bad things

 

Connection Gallery - Andrea Mastrovito con Very Bad Things

Un progetto della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma - a cura di Massimo Mininni - nato per promuovere il lavoro di giovani artisti, chiamati a realizzare un’opera site-specific per il museo.

Connection Gallery è un progetto della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma - a cura di Massimo Mininni - nato per promuovere il lavoro di giovani artisti, chiamati a realizzare un’opera site-specific per il museo. Il primo dei tre momenti dedicati ad altrettanti artisti italiani contemporanei, selezionati e abbinati ciascuno a un diverso curatore, è quello che inaugura il 17 giugno con Andrea Mastrovito, autore della mostra Very Bad Things, a cura di Ilaria Bernardi. Visibile dal 18 giugno al 29 settembre.

Con l’intento di creare un ambiente capace di indurre la riflessione e la partecipazione attiva del visitatore, nonché di dare rilievo al femminile nell’arte, l’artista rivolge l’attenzione al complesso rapporto della donna con l’uomo e con il potere. 

Per farlo, Mastrovito crea un corto-circuito spaziotemporale ispirandosi liberamente a storie che, seppur molto distanti nello spazio e nel tempo, sono accomunate dal tema delle molestie sessuali: l’episodio biblico di Susanna e i Vecchioni, una delle più antiche narrazioni sull’argomento; vicende di attualità che coinvolgono la cronaca quotidiana e il movimento #MeToo, come la controversa vicenda di Ambra Battilana Gutierrez; la favola di Dafne che si trasformò in pianta pur di sfuggire all’ardore amoroso di Apollo, da lei rifiutato, e molte altre.

Very Bad Things trae libera ispirazione da molteplici storie per delineare una narrazione ambigua e di fantasia, in cui i personaggi raffigurati sono simbolici, non identificati né identificabili. La realtà dei fatti, pur nella sottesa violenza, risulta nascosta tra i diversi piani di lettura per condurre il visitatore a riflettere sulla reiterazione, in ogni epoca, di vicende circa molestie sulle donne e su come, molto spesso, sia difficile dimostrare la verità dei fatti. Per questa ragione, attraverso una particolare soluzione espositiva, Mastrovito propone la sovrapposizione tra leggibile/non leggibile, vero/falso, conoscibile/inconoscibile, a sottolineare la dicotomia senza soluzione tra il continuo tentativo dell’uomo di conoscere la verità e l’estrema difficoltà, se non l’impossibilità, di distinguerla dalla menzogna. In un’epoca come quella contemporanea, dove i mezzi di comunicazione accentuano tale complessità attraverso la diffusione di moltissime fake news, l’oggetto di indagine di Very Bad Things è dunque uno dei drammi più caratteristici del nostro tempo: l’(im)possibilità di una comunicazione intesa quale reale strumento di informazione e di conoscenza sulla realtà odierna.

Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978) si è formato in Italia e vive a New York. Il suo percorso si concentra sul disegno alternando il lavoro in studio a interventi installativi e performativi. Ha vinto nel 2007 il New York Prize, nel 2012 il Moroso Prize e nel 2016 il Premio Ermanno Casoli. Tra le personali, Symphony of a Century, Kunsthalle, Osnabruck (2018); Here the Dreamers Sleep, Museo Andersen, Roma (2015); At the End of the Line, GAMEC, Bergamo (2014) e Le Cinque Giornate, Museo del Novecento di Milano (2011). Il suo lavoro è stato incluso in numerose istituzioni in Europa e Stati Uniti, tra cui Museum of Art and Design, New York; MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo, Roma; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Manchester Art Gallery, Manchester; B.P.S. 22, Charleroi; Museum of Contemporary Design and Applied Arts, Lausanne.

Ilaria Bernardi (Pescia, 1985) è una storica dell’arte e curatrice. Dopo una laurea magistrale in Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze, ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell’Arte presso l’Università Ca 'Foscari-IUAV di Venezia. Ilaria è specializzata nell’arte italiana dagli anni '60 ad oggi e ha curato diverse mostre su questo tema, tra cui Young Italians (Istituto Italiano di Cultura, New York, co-organizzata da Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY) e Cesare Tacchi. Una retrospettiva (Palazzo delle Esposizioni, Roma). Tra i suoi precedenti incarichi, ha lavorato per il Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Rivoli-Torino) sotto la direzione di Carolyn Christov-Bakargiev, e per la Fondazione Giulio e Anna Paolini (Torino). È inoltre autrice delle monografie La Tartaruga. Storia di una galleria (Postmedia, Milano, 2018), Giulio Paolini. Opere su carta: un laboratorio gestuale per la percezione dell’immagine (Prinp, Torino, 2017), Teatro delle Mostre, Roma, maggio 1968 (Scalpendi, Milano, 2014), Arte e impresa (Castello di Rivoli, Rivoli-Torino, 2017). Ha pubblicato numerosi saggi in cataloghi di mostre, articoli su riviste di settore e ha tenuto conferenze su arte e artisti italiani in occasione di numerose conferenze in Italia e all’estero.