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Gian MariaTosatti Foto Andrea Veneri

 

Fondazione La Quadriennale di Roma: presentata la programmazione 2022-2024

L’anniversario coincide con uno snodo particolare della vita dell’Istituzione e imprime uno slancio alla revisione delle sue attività, in una logica di continuo rinnovamento e ampliamento della portata della sua azione.

Lunedì 7 marzo 2022, Umberto Croppi, Presidente, e Gian Maria Tosatti, Direttore artistico, hanno presentato la programmazione 2022-2024 della Fondazione La Quadriennale di Roma in occasione dei 95 anni della Quadriennale (1927-2022). L’anniversario coincide con uno snodo particolare della vita dell’Istituzione e imprime uno slancio alla revisione delle sue attività, in una logica di continuo rinnovamento e ampliamento della portata della sua azione.

LA STRATEGIA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE

Dopo la Quadriennale d’arte 2021, il Consiglio di amministrazione della Fondazione, presieduto da Umberto Croppi e composto da Lorenzo Micheli Gigotti, Fabio Mongelli, Valentina Tanni, ha deciso di utilizzare il triennio 2022-2024 come opportunità per consolidare l’identità di Quadriennale come ente di ricerca sulle arti visive in Italia del XX-XXI secolo e come ente promotore degli artisti italiani nel nostro Paese e all’estero, secondo alcune linee di indirizzo precise: mappatura e promozione dell’arte emergente; iniziative di formazione; rapporti stabili di collaborazione con istituzioni all’estero; comunicazione, ricerca e formazione relative al mondo delle tecnologie digitali e di rete.

Nel solco delle scelte operate per il precedente triennio, il Cda ha voluto dotare la Fondazione di un Direttore artistico, per dare continuità e coerenza alle attività. Ma ha ritenuto di mantenere fuori dalla programmazione 2022-2024 la Quadriennale d’arte per concentrare lo sguardo sull’intera gamma di strumenti e servizi con i quali si può estrinsecare la missione di Quadriennale, con l’attivazione di tutte le leve del suo statuto.

La progettazione e la realizzazione del programma 2022-2024 sono state affidate a Gian Maria Tosatti, selezionato tramite bando pubblico e nominato direttore artistico della Fondazione fino a settembre 2024.

«Siamo molto contenti di presentarci oggi con un programma ambizioso e con attività già in essere», dichiara Umberto Croppi, che prosegue: «Questo grazie al costante sostegno dei nostri partecipanti, Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Roma. Desideriamo inoltre esprimere la nostra gratitudine ai prestigiosi partner istituzionali: la Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha dato un fondamentale contributo alla produzione, e Treccani, con cui abbiamo rinnovato intese sempre più integrate».

IL METODO E I CONTENUTI DELLA PROGRAMMAZIONE

Gian Maria Tosatti ha ideato per il 2022-2024 un percorso unitario e organico, strutturato in pratiche operative che non sono concepite come progetti a sé stanti, ma sono pensate come ingranaggi interdipendenti di un unico meccanismo. Questo percorso ha l’obiettivo di fare di Quadriennale un luogo di riflessione radiante per ricerche, indagini e approfondimenti sull’arte italiana.

L’articolazione del percorso prevede progetti e iniziative che intendono sviluppare una conoscenza analitica soprattutto delle generazioni artistiche emerse in Italia dopo il 2000 e stimolare un dibattito critico sulle vicende recenti e recentissime dell’arte italiana nel più ampio contesto internazionale.

In questo ambito, è data un’attenzione prioritaria alle attività di ricerca e di documentazione – attraverso iniziative editoriali, studio visit, borse di studio, networking interuniversitario – ma è previsto anche un consistente programma pubblico fatto di mostre, festival, appuntamenti. Continuativi saranno il confronto e la collaborazione con realtà all’estero, incentrati sull’aggiornamento professionale e sul sostegno agli artisti.

La realizzazione del programma 2022-2024 prevede il coinvolgimento, come consulenti, di oltre una ventina tra curatori e storici dell’arte selezionati dal Direttore artistico e ciascuno attivo su uno o più specifici progetti. Molte delle attività, inoltre, mantengono una porta aperta al possibile contributo di proposte provenienti dal mondo dell’arte, specialmente giovane.

«La mia direzione artistica intende contribuire alla massima evoluzione degli strumenti di cui dispone la Quadriennale nel suo statuto» afferma Tosatti, che prosegue: «Spero di riuscire a disegnare con le attività condotte in questo triennio un profilo che collochi Quadriennale in una posizione che oggi è davvero necessaria nel nostro sistema culturale. Penso che l’arte italiana abbia bisogno di una istituzione scientifica che porti avanti con costanza, metodo e credibilità indagini critiche sulla scena contemporanea italiana. E mi auguro che i primi passi che già stiamo muovendo, cercando di essere collettori fra intelligenze e istituzioni del nostro territorio nazionale, possano incoraggiare una sempre maggiore connessione di tutti gli organi del nostro sistema culturale».

Centrale e trasversale alla programmazione continua a essere l’Archivio Biblioteca della Quadriennale-ArBiQ, diretto da Assunta Porciani. Nel prossimo triennio, l’ArBiQ conoscerà un particolare impulso, indirizzato a potenziare gli strumenti di tutela e di valorizzazione dei fondi documentari della Quadriennale sull’arte italiana del XX-XXI secolo, con interventi che accresceranno l’offerta di contenuti online e saranno accompagnati da inediti format comunicativi rivolti agli istituti scolastici.

I 95 ANNI DELLA QUADRIENNALE E IL SIGNIFICATO DELL’ANNIVERSARIO

Le attività della nuova programmazione decorrono nel 2022 sotto gli auspici dell’anniversario dei 95 anni della Quadriennale (1927-2022). L’anniversario ha fornito una cornice di forte valenza simbolica per la revisione delle attività e lo stimolo propulsivo alla partenza della programmazione, i cui progetti di analisi, studio, promozione dell’arte italiana del XX-XXI secolo si sviluppano nel primo anno e mezzo sotto il suo denominatore.

A partire dal 2022, la Quadriennale intraprende un cammino che ha l’obiettivo di rafforzarne la percezione di istituzione di riferimento per l’arte contemporanea italiana. La Quadriennale si presenta con un’identità visiva che marca questo passaggio e l’accompagnerà d’ora in poi. Il nuovo segno è proprio di una Istituzione consapevole della sua importante storia, di cui l’Archivio Biblioteca è memoria vivente, proiettata a dare ancora più incisività al proprio ruolo. La rinnovata identità visiva di Quadriennale, sviluppata da Studio FM Milano, si declinerà in tutti i progetti e nella loro comunicazione, a partire dal sito internet istituzionale.

LA PRODUZIONE

Nel triennio 2022-2024 il budget complessivo della programmazione si attesta su € 1.500.000,00.

L’avvio e lo sviluppo delle attività sotto l’insegna dei 95 anni di Quadriennale, nel 2022 e nel primo semestre 2023, hanno potuto contare, in occasione del 150° anniversario della proclamazione di Roma capitale d’Italia, su un contributo di € 600.000,00 della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. A questi si aggiungono € 180.000,00 di risorse proprie dell’Istituzione.

Per la successiva fase del triennio, parallelamente al varo della Quadriennale d’arte 2025, la Fondazione, all’esito di monitoraggi intermedi, costruirà le partnership necessarie per il proseguimento dei progetti, sempre su base compartecipativa. Nel corso di tutto il triennio, la Fondazione intende creare una vera e propria community trasversale che possa partecipare a una serie di attività organizzate dalla Fondazione e divenirne il primo bacino di confronto e dialogo.

In questa formula rivisitata, il programma di membership Amici della Quadriennale non si rivolgerà solo a collezionisti e a mecenati, ma a chiunque sia interessato ad approfondire e a seguire da vicino l’arte contemporanea. Per questo motivo, le quote di iscrizione al programma sono estremamente democratiche e, in generale, non sono da considerarsi come quote di sostegno, ma come contributo per la partecipazione a programmi di formazione che l’Istituzione mette a disposizione della propria community.