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Trisha Brown, Skunk Cabbage, Salt Grass and Waders, Festival Danza Volo Musica Dinamite, L’Attico (garage via Beccaria), 1969. Photo: Claudio Abate. Courtesy Fabio Sargentini – Archivio L’Attico 

La performance in Italia: gli esordi

Laura Cherubini in conversazione con Carmine Fornari. Introduce: Anna Maria Montaldo, Direttrice del Museo del Novecento. Modera: Iolanda Ratti, Conservatrice del Museo del Novecento.

A partire dall’esperienza romana di Simone Forti, p

rotagonista del primo appuntamento del ciclo di

performance, Laura Cherubini approfondirà il tema d

ella nascita della performance in Italia, ripercorr

endo

la fondamentale esperienza della Galleria L’Attico

di Roma tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio

degli

anni Settanta. Centrale sarà il racconto dell’esper

ienza di Fabio Sargentini, direttore della galleria

che fu

un centro nevralgico per la commistione tra le arti

e pioniera nelle sperimentazioni che aprirono la s

trada

della performance in Italia: dai festival di musica

d’avanguardia e danza minimalista che coinvolsero

protagonisti internazionali come La Monte Young e Y

vonne Rainer, a memorabili performance di artisti

italiani come Jannis Kounellis e Gino De Dominicis.

Con Laura Cherubini converserà il regista Carmine

Fornari, uno dei protagonisti dell’esperienza di Ar

t Tapes 22, centro di produzione video diretto da M

aria

Gloria Bicocchi agli inizi degli anni Settanta a Fi

renze, andando a raccontare un altro capitolo

fondamentale di quegli anni che intreccia profondam

ente la storia della performance con quella del vid

eo.

Laura Cherubini

Curatrice e docente, autrice di numerosi saggi e in

terviste in cataloghi, volumi e riviste, ha pubblic

ato

monografie su Gino De Dominicis, Ettore Spalletti,

Grazia Toderi, Massimo Bartolini, Paola Pivi, Fabio

Mauri. È Vicepresidente del museo MADRE di Napoli,

e membro degli archivi Mario Schifano, Franco

Angeli, Fabio Mauri e Alighiero Boetti. Insegna Sto

ria dell’Arte Contemporanea all'Accademia di Brera,

Milano.

Carmine Fornari

Regista e sceneggiatore, dopo aver studiato regia a

lla New York University, durante gli anni Settanta

ha

realizzato per Art Tapes 22 di Firenze diversi vide

otape d'artista con Jannis Kounellis, Vito Acconci,

Vincenzo Agnetti, Charlemagne Palestine, Giuseppe C

hiari, Alighiero Boetti, Simone Forti. Oggi tutti i

videonastri sono di proprietà della Biennale di Ven

ezia. Negli anni Fornari ha realizzato oltre cento

documentari e reportage per la BBC e la RAI. Insegn

a Linguaggi e Tecniche dell'Audiovisivo

all’Accademia Albertina di Torino.

Nell’ambito del programma pubblico che accompagna il progetto Furla Series #01 -Time after Time, Space after Space, Museo del Novecento e Fondazione Furla presentano: La performance in Italia: gli esordi. Lunedì 13 novembre, ore 18 presso la Sala conferenze, Museo del Novecento, Milano Laura Cherubini in conversazione con Carmine Fornari. Introduce: Anna Maria Montaldo, Direttrice del Museo del Novecento. Modera: Iolanda Ratti, Conservatrice del Museo del Novecento.

A partire dall’esperienza romana di Simone Forti, protagonista del primo appuntamento del ciclo di performance, Laura Cherubini approfondirà il tema della nascita della performance in Italia, ripercorrendo la fondamentale esperienza della Galleria L’Attico di Roma tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta. Centrale sarà il racconto dell’esperienza di Fabio Sargentini, direttore della galleria che fu un centro nevralgico per la commistione tra le arti e pioniera nelle sperimentazioni che aprirono la strada della performance in Italia: dai festival di musica d’avanguardia e danza minimalista che coinvolsero protagonisti internazionali come La Monte Young e Yvonne Rainer, a memorabili performance di artisti italiani come Jannis Kounellis e Gino De Dominicis. Con Laura Cherubini converserà il regista Carmine Fornari, uno dei protagonisti dell’esperienza di Art Tapes 22, centro di produzione video diretto da Maria Gloria Bicocchi agli inizi degli anni Settanta a Firenze, andando a raccontare un altro capitolo fondamentale di quegli anni che intreccia profondamente la storia della performance con quella del video.