Nuova acquisizione per la collezione Peggy Guggenheim a Venezia
A Venezia, sei stampe firmate Berenice Abbott
La Fondazione Solomon R. Guggenheim ha acquisito sei preziose stampe in bianco e nero della celebre fotografa americana Berenice Abbott (1898 – 1991), che nel 1942 immortalò la pionieristica galleria-museo newyorkese di Peggy Guggenheim Art of This Century. Le sei immagini andranno ad arricchire la collezione della Fondazione a Venezia, presso la Collezione Peggy Guggenheim. L’acquisizione è stata resa possibile grazie ai fondi donati da Alberto e Gioietta Vitale, dal Guggenheim Circle della Collezione Peggy Guggenheim, da Sotheby’s e da precedenti donazioni del Lascito M.R Taylor e Asbjorn Lunde, 2016.
Nell’ottobre del ‘42 viene inaugurata Art of This Century: galleria progettata dall’architetto di origini austriaco-rumene Frederick Kiesler e composta da alcuni spazi espositivi innovativi che la rendono fin da subito il luogo più stimolante per l’arte contemporanea della Grande Mela. Qui Peggy espone la propria collezione di arte cubista, astratta e surrealista e organizza mostre temporanee dei maggiori artisti europei e di numerosi artisti americani allora poco noti al grande pubblico, come Robert Motherwell, William Baziotes, Mark Rothko, Richard Pousette-Dart, Clyfford Still e Jackson Pollock. Le opere, il design e l’allestimento rivoluzionario sono ancora oggi un punto di riferimento nei manuali di museologia e attestano lo spirito avanguardistico di Peggy come gallerista, mecenate e collezionista. La notorietà di Art of This Century fu in gran parte dovuta anche alle fotografie che Berenice Abbott scatta tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre di quell’anno, poco dopo l’apertura dello spazio. Gli scatti sono diventati negli anni sinonimi di Art of This Century. Le sei stampe acquisite oggi dal museo veneziano sono un documento storico della galleria-museo e dei suoi principali spazi espositivi: la Galleria surrealista, quella astratta e la cosiddetta Biblioteca delle opere d'arte. La veduta della Galleria surrealista mostra i dipinti non incorniciati montati su bracci mobili appesi alle pareti concave di legno, mentre le sculture sono appoggiate su strutture cosiddette "correaliste" progettate da Kiesler. Le sei foto appartennero originariamente a Kiesler, una provenienza che ne enfatizza ulteriormente il valore storico.
La carriera di Berenice Abbott come fotografa inizia proprio con Peggy Guggenheim, a metà degli anni '20. Ricorda la collezionista nelle sue memorie: “Quando ero a Parigi Berenice Abbott mi aveva chiesto di prestarle cinquemila franchi per comprarsi una macchina fotografica. Disse che voleva metter su uno studio di fotografia e per ripagarmi in qualche modo [..] fece delle bellissime foto a me, Sindbad e Pegeen: non avrebbe potuto ripagarmi in maniera migliore”. La Fondazione Solomon R. Guggenheim possiede già una di queste immagini, su concessione di Ziva Kraus e dell’Ikona Gallery, Venezia. La Abbott si appassiona alla fotografia grazie al lavoro di assistente nello studio parigino di Man Ray, tra il 1923 e il 1925, dedicandosi inizialmente ai ritratti, e immortalando personaggi famosi, tra cui Max Ernst e la stessa Peggy. Nel 1929 torna negli Stati Uniti, dove rimarrà per il resto della vita, spostando il suo interesse, negli anni ‘40-’50, verso la fotografia scientifica. La sua opera è stata oggetto di mostre presso lo Smithsonian Museum (1969), il Museum of Modern Art (1970), e la New York Public Library (1989).