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Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara 

 

Maria Luisa Pacelli il Premio Allegrini 2017 

A riconoscimento del livello delle proposte di Ferrara Arte in Palazzo dei Diamanti

Maria Luisa Pacelli, direttore di Ferrara Arte e direttore delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara, è la vincitrice del Premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte” 2017.
La cerimonia di premiazione si terrà a Fumane di Valpolicella, sede dell’azienda vitivinicola Allegrini, il 25 ottobre.
Maria Luisa Pacelli, e con lei Ferrara Arte e l’intera città di Ferrara, vanno così ad aggiungersi agli illustri vincitori delle precedenti edizioni: Paola Marini e Bernard Aikema per l’esposizione “Paolo Veronese: l’illusione della realtà”; Salvatore Settis, Rem Koolhaas e Fondazione Prada per la mostra “Serial/Portable Classic” e Luca Massimo Barbero, curatore della mostra ”Da Kandinsky a Pollok. La grande arte dei Guggenheim”, Davide Gasparotto, Rodolfo Tura e Guido Beltramini, in quanto curatori della mostra “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento”.
Il Premio a Maria Luisa Pacelli va al di là del riconoscimento per una singola iniziativa espositiva.
Vuole riconoscere l’insieme delle proposte espositive che Ferrara Arte organizza in Palazzo dei Diamanti. Mostre di ricerca, come l’attuale dedicata a “Carlo Bononi. L'ultimo sognatore dell'Officina ferrarese” (sino al 7 gennaio 2018) e le recenti “De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie” e “Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”, unanimemente celebrate dalla critica e, allo stesso tempo, amate da un vastissimo pubblico.
Con l’assegnazione del Premio a Maria Luisa Pacelli, il riconoscimento va ad una “eccezionale professionista, una donna capace di prendere su di sé un’eredità impegnativa, di aggiornarla e rinnovare una formula vincente, traghettandola nella stagione non facile della crisi economica internazionale”. E, al medesimo tempo, ad una “città che ha scommesso concretamente sulla cultura come motore di sviluppo e collante di un tessuto civico”.
A far pendere il giudizio unanime della Giuria verso Maria Luisa Pacelli e il “sistema Ferrara” è il modello virtuoso del capoluogo estense nel panorama italiano.
“Ferrara è modello di politiche culturali locali capaci di coniugare la storia di un territorio con le correnti artistiche internazionali, rendendo partecipi i cittadini di un processo di arricchimento culturale innescato da mostre oculatamente progettate e sapientemente curate. Ferrara – continua la motivazione - è una delle città italiane che, con maggiore determinazione e successo, ha perseguito la difficile via di una proposta culturale di alto profilo legata alle mostre, incardinandola a due assiomi: progettualità con gestione pubblica diretta e ricerca di una redditività coniugata alla qualità dei contenuti”.
Ed è su questo tema che sarà focalizzata la Lectio Magistralis che Maria Luisa Pacelli terrà in occasione della cerimonia di conferimento del Premio. Il suo intervento verterà su “Le mostre come motore di crescita e identità. Esperienze di una città che ha scommesso sulla cultura”.

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