L’artista ha abbandonato tutto per tornare ad abitare il nostro pianeta, la nostra vera casa intraprendendo una lunga performance della durata di 2 anni, 2 settimane e 2 giorni, in un viaggio allo stremo delle forze fisiche e mentali, come artista, donna e madre, in un cammino a ritroso nella storia umana.
Nella giornata mondiale della Terra, lo scorso 22 aprile, l’artista italo svizzera Ciriaca Erre ha inaugurato la sua nuova performance 2 YEARS 2 WEEKS 2 DAYS- Homeless, Fearless, Borderless che la vedrà superare a piedi confini geografici, sociali e intimi, con l’intento di elevare la vita stessa ad opera d’arte.
Con il patrocinio della Città di Matera – sua città natale, della Fondazione Matera Basilicata 2019 e del Monte Verità di Ascona, l’artista ha abbandonato tutto per tornare ad abitare il nostro pianeta, la nostra vera casa intraprendendo una lunga performance della durata di 2 anni, 2 settimane e 2 giorni, in un viaggio allo stremo delle forze fisiche e mentali, come artista, donna e madre, in un cammino a ritroso nella storia umana.
La sua tappa a Monte Verità è prevista giovedì 21 luglio. Per l’occasione, incontrerà il pubblico per illustrare il suo progetto e raccontare la sua esperienza.
“In questo viaggio di consapevolezza, ho ritenuto importante sperimentare una condizione di estrema umiltà e mancanza di certezze, non avendo altro che il mio zaino e le mie gambe, e non sapendo se il giorno successivo avrò dove dormire e da mangiare. Questa condizione mi porta a vivere completamente nel presente e a connettermi con gli altri esseri umani e con la madre Terra, ricordandomi l’impermanenza della vita -dichiara l’artista- e soprattutto a ritrovare l’umanità’ che rischiamo di perdere.“
Dalle caverne della sua città di origine, Matera, giungerà in Africa alla caverna dove l’Homo Sapiens è sopravvissuto all’Era glaciale evidenziando che la migrazione è parte dell’evoluzione umana a della sua Natura come la scienza ha rilevato con la scoperta del gene DRD4 R7 presente nel 20%della popolazione detto anche il wonderlust gene.
Da Montagnola (CH), dove Ciriaca Erre ha vissuto gli ultimi anni e che in passato aveva adottato Hermann Hesse, tornerà in India, traendo ispirazione dall’opera più nota dello scrittore, Siddharta, che ci ricorda che la vita è un viaggio nella consapevolezza.
Dalla comunità utopica e pioniera degli inizi del Novecento di Monte Verità, andrà alla ricerca delle moderne comunità utopiche ecologiste e pacifiste, che anelano a nuovi modi di vivere in armonia. La Responsabile Cultura del Monte Verità, Nicoletta Mongini, dichiara a questo proposito: “Gli anni che stiamo attraversando evidenziano la straordinaria attualità delle tematiche che sono state alla base della storia di questo luogo e il progetto di Ciriaca Erre vi si accosta da diversi punti di vista. Il ritorno all’essenza originaria non in una dimensione teorica ma pratica e quotidiana, l’essere e non il pensare, evidenziano la prospettiva dell’artista di immergersi in un esercizio di vita che rimanda agli insegnamenti che hanno ispirato la fondazione della colonia dei primi del ‘900”.
Visiterà l’ultima civiltà matriarcale in Cina dove il matrimonio non esiste e dalla Pagoda della Pace di Londra marcerà insieme con ad alcuni monaci attivisti per poi spingersi nel paese più felice dell’America Latina che ha abolito l’esercito.
L’artista, che si nutre da anni principalmente di frutta e verdura cruda, nel viaggio sperimenterà il foraging (la ricerca di risorse alimentari selvatiche), sulle spalle solo l’essenziale e una tenda.
Questo progetto è legato alla sua ricerca sulle “identità sospesa”, tema caro all’artista e sviluppato nelle sue precedenti performance, tra cui I’m free take a piece of me al Museo della Permanente di Milano, focalizzate sulla filosofia della “semplicità volontaria‘’ che anela all’essenziale, a un ritorno alla Natura. Vuole essere un tributo ad alcune delle figure che più di tutte l’hanno ispirata, personaggi che hanno perseguito nella vita e descritto nei loro testi, i temi della libertà, della ricerca della vera essenza dell’uomo nella sua relazione con Madre Natura, come Ippazia, Diogene, Darwin, Hermann Hesse, i filosofi Henry David Thoureau e Michel Foucault, Gandhi.
In questi primi mesi di cammino, l’artista ha conosciuto ecovillaggi, comunità vegane, ha trovato ospitalità presso i monaci buddisti e conventi. Ha dormito nei boschi, mangiando i prodotti della terra e ha constatato cosa significhi chiedere ospitalità, in un momento storico condizionato dalla pandemia, che rende ancora più complesso tutto questo. Durante questa settimana sta percorrendo il cammino di San Francesco.
Sarà possibile seguire Ciriaca+Erre nella sua perfomance attraverso il suo account Instagram @ciriacaerre da cui racconterà le tappe del suo viaggio.