Fioroni Giosetta, Doppio liberty, smalti colorati su tela, 80x100, 1965
Giosetta Fioroni, Roma anni '60 a Mosca
Dal 6 settembre al 22 ottobre, al Mmoma, a cura di Piero Mascitti e Marco Meneguzzo
Dal 6 settembre al 22 ottobre al MMOMA - Moscow Museum of Modern Art di Mosca si terrà la mostra "Roma anni '60" dedicata a Giosetta Fioroni, una delle più celebri artiste della pop art italiana.
L'esposizione, a cura di Piero Mascitti e Marco Meneguzzo e promossa dall’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, propone 50 opere tra tele e carte d'argento che ripercorrono i primi anni di carriera di Giosetta Fioroni.
Come afferma Olga Strada, direttrice dell’istituto Italiano di Cultura a Mosca: l’attualità del lavoro di Giosetta Fioroni sia da leggersi nella sua giocosa e raffinata iconicità, nel rielaborare immagini riconoscibili e nel dare vita a una nuova mitologia
In mostra alcuni importanti lavori dell'artista come gli "Argenti", il bozzetto della Biennale di Venezia del ’64, “Glamour, “Doppio Liberty”, “Da Botticelli” “Il fascino”, “Malinconia”, o ancora i grandi ritratti “Dietro gli occhiali” e “Lo sguardo”.
Tra gli eventi collaterali della rassegna sarà messa in scena, a cinquant’anni dalla sua prima esecuzione, la performance Spia Ottica: il visitatore potrà spiare la vita quotidiana di una donna, interpretata da Irene Muscarà, nell’ambito della sua camera da letto, attraverso un buco nella parete.
Accompagna l’esposizione un’importante monografia (Silvana Editoriale) con un testo di Marco Meneguzzo, un’intervista di Elettra Bottazzi a Giosetta Fioroni e documenti storici, alcuni dei quali inediti, frutto delle ricerche condotte dall’Archivio Giosetta Fioroni.
Note biografiche
Giosetta Fioroni nasce nel 1932 a Roma in una famiglia di artisti. Dal 1959 al 1963 vive a Parigi dove la galleria Denise Breteau le dedica una mostra personale. Rientrata a Roma, è l’unica figura femminile a far parte di un movimento in seguito definito "Scuola di Piazza del Popolo", insieme a Franco Angeli, Mario Schifano, Tano Festa, Francesco Lo Savio, Fabio Mauri, Giuseppe Uncini. Con alcuni di loro partecipa alla Biennale di Venezia del 1964. La sua vicenda è umanamente contrassegnata dalla ricercata vicinanza con gli scrittori e i letterati, appartenenti al Gruppo 63, e soprattutto con Goffredo Parise (scrittore tradotto in russo già dalla fine degli anni Sessanta) che diventa il suo compagno dal 1963 sino alla morte nel 1986. Dal 1970 partecipa ad importanti esposizioni. Nel 2009 viene pubblicata un’importante monografia storico-biografica dell’artista, curata da Germano Celant. Nel 2013 il Drawing Center di New York le dedica l’antologica "Giosetta Fioroni. L’argento", curata da Claire Gilman. Nel 2015 il Centre Pompidou di Parigi acquisisce una sua opera, una tela del ciclo degli Argenti degli anni Sessanta.