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MASBEDO, MadamePinin 2017 single channel video  HD loop Courtesy MASBEDO SnaporazVerein 

 

 

MASBEDO Perché il bello non è che il tremendo al suo inizio

Il Museo Nazionale d'Arte della Catalogna ospita tre video del duo di artisti MASBEDO in dialogo diretto con la sezione recentemente rinnovata del museo dedicata all’arte rinascimentale e barocca. 

Dal 12 novembre al 12 dicembre 2019, il Museo Nazionale d'Arte della Catalogna ospita tre video del duo di artisti MASBEDO (Nicolò Massazza, Milan 1973, and Iacopo Bedogni, Sarzana 1970) in dialogo diretto con la sezione recentemente rinnovata del museo dedicata all’arte rinascimentale e barocca. Madam Pinin
(2017) è una riflessione sul concetto di bellezza, della sua caducità e della sua conservazione condotta attraverso la vicenda professionale della restauratrice Pinin Brambilla Barcilon che ha dedicato cinquantamila ore della sua vita al restauro del Cenacolo di Leonardo da Vinci. Anche Fragile (2016) ha come tema principale la “cura” e la fragilità dell’arte è raccontata attraverso l’immagine di un pavone malato che viene portato in braccio dal suo padrone attraverso le sale della galleria sabauda di Torino. Infine Blind Mirrors (2019) mette in scena lo scontro/incontro di due culture apparentemente lontane, quella europea-occidentale e quella indiana-tamil, nella suggestiva cornice settecentesca del salone delle feste di Palazzo Gangi a Palermo, dove Visconti girò la scena del ballo nel film Il Gattopardo (1963).

MASBEDO
Madame Pinin, 2017
Single channel video HD
Duration 2' 25'', mute
courtesy MASBEDO, In Between Art Film, Snaporazverein

Tra il 1977 e il 1999 la celebre restauratrice Pinin Brambilla Barcilon ha impegnato cinquantamila ore della propria vita nel restauro del Cenacolo di Leonardo da Vinci, tra le più controverse e complesse operazioni mai realizzate nella storia del restauro. La donna e la sua vicenda professionale ed esistenziale sono al centro del lavoro Madame Pinin. Concepita dai MASBEDO nel 2017, la narrazione rimanda ad una riflessione più ampia sul concetto di bellezza e della sua conservazione, della cura e della fragilità intrinseca dell’oggetto d’arte. Al tempo e alla storia si affida la sua condizione, seppure è la storia dell’uomo che interviene a preservare la sopravvivenza della memoria attraverso la sua presenza fisica.

Il video di Madame Pinin mostra un ritratto pittorico attraverso i dettagli delle mani, del viso e degli occhi della restauratrice Pinin Brambilla Barcilon. Gli artisti hanno ripreso questi dettagli del corpo della donna come attraverso una lente d'ingrandimento poichè sono proprio quegli stessi dettagli fisici che hanno
affrontato - in una lotta estenuante - la luce e i colori del capolavoro di Leonardo, facendoli infine riapparire.

Madame Pinin è stato esposto presso: 2018 MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo, Roma, 2018 Galleria Civica di Castelbuono, Palermo, 2018 MAMM, Multimedia Art Museum, Mosca.

MASBEDO
Fragile, 2016
Single channel video HD
Duration 7' 46'', stereo sound
Courtesy MASBEDO, Galleria Sabauda Torino, In Between Art Film, Sammlung Wemhöner

Il video Fragile (2016), prodotto dai Musei Reali Galleria Sabauda di Torino mette in scena la storia di un giovane mentre visita le sale della Galleria in compagnia di un pavone. Passeggiando tra i capolavori dell’antichità, oggetti simbolici di bellezza archetipica, la presenza del pavone sottolinea l’essenziale precarietà dell’animale vivente e della sua menomazione che lo rende inabile a rappresentare la sua stessa natura. L’immagine è altamente suggestiva perché resa ancor più drammatica nel vuoto delle sale, di fronte all’immobilità definitiva dei personaggi dipinti. Il tema principale di questi lavori è il concetto di “cura”: l’animale anziano, oggetto delle cure del suo padrone è una metafora della combinazione tra una vanità svanita e l’eterno viaggio nella bellezza, un viaggio che Rainer Maria Rilke definiva come "il tremendo al suo inizio". La fragilità dell’arte, a cui allude il titolo dell’opera, impegna lo sguardo dell’osservatore e ammonisce sulla necessità di provvedere alla salvaguardia dell’arte e del patrimonio culturale. Una metafora che rammenta la necessità della conservazione e della cura del nostro patrimonio artistico e culturale come forma di resistenza al tempo e all’incuria dell’uomo.

Fragile è stato esposto presso: 2016 Galleria Sabauda - Musei Reali, Torino
2017 MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo, Roma
2018 Galleria Civica di Castelbuono, Palermo
2018 Vestfossen Kunstlaboratorium, Oslo
2018 BerlinHaus der Kulturen der Welt, “Rencontres Internationales - New Cinema and Contemporary Art”, Berlino
2018 Forum des images, Carreau du Temple, Centre Pompidou, Cité internationale des arts, Luminor Hôtel de Ville, Parigi
2018 MAMM, Multimedia Art Museum, Mosca
2019 Sammlung Wemhoener, Palazzo Dugnani, Milan

MASBEDO
Blind Mirrors, 2019
Video monocanale 4k trasferito in H264 1920x1080
Durata 8’ 35’’, loop, stereo
Courtesy In Between Art Film

Blind Mirrors (2019) è girato interamente nella sala da ballo di Palazzo Valguarnera Gangi di Palermo.
È dalla magnificenza del luogo che Luchino Visconti trasse ispirazione per l’ambientazione del ballo nel film “Il Gattopardo”, realizzato nel 1963 e tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Questa scena rappresenta uno dei temi fondanti del film: il distacco tra la vecchia aristocrazia dell’epoca, in declino, e l’affermarsi di una nuova borghesia sempre più potente. A partire da tale riferimento gli artisti ci invitano a riflettere sulla società contemporanea, ricreando nello stesso luogo una scena tuttavia differente,
in cui il ballo è nuo- vamente protagonista. In Blind Mirrors l’elemento aristocratico è sostituito con la presenza della comunità Tamil di Palermo, invitata per raccontare, all’interno di un luogo di potere, una collettività diversa, una minoranza.

Il film si sviluppa attraverso la coreografia del Bharatanatyam, una danza indiana rituale diffusa nei templi a partire dal sesto secolo e concepita come strumento di affermazione identitaria culturale femminile in zone come il Tamil Nadu e lo Sri Lanka. Tale danza esprime temi religiosi e idee spirituali attraverso un sofisticato vocabolario costruito sui gesti delle mani, degli occhi e dei mu- scoli del viso. Ipnotica e seduttiva, sopravvisse al di fuori dei templi nonostante la censura del governo coloniale britannico nel 1910. Il titolo dell’opera Blind Mirrors, in italiano “specchi ciechi”, si ispira a un particolare notato dagli artisti legato alle riprese del film di Visconti. Regista e direttore della fotografia decisero di posizionare dei fasci di luce tungsteno verso gli specchi per amplificare la diffusione e brillantezza della luce causando, dopo molti giorni di girato, un processo chimico che ne ha alterato per sempre la superficie, ora velata e annerita. Tale nota di decadenza funge da elemento di rottura all’interno della lussuosa sala, evocando metaforicamente le implicazioni politiche, sociali e individuali della memoria e della sua
trasmissione.

Blind Mirrors è stato esposto presso:
2019 ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti, Milano

BIOGRAFIA MASBEDO

MASBEDO sono Nicolò Massazza (1973) e Iacopo Bedogni (1970). Vivono a Milano, lavorano insieme dal 1999 e hanno sviluppato la loro arte nell'ambito specifico della videoarte e della installazione video. Da un punto di vista contenutistico la loro ricerca affronta il tema della incomunicabilità, sia a livello relazionale di coppia che a livello di gruppo, nella società contemporanea, ossia in quella che paradossalmente viene identificata proprio come la società della comunicazione. Ciò ha condotto alla realizzazione di opere di sapore più intimistico e, viceversa, a opere dall'esito antropologicosociale-politico. Da un punto di vista formale i MASBEDO hanno un approccio estetico, per certi aspetti addirittura pittorico, nella realizzazione dei loro video e perseguono l'obiettivo di coinvolgere lo spettatore gestendo lo spazio creato dal video concependo l'immagine in movimento in modo installativo e immersivo.
Il lavoro dei MASBEDO è una sintesi di teatro, performance, spazio, architettura e video/cinema e la dimensione narrativa legata all'immagine in movimento trova nell'installazione video una sua spazializzazione. Loro opere sono state esposte in musei, biennali e istituzioni di tutto il mondo, tra cui: 2019 - ICA Istituto
Contemporaneo per le Arti Milano, Palazzo Dugnani Milano; 2018 - MAMM Multimedia Art Museum
Moscow, Manifesta12 Palermo, Kunstlaboratorium Vestfossen Oslo, Centre Pompidou/Forum des Immages Paris, Haus der Kulturen der Welt Berlin; 2017 - Marta Herford; 2016 - Reggia di Venaria Reale Torino, Museum of Contemporary Art Zagreb, Nomas Foundation Roma, Blickle Foundation Stuttgart; 2015 -
MART Rovereto, Changjiang Museum of Contemporary Art, Art Basel Film Hong Kong Arts Centre; 2014 - Fondazione Merz; 2013 - Leopold Museum Vienna, MAMBA Museo de Arte Moderno de Buenos Aires; 2012 - Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea Torino; 2011 - Art Unlimited Basel, MAXXI Roma, OK Offenes Kulturhaus Linz, EMAF European Media Art Festival Osna brück; 2010 - Center for Contemporary Art Ujazdowsky Castle Warsaw, CAAM Centro Atlántico de Arte Moderno Las Palmas, Kaohsiung Museum of Fine, Arts Taiwan; 2009 - Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía Madrid, 53. Esposizione Internazionale d'Arte la Biennale di Venezia; 2007 - Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci Prato, Tel Aviv Museum of Art; 2006 - CCCB Centre de Cultura Contemporània de Barcelona, DA2 Domus Artium 02 Salamanca, Hangar Bicocca Milano.