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Per il ciclo Vivi l’archivio il Museo Bagatti Valsecchi presenta la mostra "Pier Fausto Bagatti Valsecchi e l’architettura di paesaggio"


La seconda mostra del progetto espositivo Vivi L’archivio. 


Prende il via al Museo Bagatti Valsecchi la seconda mostra del progetto espositivo Vivi L’archivio, una serie di approfondimenti volti a valorizzare il patrimonio archivistico della Fondazione Bagatti Valsecchi.

L’esposizione, dal 20 dicembre 2023 al 25 febbraio 2024, dal titolo “Pier Fausto Bagatti Valsecchi e l’architettura di paesaggio”, è dedicato appunto all’architetto Pier Fausto Bagatti Valsecchi (1929-2023), recentemente scomparso, e al suo eccezionale archivio dedicato al mondo dell’architettura di paesaggio e ai giardini.

Figura indissolubilmente legata alla nascita della Fondazione Bagatti Valsecchi – istituita nel 1975 da un profondo desiderio condiviso con il padre Pasino e le sorelle Cristina, Anna Maria e Fausta – Pier Fausto è protagonista delle vicende culturali del secondo dopoguerra milanese. Partecipò con vivo interesse alle iniziative artistiche di grande respiro promosse nella capitale meneghina: figura, infatti, tra i primi membri del consiglio del FAI, nonché tra i fondatori di Italia Nostra, associazione creata per tutelare il patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. Proprio tra le fila di Italia Nostra Pier Fausto ha introdotto il concetto del National Trust inglese, un'organizzazione di beneficenza finalizzata alla custodia e alla tutela dei luoghi storici e delle bellezze naturali.

I beni naturali e paesaggistici sono infatti il maggiore interesse professionale di Pier Fausto che ha dedicato la sua vita allo studio di giardini e dimore storiche, elementi spesso reciprocamente integrati in unitari compendi artistici e monumentali.

Presidente della Commissione giardini storici del Ministero dei Beni Culturali, è sempre intervenuto con vivace entusiasmo ai dibattiti intessuti attorno ai temi di tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici, alzando l’attenzione sulla conoscenza e la conservazione del patrimonio botanico.

Il guardaroba della Camera Verde si trasforma così in un archivio aperto, un luogo della memoria che conserva testimonianze che si presentano come materiale di studio con cui il visitatore è chiamato ad interagire. Una selezione di sessanta volumi – della vasta collezione di quasi un migliaio di libri dedicati al giardino, al paesaggio e al mondo botanico raccolti dall’architetto nel corso della sua vita – diventa una biblioteca aperta al pubblico. Sulla parete centrale le diapositive dei suoi viaggi si alternano e mettono in luce la metodicità di approfondimento e l’indagine sulle diverse tipologie di verde. Una selezione di 80 diapositive tratte dal suo archivio personale che immortalano giardini giapponesi, olandesi, inglesi nonché le aree verde di alcune ville italiane, oggi di proprietà del FAI, tra cui villa Balbianello, il Parco di Masino e la villa di Casalzuigno di cui è testimoniato il restauro curato da Pier Fausto. Al contempo, le immagini della Fiera dei Fiori di Amburgo del 1963 documentano il continuo studio e aggiornamento sul mondo botanico.

A sinistra, una lavagna luminosa offre al visitatore una rara visione dei giardini privati progettati dallo stesso Pier Fausto per la sua dimora di Cardano (CO).

Sulle pareti laterali due eccezionali progetti indagano l’uno il tema del giardino privato, l’altro quello dell’architettura di paesaggio. Il primo pone in evidenza la scrupolosità con la quale l’architetto approccia il tema del giardino studiando accuratamente la disposizione delle diverse specie botaniche al fine di creare un ambiente armonioso. Il secondo testimonia l’impegno profuso da Pier Fausto nei lavori di riqualificazione paesaggistica; in particolare, il progetto extra moenia del Parco archeologico di Pompei che prevedeva la valorizzazione del legame tra gli scavi e il paesaggio naturale circostante.

Con questa mostra il Museo omaggia uno dei suoi fondatori con il materiale che Pier Fausto ha raccolto e prodotto con passione durante la sua lunga vita per condividerne un sintetico ritratto teorico, progettuale e intellettuale. Pier Fausto Bagatti Valsecchi ha infatti sempre sostenuto la specificità dei giardini come monumenti caratterizzati dalla presenza di materiali viventi perorando la necessità di concepire il giardino sia come monumento sia come documento: elementi che vanno studiati, confrontati e conservati.

Anche questa seconda rassegna invita dunque i visitatori a sentirsi parte della storia e della vita della Famiglia Bagatti Valsecchi proprio come negli intenti dei due fratelli che hanno dato vita alla dimora di via Gesù.