I FEDELI - Laura de Santillana presso lo Studio Museo Francesco Messina, Milano
Dal 14 dicembre 2016 all'8 gennaio 2017, a cura di Sabino Maria Frassà. Promosso dalla Fondazione Giorgio Pardi e patrocinato da Accademia di Ungheria di Roma
Milano, 13 dicembre 2016 – Il Comune di Milano e la Fondazione Giorgio Pardi - progetto cramum presentano la mostra “I FEDELI” di Laura de Santillana, curata da Sabino Maria Frassà allo Studio Museo Francesco Messina di Via San Sisto 4/a Milano (Via Torino) dal 14 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017. Inaugurazione martedì 13 dicembre dalle ore 18:00 alle ore 20:00.
La mostra completa il Piano 2016 della Fondazione Giorgio Pardi per il supporto delle eccellenze culturali in Italia - con particolare attenzione ai giovani e alle donne - è patrocinata dall’Accademia di Ungheria a Roma.
Il curatore, Sabino Maria Frassà, introduce così la mostra: “Nella Chiesa di San Sisto Laura de Santillana colloca 20 sculture di ferro e vetro. Quei cristalli si alzano nello spazio in forme che sembra siano state consumate dal fuoco ardente della luce, si agitano verso l’alto come fiamme di ghiaccio. Il dialogo tra vetro, luce e spazio innesca una forte empatia, suggestioni mutevoli e personali, attraverso le quali noi tutti siamo invitati a riflettere sul vuoto del nostro tempo. Allo spettatore non resta che vivere questa mostra in silenzio come una preghiera”.
Laura de Santillana spiega così la genesi di I Fedeli: “La nostra è una società che vive nell’assenza. Assenza di cosa? L’assenza è sempre una mancanza di fede in qualunque modo la si voglia intendere. Quando gli uomini non credono, producono un vuoto. Questo vuoto ho voluto riempirlo di fedeli, di coloro che vogliono ancora credere. Piegati, imploranti, atterriti, questi fedeli, generati dall’Assenza (il colore, la materia) continuano a cercare la bellezza, un’armonia profonda, non estetica, ma trascendente.”
Maria Fratelli, direttrice del Museo, aggiunge: “Francesco Messina di certo credeva nel potere salvifico della bellezza e nel tentativo di eternare i propri lavori come mentori del suo tempo e delle sue intenzioni. Le sculture di prezioso e fragile vetro di Laura de Santillana rappresentano con altrettanta convinzione il valore della bellezza e la precarietà della vita che, solo in essa, può esprimere il proprio desiderio di eternità.”
Questa mostra regalata a Milano è il proseguimento del percorso di Laura de Santillana con il progetto cramum sul tema “A chi parla l’arte contemporanea?”. Laura de Santillana è presente fino al 13 gennaio nella collettiva “Oltre Roma” curata da Sabino Maria Frassà per cramum e Accademia di Ungheria a Roma.
cramum - Fondazione Giorgio Pardi
Cramum oggi è un progetto della Fondazione Giorgio Pardi, per promuovere l’eccellenza culturale e artistica italiana in Italia e nel mondo.
CRAMUM è una parola latina che significa “crema”, “la parte migliore”. Coerentemente agli scopi della Fondazione Giorgio Pardi principale obiettivo di cramum è il sostegno ai migliori giovani artisti, affinché possano esprimere al meglio la propria creatività e vivere del proprio lavoro artistico, senza esser eccessivamente guidati e/o limitati dal mercato. L’arte è o dovrebbe essere come la ricerca di base scientifica il vero motore dello sviluppo del nostro Paese.
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Laura de Santillana nasce nel 1955 a Venezia, è tra le artiste italiane più famose al mondo. Nel 2009 partecipa alla Biennale di Venezia. Sue opere sono state esposte o fanno parte di numerose collezioni pubbliche o private, tra cui Museo Vetrario di Murano, Venezia, Italia, The Corning Museum of Glass, New York, NY, USA, Victoria and Albert Museum, Londra, Gran Bretagna, Metropolitan Museum of Arts, New York, NY, USA, Seattle Art Museum, Seattle, WA, USA, MUDAC, Losanna, Svizzera, Museu de Arte de São Paulo, San Paolo, Brasile, Musée des arts décoratifs, Parigi, Francia, Kunstmuseum im Ehrenhof, Düsseldorf, Germania, Kunstsammlungen der Veste Coburg, Coburgo, Germania.
Nel 2015 aderisce al progetto cramum e partecipa alle mostre Vox Clamantis e Oltre Roma, curate da Sabino Maria Frassà.