Ripples di Toyo Ito per Horm Italia. Civico Museo Archeologico. Ph. Filippo Romano per MuseoCity 2019
Associazione MuseoCity presenta MUSE DIALOGANTI 10 SEDUTE PER 10 MUSEI
I grandi designer nei luoghi dell’Arte 8 grandi aziende di design donano una seduta a 10 musei milanesi perché il pubblico possa godere a pieno dell’Arte.
Casa Museo Boschi Di Stefano: La Marie di Philippe Starck | Civico Museo Archeologico: Ripples di Toyo Ito | GAM Galleria d'Arte Moderna: Double Zero di David Adjaye | Museo del Novecento: Passepartout di Federico Peri | Museo di Storia Naturale: Josephine di Gordon Guillaumier | Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci: Superleggera di Gio Ponti | Museo Storico Alfa Romeo: Feltri di Gaetano Pesce | Palazzo Morando Costume Moda e Immagine: Galet di Ludovica + Roberto Palomba | Pinacoteca Ambrosiana: Pouf Euston di Rodolfo Dordoni | Pinacoteca di Brera: Brera Bench di Giulio Cappellini 10 sedute straordinarie, prodotte e generosamente donate da 8 aziende italiane con la volontà di sostenere il consumo culturale, vengono accolte da 10 musei milanesi: MUSE DIALOGANTI – 10 sedute per 10 musei è un progetto promosso e curato dall’Associazione MuseoCity, con la preziosa collaborazione dello studio Palomba Serafini Associati, Ludovica e Roberto.
Il progetto nasce dall’idea di far dialogare Arte e Design, l’opera d’arte e una seduta per poterla apprezzare pienamente. Uno scambio che favorisce l’integrazione dei linguaggi nella loro espressione più alta, preservandone l’identità. Un dialogo aperto tra “oggetti” solo apparentemente distanti, per unire le diverse eccellenze di Milano, città d’arte e capitale mondiale del design.
Mission di MuseoCity è quella di valorizzare i musei favorendo il coinvolgimento di un pubblico sempre più vasto, e con questo fine Baxter, Cappellini, Cassina, Giorgetti, Horm Italia, Kartell, Molteni & C. e Moroso hanno donato ognuno una, e anche due sedute, a la Casa Museo Boschi Di Stefano, il Civico Museo Archeologico, la GAM Galleria d'Arte Moderna, il Museo del Novecento, il Museo di Storia Naturale, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, il Museo Storico Alfa Romeo, Palazzo Morando Costume Moda e Immagine, la Pinacoteca Ambrosiana e la Pinacoteca di Brera, creando un’interazione tra i nuovi arredi e il tempo lungo del godimento dell’arte.
“MuseoCity lavora dal 2016 per stimolare il pubblico a conoscere e apprezzare i musei milanesi – sottolinea Maria Grazia Mazzocchi, Presidente dell’Associazione MuseoCity. Offrire la possibilità di un momento di riposo e di contemplazione ci è sembrato utile per tutti i visitatori, giovani o anziani. MUSE DIALOGANTI rappresenta una proposta e un invito a continuare questo percorso.”
MUSE DIALOGANTI si è sviluppato in due momenti: i musei hanno scelto la sala e l’opera davanti alla quale allestire la seduta e successivamente i prodotti, creando abbinamenti unici, sartoriali, scaturiti da valutazioni approfondite e basate su precisi requisiti tecnici. Per poter partecipare infatti le sedute dovevano essere rinomate o premiate, prodotte da aziende italiane, facilmente reperibili sul mercato, con altezze di seduta o schienali idonei, e generosamente donate dai produttori.
“Stiamo parlando di perdersi nell’opera, cioè di interagire con l’arte quasi dimenticando la nostra fisicità senza la distrazione data dalla fatica della lunga sosta in piedi – afferma Roberto Palomba, architetto e designer dello studio Palomba Serafini Associati, che ha seguito il progetto dall’ideazione alla realizzazione. Sfida di questa iniziativa è l’integrazione di sedute che non inquinino visivamente gli spazi museali ma che al contrario si integrino e che siano capaci di dialogare con l’ambiente e l’opera. Il design e l’arte non saranno antagonisti ma simbiotici. Forse la migliore definizione di design è quella di vestire di emozione una funzione, quindi il dialogo con l’arte è immediato. Di fatto seppure nel garbo di un mimetismo necessario, ogni seduta in relazione all’opera diventa una piccola istallazione a sé, e racconta un rapporto possibile tra arte e design.”
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Palomba Serafini Associati e con il contributo di Fondazione Cariplo e UniCredit.
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