criteri scenici di figure quali oggetti o elementi dislocati all'interno della nostra visione. Qui è sempre importante il punto di vista, la gerarchia degli elementi e il significato simbolico della loro posizione. D’altronde la nostra vita di tutti i giorni la organizziamo selezionando e disponendo le cose nel tempo e nello spazio”.

La rassegna raccoglie quattro opere inedite: il disegno tridimensionale luminoso Limen (2021) che si presenta come una visione, uno spettro fluttuante, fortemente evanescente e impalpabile; l’installazione lignea Lost (2015), per la prima volta esposta in Italia dopo Shanghai e Londra, in cui si ritrova la dimensione del labirinto; il mandala tridimensionale luminoso Cosmo (2021) realizzato con fili di fluorocarbonio a partire da precisi calcoli matematici; e la piccola scultura Luce (2021) che rimanda alle architetture fantasma.

Nel corso degli anni, la ricerca di Cavinato ha seguito diverse direzioni, ma gli elementi riguardanti la prospettiva, i punti di vista, lo scambio di sguardi e la relazione tra finito e infinito ricorrono come riferimenti imprescindibili. Anche la musica è un elemento reiterato che ha trovato espressione nella preziosa collaborazione con il compositore mantovano Stefano Trevisi.

In Lost lo spettatore è immerso in una nuvola di dense fasce spettrali – respiri multipli dello spazio circostante – i cui materiali provengono da risonanze estremamente riverberate di campanacci e gong cinesi.

In occasione della personale a Palazzo Te, sarà pubblicato un catalogo delle opere di Paolo Cavinato con testi di Stefano Baia Curioni e Davide Landoni, edito da Edizioni Publi-Paolini con il sostegno di Fondazione Banca Agricola Mantovana, Ente Manifestazioni Rodigo e dalla galleria The Flat – Massimo Carasi.

La rassegna Sonografie. Limen è promossa dal Comune di Mantova, prodotta e realizzata da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, in collaborazione con Diabolus in musica ed Eterotopie, con il contributo di Fondazione BAM, e in sinergia con MantovaMusica, Comitato Nazionale Dante 2021 e Mantova Città d’Arte e di Cultura.

Ingresso libero lun 13.00 – 19.30; mar-dom 9.00 – 19.30

www.fondazionepalazzote.it

SONOGRAFIE

Sonografie è un progetto di ricerca ideato da Fondazione Palazzo Te nel 2018 con il Maestro Leonardo Zunica. Il progetto riguarda il rapporto tra musica e pittura indagato attraverso la scrittura musicale e la sua capacità di trasformarsi in immagine, disegno, rappresentazione visiva, così come un dipinto può essere letto come uno spartito e quindi trasformarsi in musica.

L’indagine non intende quindi esplorare la collaborazione tra musica e pittura nel solco di una consuetudine che si avvale delle due arti per attivare specifiche emozioni o sentimenti; si parte piuttosto dal riconoscimento della reciproca irriducibilità, della differenza tra le due arti, che si istituisce in primo luogo sul piano del loro rapporto col tempo, lineare e sequenziale nella musica, addensato e simultaneo nella pittura. Pur riconoscendo questa reciproca irriducibilità, anzi nello spazio da essa creato, il progetto esplora le metamorfosi, le transizioni, e gli imprevisti: la musica attraverso la sua scrittura diventa inevitabilmente icona e pittura, la pittura può diventare spartito e quindi generare musica.

Dopo la prima edizione in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi - dove sono state messe a confronto le partiture musicali del Maestro Salvatore Sciarrino con le opere grafiche di Fiona Robinson -, la seconda edizione del 2019 ha visto un dialogo tra i raffinatissimi campi cromatici di Sonia Costantini e la musica appositamente creata da Corrado Rojac e Luigi Manfrin ed eseguite al pianoforte da Leonardo Zunica e alla fisarmonica da Corrado Rojac.