Birgit Jürgenssen, Ohne Titel / Senza titolo, 1972 - Materiale fotografico inedito Cm 24 x 18
Estate Birgit Jürgenssen, Courtesy Galerie Hubert Winter, Vienna © Estate Birgit Jürgenssen by SIAE 2019
BIRGIT JÜRGENSSEN - IO SONO
La prima grande retrospettiva che un’istituzione museale italiana dedica a Birgit Jürgenssen, tra le più importanti e sofisticate interpreti dell’avanguardia femminista internazionale.
Io sono è la prima grande retrospettiva che un’istituzione museale italiana dedica a Birgit Jürgenssen (Vienna, 1949-2003), tra le più importanti e sofisticate interpreti dell’avanguardia femminista internazionale.
Dal 7 marzo al 19 maggio la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo rende omaggio a questa straordinaria e ancora poco valorizzata artista ospitando un progetto espositivo, a cura di Natascha Burger e Nicole Fritz, nato in stretta collaborazione con Estate Birgit Jürgenssen, Kunsthalle Tübingen (Germania) e Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk (Danimarca).
Raffinata interprete delle istanze del suo tempo, Birgit Jürgenssen ha attinto ai linguaggi del Surrealismo per trattare convenzioni sociali, sessualità, canoni di bellezza e rapporti tra i sessi con un linguaggio ironico e un umorismo sovversivo che ha spesso coinvolto l’immagine dell’artista stessa. Il corpo messo in scena non è mai ostentatamente esibito, quanto piuttosto celato e poi svelato attraverso l’uso di maschere, inserti, materiali naturali, quasi delle estensioni, o protesi, utili a scandagliare le profondità psicologiche ed emotive del femminile.
Articolata in sei sezioni, Io sono. offrirà uno spaccato esaustivo sulla produzione dell’artista austriaca attraverso oltre 150 lavori realizzati in quarant’anni di ricerca, tra disegni, collage, sculture, fotografie, rayogrammi, gouache e cianotipie.
Il percorso espositivo occuperà tutte le sale della Galleria, dai disegni dell’infanzia, firmati “BICASSO”, ai lavori più maturi, di grande formato, passando attraverso i giochi linguistici e letterari, che raccontano la contaminazione tra narrazione e rappresentazione, fino a focalizzarsi, nella parte centrale, sui due grandi temi che contraddistinguono la ricerca dell’artista: il genere e la natura.
L'opera di Birgit Jürgenssen assume un nuovo significato nel nostro presente: in un momento storico in cui assistiamo alla rimessa in discussione di principi e diritti fondamentali e a una progressiva banalizzazione delle questioni legate al femminile e, più in generale, all’identità di genere, il suo approccio non rigidamente ideologico ma più radicato nella sfera individuale e intima infonde nuova concretezza al potere emancipatorio dell'arte.
Accompagna la mostra un catalogo monografico, edito da Prestel, con contributi di Patricia Allmer, Michael Bracewell, Louisa Buck, Natascha Burger, Maurizio Cattelan, Melissa Destino, Marta Dziewańska, Heike Eipeldauer, Nicole Fritz, Lorenzo Giusti, Jessica Morgan, Marta Papini, Gabriele Schor, Jasper Sharp, Abigail Solomon-Godeau, Ninja Walbers.
In occasione della retrospettiva il Public Program, la piattaforma di incontri aperti al pubblico nata dalla collaborazione con l’Accademia di belle arti G. Carrara, affronterà tematiche di genere coinvolgendo filosofi, storici e studiosi del movimento femminista, artisti e letterati. Parallelamente, i Servizi Educatividella Galleria proporranno un ricco programma di laboratori, sia per bambini sia per adulti, volti a riflettere sul tema dei ruolinella società e a favorire l’interazione e il dialogo tra i generi.