Navarro Baldeweg - Anelli di uno Zodiaco
Un'importante selezione di pezzi, sculture, disegni, fotografie e plastici realizzati a partire dall’inizio degli anni settanta di Juan Navarro Baldeweg uno dei più autorevoli quanto eclettici protagonisti spagnoli dell’arte e dell’architettura contemporanee
Dal 26 maggio fino al 7 ottobre, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’Pesaro a Venezia rende omaggio, in concomitanza con la 16. Mostra Internazionale d’Architettura, ad uno dei più autorevoli quanto eclettici protagonisti spagnoli dell’arte e dell’architettura contemporanee, Juan Navarro Baldeweg, con una importante selezione di pezzi, sculture, disegni, fotografie e plastici realizzati a partire dall’inizio degli anni settanta a cura di Ignacio Moreno.
Architetto, pittore, scultore, incisore, docente e saggista, Navarro Baldeweg è autore di alcuni degli edifici più emblematici degli ultimi decenni in Spagna , tra cui il Palazzo dei Congressi e delle Esposizioni di Castilla e León a Salamanca, il Centro Ricerca e Museo di Altamira a Santillana del Mar, i Teatros del Canal a Madrid e il Museo dell’Evoluzione Umana a Burgos, ultimato nel 2012. È anche uno degli architetti spagnoli più noti a livello internazionale, con progetti come la Biblioteca Hertziana di Roma e l’edificio del campus dei laboratori Novartis a Basilea. Le sue opere di pittura e scultura sono inoltre presenti in numerosi musei spagnoli.
Tuttavia è soprattutto la frequentazione dei diversi campi dell’estetica e dell’arte a rendere peculiare la sua figura. L’insieme della sua opera costituisce un corpus artistico proprio, singolare per la coerenza e, talvolta, per la pluralità di mezzi con i quali lavora. Il travaso di idee e concetti tra le arti che si sviluppa nella sua opera amplia il dibattito tradizionale dell’architettura.
La molteplicità di influenze nel suo lavoro, così come la preoccupazione di applicare i suoi principi senza distinzione nei confronti delle tecniche, lo hanno portato a concentrarsi sui modi in cui una disciplina confluisce nell’altra e su come creare incroci tra gli ambiti di ciascuna pratica artistica.
L’origine dell’idea, in Navarro Baldeweg, non risiede infatti nei suoi progetti di architettura o di pittura, e nemmeno nelle sue opere o installazioni.
Come faceva Mallarmé, egli lavora contemporaneamente sul tutto o, più specificatamente, ordina i temi man mano che gli sopraggiungono nella mente , li trasfigura e, nel momento in cui ritiene abbiano raggiunto un grado di definizione e siano pronti per la loro applicazione, li esprime attraverso la pittura, la scultura o il progetto di architettura.
Ne deriva la necessità che le idee utilizzate possano essere comuni a tutte le discipline. Sono elementi della natur a, capaci di stimolare la realtà in qualsiasi ambito artistico: peso, equilibrio, luce, tempo.
L’idea dell’ “anello”, attorno alla quale si è sviluppata la mostra curata da Ignacio Moreno Rodriguez - promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia - è stata suggerita dal dipinto Lunas, che l’artista ha realizzato nel 1980.
In questa tela, vengono rappresentate, su un fondo rosso, le posizioni relative della luna intorno a un sole invisibile nella notte e presente unicamente grazie al suo riflesso.
Quell’immagine ha suggerito di raggruppare le opere intorno a quattro idee-forza o energie centrali che, fin dal principio, sono state protagoniste del lavoro di Navarro Baldeweg: la gravità, la luce, il corpo e i processi.
In ciascun anello, la presentazione simultanea di opere che utilizzano distinti mezzi espressivi consente il riconoscimento di un comune denominatore, di uno stesso filo conduttore. Rispetto all’abituale utilizzo di un criterio cronologico o tematico, Navarro Baldeweg avverte che le sue pitture, sculture e architetture, nonostante la distanza nel tempo della loro creazione o la differenza di tecniche, sono influenzate dall’insieme delle energie percepite, riflesse o amplificate che si riconoscono all’interno di ciascun anello.
La loro esposizione contestuale aiuta a navigare in un firmamento, nello spazio mentale dell’artista, che stimola a saltare di anello in anello, e a esplorare le opere come nella figura di uno Zodiaco artistico.
Con l’insieme proposto, la mostra intende esporre i fili della ricerca sviluppata nel tempo da Navarro Baldeweg, come in un laboratorio dell’artista.
L’evento espositivo di Ca’Pesaro sarà introdotto il 24 maggio 2018 da una giornata di studi dedicata al tema dei rapporti fra arti visive e architettura , promossa dallo IUAV di Venezia (a cura di Renato Bocchi, Jorge Ramos, Mario Lupano).
L’iniziativa prevede due sessioni: una mattutina sui casi di rapporto/comparazione fra l’attività artistica e quella architettonica nel Contemporaneo (Palazzo Badoer, Aula Tafuri | ore 9.00 alle 17.00) e una pomeridiana (Biblioteca Iuav, Tolentini dalle 18.00 alle 20.00) concentrata interamente su Navarro Baldeweg e sul rapporto arte-architettura nella sua opera. Durante la giornata di studi interverranno amici e critici che hanno seguito negli anni l’evoluzione creativa di Navarro Baldeweg, da Mario Lupano a Juan José Lahuerta, da Juan Miguel Hernandez a Kosme de Baranano , dal curatore Ignacio Moreno fino a Gediminas Urbonas, docente in quello stesso MIT nei cui laboratori si formò il giovane Navarro.