Personale di Marco Tirelli al Pastificio Cerere di Roma
Giovedì 5 maggio 2016 alle ore 19 inaugura la mostra personale di Marco Tirelli, sesto ed ultimo appuntamento del progetto, ideato da Marcello Smarrelli, per i 10 anni di attività della Fondazione Pastificio Cerere e i 110 anni dalla costruzione dell’edificio in cui ha sede.
L'esposizione sarà aperta al pubblico dal 6 maggio al 22 luglio 2016.
A dieci anni dalla sua nascita la Fondazione rende omaggio - con un ciclo di sei mostre - ai protagonisti di quel fermento artistico e creativo che ancora anima la vita culturale dell’ex Pastificio: Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli. Questi sei artisti, noti anche come “Gruppo di San Lorenzo”, per primi hanno riconosciuto le potenzialità di questo spazio industriale dismesso, decidendo di trasferirvi i propri studi fin dagli anni Settanta. Grazie a loro il Pastificio Cerere è diventato un luogo di produzione e diffusione dell’arte contemporanea a livello internazionale, contribuendo ancora oggi alla formazione di nuove generazioni di artisti.
Nella progettazione delle mostre non è stata indicata alcuna traccia precisa, si è preferito lasciare ad ognuno la libertà di inventare e costruire un percorso all’interno della propria storia, delle personali fonti di ispirazione e del proprio universo di segni.
Per raccontare la sua poetica, Marco Tirelli spesso richiama l’immagine dello Studiolo rinascimentale di Federico Da Montefeltro. Qui la raccolta di oggetti che abitano la piccola stanza è un pretesto per dare corpo al mondo interiore del duca di Urbino. Sulle pareti trovano posto elementi del suo universo culturale, della sua memoria. Ciascun oggetto è parte di un sistema simbolico per cui la realtà fisica attiva rimandi ed echi immaginifici.
La mostra pensata da Tirelli per gli spazi della Fondazione Pastificio Cerere evoca concettualmente lo Studiolo. L’ex edificio industriale è per l’artista luogo della memoria personale e collettiva, in cui dare vita, attraverso il dialogo con lo spazio, a un complesso territorio dell’immaginario. Un territorio composto da elementi materiali capaci di superare la dimensione fisica delle pareti. Nello spazio si materializzano forme eterogenee che rimandano a un gioco di specchi tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, tra luce e buio, visibile e invisibile, invitandoci a guardare al di là del confine delle cose. Pensando al concetto di ‘perspicere’ invocato da Durer, per cui la pittura è uno strumento per guardare oltre la realtà, lo spazio espositivo diventa spazio mentale per mezzo di immagini che sono soglie aperte verso il possibile. Un Teatro della memoria, come Tirelli ama definire il suo lavoro, che è un esercizio della visione con cui annullare le coordinate spazio-temporali. L’artista dialoga con lo spazio con singoli elementi idealmente connessi per raggiungere la dimensione ambientale di un’opera che guarda in tutte le direzioni. Il muro ospita una collezione di squarci verso dimensioni ulteriori, la realtà corporea diviene immateriale e psichica. Come ha osservato lo scrittore Valerio Magrelli, le opere di Tirelli sono “macchine ottiche concepite per imparare a vedere.” E la mostra è la messa in scena ideale del suo attraversare il mondo.
Biografia
Marco Tirelli nasce nel 1956 a Roma, dove vive e lavora. Comincia a esporre già nella seconda metà degli anni Settanta. La sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia è del 1982, nella sezione Aperto 82 con una sala personale. Le mostre collettive in Italia e all’estero si susseguono numerose negli anni Ottanta, ne ricordiamo alcune: al PAC di Milano e alla XI Quadriennale di Roma nel 1986; Dal ritorno all’ordine al richiamo alla pittura 1920-1987, mostra itinerante ospitata dal Kunsternes Hus di Oslo, dall’Anteniim Taideemusee di Helsinki, dal Matildenhöhe di Darmstadt e infine dalla Kunsthalle di Bielefeld nel 1987; alla GAM di Bologna nel 1988; Diptych, Aspects of Abstract and Figurative Art in Italy, mostra itinerante tra la Galleria d’Arte Moderna di Istanbul, il Museo d’Arte Contemporanea di Ankara e il Museo d’Arte Moderna di Tel Aviv nel 1989. Gli anni Novanta si aprono con la mostra all’American Academy di Roma, che pone in dialogo una serie di suoi disegni con alcuni Wall Drawings di Sol LeWitt, a cui fa seguito la partecipazione alla XLIV Biennale di Venezia con una sala personale. Tra le rassegne d’arte a cui prende parte in questo decennio si ricordano, inoltre, la Biennale di Sidney del 1990, la Biennale di San Paolo del 1991, Prospect ’93 alla Kunsthalle di Francoforte del 1993, la XII Quadriennale di Roma del 1996. Nel 2001 presenta un’installazione site specific alla Fondazione Volume! di Roma, nella quale impegna la pittura in una dimensione ambientale. Nel 2002 l’Institut Mathildenhöhe di Darmstad gli dedica un’importante mostra antologica dal titolo Das Universum der Geometrie, presentata l’anno successivo alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2004 espone in una collettiva alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, nel 2005 al MART di Rovereto e nel 2006 nella collettiva San Lorenzo a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma. Tra le mostre più recenti ricordiamo: Excelle. Intorno al silenzio, Collezione Gori – Fattoria di Celle, Santomato (PT), 2009; Marco Tirelli, Museo di Palazzo Fortuny, Venezia (2010); Marco Tirelli, MACRO, Roma (2012); una sala personale nella mostra Vice Versa, Padiglione Italia, LV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2013); Soltanto un quadro al massimo, Accademia Tedesca di Villa Massimo, Roma, insieme a Bernd e Hilla Becher (2013); Marco Tirelli, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (2013); Osservatorio, Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro (2014); Proportio, Palazzo Fortuny, Venezia (2015). Le sue opere sono parte delle collezioni di alcuni dei più rilevanti musei internazionali.
PROGRAMMA
Mostre passate
• Gianni Dessì: Dentro e fuori, 5 febbraio – 23 marzo 2015
• Giuseppe Gallo: Il quinto quarto, 15 aprile – 30 maggio 2015
• Bruno Ceccobelli: ABC Ceccobelli – CAPOVOLGERE, 11 giugno – 30 luglio 2015
• Nunzio: 519+40, 19 ottobre 2015 – 9 gennaio 2016
• Pizzi Cannella: Interno Via degli Ausoni, 21 gennaio – 5 marzo 2016
ORARI
lunedì – venerdì 15.00-19.00, sabato 16.00- 20.00
INGRESSO LIBERO
CONTATTI
Fondazione Pastificio Cerere
segreteria organizzativa: Claudia Cavalieri e Emanuela Pigliacelli
+39 06 45422960
www.pastificiocerere.it