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Mario Carrieri AMATA BELLEZZA. Fiori e Visioni. Fotografie 

Figura chiave e schiva della fotografia Italiana, Mario Carrieri, nel ciclo di opere presentate, raccoglie il frutto di anni di lavoro.

La mostra "Mario Carrieri AMATA BELLEZZA. Fiori e Visioni. Fotografie" è visitabile fino al 19 novembre presso La Triennale di Milano nell’ambito di “Mufoco presenta”.

Mario Carrieri è una figura chiave e schiva della fotografia Italiana, il ciclo di opere presentate raccoglie il frutto di anni di lavoro. Nella sua solitaria ricerca fotografica “Fiori e Visioni”, in quelle che erroneamente si potrebbero definire “Nature Morte”, egli vorrebbe interpretare la tragicità dell’umana esistenza, proponendo in un suo immaginario palcoscenico visivo, un “Tutto” drammaticamente visionario e panteistico, quasi teatrale e come sospeso al filo di una luce tanto remota d’apparire fuori dal tempo, immota. Nelle sue fotografie gli attori di questo racconto sono infatti solo i fiori e la loro infinita, caduca bellezza.
Fiori e bellezza che, scorrendo nel delirante fiume di un nulla universale, s’infrangono nel loro stesso dolore.
La mostra propone fotografie anche di grandissime dimensioni che sono esposte al pubblico per la prima volta in un grande spazio della “Triennale di Milano” al fine di proporre allo spettatore una chiave di lettura di estrema levatura tecnica e intensità.

La sua naturale ritrosia, la sua estrema riservatezza, lo porta da quarant’anni a condurre una ricerca nel segreto del suo studio, una ricerca forse impossibile, ma che gli ha permesso di raggiungere risultati di tale qualità che credo fosse doveroso far conoscere. E’ un dovere innanzitutto verso Mario Carrieri, un dovere verso la sua incessante ricerca della bellezza per mezzo della qualità del suo fare. Riprendendo le sue parole, la bellezza nelle sue fotografie non si può descrivere, si può solo guardare nella perfezione del gesto tecnico che sottolinea quel momento nel quale, non potendo avverarsi, la bellezza diventa tragedia di un traguardo mai raggiunto. Abbiamo dovuto esercitare una sorta di maieutica per tirar fuori dal suo studio il giacimento di opere -molte migliaia- e farle vivere in un piccolo numero alla luce del sole strappando l’universo di Mario Carrieri dal suo “brodo primordiale” e catapultandolo nel nostro mondo per consentirne a tutti il godimento, pur riservandogli una culla dorata, quale quella offerta dalla Triennale di Milano e dal Museo di Fotografia Contemporanea. Le fotografie, fiori e visioni, sono vox media dell’universo che l’autore scruta, indaga e ritrae nel suo lavoro certosino che sarebbe quotidiano se non fosse chiamato a viaggiare nel modo per ritrarre con la sua maestria -questa sì da tutti conosciuta e riconosciuta- le più belle architetture e i migliori interni degli architetti e designers contemporanei. L’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande coesistono nelle sue fotografie, quasi avesse trovato il sistema di condensare in una sola immagine le straordinarie visioni che tutti ricordiamo di Powers of Ten degli Eames. Sono squarci nell’Universo attraverso i quali tutto si può vedere, tutto si può immaginare e tutto è vivo, vibrante e pulsante tanto da rendere questi fiori paradigma di vita e quanto di più lontano si possa immaginare dalla natura morta come sottolinea Mario Carrieri, perché in ogni scatto ci sono migliaia di altre foto e anni di lavoro, una visione e una passione, ma al contempo si possono contare ad uno ad uno i sottilissimi e quasi invisibili filamenti nascosti nel segreto grembo dei fiori. Concreto ed astratto, l’Universo di Mario Carrieri consente ad ognuno di specchiarsi e trovare la propria dimensione, la propria visione universale.