Campi e Ravagli in laboratorio
ANTÒ, ANTONIA CAMPI e ANTONELLA RAVAGLI (2011/2015) al Midec di Cerro di Laveno Mombello (VA)
Dal 25 giugno al 25 settembre 2016, a cura di Anty Pansera.
Torna sui luoghi che hanno visto non solo la sua attività, ma soprattutto i suoi successi all’interno della SCI, la Società Ceramica Italiana di Laveno, Antonia Campi che, tra il resto, ha firmato il progetto del primo allestimento museale di Palazzo Perabò, sede del Museo.
Così, ecco la più recente attività della “storica” ceramista (classe 1921, Compasso d’Oro alla carriera 2011) nei luoghi che tanto ha amato, frequentato e contribuito a far crescere e conoscere.
La mostra Antò mette infatti in scena l’attività degli ultimi cinque anni di Antonia Campi e Antonella Ravagli, dal 2011, dunque, al 2015.
L’acronimo Antò si deve proprio ad Antonia (Neto per gli amici) Campi e sigilla l’incontro, il confronto e il lavoro tra l’ artista/designer valtellinese (ma di fatto “cittadina” di Laveno per decenni) con Antonella Ravagli, ceramista faentina (classe 1963). Le iniziali dei loro due nomi sanciscono un’articolata serie di progetti/realizzazioni “a quattro mani” che caratterizzano il loro percorso ormai da un quinquennio. E allora, la maquette del grande “pannello” realizzato per Montecitorio, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia (occasione che ha dato luogo all’incontro Campi/Ravagli).
In mostra sono esposti “Medaglioni”, “libri”, “quadri tappeto”, “fiori”, “centro tavola”, le “sculture da viaggio”(realizzate in materiale ceramico avanzato). Alcuni di questi pezzi sono, ad oggi, realizzati in piccole serie o ancora a livello di prototipo, ma tutti sono stati pensati per essere riprodotti. A completare il panorama i “totem” (realizzati per la monografia dedicata a Campi dalla sua città natale, Sondrio) e le “colonne”, progettate e realizzate sempre nel laboratorio al Mulino dell’Isola di Faenza per l’ultima edizione del Premio Faenza.
Proprio per documentare questa fruttuosa collaborazione, l’associazione freemocco, editore in Deruta, ha dedicato anche un libro alle due ceramiste e realizzato un video. Di questo una versione è riprodotta nella “lingua dei segni” affinché i diversamente abili dal punto di vista uditivo possano meglio comprendere, e godere, il lavoro delle due ceramiste.
Nel libro, il testo critico di Anty Pansera, nonché le testimonianze su questa esperienza di Antonia Campi e di Antonella Ravagli, sono illustrati da disegni, maquettes, still life e da un articolato, curioso, apparato di immagini scattato durante i lavori di Antò soprattutto al Mulino dell’Isola di Faenza. A completare la documentazione, le biografie delle due ceramiste (con immagini icona del loro lavoro) e di Antò.
NB: la mostra sarà poi allestita
2/4 settembre 2016
Argillà 2016, Rotonda dell’Archittetto Galli di Muky
Via Maioliche angolo Piazza 2 giugno, FAENZA
Inaugurazione, 2 settembre 2015, ore 18.00
ANTONIA CAMPI (Sondrio 1921)
Parte dalla gavetta il percorso di Antonia Campi, Neto per chi la conosce da tanto tempo, designer rigorosa e innovativa, che ha trovato nelle terre, nella terraglia forte in particolare, il medium prediletto per esprimere la propria ricerca. Formatasi all’Accademia di Brera con Francesco Messina, spirito indipendente e molto determinato, sceglie di cimentarsi sul campo: nel 1947 viene assunta alla SCI (Società Ceramica Italiana) di Laveno da Guido Andloviz, direttore artistico dell’azienda e suo primo, lungimirante estimatore. Egli infatti vede subito in quella giovane operaia un talento raro e in breve tempo le affida il settore degli Articoli Fantasia, ma anche quello dei Pezzi Unici, delle Serie Limitate e della Porcellana. In meno di un decennio Neto progetta centinaia di articoli, in gran parte inseriti nei cataloghi dell’azienda, aggiornando il panorama domestico con le forme morbide, i richiami antropomorfi o legati al mondo animale, la cromia accesa il panorama domestico. Dal 1957 si dedica al settore sanitari, che rinnova con l’attenzione agli aspetti ergonomici e ancora una volta utilizzando colori vivaci. Art Director della SCI dal 1962, mantiene questo ruolo anche dopo i modificati assetti societari che vedono le fusioni di SCI con Richard Ginori e Pozzi. Coinvolta anche in progetti di ampie dimensioni, è autrice nel 1948 delle piastrelle per la colonia estiva della SCI a Marina di Pietrsanta, del fregio Landscape presentato alla IX Triennale di Milano nel 1951 e collocato in cima allo scalone d'onore al di sotto del nastro luminoso di Lucio Fontana e recentemente (con Antonella Ravagli) di un grande pannello per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia e collocato a Montecitorio. Designer a tutto campo – ha progettato tra l’altro utensili in metallo, esposti al MOMA, rubinetti, gioielli, bicchieri - è stata insignita nel 2011 del Compasso d’Oro alla carriera. Sue opere sono esposte in "W.Women in Italian Design" in corso alla Triennale di Milano fino al 19 febbraio 2017.
ANTONELLA RAVAGLI (Faenza 1963)
La materia e la scrittura sono gli elementi che connotano le creazioni di Antonella Ravagli, artigiana-artista faentina che ricorre a una materia scabra, impura, dalla composizione imprevedibile fatta di argille dismesse da laboratori, polveri provenienti da cantieri, cocci di vetro macinati mescolati all’argilla. Quasi un destino il suo dedicarsi alla ceramica: la nascita nella patria della maiolica, gli studi al locale Istituto Statale d'Arte per la Ceramica «Gaetano Ballardini» e poi il diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1986, seguendo il Corso di Pittura di Concetto Pozzati, con una tesi sull'«Artescrittura». E il tema della parola diventa portante dal 1993, quando realizza per Alpa Magicla Edizioni centoquaranta pezzi unici in ceramica intitolati Pagine, appartenenti ad una collezione di libri-oggetto che espone alla Biennale Internazionale della Ceramica di Faenza e, l’anno successivo, all'Artefiera di Bologna e al Museo Pecci di Prato. La riflessione sul libro ritorna anche nei recenti lavori a quattro mani con Antonia Campi, firmati Antò, sigla di una feconda collaborazione iniziata nel 2011 con la realizzazione del pannello ceramico celebrativo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia per Montecitorio. Continua è l’attenzione di Antonella alla didattica: risale al 1988 il suo intervento a un Work in progress presso il MIC in Faenza; al 2014 il Laboratorio di Arte Contemporanea rivolto ai ragazzi delle Accademie a Torgiano (PG); i laboratori rivolti agli anziani; i corsi di formazione per operatori museali nonché la sua attività di docente e di formatore presso la scuola Media Strocchi di Faenza dal 1998. Importante è anche l’attività di divulgazione del mondo della ceramica: collabora con riviste di settore ed è curatrice di mostre dedicate ad alcuni importanti maestri. Sue opere sono esposte in "W.Women in Italian Design" in corso alla Triennale di Milano fino al 19 febbraio 2017.
Anto'
Al giugno 2011 ha avuto inizio l'insolito sodalizio di "Antò". Il nome ideato da Antonia Campi è qualche cosa di più della sintesi dei nomi (ANTOnia Campi, ANTOnella Ravagli); piuttosto raccoglie una sintonia di pensiero, di sentire, di affrontare gli eventi che accomuna entrambe. Per questo, nell'arco di così poco tempo, sono state realizzate "grandi cose", intendendo per grande sia le dimensioni delle opere che gli obiettivi raggiunti, il pannello di grandi dimensioni collocato a Montecitorio in primis. Sono seguite le serie dei "Medaglioni" e dei "Libri" per il Museo di Laveno; il servizio da tavola fuori concorso per Lodi Ceramica; la serie dei "Totem" grandi sculture di cui un esemplare è entrato a far parte delle collezioni del Credito Valtellinese; le "Colonne" di cui un esemplare è stato esposto al 59^ Concorso Internazionale della Ceramica in Faenza.