Lucia Marcucci. L’OFFESA all' Ar/Ge Kunst di Bolzano
La mostra ad Ar/Ge Kunst si completa con la mostra Lucia Marcucci. Poesie e no presso Museion, Bozen/Bolzano, curata da Frida Carazzato.
La mostra L’Offesa ad Ar/Ge Kunst presenta alcuni lavori dell’artista Lucia Marcucci (Firenze, 1933), realizzati a partire dagli anni Sessanta, sul versante verbo-visuale della poesia auditiva, della cinepoesia e delle tecniche di montaggio non-lineari, anche attraverso il contributo e l’interpretazione di alcune voci contemporanee, tra cui Wissal Houbabi, Elena Biserna e Annamaria Ajmone con Laura Agnusdei.
Lucia Marcucci si è distinta per il rovesciamento della parola poetica, portando avanti, attraverso l’apporto di ironia nel linguaggio, un riscatto critico sugli stereotipi, sul genere e gli assunti che regolavano la rappresentazione del corpo femminile, sulle forme e abitudini imposte dalla società capitalistica.
Per il novantesimo compleanno dell’artista, la mostra L’Offesa ad Ar/Ge Kunst ripercorre alcuni lavori di Marcucci realizzati tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta in prestito dall’archivio di Lucia Marcucci e da Frittelli Arte Contemporanea. La mostra affronta come la parola, la pubblicità, i media e la carta sono state messe in discussione negli anni Sessanta e Settanta attraverso una pratica militante che intensifica la presenza verbale e corporale.
La mostra ad Ar/Ge Kunst si completa con la mostra Lucia Marcucci. Poesie e no presso Museion, Bozen/Bolzano, curata da Frida Carazzato.
PROGRAMMA 09.06 e 10.06.2023
Ore 21:00, passeggiata collettiva Elena Biserna, Feminist Steps: Walkshop notturno per donne, persone queer e non binarie (3 ore)
A partire da alcune partiture verbali e protocolli di Pauline Oliveros, del collettivo Blank Noise e di Elena Biserna, questo incontro/passeggiata è un’occasione per riflettere assieme sulle esperienze (uditive) nello spazio pubblico da una prospettiva di genere e disimparare alcuni dei comportamenti considerati appropriati, sicuri o attesi quando camminiamo. Alcuni passi per riflettere sulle asimmetrie dei corpi nelle relazioni spaziali, condividere esperienze, immaginare assieme delle pratiche di attenzione, risonanza, solidarietà, riappropriazione e rovesciamento per provare a nutrire altre configurazioni e modalità di occupazione dello spazio.
Massimo 15 persone, su prenotazione: