Joseph Bernard, Ragazza con brocca, 1910, Bronzo, 178 x 61 cm
Gruppo di famiglia, un’installazione di sculture dalla collezione di Ca’ Pesaro
A Forte Marghera, Mestre, dal 28 luglio al 5 novembre 2017
Apre per la prima volta al pubblico il rinnovato spazio di Forte Marghera, a Mestre, con un’inedita installazione di sculture provenienti dalle collezioni della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. In un suggestivo edificio appartenente al complesso architettonico ottocentesco di Forte Marghera messo a disposizione dal Comune di Venezia e dalla Fondazione Forte Marghera, la Fondazione Musei Civici di Venezia presenta una grande installazione di sculture del XX secolo provenienti dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro.
Con questo nuovo progetto, nato da un’intuizione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia, la Fondazione Muve intende continuare a promuovere e valorizzare il proprio ricco patrimonio di arte contemporanea in Terraferma. Questa mostra si inserisce perfettamente nell’area di Forte Marghera, dove già operano altre istituzioni, come la Biennale, per proporre attività culturali che stimolino sempre più la promozione e la conoscenza dell’arte e della cultura e siano soprattutto fruibili, in un clima di condivisione e aggregazione sociale, dal pubblico giovane che normalmente frequenta la zona durante il tempo libero. La gratuità dell’ingresso e l’orario di apertura spostato nella fascia pomeriggio-sera, dalle 15.00 alle 22.00, sono due elementi distintivi che vanno in questa direzione.
Il titolo scelto per l’evento, ‘Gruppo di famiglia’, ha un valore particolarmente simbolico e intende sottolineare lo stretto legame in essere tra le opere e la Città di Venezia: si tratta di capolavori che appartengono a tutti i cittadini, qui intesi proprio come una ‘grande famiglia’. La selezione delle opere è stata fatta valutando non solo l’importanza ma anche la dimensione delle sculture, che si imporranno per lo più a grandezza naturale come vere e proprie ‘persone’ in dialogo tra loro, ma anche in dialogo con lo spettatore. II focus dell’installazione, che viene presentata in uno spazio contraddistinto da bellissime murature in mattone a vista – e per questo si annuncia di grande impatto visivo ed emozionale – è raffigurato dall’evoluzione del linguaggio scultoreo attraverso il Novecento nell’opera di artisti di ambito nazionale e internazionale, con un’importante presenza dell’area veneta, del calibro, tra gli altri, di Domenico Trentacoste, Constantin Meunier, Joseph Bernard, Napoleone Martinuzzi, Michael Noble, Giacomo Manzù, Emilio Greco, Libero Andreotti, Agenore Fabbri, Arnaldo Pomodoro, Alberto Viani, Lorenzo Guerrini, Aldo Calò, Arman.
Le raccolte di Ca’ Pesaro sono legate, fin dal loro nascere, ai percorsi della scultura. Cresciuto grazie agli acquisti del Comune alle Biennali e ai numerosi lasciti e donazioni pervenuti da artisti ed eredi, il ‘gruppo di famiglia’ che si è venuto a comporre nel museo racconta la storia dell’arte plastica secondo due modalità interpretative: la figura da una parte e le forme astratte dall’altra. Le opere, tutte di medie e grandi dimensioni, vengono presentate attraverso un progetto che volutamente non segue criteri strettamente filologici, scientifici o cronologici, ma si mostra piuttosto come un unicum esaustivo dell’ampia gamma dei linguaggi scultorei esposti che, partendo dal Verismo di inizio secolo, arrivano ai lavori astratti del Secondo Dopoguerra. Un percorso visivo di grande suggestione, magistralmente ‘messo in scena’ come un inaspettato ‘teatro dell’arte’. L’installazione, aperta al pubblico dal 28 luglio al 5 novembre, rientra a pieno titolo nel programma di esposizioni del Muve Contemporaneo, la proposta ideata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per dialogare con l’arte del nostro tempo e si realizza a cura di Gabriella Belli, con il progetto di allestimento di Daniela Ferretti e la collaborazione della Fondazione Forte Marghera.