Alberto La Tassa. Photo Credit Gianmaria De Luca
“Alberto La Tassa: la tradizione si intreccia con l’attualità in una collettiva a Torino”
La prima tappa di un grande progetto che intreccia la ricerca contemporanea di giovani ma affermati artisti del panorama italiano alla visione creativa delle nuove tecniche di tessitura.
Lo Studio Alberto La Tassa (Venezia), rappresentato da Zerial Art Project (Venezia) di Elisabetta Zerial, è lieto di presentare la sua partecipazione alla mostra collettiva A Collection, fino al 15 dicembre un progetto a cura di Chiara Casarin e Giovanni Bonotto, che sarà visitabile a Palazzo Barolo, Torino.
“Parte da Torino A COLLECTION, la prima tappa di un grande progetto che intreccia la ricerca contemporanea di giovani ma affermati artisti del panorama italiano alla visione creativa delle nuove tecniche di tessitura. Il progetto prende forma in 10+1 affascinanti grandi arazzi contemporanei realizzati con straordinari filati ottenuti dalla lavorazione della plastica riciclata. Un’operazione per affermare come sia possibile, con la ricerca tecnologica e la creatività, unire l’attenzione per l’ambiente alla produzione di opere d’arte realizzando, da un prodotto considerato “rifiuto”, un oggetto contemporaneo di alto livello, di lusso in quanto opera d’arte.
Il progetto, curato da Chiara Casarin con gli arazzi realizzati dal Maestro tessitore Giovanni Bonotto, vede la partecipazione di dieci artisti invitati: Giuseppe Abate, Thomas Braida, Nebojša Despotović, Manuel Felisi, Alberto La Tassa, Elena Mazzi, Ruben Montini, Giovanni Ozzola, Fabio Roncato, Giuseppe Stampone.
La prima tappa di A COLLECTION, ideata da Giovanni Bonotto e Chiara Casarin nel 2018 e che a Torino vede la sua prima espressione pubblica, è realizzata in collaborazione con Opera Barolo, che ospita l’esposizione nel prestigioso Palazzo barocco sede dell’Ente collocato nel cuore storico di Torino. Da qui partirà e verrà presentato nelle più importanti e prestigiose sedi del contemporaneo internazionale in un percorso che si svilupperà nei prossimi anni.”
“Il progetto è la materializzazione di un semplice assunto: i filati ottenuti dal riciclo della plastica, grazie alle loro infinite cromie e matericità, possono comporre arazzi dettagliati e raffinatissimi. La plastica, proveniente per lo più dalle bottigliette che inquinano i mari, viene lavorata mediante un processo meccanico di fusione e filatura. La trasformazione della cosiddetta materia prima-seconda è condotta in maniera ecologia, sostenibile e produttiva e procede fino allo stadio finale in cui delicati sistemi di manipolazione consentono di ottenere filati che simulano alla perfezione quelli di origine naturale, anzi, le loro caratteristiche ne sono ulteriormente valorizzate.” “Gli arazzi non sono il fine, ma il mezzo. E la storia che raccontiamo è millenaria. Un linguaggio universale le cui prime testimonianze risalgono al 2000 a.C in Egitto. Dall’America precolombiana alla Francia la produzione degli arazzi è sempre stata una strategia culturale. Tessere è azione e metafora, performance e monito. L’arazzo è un oggetto considerato di lusso, richiede altissima specializzazione manuale, viene realizzato in tempi molto lunghi, troppo lunghi per essere accessibile a tutti. Ha avuto scopi decorativi, rituali, pubblici, commemorativi con significati politici, religiosi e sociali. […] Il desiderio di recuperare questo linguaggio così elegante e sofisticato, abbinandolo all’attenzione per l’ambiente e al rispetto per il nostro pianeta, ha portato dunque alla scelta dei 10 artisti che hanno progettato ciascuno un arazzo assecondando il loro linguaggio artistico.”
ALBERTO LA TASSA (Padova, 1986)
Nato in una famiglia legata al mondo delle Arti fin dal XIX secolo, La Tassa inizia ad esplorare diverse discipline fin dalla prima infanzia, sviluppando un amore non convenzionale per le Belle Arti. Dopo il diploma a Padova, si trasferisce a Venezia dove conclude con il massimo dei voti l’Accademia di Belle Arti. La Tassa vive e lavora a Venezia. Il suo atelier si trova nel cuore della città lagunare, alle spalle di Campo Santo Stefano, ai piedi del Ponte dell'Accademia. Il lavoro di La Tassa può essere definito una rarità nella scena artistica contemporanea. Eclettico e poliedrico, l'artista esplora con talento e genio diverse forme di espressione artistica: pittura, scultura, grafica e design di gioielli. La Tassa ama ricercare e applicare le tecniche più sofisticate ed utilizzare i materiali più raffinati, per creare opere d'arte che seguono le lezioni dei grandi maestri italiani. Nell'opera di La Tassa gesti antichi coesistono con un mondo moderno e stravagante, popolato da creature mistiche e mitologiche, ermafroditi e mostri, demoni e angeli, imperatori e regine. La tensione tra questi personaggi culmina con una potente fusione tra maschile e femminile, luce e ombra, opulenza e vuoto, bellezza e repulsione. Con questo collage di emozioni, l'artista apre le porte del proprio mondo interiore: un insieme di ricordi, desideri, fantasie, incubi e conflitti.
“[...] queste mie creazioni sono una parte, un frammento del mio percorso, di un mio disegno più grande, in cui temi perpetui come Erotismo, Carnalità e Spiritualità, incontrano forme e colori da me sempre amati e venerati; forme e colori che in una certa misura incarnano lo spirito, nonché il sentimento, l’ossessione, la passione. [...]” Alberto La Tassa