wonderfull

 

WONDERFUL! Premio a sostegno dell’arte italiana Museo Novecento, Firenze

La borsa di studio di 5 mila euro sarà assegnata a Binta Diaw, Riccardo Giacconi, Marco Giordano e Margherita Raso.

WONDERFUL! ha i suoi vincitori. L’iter per assegnare le borse di studio a quattro giovani artisti italiani è arrivato alla conclusione. Le giurie hanno dovuto analizzare ben 290 dossier prima di arrivare ad una scelta finale. La borsa di studio di 5 mila euro sarà assegnata a Binta Diaw, Riccardo Giacconi, Marco Giordano e Margherita Raso.

WONDERFUL! Il premio Ideato dal Museo Novecento Firenze, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze in collaborazione con MUS.E e realizzato grazie all’impegno di Publiacqua, è stato lanciato lo scorso dicembre e ha visto arrivare moltissime candidature, per l’esattezza 290, rivelando uno spaccato davvero interessante del panorama artistico italiano: un segnale incoraggiante e significativo al quale è doveroso rispondere, specialmente in un momento così difficile per gli artisti e la loro produzione. 

La prima selezione è stata portata avanti dal comitato scientifico del museo, che tra tutti i dossier arrivati ne ha scelti 36. Le scelte successive sono state invece effettuate da due diverse giurie, entrambe tutte al femminile. La prima, composta da Cecilia Canziani, curatrice indipendente e docente universitaria, Caroline Corbetta, curatrice indipendente, autrice e giornalista culturale, Rä di Martino, artista, e Arabella Natalini, direttrice Museo degli Innocenti, ha ridotto a 12 le preferenze.  La giuria responsabile dell’ultima selezione è invece formata da Pepi Marchetti Franchi, direttrice di Gagosian Gallery Roma, Cristiana Perrella, direttrice del Centro Pecci di Prato, Francesca Pinzauti, collezionista e imprenditrice e Paola Ugolini, curatrice indipendente. Quattro giurate, dal profilo scientifico e professionale internazionale, che ben rappresentano il variegato mondo del sistema dell’arte. 

“Questo premio ha un titolo di meraviglia, WONDERFUL!, che richiama l’intercalare delle conversazioni più entusiaste in lingua inglese – dichiara Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Firenze. - Ed è di fatto una meraviglia perché riesce in maniera concreta ad aiutare le nuove leve dell’arte italiana con borse di studio che incentivano il lavoro dei giovani artisti selezionati. Aver realizzato tutto questo in tempi di pandemia riempie di orgoglio l’amministrazione che ha sostenuto fin da subito il progetto. Non possiamo che ringraziare Mus.e che attraverso Sergio Risaliti ha avuto questa intuizione e Publiacqua, sempre attenta alle attività e alle sperimentazioni culturali della città, che ha contribuito alla realizzazione del progetto”.

I quattro vincitori, proclamati oggi, sono Riccardo Giacconi, artista dal linguaggio già pienamente maturo, la giovanissima Binta Diaw, piena di potenzialità, Marco Giordano, sperimentatore di nuove strade nell’arte e Margherita Raso, artista in grado di rinnovare dall’interno pratiche di grande tradizione. A loro saranno assegnate 4 borse di studio del valore di 5.000 euro ciascuna, per un totale di 20.000 euro. 

“Sono particolarmente felice e orgoglioso dell’esito del progetto WONDERFUL! - aggiunge Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento - Siamo stati tra i primi in Italia a concentrare l’attenzione sul destino delle nuove generazioni artistiche nel pieno della crisi pandemica. Lo scorso anno di questi tempi lanciavamo un appello. Chiedevamo alla politica, ai collezionisti, agli imprenditori di “fare presto” e di investire risorse per il sostegno dei giovani artisti, in modo da non perdere per strada il talento creativo che rappresenta una parte cospicua del nostro futuro e dell’identità della nostra città e della nostra nazione. Devo ringraziare tutte le giurate che hanno lavorato con dedizione e passione nelle diverse fasi della selezione e lo staff curatoriale del Museo, sempre eccezionale nello svolgimento del lavoro. Un lavoro che non si è svolto nella fretta, di corsa, ma con scrupolo scientifico e sensibile attenzione alla qualità. La scelta non è stata facile visto il livello generale delle candidature. Mi voglio complimentare con Binta Diaw, Riccardo Giacconi, Marco Giordano, Margherita Raso in attesa di presentare al Museo le loro opere nel prossimo futuro. Infine non posso mancare di ringraziare Publiacqua e il suo presidente Lorenzo Perra per il sostegno dato a questo premio”.     

“Il progetto WONDERFUL! – afferma il presidente di Publiacqua, Lorenzo Perra – ha rappresentato puro ossigeno per la produzione e l'elaborazione artistica under 40 in epoca di pandemia. Firenze è sempre stata una fucina di talento, di sperimentazione artistica ed il progetto WONDERFUL! non ha fatto che rinnovare e riaffermare questo ruolo della città come crogiuolo dell'arte e della bellezza. Sostenere i giovani artisti in un momento di forte crisi di tutto il settore culturale è una mission in cui Publiacqua ha riversato energie fin dall'inizio della pandemia. Abbiamo sostenuto la produzione culturale del nostro territorio con bandi dedicati ed abbiamo confermato la nostra vicinanza a partner storici. Essere a fianco del Museo Novecento per WONDERFUL! è stato quindi naturale e conseguente per un'azienda che fa della vicinanza al territorio ed alle eccellenze che esso esprime una delle sue cifre distintive”.

“Il premio WONDERFUL! è un’iniziativa importante per il sistema dell’arte italiano in questo momento storico – sostiene Cristiana Perrella, felice dell’esito del premio. – E sono stata molto felice di far parte del suo processo.  Il modo in cui è strutturato non solo dà visibilità e sostegno all’arte giovane italiana ma vuole anche costruire, attraverso il suo meccanismo di selezione, un sistema di dialogo e confronto molto plurale e aperto, di cui c’è davvero bisogno.  Anche per questo, credo, un progetto nuovo come questo è stato in grado di raccogliere subito candidature di alto profilo. La selezione finale non è stata semplice ma alla fine abbiamo scelto di sottolineare le molteplici possibilità di questo premio, scegliendo un artista dal linguaggio già molto maturo come Riccardo Giacconi e una giovanissima piena di potenzialità come Binta Diaw; uno sperimentatore di nuove, transdisciplinari, strade nell’arte come Marco Giordano e un’artista in grado di rinnovare dall’interno pratiche di grande tradizione come la tessitura e la scultura quale Margherita Raso”.

“Mus.e ha accolto fin dall’inizio con entusiasmo il premio WONDERFUL!. – conclude Matteo Spanò, Presidente Mus.e – Collaborare con l’amministrazione comunale alla valorizzazione del Museo Novecento, nelle diverse forme ideate dalla sua direzione artistica, fa parte della nostra mission quotidiana. La valorizzazione di un patrimonio artistico deve contemplare anche la formazione e il sostegno dei giovani artisti, senza le cui performance creative lo scambio tra passato e presente si interromperebbe, facendo venire meno la vitalità di un sistema dell’arte che non può limitarsi alla conservazione e quindi alla rendita di posizione culturale. La crisi pandemica ha colpito soprattutto i giovani e quindi, con grande attenzione, abbiamo accompagnato in questi mesi il progetto WONDERFUL!, la cui finalità è dare un sostegno concreto alle nuove generazioni”.

Questa prima edizione di WONDERFUL! sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo e da una mostra dedicata al lavoro dei vincitori. Verrà inoltre dato inizio ad un archivio sull’arte italiana che raccoglierà i dossier inviati dai partecipanti alla call, che si arricchirà negli anni restando a disposizione di curatori, storici dell’arte, critici e collezionisti come materiale di studio e approfondimento.

WONDERFUL! si inserisce, inoltre, nel solco della tradizione delle Borse di studio per giovani artisti assegnate dall’amministrazione comunale di Firenze tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. 

 

 


 favelli2

 Vita D'Artista di Flavio Favelli ©Fondazione Adolfo Pini, 2020, credits Andrea Rossetti

 

VITA D’ARTISTA la mostra site-specific di Flavio Favelli alla Fondazione Adolfo Pini

Flavio Favelli utilizza oggetti d’arredamento o di uso comune che rimandano sia all’estetica borghese degli ambienti familiari in cui è cresciuto, sia a quella del consumo prodotto dall’industria e dalla pubblicità.

L'esposizione Vita d'Artista di Flavio Favelli (Firenze, 1967) resterà negli spazi della Fondazione Adolfo Pini fino al 25 giugno 2021.

Il progetto espositivo site-specific, nato dalla suggestione del libro omonimo di Carlo Cassola - che affronta la questione dell'arte rispetto a certi ideali, alla politica, all'impegno sociale - si articola nella casa che fu di Adolfo Pini (1920-1986), e prima di lui del pittore Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), con una serie di interventi che cercano un confronto tra il passato, la sua eredità e l'opera dell'artista.

Flavio Favelli utilizza oggetti d’arredamento o di uso comune che rimandano sia all’estetica borghese degli ambienti familiari in cui è cresciuto, sia a quella del consumo prodotto dall’industria e dalla pubblicità. Nelle sue opere – collage, sculture, ambienti – i materiali vengono assemblati dando vita a sovrapposizioni di senso che non snaturano gli oggetti ma ne amplificano il valore simbolico. Sono oggetti di una quotidianità passata ma inconsciamente presente ancora oggi.

Favelli cerca un confronto serrato con gli ambienti di grande seduzione e potere evocativo della Fondazione. Scritte, loghi, segni urbani e immagini pubblicitarie, nelle sale arredate con mobili e quadri di pregio, tappeti e vasi cinesi, non fanno altro che chiarire e manifestare con decisione il rapporto dell’immaginario dell’artista con un contesto esso stesso intrecciato al mondo del commercio e della borghesia cittadina.

 

 


 MOIRA

 

Al MACTE: primo progetto Moira / Mɔjra / Mɔɪ.rə di Caterina Silva

MACTE Digital. Nuovo progetto di committenza di operazioni artistiche digitali pensate espressamente per il sito del museo.

Il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta MACTE Digital, nuova sezione che ospiterà - a partire da Moira / Mɔjra / Mɔɪ.rə di Caterina Silva a cura di Marta Federici - una serie nuove opere commissionate appositamente per questo spazio digitale.

Come afferma Caterina Riva Direttrice del museo: “MACTE Digital abbraccia nuove ambizioni, sperimentazioni e materiali, e apre l’istituzione ai più innovativi linguaggi del contemporaneo e alle sue continue trasformazioni.”

Il primo contributo dell'artista Caterina Silva si traduce in un percorso pensato in quattro tappe che seguono il calendario delle fasi lunari: dall’11 maggio, proseguendo poi il 14 e il 19 maggio, il percorso si concluderà mercoledì 26 maggio con una performance corale in streaming dalle ore 19,30 alle 21 sulla piattaforma Twitch.

Moira / Mɔjra / Mɔɪ.rə si articola come un’indagine sul linguaggio, dando alle parole la possibilità di trasformare la realtà senza che queste esercitino un effettivo potere sugli oggetti nominati. Moira cambia continuamente forma e formato: da testo si fa screensaver, per poi mostrarsi, muoversi e parlare in una stanza d’animazione virtuale. Lo spettatore che seguirà la performance live sarà invece trasportato in un luogo fisico, reso tale grazie ai movimenti nello spazio dei performer.

Il nome Moira, come racconta la curatrice Marta Federici, fa riferimento a contesti culturali variegati: dalle Moire della tradizione greca alle mouras encantadas del folklore portoghese. Mancano invece nel culto cristiano corrispondenze con le sante ricordate nel calendario liturgico, risultando così un nome adespota (letteralmente “senza padrone”). Caterina Silva ha fatto tesoro di queste suggestioni creando una base per un racconto inedito.

Il progetto si apre a dialoghi tra passato e futuro, in termini di strumenti come di contenuti, e si relaziona inoltre a un’opera scelta tra quelle della collezione del Premio Termoli, la tela di Anselmo Anselmi Interspazio 10 (1973), che rappresenta delle finestre che si aprono su uno sfondo scuro, prestandosi a una trasposizione digitale di finestre di accesso ad altri schermi, mondi e consapevolezze.

Sul portale MACTE Digital rimarranno disponibili tutte le fasi del progetto e al termine sarà pubblicato un glossario che raccoglierà le parole di Moira e che potrà essere scaricato dal pubblico.

 

 


 formafantasma

 Formafantasma, Cambio Vallombrosa © Margherita Villani

 

"CAMBIO" del duo di designer FORMAFANTASMA al Centro Pecci

Cambio è il frutto dell'indagine del duo di designer Formafantasma (Andrea Trimarchi e Simone Farresin) sulle responsabilità politiche e ecologiche dell'industria del legno.

Cambio è il frutto dell'indagine del duo di designer Formafantasma (Andrea Trimarchi e Simone Farresin) sulle responsabilità politiche e ecologiche dell'industria del legno. L'evoluzione di questa attività economica nel tempo e la sua tentacolare espansione in tutto il mondo ne hanno reso difficile la regolamentazione e la gestione sostenibile, con un impatto ambientale progressivamente sempre più negativo. Caratterizzata da un approccio multidisciplinare,  la mostra vuole sollecitare lo sviluppo della consapevolezza su questo tema e presenta dati e ricerche sotto forma di interviste, installazioni di oggetti, video,  più una serie di casi studio che forniscono approfondimenti sul modo in cui il legno viene acquistato e utilizzato. Realizzata in collaborazione con scienziati, filosofi e climatologi, Cambio propone un nuovo modo di intendere il design come disciplina focalizzata sui processi più che sulle forme, sottolineandone il ruolo cruciale che può avere nei confronti dell'ambiente.

La mostra, visibile dal 15 maggio al 24 ottobre 2021, è stata commissionata da Serpentine Galleries, è a cura di Hans Ulrich Obrist e Rebecca Lewin in collaborazione con Cristiana Perrella.

Al Centro Pecci, le riflessioni condotte dal progetto originario diventano oggetto di inediti accostamenti e suggestioni ulteriori offerte dal dialogo con il contesto toscano e italiano, come il confronto con la pluriennale ricerca di Giuseppe Penone sugli alberi.

Si ringraziano Margaritelli Spa - Listone Giordano, Tessilfibre Spa, Fil.pa 1974 Snc per il contributo art bonus.

 

 


 bloom

  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
  2.  
     
    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
8 di 8
 
 
1 / 2
 
 
 
 

Copyright © 2021 Cramum Art & Ama Nutri Cresci, All rights reserved.

Cramum partecipa alla DesignWeek di Milano con la mostra "(LA) NATURA (E') MORTA?" e le opere inedite di Fulvio Morella e Bloom&me

La mostra apre il 7 settembre presso la prestigiosa Villa Mirabello, aperta per l'occasione al pubblico dopo il restauro.

Cramum partecipa alla DesignWeek 2021 di Milano con la mostra internazionale "(LA) NATURA (E') MORTA?" a cura di Sabino Maria Frassà. La mostra apre il 7 settembre presso la prestigiosa Villa Mirabello, aperta per l'occasione al pubblico dopo il restauro.

La mostra è il momento conclusivo dell'ottava edizione premio Cramum che si caratterizza per affiancare ai giovani artisti finalisti - nominati tra meno di un mese - artisti di fama internazionale. Quest'anno la mostra si pregia così dell'adesione di 12 noti artisti fuori concorso: il duo Bloom&me (Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli), Ludovico Bomben, Letizia Cariello, Gianluca Capozzi, Michele De Lucchi, David LaChapelle, Alberto Emiliano Durante, Ingar Krauss, Fulvio Morella, Paola Pezzi, Elena Salmistraro, Carla Tolomeo.

Tra le opere in mostra anche i due progetti artistici inediti di Bloom&Me e di Fulvio Morella incentrati sul tentativo di celebrare, catturare e conservare attraverso l'arte l'effimera bellezza della natura.

Bloom&me risponde alla domanda "La natura è morta?" posta dalla mostra con un ciclo di 8 opere intitolato "L'erbario apparente", pensato come progetto site-specific per Villa Mirabello. Il duo formato da Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli lavora su un mix di fotografia e disegno a china, e realizza una sorta di erbario in cui la natura è morta solo apparentemente. Come spiega il curatore della mostra Frassà "L'erbario ha origini antichissime; era un modo non solo per conservare le piante e i fiori, ma anche per catalogarli e confrontarli come un vero e proprio strumento di conoscenza. Il duo Bloom&Me reinterpreta l'erbario quale strumento di memoria oltre che di conoscenza. Nella memoria il reale si confonde e si fissa con la parte emozionale di ciascuno di noi; allo stesso modo le piante rappresentate "crescono" e si trasformano al di là di ciò che erano veramente. Con il loro sofisticato linguaggio le artiste cristallizzano la bellezza e l'armonia della natura nel suo splendore vitale in divenire. Tale forza è enfatizzata dallo sguardo fotografico di Carolina che ritrae i fiori sempre dal basso verso l'alto a celebrarne la grandiosità. Se grazie al suo sguardo la natura prende nuova forma, dal segno sottile (su entrambi i lati della carta) di Valeria si genera un intenso gioco di luci, ombre e rimandi caleidoscopici. In bilico tra il Magico mondo di Alice e quello di Lilliput, accompagnati dal vento sempre ritratto e fil-rouge del ciclo di opere, lo spettatore non può che perdersi in questo sogno a occhi aperti".

Fulvio Morella è l'artista noto per esser riuscito a portare la tornitura del legno nell'arte contemporanea. In occasione della mostra "(LA) NATURA (E') MORTA?" presenta l'inedito progetto Stone Wood: l'artista realizza per la prima volta sculture totemiche in frassino olivato che racchiudono inserti in pietra ollare della Valmalenco (Valtellina). Il curatore Frassà spiega come "secondo Fulvio Morella la natura è il più grande artista di sempre e l'essere umano non può che ispirarsi, imitare e tendere alla bellezza "naturale". Proprio la riflessione sul significato più profondo di armonia e bellezza è una delle costanti dell'arte di Morella: se la natura spontaneamente è foriera di bellezza, l'essere umano per tendere a tale risultato deve mettere in atto uno sforzo titanico. Dietro alle forme minimali ed essenziali che contraddistinguono il suo lavoro, si nasconde perciò una costante e infaticabile ricerca tecnico-materica. Il peso di tale ricerca non traspare però mai nelle opere, che rifuggono qualsiasi orpello, di cui del resto la natura non ha bisogno. Con Stone Wood l'artista rende omaggio e riflette sulla potente bellezza dell'acqua: la forza genitrice del suo scorrere è rappresentata attraverso l'accostamento del legno alla pietra tornita. Queste opere diventano così il luogo di incontro tra natura ed essere umano che finiscono con lo scrivere insieme - con venature e intagli - un racconto che parla di meditazione, silenzio e trascendenza".

 


 Allenza olio su tela 150x150

  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
  2.  
     
    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
8 di 8
 
 
1 / 2
 
 
 
 

 

"WRITE YOUR ERA" di AIR DARYAL al OPIFICIO PICCITTO

La mostra avrà luogo in una delle location più caratteristiche dell’intero territorio bresciano: L’Opificio Piccitto, spazio restaurato dall’architetto Vincenzo Piccitto.

La nuova mostra di Air Daryal “Write Your Era” arriva dopo le ultime esposizioni: “The Shining Hardness”, a cura di Angelo Crespi al M.A.C. di Milano, in collaborazione con la Fondazione Maimeri, e “The White Shadows” a cura di Luca Beatrice. Alcune opere di Air Daryal sono inoltre comparse nel film “The Burnt Orange Heresy”, 2019, diretto da Giuseppe Capotondi con protagonista Mike Jagger. La mosyra è a cura di Elisabetta Roncati con testi di Elisabetta Roncati e Patrizia Giovannini.

“Write Your Era” avrà luogo in una delle location più caratteristiche dell’intero territorio bresciano: L’Opificio Piccitto, spazio restaurato dall’architetto Vincenzo Piccitto, di elevate metrature e dal design moderno di grande impatto. Un white cube che si sposa perfettamente con l’arte contemporanea.
A corredare la retrospettiva vi sarà un catalogo con testi di Elisabetta Roncati e della storica dell’arte Patrizia Giovannini.

“Le creazioni dell’artista Air Daryal hanno la consistenza di apparizione oniriche, le suggestioni visionarie lasciano trasognati i visitatori ormai perduti in spazi infiniti senza tempo e tra i simboli nascosti nei colori e negli spessori materici. Air consegna visioni trascendentali ed armoniose, dove immagini e note cromatiche tessono una trama impalpabile, che unisce l’antichità classica ed il mito all’età contemporanea, un tessuto artistico permeato di astrattismo sgocciolante di colori, scritte misteriose, spessori materici e da una simbologia figurativa esaltata dalla densità della pittura. L’arcaismo ed il modernismo nelle opere di Air si nutrono l’uno dell’altra in un’equilibrata coesistenza, frutto dell’originale progetto ideale dove il mito ispiratore si fonde con armonia alla contemporaneità a cui l’artista appartiene. Nella dimensione atemporale dei suoi quadri, coabitano tigri accanto a divinità olimpiche; le mute vestigia della statuaria greco-romana e le architetture classiche decadenti sono i corpi immateriali del passato che cerca di ritrovare un campo d’esistenza nella modernità del presente; le automobili, le barche, i grattacieli moderni che costellano le città di Air sono oggetti velati dal tempo che fluttuano sulle vie lattiginose di città smaterializzate.”
(Patrizia Giovannini)


Per informazioni: Univocal Art Gallery + 333 208 6813

1 – 15 Maggio 2021, in mostra ore 10.00 – 18.00

Opening 1 Maggio 2021 ore 14.00 – 19.00


Partner: Artsail, Art Nomade Milan, Architetto Piccitto, Comune di Palazzolo sull’Oglio

Univocal Art Gallery ospita all’Opificio Piccitto, Via XXI Luglio Palazzolo sull’Oglio, 1-15 maggio 2021, la nuova mostra dell’artista Air Daryal, a cura di Elisabetta Roncati.