Palazzo Vecchio, 50°Alluvione. "Alfabeti Sommersi" a Firenze
Arte contemporanea con Isgrò e Kiefer, un film inedito a colori sui giorni dell'alluvione, dal 1 al 13 novembre 2016.
50° anniversario dell’Alluvione di Firenze
Un film inedito a colori, una mostra di arte contemporanea
Alfabeti Sommersi
Le opere di Anselm Kiefer ed Emilio Isgrò a Palazzo Vecchio
Un progetto di Marco Bazzini e Sergio Risaliti
Sala d’Arme, 1-13 novembre 2016, ingresso gratuito
La città sommersa, le botteghe distrutte, i libri emersi dal fango. Un percorso lungo cinquant’anni, da Firenze a Firenze: con “Alfabeti sommersi” in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Alluvione, MUS.E propone nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio un’iniziativa unica per ricordare i giorni dell’alluvione e proporre una riflessione artistica sul tema della memoria e del libro.
Un docufilm inedito e immersivo con immagini inedite e a colori, girate da Beppe Fantacci, sarà proiettato nelle nicchie monumentali della Sala e racconterà in modo coinvolgente i giorni dell’alluvione. Fantacci ebbe un ruolo importante in quei giorni: fu lui, nel 1966, a ideare un sistema di micro-credito, il cosiddetto “fondo ALFA” garantito con risorse offerte da grandi società industriali e commerciali americane, per aiutare nel modo più rapido ed efficace possibile le botteghe artigiane fiorentine.
Una mostra di arte contemporanea affiancherà il filmato: saranno esposte le opere di due grandi artisti contemporanei, Emilio Isgrò e Anselm Kiefer, che hanno fatto della riflessione artistica e poetica sui libri - oggetto-simbolo dell’alluvione fiorentina - il centro della propria esperienza artistica.
Alfabeti Sommersi sarà visitabile in Sala d’Arme dal 1 al 13 novembre, dalle ore 11.00 alle ore 19.00. Ingresso gratuito.
La mostra
Saranno presentate otto opere di due grandi artisti del nostro tempo: Anselm Kiefer e Emilio Isgrò. Elemento principale del progetto espositivo, e che accomuna i due artisti per il loro modo di operare, è il libro.
I libri, a centinaia, furono vittime della furia delle acque che invasero la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e altre storiche bibliteche, distruggendo un patrimonio storico e artistico di eccezionale valore. Due sono, infatti, i simboli, o meglio le icone di quel tragico evento, già universalmente riconosciute. Il Cristo in croce di Cimabue, irrimediabilmente sfregiato nella basilica di Santa Croce in quel terribile giorno del 4 novembre 1966 e il libro, l’altro oggetto del patrimonio artistico, assurto da quel momento a simbolo dell’alluvione fiorentina.
Nella vasta produzione di Kiefer e Isgrò, il libro rappresenta sicuramente un oggetto di fondamentale valore, caricato di significati universali.
Seguiranno ulteriori dettagli sull’esposizione dei due artisti.
Giuseppe Fantacci, il docufilm inedito
Nei drammatici giorni dell’alluvione, Giuseppe Fantacci realizzò un filmato in super8 a colori, iniziando a girare fin dalle prime ore della mattina del 4 novembre, mentre l’Arno invadeva la città con forza distruttiva e proseguì anche nei giorni successivi. Immagini spettacolari e tragiche, mai viste fino ad oggi in Italia, con cui Fantacci documentò e mostrò – soprattutto negli USA – la ferita di Firenze.
Fantacci – oltre alla già citata costituzione del Fondo ALFA - fu protagonista di numerose iniziative che contribuirono a valorizzare ancora di più l’immagine della città nel mondo. Fra queste, la più clamorosa fu la campagna del 1958 per il recupero della testa della statua seicentesca della Primavera del Ponte a Santa Trinita che era andata perduta dopo che le truppe tedesche in fuga avevano fatto saltare il ponte dell’Ammannati, salvando solo il Ponte Vecchio. La campagna coinvolse tutto il mondo e Firenze e le sue bellezze furono raccontate dalla stampa internazionale. Fantacci promosse tanti altri progetti come imprenditore, come presidente storico della Camera di Commercio americana in Italia e come figura di spicco del Rotary Club, la mostra mercato itinerante di opere dei più importanti maestri della pittura del Novecento, in gran parte toscani, selezionati da Enrico Vallecchi e Primo Conti.
Alfabeti Sommersi è realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei per il Cinema