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UNA RIAPERTURA A REGOLA D’ARTE PER LE OGR CULT

Dall’11 febbraio visitabili gratuitamente la mostra Cut a rug a round square curata da Jessica Stockholder.

  1. Gió Marconi ha il piacere di annunciareCielo digiugno, la prima personale di Enrico David in galleria.Il percorso espositivo, palesando una personalissima declinazione alla leggerezza coniugata a una grande sete diorizzonte, nasce in parte a seguito dell’esperienza di Venezia, nel senso che i materiali originari, note, bozze edisegni che normalmente generano tutta l’opera di David sono stati pensatieappuntati durante il periodo diconcepimento dei contributi per il Padiglione Italia della 58° Biennale.Cielo digiugnomarca una soglia nellapratica di Enrico David: è la prima volta che una sua mostra si compone esclusivamente di lavori grafici, di “inizi”e di “indizi” che in altre circostanze vengono poi tramandati inmedia e linguaggi differenti. La loro sequenza,oscillando tra approssimazione e distanza, l’affondare e il sorvolare, sottolinea la posizione di Enrico David comepittore e ha comepretesto un’esteriorità fatta di aria e atmosfera, di pulviscolo e luce, di vento calante e primobuio. Il sole e la luna e il campo largo. L’osservare diventa un qualcosa che equivale al sedersi su una zolla di terrao su un’impossibile panca ad aspettare un resto irriducibile. Ecco allora che l’orizzonte è quell’utopia che comescriveva Edoardo Galeano è piuttosto una tensione, ci si vorrebbe avvicinare ma lei si sposta sempre più in là e inpratica serve solo a questo, a permetterci semplicemente di continuare ad andarle incontro.La mostra si compone essenzialmente di tre nuclei di dipinti. Le opere che occupano le pareti più corte dellospazio costituiscono una sorta di parentesi e, una dirimpetto all’altra, ne racchiudono icontenuti.Il fraternosilenzio del fango(2020) eZattera viva(2020) sono due tele di grandi dimensioni che, come in un’architettura,costituiscono la struttura portante per gli altri lavori e rappresentano i tralicci su cui il resto si inceppa. E ancora,aquiloni che si impigliano nell’aria, in una luce non più trasmettitrice di materia e con l’eterno sogno dellamalinconia si abbandonano alla caducità, ozattere, il cui il colore si fonde e si dissolve con la consuetaintonazione riflessiva e meditativa, che tengono insieme terra e cielo, ciò che è materiale con ciò che non hacorpo e rischia di andare perduto. Le piccole tele sono invece quasi degli studi, composizioni visive che come inuna sorta di acrostico esplorano le possibilità del dipingere, omeglio, del come fare della pittura nel modo menopittorico possibile.Bassa marea al molo,Fossa madre,Cielo trema o niente, oPunti di fiamma,Salvezza trovata in cielotutti del2020, comeCielo di giugnoche da il titolo alla mostra, sono tele in cui l’immagine succede in un tempo piùrapido, con il gesto vivo di un qualcosa che accade o che sta per accadere, momenti che girano in tondo per poiricadere su se stessi seminando segni di sentimento. Sono immagini scultoree che fanno riferimento ad elementidi natura quali l’erba, le canne di bambù o il fango, materiali frequenti nella pratica di Enrico David. Le pareti dellospazio sono dipinte dello stesso colore naturale della tela, una modalità per cercare in maniera artificiale lamaterialità o l’assenza di materialità della superficie che accoglie i dipinti.Cielo di giugno, cielo di Acrab, la “signora del blu”, al di là della scorsa primavera mai vissuta, oltre lo scontro trala caducità umana e l’impassibile ciclicità della natura, al dì la di questo lungo inverno, l’estate non sopravviveall’estate e ciò che resta è una strana e disagiante tenerezza.Enrico David (n. 1966, Ancona, Italia) vive e lavora a Londra.Tra le suemostre più recenti:Gradations of Slow Release,MCA, Chicago,Hirshhorn Museum and SculptureGarden, Washington (2019);58°Biennale di Venezia, Padiglione Italia a cura di Milovan Farronato, Venezia (2019);Fault Work, Sharjah Art Foundation, Sharjah (2016);Autoparent, Lismore Castle Arts, Lismore(2016); TheHepworth Wakefield, West Yorkshire (2015); Collezione Maramotti, Reggio Emilia (2015); UCLA Hammer Museum,Los Angeles (2013);55°Biennale di Venezia a cura diMassimilano Gioni, Venezia (2013);Head Gas, NewMuseum, New York (2011);Repertorio Ornamentale, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2011);How DoYou Love Dzzzzt by Mammy?, Museum für Gegenwartskunst, Basilea (2009);Bulbous Marauder, Seattle ArtMuseum, Seattle (2008);Ultra Paste, ICA, Londra (2007)e50°Biennale di Venezia a cura diFrancesco Bonami,Venezia (2003).
     
 
 
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Con la grande mostra curata da Jessica Stockholder, l’area storica com’era com’è e il bookshop Transliteral Shop riaprono gratuitamente le OGR Cult. 

Alle ore 15.00 inaugura la mostra Cut a rug a round square all’interno del Binario 1: per la prima volta alle OGR, un’esplorazione contemporanea della pittura, che mette a sistema opere di due collezioni filantropiche internazionali: quella della Fondazione “la Caixa” di Barcellona e quella della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino.

Nell’area storica com’era com’è, anch’essa a ingresso gratuito, sarà possibile ripercorrere lo spazio e l’identità originaria delle antiche officine dei treni, dal 1895 fino alla recente riqualificazione in hub dell’innovazione e della cultura contemporanea resa possibile da Fondazione CRT.

È possibile anche curiosare e immergersi tra libri, oggetti di design originali e prodotti a marchio OGR selezionati dal concept bookshop Transliteral Shop che, per l’occasione, propone ai visitatori un ampio ventaglio di volumi e pubblicazioni collegate alla mostra curata da Jessica Stockholder: cataloghi dedicati all’artista, come l’introvabile Stuff Matters di Mousse Publishing, una selezione per bambini delle opere di Hervé Tullet e titoli di saggistica collaterale tra cui Chromaphilia, The Story of Colour in Art di Stella Paula, Fare una mostra di Hans Ulrich Obrist, La cornice. Storie, teorie, testi, a cura di Daniela Ferrari e Andrea Pinotti.

Edizioni uniche e originali, per arricchire la visita.

Ad accompagnare i visitatori in tutti gli spazi delle OGR Cult e di Snodo sarà disponibile un’originale playlist musicale da ascoltare attraverso il canale Spotify delle OGR.

L’esperienza di visita delle OGR Cult (aperte il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 20, con ultimo ingresso alle 19) è arricchita di gusto e ricerca gastronomica sui sapori del territorio con le rinnovate proposte culinarie di Snodo, l’area food delle OGR, aperta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e nel weekend dalle 9 alle 18.

“Un ponte tra Torino e Barcellona, tra Fondazione CRT e Fondazione la Caixa, nel segno della collaborazione tra due attori della filantropia istituzionale europea. Con Fondazione CRT, attraverso la sua Fondazione per l'Arte, diamo vita alle OGR ad una nuova e importante iniziativa di valorizzazione della nostra collezione in ambito internazionale – dichiara Massimo Lapucci, Direttore Generale OGR e Segretario Generale Fondazione CRT -. Affrontiamo il complesso momento attuale con grande motivazione e voglia di ripartenza, in un processo di evoluzione continua che vede nell'arte e nell’innovazione due motori essenziali per il rilancio del territorio e del Paese”.

“Siamo pronti a riaprire al pubblico in presenza l'area Cult delle OGR con una programmazione culturale di rilievo, in assoluta sicurezza e rispetto dei protocolli” – dichiara Fulvio Gianaria, Presidente delle OGR e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

E aggiunge: “Dalla fucina delle OGR sono nati prodotti digitali inediti che hanno trovato la loro visibilità nell'ambito del progetto OGR Open Sessions. Grazie a questi progetti abbiamo dialogato con il pubblico, indagato e approfondito online i diversi ambiti che abitano quotidianamente le OGR: arte, musica, divulgazione, innovazione tecnologica, food. Ma la forza delle OGR, lo diciamo da sempre, sono le OGR stesse ed è tempo di ricominciare a vivere l'atmosfera unica e suggestiva che si respira in questi spazi”.

Nel periodo di mostra saranno proposti contenuti extra, fruibili dal pubblico anche da remoto, che integreranno l’esperienza espositiva in prospettiva phygital: primo appuntamento martedì 23 febbraio alle 17.30, quando Jessica Stockholder, Nimfa Bisbe della Fondazione "la Caixa" e Samuele Piazza curatore di OGR Cult saranno protagonisti di un live streaming a cura di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT – con traduzione simultanea – parte del palinsesto digitale OGR Public Program.

Maggiori informazioni sugli eventi OGR sono pubblicati sul sito www.ogrtorino.it 

Per rimanere aggiornati sugli orari di apertura di Snodo, area ristorazione delle OGR, è possibile visitare il sito www.snodo.com