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Copertina di Sistema di identificazione Olivetti (“Libri Rossi”), progetto di Clino Trini Castelli, Perry King, Hans von Klier, Direzione Relazioni Culturali e Disegno Industriale Olivetti, luglio 1972 (© ECAL / Niccolò Quaresima).

 

Fondazione Ragghianti presenta "DESIGN OLIVETTI 1970-1990 Santiago Miranda e Pier Paride Vidari" 

Un pomeriggio di studi per ripercorrere il fenomeno Olivetti nel suo insieme, la sua storia imprenditoriale e la pluralità dei suoi approcci creativi grazie al contributo di intellettuali e progettisti.

Famosa in tutto il mondo per le macchine per scrivere, l’azienda Olivetti è stata allo stesso tempo innovativa e complessa, materiale e immateriale, e per questo caratterizzata da molteplici identità: tutt’oggi il marchio Olivetti è sinonimo di impresa italiana caratterizzata da una corporate identity fortemente riconoscibile a livello mondiale.

Venerdì 4 novembre alle ore 17 la Fondazione Ragghianti presenta il pomeriggio di studio Design Olivetti 1970-1990. Santiago Miranda e Pier Paride Vidari, per ripercorrere il fenomeno Olivetti nel suo insieme, cogliendone i tratti caratterizzanti in rapporto alla storia imprenditoriale e alla pluralità di approcci creativi derivanti dal contributo di intellettuali e progettisti interni ed esterni alla struttura aziendale.

L’incontro fa parte del progetto di ricerca interdisciplinare promosso dall’ECAL / École cantonale d’art de Lausanne e dall’Università degli Studi di Ferrara, in collaborazione con istituzioni culturali come la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e l’Associazione Archivio Storico Olivetti di Ivrea.

Partecipano, in conversazione con Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti, il designer Santiago Miranda e l’architetto Pier Paride Vidari, già docente al Politecnico di Milano, entrambi consulenti della Olivetti negli anni Settanta e Ottanta. Insieme a loro Davide Fornari dell’ECAL / École cantonale d’art de Lausanne, Daniela Smalzi dell’Università degli Studi di Firenze e Davide Turrini dell’Università degli Studi di Ferrara. Conclude l’incontro la scrittrice e giornalista Maria Pace Ottieri, figlia di Ottiero Ottieri, intellettuale che negli anni Cinquanta lavorò nell’ufficio per la selezione del personale della Olivetti, e che scrisse di questa esperienza nel romanzo Donnarumma all’assalto(1959): un nuovo contributo per comprendere e storicizzare l’àmbito intellettuale da cui trasse origine la sezione Corporate Image, Design e Attività Culturali Olivetti dopo la morte di Adriano Olivetti.

Dopo il convegno internazionale svoltosi a Ferrara, Venezia e Bologna (12-14 dicembre 2019) e il volume Identità Olivetti. Spazi e linguaggi 1933-1983, edito da Triest Verlag (Zurigo, 2022), Design Olivetti 1970-1990. Santiago Miranda e Pier Paride Vidari segna un’ulteriore tappa di un progetto di ricerca che ha esplorato numerosi settori, partendo dall’architettura e dal design di prodotto della Olivetti (terreni soltanto in parte indagati dagli studi), per spaziare poi a settori legati alla promozione dell’immagine e all’innovativo linguaggio della comunicazione visiva e dell’interaction design.

Vasto interesse hanno rivestito le attività culturali e formative promosse dalla Olivetti: le ricerche si sono in particolare indirizzate verso le iniziative temporanee per attività promozionali di mostre tecniche, allestimenti fieristici e progetti di comunicazione site specific, che, per il loro carattere transitorio, rischiavano l’oblio e la perdita di memoria: i nuovi studi si sono dunque focalizzati sull’analisi delle tracce tangibili ancora presenti e sulla loro valorizzazione attraverso un adeguato processo di studio e di storicizzazione.

All’interno di questo filone d’indagine si innesta il forte interesse legato alle testimonianze dirette dei protagonisti di questa stagione olivettiana: sia nel convegno sia nel volume sono state raccolte numerose interviste a coloro che facevano quotidianamente parte del mondo Olivetti, in qualità di addetti alle vendite o di incaricati della formazione della Olivetti, ma anche di progettisti e designer coinvolti in prima persona nel processo creativo dei prodotti aziendali.