Copyright foto Sarah Jaquemet.
Una mostra che presenta in modo originale, grazie a giochi, postazioni interattive e molte riproduzioni, la storia della famiglia Giacometti.
Dall’1 aprile 2023 il Museo in erba ospita una mostra che presenta in modo originale, grazie a giochi, postazioni interattive e molte riproduzioni, la storia della famiglia Giacometti.
Quando si dice Giacometti, solitamente il primo nome a cui si pensa è quello di Alberto, con le sue famose sculture filiformi. Non tutti sanno che della stessa famiglia fanno parte anche altri grandi artisti: Giovanni, padre di Alberto, è un celebre pittore del suo tempo; Diego, fratello e fedele assistente di Alberto, è noto per le sculture, le lampade, gli arredi; Bruno, fratello minore di Alberto e Diego, è architetto e progettista di molti edifici in Svizzera. Infine, Augusto, cugino di secondo grado di Giovanni, pittore innamorato del colore, ha realizzato importanti vetrate e i bellissimi dipinti murali all’interno della stazione di polizia di Zurigo.
La Val Bregaglia ha dato i natali ai Giacometti, vera e propria dinastia di artisti proveniente dal piccolo villaggio di Stampa. La bellezza della natura, dei paesaggi, dei boschi e delle montagne di questa terra ha ispirato Giovanni, Augusto, Alberto, Diego e Bruno e molti altri pittori, scrittori e poeti per secoli. I Giacometti, pur varcando i confini Svizzeri alla scoperta di città d’arte dove apprendere tecniche e stili nuovi, hanno mantenuto un legame forte e indissolubile con la terra d’origine tanto da compiere frequenti viaggi di ritorno in patria.
L’esposizione, con le sue diciannove postazioni, propone una “passeggiata” ideale nei luoghi della selvaggia valle dei Grigioni, alla scoperta delle opere più significative, passando proprio “Da ün Giacometti e l’altar”, da un Giacometti all’altro: un percorso ludico per giocare con paesaggi, sculture, colori e architetture.
I giovani visitatori (e non solo) hanno qui l’occasione di familiarizzare con diverse tematiche, tra cui: luce e natura nei dipinti di Giovanni, equilibrio e movimento nelle sculture di Alberto, flora e fauna nelle decorazioni che Diego inserisce nei suoi mobili e ancora, funzione di un’architettura, attraverso il lavoro di Bruno.
Si parte dall’albero genealogico dei Giacometti per scoprire i volti degli artisti e del loro entourage, il primo “passo” per orientarsi all’interno di una grande famiglia.
Si prosegue poi in un percorso che permette ai bambini di approfondire e riconoscere tratti comuni e differenze tra i diversi artisti.
Alberto è presentato con le riproduzioni di alcune sue sculture: Il naso, opera del periodo surrealista, invita i visitatori a riflettere su sentimenti ed emozioni ma anche a giocare con nasi e busti di gommapiuma per trovare l’equilibrio del personaggio. L’uomo che vacilla, invece, è filiforme e lotta per non cadere nel vuoto ma, grazie a un sistema di corde da tirare, ci si diverte a riportare la figura nella sua posizione originale.
Nel modulo dedicato a Diego si scopre il meraviglioso mondo della natura che popola i mobili da lui fabbricati. La sfida? Trovare l’intruso senza guardare ma solo toccando gli animali nascosti nel gioco.
Si continua poi con Augusto, con le sue “fantasie cromatiche” e la vetrata realizzata per la Fraumünster di Zurigo: si possono combinare colori e texture per creare composizioni originali e si prova a ricostruire una vetrata con i pezzi a disposizione, seguendo il modello o in modo libero e personale.
Poi c’è Bruno che stimola la curiosità verso l’architettura e invoglia a mettersi alla prova con le fotografie di alcuni suoi edifici e le linee di un labirinto per scoprire se si tratta di una casa, una dogana, una scuola o altro.
Infine s’incontra Giovanni, padre di Alberto, Diego e Bruno, pittore sensibile agli effetti della luce e delle emozioni sulla natura. Anche i bambini sono invitati a trasformare un paesaggio in bianco e nero scegliendo i colori che preferiscono per rappresentare montagne, foreste, prati.
In generale, con “la passeggiata in Bregaglia”, i giovani visitatori, con la scuola o in famiglia, sperimentano in prima persona diverse attività che avvicinano in modo semplice e divertente alla produzione artistica. “Chi trova un Giacometti, trova un tesoro”, verrebbe da dire di fronte a un simile bagaglio di stili, generi, tecniche e materiali da scoprire!
La mostra, già proposta a Stampa, Losanna e Martigny, arriva a Lugano dunque per coinvolgere anche il pubblico ticinese, e non solo, in un’esperienza ludica e originale: un’occasione imperdibile per conoscere e apprezzare i protagonisti, la storia e l’opera di una straordinaria famiglia di artisti svizzeri.