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 Vita D'Artista di Flavio Favelli ©Fondazione Adolfo Pini, 2020, credits Andrea Rossetti

 

VITA D’ARTISTA la mostra site-specific di Flavio Favelli alla Fondazione Adolfo Pini

Flavio Favelli utilizza oggetti d’arredamento o di uso comune che rimandano sia all’estetica borghese degli ambienti familiari in cui è cresciuto, sia a quella del consumo prodotto dall’industria e dalla pubblicità.

L'esposizione Vita d'Artista di Flavio Favelli (Firenze, 1967) resterà negli spazi della Fondazione Adolfo Pini fino al 25 giugno 2021.

Il progetto espositivo site-specific, nato dalla suggestione del libro omonimo di Carlo Cassola - che affronta la questione dell'arte rispetto a certi ideali, alla politica, all'impegno sociale - si articola nella casa che fu di Adolfo Pini (1920-1986), e prima di lui del pittore Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), con una serie di interventi che cercano un confronto tra il passato, la sua eredità e l'opera dell'artista.

Flavio Favelli utilizza oggetti d’arredamento o di uso comune che rimandano sia all’estetica borghese degli ambienti familiari in cui è cresciuto, sia a quella del consumo prodotto dall’industria e dalla pubblicità. Nelle sue opere – collage, sculture, ambienti – i materiali vengono assemblati dando vita a sovrapposizioni di senso che non snaturano gli oggetti ma ne amplificano il valore simbolico. Sono oggetti di una quotidianità passata ma inconsciamente presente ancora oggi.

Favelli cerca un confronto serrato con gli ambienti di grande seduzione e potere evocativo della Fondazione. Scritte, loghi, segni urbani e immagini pubblicitarie, nelle sale arredate con mobili e quadri di pregio, tappeti e vasi cinesi, non fanno altro che chiarire e manifestare con decisione il rapporto dell’immaginario dell’artista con un contesto esso stesso intrecciato al mondo del commercio e della borghesia cittadina.

 

 


 Allestimento mostra 141 un secolo di disegno in Italia Fondazione del Monte ph Alessandro Ruggeri 11

  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
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    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
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 Allestimento mostra 141 un secolo di disegno in Italia Fondazione del Monte ph Alessandro Ruggeri 

 

141 - Un secolo di disegno in Italia alla Fondazione del Monte di Bologna

Il titolo della grande mostra antologica promossa e organizzata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna nell’ambito del programma di Art City Bologna 2021.

141 - Un secolo di disegno in Italia è il titolo della grande mostra antologica promossa e organizzata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna nell’ambito del programma di Art City Bologna 2021, che indaga le evoluzioni del segno in cento anni di arte italiana con opere su carta di 141 artisti dalle Avanguardie Storiche ai giorni nostri.

L’esposizione apre al pubblico, nelle sale della Fondazione, in Via delle Donzelle 2 a Bologna, martedì 27 aprile, in occasione della Giornata Mondiale del Disegno. I visitatori potranno intraprendere un viaggio davvero unico, lungo oltre un secolo, nella storia del disegno italiano tra le opere di artisti straordinari, selezionate una ad una dai curatori Maura Pozzati e Claudio Musso. La mostra offre – a partire da un disegno del 1909 di Boccioni fino a opere del 2020 – uno spaccato delle infinite possibilità offerte da una tecnica antica che, anche in questa occasione, non manca di rivelare la sua incredibile attualità. L’ingresso è gratuito ma, nel rispetto delle norme vigenti a tutela della salute pubblica, è necessaria la prenotazione sul sito www.fondazionedelmonte.it.

Con questo percorso espositivo, frutto di una rete di collaborazioni tra archivi, gallerie, collezionisti privati e artisti, Fondazione del Monte sostiene gli artisti, che tanto contribuiscono alla ricchezza del nostro patrimonio culturale, e riapre le porte al pubblico nella ferma convinzione che la cultura sia un bene primario per il benessere della collettività.

Nella lista degli artisti in mostra compaiono figure di spicco dei principali movimenti e delle più innovative tendenze del XX secolo: dal Futurismo alla Metafisica, dall’Informale alla Nuova Figurazione passando per la Pop Art, dall’Arte povera al Concettuale. Allo stesso tempo, attraverso l’eterogeneo panorama delle singole ricerche, sono incluse le svariate tecniche dell’arte contemporanea dalla pittura alla scultura, dalla performance ai nuovi media, unite dal denominatore comune del disegno.

Come sostiene Maura Pozzati nel suo testo in catalogo Le mani pensano quando disegnano: «questa mostra su un secolo di disegno in Italia in fondo è un omaggio a chi ama il disegno, a chi si fa emozionare dal segno, a chi ricerca nell’arte la traccia di una espressione libera, di una energia accumulata, di un pensiero ossessivo».

«Il disegno ‒ spiega Claudio Musso ‒ come il linguaggio, è materia viva, pulsante, brulicante di vita indipendentemente dalla data della sua creazione, tende inoltre a rigettare schemi e regole se non autoimposti e si presenta a tutti gli effetti come un processo creativo che non si esaurisce nel rapporto tra l’artista e la sua creazione, ma che viene sollecitato e riattivato da ogni singolo osservatore».

La mostra è accompagnata da un prezioso volume Corraini Edizioni, realizzato dallo Studio Filippo Nostri e pensato come una raccolta di schede organizzate in ordine di nascita in cui ai lavori sono affiancati testi degli artisti legati all’esperienza del disegnare. Oltre alle riproduzioni delle 141 opere in mostra, il catalogo raccoglie il pensiero degli autori in forma scritta affiancando ai paragrafi dedicati ai maestri tratti da libri spesso introvabili, numerosi testi inediti commissionati ai contemporanei. Concludono il tomo le riflessioni dei curatori in lingua italiana e in inglese.

Artisti: Giacomo Balla, Alberto Martini, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Felice Casorati, Gino Severini, Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Virgilio Guidi, Alberto Savinio, Osvaldo Licini, Filippo De Pisis , Mario Radice, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Marino Marini, Fausto Melotti, Edgardo Mannucci, Scipione, Bruno Munari, Luigi Veronesi, Renato Guttuso, Afro, Giulio Turcato, Carol Rama, Emilio Vedova, Pietro Consagra, Emilio Scanavino, Pirro Cuniberti, Antonio Sanfilippo, Carla Accardi, Enrico Baj, Gianfranco Baruchello, Gastone Novelli, Marisa Merz, Piero Dorazio, Achille Perilli, Emilio Tadini, Lucio Saffaro, Giuseppe Uncini, Rodolfo Aricò, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Lucio Del Pezzo, Irma Blank, Mario Schifano, Franco Angeli, Concetto Pozzati, Jannis Kounellis, Paolo Icaro, Corrado Levi, Giuseppe Spagnulo, Claudio Verna, Tano Festa, Marco Gastini, Aldo Mondino, Alighiero Boetti, Eliseo Mattiacci, Maurizio Mochetti, Giulio Paolini, Fabrizio Plessi, Luigi Ontani, Gilberto Zorio, Giuseppe Maraniello, Piero Dosi, Gino De Dominicis, Franco Guerzoni, Luigi Mainolfi, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Marcello Jori, Piero Manai, Francesco Clemente, Serse, Pinuccia Bernardoni, Antonio Violetta, Omar Galliani, Piero Pizzi Cannella, Arcangelo, Marco Tirelli, Giacinto Cerone, Andrea Fogli, Angiola Gatti, Stefano Arienti, Liliana Moro, Luca Pancrazzi, Sergio Sarra, Bianco-Valente, Luca Caccioni, Roberto Paci Dalò, Mauro Ceolin, Alessandro Pessoli, Sabrina Mezzaqui, Sergia Avveduti, Luca Piovaccari, Karin Andersen, Simone Berti, Andrea Chiesi, Eva Marisaldi, Francesco De Grandi, Marco Neri, Italo Zuffi, Fausto Gilberti, Giovanna Ricotta, Claudia Losi, Margherita Morgantin, Eléna Nemkova, Massimiliano Fabbri, Marzia Migliora, Ivana Spinelli, Andrea Facco, Francesco Pedrini, Federico Pietrella, Giuseppe Stampone, Simone Tosca, Flavio de Marco, Nicola Toffolini, Riccardo Baruzzi, Adelaide Cioni, Marco Di Giovanni, Luigi Presicce, Giovanni De Lazzari, Aldo Giannotti, Nicola Samorì, Sissi, Donato Piccolo, Guido Bisagni (108), DEM, Andrea Mastrovito, Giuseppe De Mattia, Ericailcane, Carola Bonfili, Ester Grossi, Jacopo Casadei, Paola Angelini, Mattia Barbieri, Valentina D’Accardi, Benni Bosetto, Alberonero, Mattia Pajè.

 

 


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  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
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    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
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 Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo

 

Fondazione In Between Art Film  presenta "STILL - Studi sulle immagini in movimento"

Un programma editoriale sia online sia cartaceo accessibile a tutti, con saggi e testi di critici internazionali commissionati dalla Fondazione.

Fondazione In Between Art Film è lieta di annunciare il primo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Il progetto esplora opere appartenenti alla collezione della Fondazione e le pratiche di artisti con cui la Fondazione ha collaborato e collabora attraverso iniziative di commissione o co-produzione, attraverso una raccolta online di saggi e conversazioni pubblicati quattro volte l'anno sul sito della Fondazione.

Ogni capitolo di STILL è composto da quattro studi: Double Exposure presenta una conversazione tra un artista e uno scrittore o curatore, Close-Up è un’analisi approfondita di un'opera della collezione, Cross-cutting offre un saggio teorico innovativo, First Look è un testo che esamina un'opera recentemente acquisita dalla Fondazione.

Al termine di ogni anno, i quattro capitoli saranno raccolti in un libro pubblicato da Mousse Publishing.

Il primo capitolo, pubblicato il 19 aprile 2021, presenta una conversazione tra l’artista e regista Shirin Neshat e Valentine Umansky (Curatrice, Arte internazionale, Tate Modern, Londra), un saggio di Pavel Pyś (Curatore per le Arti Visive, Walker Art Center, Minneapolis) che esplora i rapporti tra tecnologia e politiche della rappresentazione, un’analisi approfondita dell'installazione a tre canali Unending Lightning di Cristina Lucas (2015-in corso) a firma del Direttore del MACBA – Museu d’Art Contemporani de Barcelona Ferran Barenblit e un testo del curatore e studioso Yang Beichen che esamina il video di Wang Tuo The Interrogation (2017).

Grazie alla collaborazione con artisti, scrittori, curatori e ricercatori internazionali, questa piattaforma di ricerca è concepita come parte integrante della missione della Fondazione nel promuovere la cultura delle immagini in movimento, con il desiderio di contribuire alla letteratura e alla conoscenza che circonda la opera di artisti la cui visione arricchisce e ispira il nostro lavoro.

Fondazione In Between Art Film è nata dal desiderio di sostenere gli artisti e le istituzioni attivi nel campo delle immagini in movimento e nell’esplorazione dei confini tra discipline creative. Nel tempo, e insieme al mio team, ho sentito la necessità di indagare questo territorio anche dal punto di vista della teoria, della storia dell’arte e della parola come spazio di confronto.

È nata così STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca con cui estendiamo alla pratica della scrittura l’impegno che, come Fondazione, poniamo nella relazione con gli artisti e le istituzioni” Dice Beatrice Bulgari, Presidente di Fondazione In Between Art Film “Insieme alle immagini che scorrono abbiamo voluto dare spazio anche alle parole che le accompagnano attraverso il coinvolgimento di scrittori, accademici, artisti e curatori. Il titolo di questa piattaforma – STILL – è un invito a trovare un momento di pausa nel flusso di creatività di cui ho la fortuna di essere circondata, creando uno spazio di approfondimento che ci aiuti ad esplorare i confini del linguaggio che gli artisti continuamente reinventano.”

STILL è un progetto sviluppato dal team della Fondazione In Between Art Film su un’idea di Alessandro Rabottini, Direttore Artistico, e curato con Bianca Stoppani, Editor, insieme a Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini, Curatori.

Coordinamento: Alessia Carlino, Project Manager. Progetto grafico: Mousse Agency. L'edizione 2021 di STILL - Studi sulle immagini in movimento vedrà il contributo di: Lucia Aspesi, Assistante Curatrice, Pirelli HangarBicocca, Milano Erika Balsom, Professoressa di studi cinematografici, King’s College, Londra Ferran Barenblit, Direttore, MACBA - Museu d’Art Contemporani de Barcelona Richard Birkett, curatore e scrittore indipendente Zoe Butt, Direttrice Artistica, The Factory Contemporary Arts Center, Ho Chi Minh City Barbara Casavecchia, scrittrice, Contributing Editor frieze e Curatrice, The Current III, TBA21 Academy Teresa Castro, Professoressa associata di studi cinematografici, Université Sorbonne Nouvelle, Parigi Flavia Frigeri, storica dell'arte e Chanel Curator della Collezione, National Portrait Gallery, Londra Karen Irvine, Capo Curatrice e Vicedirettrice, Museum of Contemporary Photography al Columbia College, Chicago Nora N. Khan, scrittrice, Professoressa presso l’RISD in Digital + Media, editor e curatrice Mason Leaver-Yap, Curatorǝ Associatǝ, KW Institute for Contemporary Art, Berlino Hammad Nasar, Senior Research Fellow, Paul Mellon Center for Studies in British Art e co-curatore, British Art Show 9 Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, Fondatore e Direttore Artistico, SAVVY Contemporary, Berlino Pavel Pyś, Curatore per le Arti Visive, Walker Art Center, Minneapolis Valentine Umansky, Curatrice, Arte internazionale, Tate Modern, Londra Yang Beichen, curatore e studioso E delle artiste e gli artisti Yuri Ancarani, Hiwa K, Cyrill Lachauer, Clare Langan, Cristina Lucas, Diego Marcon, Shirin Neshat, Thao Nguyen Phan, Adrian Paci, Hetain Patel, Hito Steyerl e Wang Tuo.

 

 


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 Filippo Montanini, Filippa, 2020

 

FMAV presenta la decima edizione del PREMIO DAVIDE VIGNALI 2020/2021

Il Premio Davide Vignali celebra la creatività dei giovani talenti del territorio e che nel 2021 compie 10 anni.

Torna il Premio Davide Vignali, promosso da Fondazione Modena Arti Visive, dalla Famiglia Vignali e dall'Istituto d’Arte Venturi di Modena, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, che celebra la creatività dei giovani talenti del territorio e che nel 2021 compie 10 anni.

Il premio nasce nel nome di Davide Vignali, ex studente dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena scomparso prematuramente nel 2011. Nello stesso anno, grazie all’impegno della famiglia, che ha raccolto un desiderio espresso dalle professoresse Antonella Battilani e Maria Menziani dell’Istituto Venturi di Modena, è nato il concorso che ne celebra la memoria, la grande umanità, il desiderio di conoscenza. Ad affiancare fin da subito la famiglia in questa impresa, c’è FMAV Fondazione Modena Arti Visive, da sempre impegnata nel sostegno ai giovani artisti e nella loro formazione.

Insieme, con l’obbiettivo di valorizzare i giovani talenti del territorio, i promotori annunciano il bando per l’edizione 2020/2021 con scadenza per la presentazione delle domande e degli elaborati al 30 maggio 2021.

Gli elaborati saranno valutati da una giuria composta dalla Famiglia Vignali, dai docenti dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena e da un artista invitato da Fondazione Modena Arti Visive.

Le opere dei giovani artisti che parteciperanno saranno incluse in una mostra presso Fondazione Modena Arti Visive e nel catalogo che l’accompagnerà. Saranno inoltre conferiti un Primo Premio, del valore di 1000 euro, assegnato dalla famiglia Vignali, un Secondo Premio, che consisterà nella possibilità di partecipare ad un corso breve o ad un workshop nell’offerta di Fondazione Modena Arti Visive, un Terzo Premio, un buono libri del valore di 150 euro da spendere nel bookshop di FMAV, infine un Premio Venturi di 500 euro assegnato dalla famiglia Vignali e conferito ad una/uno studente dell’Istituto Modenese.

“In un momento storico così problematico, siamo stati sorpresi di questa partecipazione così ampia da parte dei ragazzi, che ci ha fatto capire quanto il Premio sia solido e ben radicato.” – affermano Marisa Spallanzani e Doriano Vignali, genitori di Davide e co-promotori del Premio – “Questa occasione ci permette di ricordare Davide avvicinandoci al mondo dei giovani, fatto di sguardi personali, che indagano il presente con semplicità e leggerezza, talvolta con inquietudine, sempre comunque in modo autentico. I progetti che abbiamo ricevuto esprimono il desiderio di capire, di approfondire, di realizzare idee. Il ricorso all'immaginazione e al linguaggio visivo ha consentito ai giovani autori di esprimere con forza emozioni e paure, con grande libertà, nonostante i vincoli dell'emergenza in corso in quel momento”.

Responsabile della Comunicazione FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE

Santa Nastro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. +39 3201122513

 

simmetrie choisi

 

 

"Simmetrie Asimmetriche", la prima mostra del ciclo "Paròla", presso "Studiolo" di De Pietri Artphilein Foundation

La mostra inaugura il nuovo spazio espositivo Studiolo di De Pietri Artphilein Foundation. 

Aurélie Nemours e Carey Young, due donne appartenenti a generazioni diverse, le quali - seppure con tecniche, modalità di rappresentazione, finalità e messaggi differenti – entrambe invitano lo spettatore a riflettere sull’utilizzo delle parole in arte, quelle stesse parole che condizionano la vita di tutti noi.

Il libro d’artista Symmetrie di Aurélie Nemours (datato 1982) rappresenta appieno l’apice del suo percorso artistico: l’approdo al quadrato. Dopo aver sperimentato altre linee e forme geometriche, tra gli anni 1965-1970, l’artista ha voluto concentrarsi esclusivamente sul quadrato, nel quale ravvisa l’espressione universale, l’esclusione e l’inclusione, materiale ed immateriale, di ‘tutto’: il brutto e il bello, il facile e il difficile, l’effimero e l’imperituro, l’essenziale e l’elaborato, la linea, il cerchio e tutti i colori, l’essere, l’avere, il dare, la giovinezza, la vecchiaia, la morte… Come Aurélie Nemours spiega nel suo poema di accompagnamento alle grafiche di Symmetrie, il nero comprende tutto, il bianco dà tutto e il colore è offerta. E alla fine, per Aurélie Nemours, tutto torna in un’instabile simmetria cosmica.

Appartenente ad un’altra generazione e ben lontana dalle attese e dai propositi sbocciati tra gli anni ’60 e ’70 del ventesimo secolo, Carey Young dà una lettura più disincantata e eminentemente politica dell’utilizzo della parola. Per le sue esplorazioni artistiche impiega dispositivi e linguaggi propri di altre discipline, quali ad esempio l’economia, il diritto, le scienze, il marketing, la retorica politica. Nella sua opera in mostra Obsidian Contract (2010) Carey Young presenta un contratto stampato al contrario e riflesso in uno specchio nero, strumento evocativo di una lunga tradizione di stregoneria e allusione all’occulto di molte culture. Soltanto nella visione effimera delle parole riflesse nello specchio lo spettatore coglie il contenuto del contratto, ovvero la metamorfosi dell’illecito nel lecito, in un’assurda manipolazione di quanto è vietato nella ‘vera’ sfera pubblica in consentito nella rifrazione dello specchio.

Entrambe le artiste lanciano un messaggio forte, uno stimolo alla riflessione sul mondo nella sua completezza con particolare accento agli opposti, quasi a volerci confondere su ciò che dovrebbe e ciò che non dovrebbe essere. Il messaggio di Aurélie Nemours è apparentemente più rassicurante, sebbene la simmetria da lei invocata sia implicitamente fragile e effimera; le parole di Carey Young sono aspramente inquietanti e non concedono alcun conforto al suo messaggio apocalittico. A noi trovare una soluzione per destreggiarci in questo mondo permeato da simmetrie asimmetriche.
Biografie
Aurélie Nemours (29 ottobre 1910 - 27 gennaio 2005) è stata una pittrice parigina che ha realizzato dipinti geometrici astratti ed è stata fortemente influenzata da De Stijl, o neoplasticismo.
Prima di ogni sviluppo, ha realizzato misurazioni, studi, schizzi e disegni. Poi è passata all'essenziale, bianco e nero o colore; per lei il colore è "pura energia". Dopo un apprendistato, ha sviluppato la sua visione in vari studi e in particolare in Fernand Léger. Ispirata da Léger, Nemours ammorbidisce i suoi bordi di forme e linee, impregnando le sue tele con la sensualità dell'atto pittorico stesso. Ha lavorato in bianco e nero e colori audaci e ha affinato il suo vocabolario visivo su piani orizzontali e verticali, angoli retti, linee, rettangoli e, infine, il quadrato, la sua rappresentazione ideale dell'armonia universale. Lavora così in serie dal 1965 al 1970: il quadrato diventa la dimensione chiave del suo lavoro. Sebbene abbia smesso di dipingere nel 2002, è onorata ora e in futuro dagli artisti che hanno lavorato in modo coerente e innovativo nel campo del pensiero affermando la propria visione.
Carey Young (nata nel 1970, vive e lavora a Londra) ha sviluppato la sua pratica artistica da una fertilizzazione incrociata di discipline tra cui economia, diritto, politica, scienza e comunicazione. Gli strumenti e il linguaggio di questi diversi campi fungono da materiale per le sue installazioni, performance, testi e fotografie, nonché per video in cui si sviluppano relazioni assurde tra l'interprete o i soggetti e la retorica del discorso politico, commerciale o legale. Recentemente, ha esplorato le relazioni tra legge, genere e cinema, in particolare con l'installazione video Palais de Justice (2017), in cui l'artista ha filmato di nascosto donne giudici che lavoravano presso il tribunale principale del Belgio.

Le opere esposte:
Aurélie Nemours
Symmetrie
Editions Fanal
1982
48/50 (50: 1-48 + 9 HC: I-IX)

Carey Young
Obsidian Contract
2010
specchio nero, velcro, lettere pre-spaziate adesive
Aurélie

Info
Aperto il giovedì dalle ore 11:00 alle 17:00 venerdì su appuntamento scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Via Ferruccio Pelli, 13 CH-6900 Lugano

 

 

fond pini

 

Alla FONDAZIONE ADOLFO PINI: Flavio Favelli e Francesca Guerisoli "Conversazione"

Il primo incontro organizzato da Fondazione Pini su Clubhouse metterà in dialogo l’artista e la studiosa sui temi della mostra Vita d’artista, in corso fino al 7 maggio.

In attesa di poter riaprire gli spazi ottocenteschi di Corso Garibaldi a Milano, la Fondazione Adolfo Pini rafforza la propria vocazione alla ricerca e alla sperimentazione esplorando gli spazi virtuali di Clubhouse. Giovedì 8 aprile alle ore 18.00 apre una room per ospitare la conversazione tra Flavio Favelli e Francesca Guerisoli.

L’artista e la studiosa si confronteranno sui temi affrontati da Vita d'Artista, il progetto espositivo site-specific prodotto dalla Fondazione per la sua sede, in corso fino al 7 maggio 2021, portando in luce dinamiche e riflessioni caratteristiche della poetica di Favelli, come la relazione tra le dimensioni familiare, sociale, storica e la contemporaneità.

Le opere esposte in Vita d’Artista, attraverso oggetti d’arredamento o di uso comune, rimandano sia all’estetica borghese degli ambienti familiari in cui è cresciuto, sia a quella del consumo prodotto dall’industria e dalla pubblicità. Nelle sue opere – collage, sculture, ambienti – i materiali vengono assemblati dando vita a sovrapposizioni di senso che non snaturano gli oggetti ma ne amplificano il valore simbolico: oggetti di una quotidianità passata ma presente ancora oggi attraverso il filtro della memoria e del ricordo.

Organizzata in tre capitoli, la conversazione tra Favelli e Guerisoli includerà incursioni nella sfera privata dell'artista, con aneddoti e collegamenti diretti tra la sua vita e le opere realizzate per la Fondazione.

Flavio Favelli (Firenze, 1967) dopo la laurea in Storia all'Università di Bologna, ha esposto con progetti personali al MAXXI di Roma, al Centro Pecci di Prato, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, alla Maison Rouge di Parigi e al 176 Project Space di Londra. Ha partecipa alla mostra “Italics” a Palazzo Grassi nel 2008 e a due Biennali di Venezia: la 50°, a cura di Francesco Bonami, e la 55°, al Padiglione Italia a cura di Bartolomeo Pietromarchi.

Francesca Guerisoli (Genova, 1980), Ph.D, si occupa di storia e critica d'arte contemporanea e di museologia, con un particolare interesse verso le nuove tendenze artistiche. È docente presso l'Università di Milano-Bicocca ed è direttrice artistica di Fondazione Pietro e Alberto Rossini, per cui cura il programma espositivo incentrato su nuove produzioni e mostre di artisti del '900. Ha pubblicato numerosi saggi sulle ricerche artistiche più attuali e collabora attivamente con “Il Sole 24 Ore”.