"La Pittura" un riuscire a lasciare fluire le cose. È il fuori del mio dentro
Ph Luca Meneghel. Courtesy the Artist and Boccanera Gallery Trento/Milano.
"Mi interessa come l’umano si appoggia alle cose che gli stanno intorno, che sia un albero, un animale, un tavolo, una figura abbozzata, un mostro…". Intervista all'artista Sebastiano Sofia.
By Camilla Delpero
Ho potuto ammirare le tue opere alla scorsa edizione di Artissima, mi ha colpito molto la carica eHo potuto ammirare le tue opere alla scorsa edizione di Artissima, mi ha colpito molto la carica el’intensità dei soggetti. Ci puoi brevemente parlare della tua poetica?
Mi interessa come l’umano si appoggia alle cose che gli stanno intorno, che sia un albero, unanimale, un tavolo, una figura abbozzata, un mostro…Ci sentiamo umani nelle nostre forme fisiche e intellettuali ma ciò che davvero ci spinge ad esistere è un impulso immutabile e ingenuo, che attraversa i corpi al di là delle distinzioni tra maschile e femminile, umano e animale: l’amore, l’affetto, la nascita, la morte, il sesso, l’erotismo, la libertà di essere noi stessi…A me piace pensare di costruire semplicemente dei paesaggi che sono un po’ uno specchio per chi guarda: il nostro rifletterci cambia costantemente e il momento stesso in cui ci specchiamo è già transitato insieme con noi.
A sinistra: Ph Luca Meneghel. Courtesy the Artist and Boccanera Gallery Trento/Milano. A destra: CD, Artissima 2022
Perché hai scelto di essere un artista?
Perché non ero bravo in matematica :)
Come mai il medium della pittura?
Mi affascina sempre chi sceglie ancora questo medium nonostante la pluralità di stili e mezzi che oggi popolano il mondo dell’arte. Per me la pittura è un gesto, un atto meditativo. È un silenzio che cerco dentro me stesso, è un riuscire a lasciare fluire le cose, è il fuori del mio dentro.
A sinistra: Ph Luca Meneghel. Courtesy the Artist and Boccanera Gallery Trento/Milano. A destra: CD, Artissima 2022
Quanto c’è della tua esperienza personale dietro e tra i soggetti delle tue opere?
Il disegno e la pittura sono dei “paesaggi” che porto dentro di me, le pagine di un unico diario. Ricordi che sono una mescolanza di visione e movimento. Mi sono accorto di avere pochissimi ricordidell’aspetto di un luogo, di un oggetto o di una persona, ricordo però molto bene la sensazione cheuna cosa mi dà: il suo odore, la ruvidezza, il suono o il rumore. È come se ricordassi meglio con ilcorpo. Per questo i miei soggetti sono spesso antropomorfi ma senza un’identità definita. Non sonoimportanti la forma, il colore, i capelli, i denti, il seno, il sesso… queste immagini sono il ricordo nondi ciò che ho visto ma di ciò che il mio corpo ha sentito in relazione all’altro.
A sinistra: Ph Luca Meneghel. Courtesy the Artist and Boccanera Gallery Trento/Milano.
Un tuo maestro? O un artista a cui ti senti più affine?
Purtoppo non credo di poter, per ora, paragonarmi a nessuno. Guardo arte tutti i giorni in maniera quasi maniacale e cambio spesso “punti di riferimento”; un artista che ora sto guardando con interesse e amo è Leiko Ikemura.
È importante avere un mecenate al giorno d’oggi oppure no?
Direi che è fondamentale per poter raggiungere “l’agio” di dedicarsi solo e completamente al proprio lavoro.
A sinistra: Ph Luca Meneghel. Courtesy the Artist and Boccanera Gallery Trento/Milano.
Cos’è la bellezza?
È un sentimento, un atto di amore e di coraggio.
La rivista si chiama Quid Magazine perché vuole indagare il quid quella scintilla che rende le cose uniche e particolari. Nelle tue opere dove risiede il quid che le rende particolari?
Il Quid è qualcosa che hai ma non sai di avere e quindi forse dovresti dirmi tu qual è il mio.
CD, Artissima 2022.