"Penso che la perseveranza e la passione siano le caratteristiche che mi hanno permesso di fare ciò he ho fatto". Intervista all'artista Valerio Berruti in occasione dell'installazione "Alba".
By Camilla Delpero
Ci puoi raccontare la genesi di “Alba”?
Alba è il nome della mia città, una città in cui ho scelto fortissimamente di vivere oltre ad aver avuto la fortuna di esserci nato. Ma “Alba” da oggi è anche il nome della scultura che identifica Piazza Michele Ferrero e che ricorda un grandissimo uomo che ha dato amore, lavoro alla nostra terra insegnandoci in prima persona cosa significhi essere fortunati e orgogliosi di essere nati qui. Sono davvero orgoglioso e riconoscente alla famiglia Ferrero, alla sua Fondazione oltre che all’amministrazione comunale per aver creduto in me incaricandomi di lasciare un segno in un luogo così importante per la vita cittadina. Mi piace pensare che d’ora in poi nostro quotidiano frenetico così come i momenti di svago nella piazza saranno osservati dallo sguardo timido e attento di una bambina.
"Alba" veduta aerea giorno, foto by LAVEZZO STUDIO.
Quanto tempo e ricerca ci sono dietro un tuo progetto espositivo?
Partendo dall’ultimo, “Alba”, ho impiegato 3 anni dalla prima proposta (subito accettata) alla realizzazione finale. Sono felice perché il risultato finale è esattamente identico a quello che avevo in mente durante il periodo della pandemia, quando sognavo uno spazio di ritrovata socialità. Ci sono poi progetti che iniziano e non finiscono mai, ma si evolvono. Penso a “La giostra di Nina” per cui ho realizzato la video animazione a partire dal 2017, nel 2018 esponevo La giostra nella chiesa di San Domenico di Alba durante la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba con una mostra a cura di Arturo Galansino, nel 2019 era al MAXXI di Roma e il corto animato veniva presentato alla Festa del Cinema di Roma, poco dopo usciva il pop-up edito da Gallucci editore. Ora la giostra è pronta per essere nuovamente esposta e a Natale uscirà un’edizione del pop-up completamente diversa.
Ci puoi brevemente riassumere la tua poetica in generale?
I bambini protagonisti dei miei lavori rappresentano un momento, quello dell’infanzia, in cui tutto può ancora avvenire. Questo primo approccio è “facile” e possibile a tutti i livelli. Non mi piace l’arte elitaria che richiede un approfondimento che non è possibile a tutti. Al contempo adoro chi può e vuole approfondire i miei lavori e scoprirne i messaggi più profondi.
Quale potrebbe essere un maestro che ti ha accompagnato nella tua ricerca?
Sicuramente Egon Schiele; ma anche Beppe Fenoglio.
Progetti futuri di cui ci puoi anticipare qualcosa?
Sto lavorando su molti progetti in Italia e all’estero e perdendo le notti dietro una nuova video animazione a cui tengo tantissimo.
"Alba" Valerio Berruti.
Cos’è la bellezza?
Ti faccio rispondere da Alda Merini: “La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.”
Cos’è l’arte contemporanea secondo te?
È qualcosa che dovrebbe incuriosire chiunque a mio avviso. C’è più slancio verso l’arte del passato e più rimostranza all’appassionarsi alla produzione culturale di questo periodo che, proprio perché contemporanea, dovremmo sentire più vicina a noi.
Letizia cigliutti 01 ottobre 2022.
La rivista si chiama Quid Magazine, perché vuole indagare il Quid, quella scintilla che rende unica qualsiasi cosa. Tu dove lo intravedi il quid, nel tuo lavoro o nella vita?
Ho sempre pensato di essere un privilegiato e ho seguito la mia vocazione fin da bambino. Penso che la perseveranza e la passione siano le caratteristiche che mi hanno permesso di fare ciò he ho fatto.