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Zasha Colah è stata nominata curatrice della 13a edizione della Biennale di Berlino 

Un grande evento espositivo dedicato al nome più celebre della street art internazionale contemporanea. 

Il Consiglio direttivo di Ar/Ge Kunst, Kunstverein di Bolzano, si congratula con Zasha Colah per la sua nomina a curatrice della 13a edizione della Biennale di Berlino, che si terrà nell'estate del 2025. 

Nei primi sei mesi alla direzione artistica di Ar/Ge Kunst (Bozen-Bolzano), Zasha Colah e Francesca Verga hanno co-curato il programma di mostre ed eventi, commissionato la realizzazione di una nuova architettura espositiva, un nuovo sito web, definito strategie di comunicazione e fundraising, e una serie di pubblicazioni.

Il programma di Ar/Ge Kunst continuerà a essere guidato da entrambe le direttrici artistiche. A partire dal 2024, Francesca Verga assumerà un ruolo di maggiore responsabilità in loco, mentre la visione e il programma continueranno a essere sviluppati congiuntamente. La direzione continuerà ad agire con il supporto di Verena Rastner, in qualità di direttrice esecutiva, e del Consiglio di amministrazione di Ar/Ge Kunst.

Siamo certi che la direzione artistica affronterà la futura programmazione di Ar/Ge Kunst con energia e passione.

 



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Ecco i vincitori del World Report Award|Documenting Humanity 2023

 

Tra gli 833 fotografi da 40 paesi diversi e 5 continenti, 7 sono i fotografi che si sono aggiudicati la vittoria, o la menzione speciale, nelle 5 categorie che costituiscono il Premio.

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi è felice di annunciare i vincitori del World Report Award|Documenting Humanity 2023.

Tra gli 833 fotografi da 40 paesi diversi e 5 continenti, 7 sono i fotografi che si sono aggiudicati la vittoria, o la menzione speciale, nelle 5 categorie che costituiscono il Premio e che saranno esposti nel corso della prossima edizione del Festival della Fotografia Etica di Lodi, dal 30 settembre al 29 ottobre.

I vincitori sono stati selezionati dalla giuria internazionale composta da Amanda Voisard, photo editor per The Washington Post, Dominique Hildebrand, photo editor per National Geographic, Lynden Steele, direttore di fotogiornalismo alla Missouri School of Journalism’s Reynolds Journalism Institute e Direttore del POYi, Alberto Prina e Aldo Mendichi, coordinatori del Festival.

Ecco i premiati e le menzioni speciali:

Evgeniy Maloletka per il reportage L'assedio di Mariupol, 1° classificato nella sezione Master Award. Il premio sarà di 7.000 euro.

Quando le forze russe hanno invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022, hanno immediatamente preso di mira il porto di Mariupol, sul Mar d’Azov, importante da un punto di vista strategico. Il 20 maggio, la Russia ha acquisito pieno controllo della città, precedentemente devastata dai bombardamenti; decine di migliaia di civili sono fuggiti o hanno perso la vita.

Bob Miller per il reportage The Last Generation: Zoey's Dream, 1° classificato nella sezione Spotlight Award. Il premio sarà di 3.000 euro.

Mentre le medie aziende agricole americane sono vicine alla chiusura, i figli degli agricoltori si trovano a reinventare la loro relazione con la campagna e il loro futuro. Per Zoey Allen, campionessa di barrel racing, tutto ciò significa sfruttare il suo “dono naturale” e aiutare suo nonno ad allenare i cavalli per conto di altre persone, al fine di compensare il calo delle entrate derivanti dalle attività agricole.

Sarah Pabst per il reportage Everyone in Me is a Bird, menzione speciale nella sezione Spotlight Award.

6 anni fa, la fotografa ha perso suo fratello in seguito ad un improvviso attacco cardiaco. Da quel giorno in poi, il dolore l’ha sempre accompagnata. D’altra parte però, la scomparsa del fratello le ha dato il dono di percepire la vita in modo diverso. Un mese dopo la sua morte ha scoperto di essere incinta. Dividendosi tra la sua patria scelta, l’Argentina, e quella nativa, la Germania, questo lavoro annulla le distanze, muovendosi tra tempo, stagioni, paesi e spazio.

Alessandro Cinque per il reportage Alpaqueros, 1° classificato nella sezione Short Story Award. Il premio sarà una fotocamera mirrorless FUJIFILM X-H2 con obiettivo XF16-80mm.

Questo progetto racconta della situazione che stanno vivendo gli allevatori di alpaca in Perù. Con l’obiettivo giornalistico non solo di denunciare, ma anche di proporre nuove soluzioni, questo lavoro presenta la questione della crisi climatica sotto un nuovo punto di vista. La storia è divisa in due capitoli: ciò che è andato perduto e gli sforzi per la conservazione.

Luisa Lauxen Dörr per il reportage Imilla, menzione speciale nella sezione Short Story Award.

“Imilla”, il nome di questo collettivo di skaters, nella lingua degli Ayamará e dei Quechua significa “ragazza”. Queste skaters boliviane indossano abiti tradizionali per combattere contro la discriminazione. Il loro obiettivo, oltre a far conoscere lo sport nel loro paese, è quello di valorizzare il ruolo delle donne, richiamando al contempo l’attenzione della società per poter riconciliare le differenze culturali e gli stereotipi secolari verso le donne.

Gerd Waliszewski con Between the Sirens, 1° classificato nella sezione Student Award. Il premio sarà una fotocamera mirrorless FUJIFILM X-T5 con obiettivo XF18-55mm.

Nella dura realtà dell’Ucraina invasa dalla guerra, i giovani cercano di vivere la loro vita quotidiana, che viene regolarmente interrotta dalle sirene d’allarme e dai missili in arrivo. “Between the Sirens” racconta l’attitudine verso la vita dei giovani ucraini. Il lavoro offre uno sguardo sulla realtà attuale di una generazione che si scontra quotidianamente con la fragilità delle loro vite e della loro nazione.

Mohammad Rakibul Hasan con l'immagine The Blue Fig, 1° classificato nella sezione Single Shot Award.

Il riscaldamento globale sembra avere un impatto sproporzionato su alcuni Paesi piuttosto che altri. L’immediata conseguenza è che il numero degli incidenti causati dai disastri naturali come le mareggiate e le inondazioni è aumentato. Il Bangladesh, il delta più grande del mondo, è uno dei Paesi a subire le conseguenze del riscaldamento globale. L’aumento dei disastri naturali come cicloni e ondate di marea oceaniche, colpisce la fascia costiera del Bangladesh, dove milioni di persone e che per ironia della sorte, dal mare dipendono per la loro sopravvivenza.

A partire dal prossimo 30 settembre oltre 20 mostre da visitare in un mese speciale dedicato alla fotografia, tra cui quella del World Press Photo, unica tappa lombarda della mostra internazionale itinerante. Il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da oltre 50 anni e indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, torna a Lodi per il secondo anno. Quasi 150 immagini che arrivano dai 5 continenti per raccontare storie incredibili.

Si tratta di lavori firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Times, Le Monde, El Pais

Per la prima volta sarà possibile visionare nella loro interezza due dei reportage da cui sono estratte le immagini premiate al World Press Photo. Maloletka e Cinque vincono infatti anche due categorie del World Report Award.

Anche in questa edizione FUJIFILM Italia è Award Sponsor del concorso con l’intento di sostenere il diffondersi della cultura dell’immagine. FUJIFILM Italia è da sempre in prima linea per rimarcare il valore della fotografia, per la sua capacità di raccontare la collettività e la realtà che ci circonda. Con il suo supporto, avvalora e incoraggia il grande impegno che il Festival mette ogni anno in campo per celebrare la fotografia, necessaria espressione umana.

Info: www.festivaldellafotografiaetica.it

 



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Roberto Ghezzi. The Greenland project, Tasiilaq, 2022.

 

Roberto Ghezzi alle isole Svalbard per un nuovo progetto

Artista che pone al centro della propria ricerca l’“autorappresentazione” della natura e dei fenomeni naturali.

Roberto Ghezzi, artista che pone al centro della propria ricerca l’“autorappresentazione” della natura e dei fenomeni naturali, il 12 luglio 2023 partirà per una nuova spedizione artistico/scientifica alle Isole Svalbard (NO), le terre abitate più a nord del pianeta, a Longyearbyen presso lo Spitsbergen Artists Center. Il progetto, patrocinato dall’Istituto Italiano di Cultura a Oslo, verrà realizzato in collaborazione con la dott.ssa Fabiana Corami del CNR ISP (Istituto di Scienze Polari) Phoresta ETS e il videomaker Leonardo Mizar Vianello. 

Come per la precedente spedizione a Tassilaq in Groenlandia, l’artista intende anche in questo caso tracciare la fusione dei ghiacci e restituire una rappresentazione del paesaggio artico facendo in modo che sia il fenomeno del cambiamento di stato dei ghiacciai a trascrivere in qualche modo sé stesso in termini artistici.

Roberto Ghezzi, infatti, da ormai un ventennio, ha parzialmente abdicato alla pratica pittorica creando nuovi approcci creativi in cui è la natura a sedimentare serie di tracce sulle proprie tele (le Naturografie, scrittura della natura su tela) o dove singolari fenomeni naturali trascrivono direttamente se stessi su supporti appositamente predisposti (es. cianotipie della fusione dei ghiacci). Grazie alla singolare ossessione artistica di restituire quanto più fedelmente i fenomeni naturali delegando alla natura la propria raffigurazione, in quasi due decenni Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia, Danimarca, Groenlandia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente, collaborando con i più importanti istituti di ricerca tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP, Arpa Umbria e Arpa Lazio, oltre che con associazioni come Greenpeace, WWF e Legambiente. Le sue opere possono essere descritte come delle oggettificazioni della natura che, da un lato, danno forma ad autentiche opere d’arte capaci di restituire una dimensione estetico-romantica del paesaggio senza un agito diretto dell’artista; dall’altra si presentano come singolari supporti per indagini di matrice scientifica sullo stato degli ambienti e su fenomeni ambientali ed ecologici.

Per la residenza alle Isole Svalbard – della durata di circa un mese – l’artista prevede di approfondire ulteriormente la ricerca avviata in Groenlandia nel 2022, riadattando ancora una volta ai propri fini l’antica tecnica cianografica ma a partire questa volta dall’impiego della videocamera e di immagini macro dei cristalli di ghiaccio in fusione. Le cianotipie (immagini fotografiche ottenute da carte fotosensibilizzate con sali d’argento) verranno realizzate sulla base di negativi di macro fotografie digitali o immagini, scattate mediante l’ausilio di un microscopio digitale, di cristalli prelevati in diverse parti delle Isole Svalbard. I video (macro) verranno invece realizzati mediante videocamere letteralmente “affidate” all’ambiente. Attraverso varie strumentazioni tra cui droni e piccole zattere galleggianti progettate al fine di sostenere le piccole telecamere, l’artista affiderà inquadrature e tempistiche di ripresa al movimento stesso del ghiaccio durante tutto il “percorso” di fusione, dalla fase solida a quella liquida. Questa particolare metodologia consentirà di fare diretta esperienza audiovisiva della delicata fase del cambiamento di stato del ghiaccio, come se fossimo all’interno del ghiaccio stesso e ne seguissimo il percorso. I materiali prodotti saranno poi resi in forma artistica attraverso video-installazioni artistiche e trasposizione cianografiche delle risultanze video-fotografiche.

Oltre a fornire una trascrizione del fenomeno che ferma in una singola immagine la decantazione di un processo, in questo caso, Ghezzi, grazie all’ausilio delle telecamere, introdurrà nella rappresentazione della fusione del ghiaccio anche la dimensione temporale e la rappresentazione delle dinamiche della trasformazione del ghiaccio dell’Artico in acqua. Tuttavia non sarà una “documentazione”, ma una autonoma trascrizione del fenomeno del disgelo, perfettamente in linea con la filosofia delle naturografie in cui l’artista, invertendo i ruoli, lascia che sia la natura a parlare di sé, a presentarsi quale essa è, mettendo in luce con l’assoluta spontaneità del reale, la sua più intima essenza.

Quanto in effetti emergerà, esattamente come per le precedenti spedizioni, sarà il frutto dell’alchemica capacità dell’arte di registrare sotto nuove vesti fenomeni naturali e rappresentarli attraverso i codici del contemporaneo e, dall’altro lato, frutto della capacità di lettura da parte del sapere scientifico di supporti non abituali.

Come per la residenza in Groenlandia, anche in questo caso, dopo la fase di studio e creazione delle opere durante la residenza alle Isole Svalbard, seguiranno contributi scientifico e critico-artistici per la fase divulgativa che prevedrà mostre, presentazioni, pubblicazioni, talk, incontri con studenti, sia in Italia che all’estero.

L'intera residenza artistica di Roberto Ghezzi sarà ad impatto neutro grazie al contributo di Phoresta ETS che compenserà mediante la piantumazione di alberi tutte le emissioni di CO2.

 



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Fondazione Elpis ti aspetta per l'incontro "Storie da Una Boccata d’Arte"

Un racconto in presa diretta dell'esperienza di Una Boccata d'Arte, progetto d'arte contemporanea diffuso in tutta Italia e prosegue fino al 24 settembre.

Mercoledì 28 giugno alle ore 18:30 Fondazione Elpis presenta un incontro aperto al pubblico dal titolo 'Storie da Una Boccata d’Arte’ presso la sede di via Lamarmora 26 a Milano.

Il talk è organizzato in occasione dell'apertura della quarta edizione di Una Boccata d'Arte prosegue fino al 24 settembre 2023 con 20 interventi site specific di 20 artiste e artisti in 20 borghi italiani, uno per ogni regione, realizzati in relazione con la storia e le tradizioni del luogo e di chi lo abita. Un progetto d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes.

Per partecipare è necessaria la prenotazione al link eventbrite.com.

Moderato da Matilde Galletti, l'incontro rappresenta l'occasione per riscoprire alcune opere realizzate durante le edizioni passate di Una Boccata d'Arte, molte diventate permanenti, e per approfondire gli interventi della quarta edizione.

Saranno presenti gli artisti Simone Bertuzzi (Invernomuto) per Vermogno - frazione di Zubiena (BI), Piemonte; Diego Perrone per Costozza – frazione di Longare (VI), Veneto; Serena Vestrucci per Cetara (SA), Campania; Mohsen Baghernejad Moghanjooghi per Santa Severina (KR), Calabria e Raffaela Naldi Rossano per Belvì (NU), Sardegna.    

Una Boccata d’Arte è un progetto diffuso su tutto il territorio italiano: un itinerario culturale che di regione in regione promuove il sorprendente patrimonio costituito dai piccoli centri, per mettere in risalto la storia e le tradizioni locali attraverso l’arte contemporanea. È un invito al viaggio e alla scoperta attraverso la condivisione di pratiche e linguaggi artistici diversi, con una particolare attenzione alle ultime generazioni. Rendere l’arte accessibile a tutti, portarla nei luoghi pubblici, nelle piazze e nelle vie dei paesi, a partire da quelli più remoti, è l’obiettivo di Una Boccata d’Arte, per attivare un processo creativo inclusivo e che permette di rivolgersi a un pubblico sempre più ampio e trasversale, anche grazie al coinvolgimento delle comunità e alle relazioni che si generano tra artista, abitanti, amministrazioni, associazioni, commercianti e artigiani locali. 

Fondazione Elpis

Costituita nel 2020 da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista, Fondazione Elpis ha al centro della sua mission il supporto ai giovani artisti. La Fondazione persegue i suoi scopi attraverso la realizzazione di mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi su tutto il territorio nazionale. Con l’obiettivo di coinvolgere diverse fasce di pubblico ed esplorare aree e scenari oltre i circuiti tradizionali dell’arte, Fondazione Elpis unisce mondi solo apparentemente distanti intercettando l’evolversi dei linguaggi espressivi. La decisione di aprire una nuova sede a Milano – a ottobre 2022 – nasce dai progetti e dalle collaborazioni attivate negli ultimi anni su scala nazionale. La Fondazione ha così consolidato attorno a sé una rete sempre più ampia mettendo in atto nuovi modelli di partecipazione e fruizione culturale.  

www.fondazioneelpis.org 

Galleria Continua

Galleria d’arte contemporanea fondata nel 1990 su iniziativa di tre amici: Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo. Trova sede negli spazi di un ex cinema nel borgo, ricco di storia, di San Gimignano, e ad oggi conta otto sedi in tutto il mondo. É la prima galleria straniera con un programma internazionale ad aprire a Pechino, in Cina nel 2004, e nel 2007 a Les Moulins, nella campagna parigina. Nel 2015 apre uno spazio a L’Avana, Cuba, dedicato a progetti culturali volti a superare ogni frontiera. Nel 2020, anno in cui ricorrono i trent’anni di attività, inaugura una nuova sede espositiva a Roma con un calendario di attività didattiche e residenze d’artista, e uno spazio a São Paulo, Brasile, all’interno dello stadio Pacaembu. Nel 2021, apre una nuova galleria a Parigi, nel cuore del Marais, e nello stesso anno, uno spazio espositivo all’interno del più iconico hotel del mondo, il Burj Al Arab Jumeirah di Dubai.  

www.galleriacontinua.com 

Threes 

Team curatoriale e agenzia creativa con base a Milano, concentra la propria pratica su progetti che intersecano suono, arte e paesaggio. Il progetto principale di Threes è Terraforma, festival internazionale che, dal 2014, si svolge nel parco di Villa Arconati sviluppando un programma di sperimentazione musicale con un’attenzione alla sostenibilità ambientale. Fin dalla prima edizione di Una Boccata d’Arte, Threes seleziona gli artisti e cura la realizzazione dei progetti in tre regioni; per l’edizione 2023 in Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia. 

www.threesproductions.com

 

INFO

Tra gli artisti protagonisti della quarta edizione, partecipano: Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Simone Bertuzzi (Invernomuto), Raffaela Naldi Rossano, Diego Perrone, Serena Vestrucci. Modera Matilde Galletti.

Mercoledì 28 giugno 2023, ore 18:30 -

Fondazione Elpis - Milano, via Lamarmora 26

Per partecipare è necessaria la prenotazione al link eventbrite.com

www.fondazioneelpis.org 

www.unaboccatadarte.it 

I borghi della quarta edizione

Fénis (AO); Vermogno - frazione di Zubiena (BI); Castelvecchio di Rocca Barbena (SV); Gardone Riviera (BS); Pieve Tesino (TN); Costozza - frazione di Longare (VI); Aquileia (UD); Travo (PC); Fosdinovo (MS); Toscolano - frazione di Avigliano Umbro (TR); Petritoli (FM); Rocca Sinibalda (RI); Pietracamela (TE); Agnone (IS); Cetara (SA); Maruggio (TA); Rivello (PZ); Santa Severina (KR); Pollina (PA); Belvì (NU).

Gli artisti della quarta edizione

Jacopo Benassi (La Spezia, 1970); Mohsen Baghernejad Moghanjooghi (Tehran, Iran, 1988); Simone Carraro (Treviso, 1995); Stefanie Egedy (São Paulo, Brasile, 1996); Judith Hopf (Karlsruhe, Germania, 1969); Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, Piacenza, 1983 e 1982); Benjamin Jones (Reading, UK, 1994); Laetitia KY (Abidjan, Costa d'Avorio, 1996); Ella Littwitz (Haifa, Israele, 1982); Leonardo Meoni (Firenze, 1994); Diego Miguel Mirabella (Enna, 1988); Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990); Arianna Pace (Pesaro, 1995); Mattia Pajè (Melzo, 1991); Diego Perrone (Asti, 1970); Theodoulos Polyviou (Nicosia, Cipro, 1989); Margherita Raso (Lecco, 1991); Raghad Saqfalhait (Ramallah, Palestina, 1996); Evita Vasiļjeva (Riga, Lettonia, 1985); Serena Vestrucci (Milano, 1986). 

 



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Federica Belli, How Far Is Too Close to the Heart?

 

RAGUSA FOTO FESTIVAL arriva all'XI edizione “Relazioni”

La manifestazione, diretta da Stefania Paxhia, fondatrice e ideatrice del festival, e Claudio Composti, si snoda in 10 mostre monografiche.

Giunge alla sua undicesima edizione Ragusa Foto Festival che dal 20 luglio al 27 agosto 2023 si tiene a Ibla, uno dei borghi più belli d’Italia.

La manifestazione diretta da Stefania Paxhia, fondatrice e ideatrice del festival, e Claudio Composti, direttore artistico, si snoda in 10 mostre monografiche, una in collaborazione con Caritas Italiana e un fitto programma di appuntamenti – letture portfolio, talk, workshop – alla presenza di numerosi ospiti di spicco del mondo della fotografia, della cultura e della società civile provenienti dall’Italia e dal mondo.

A partire dalla collocazione geografica della città in cui si svolge, il territorio più a Sud d’Europa nel cuore del Mediterraneo, crocevia di molteplici scambi tra le culture che vi si affacciano, e nel pieno di un momento storico che vive un drammatico inabissarsi della socialità, Ragusa Foto Festival sceglie per l’edizione 2023 un tema di grande attualità – “Relazioni” – trovando nelle mille sfumature che esso può assumere l’opportunità di raccontare a un tempo l’uomo e la donna contemporanei – e il loro rapporto con il passato, il presente, il corpo, gli altri, il territorio, la realtà, l’immaginazione – e la fotografia più attuale che oggi non ha più solo un ruolo di testimone delle storie e della Storia, ma concorre in maniera determinante – grazie alla sua larga diffusione soprattutto nel mondo digitale – a creare e alimentare le relazioni.

«Sin dalla sua prima edizione Ragusa Foto Festival è stato un procedimento inclusivo ben riuscito che grazie alla fotografia ha aperto le porte di un territorio di provincia a un’esperienza di innovazione culturale importante. Il tema di questa XI edizione – spiega Stefania Paxhia – è un benvenuto al nuovo direttore artistico, Claudio Composti, e anche celebrativo della rete di persone e di realtà nazionali e internazionali che in questi anni, considerando la funzione comunicativa potente della fotografia e la sua responsabilità sociale, ci ha consentito di allargare la nostra piccola comunità in itinere per offrire qualcosa sia dal punto di vista della riflessione sia per stimolare nuovi focolai di creatività.»

«In questo primo anno come direttore artistico di Ragusa Foto Festival – aggiunge Claudio Composti – ho voluto mettere l’accento sull’importanza del tema scelto, “Relazioni”, invitando a partecipare diversi direttori di foto festival internazionali e italiani per sottolineare l’importanza del loro ruolo sia nello sviluppo di un rapporto tra il linguaggio fotografico e il pubblico, e sia nella formazione dei fotografi più giovani. I festival di fotografia oltre a essere un’opportunità espositiva, sono un momento fondamentale di confronto e crescita, anche grazie alle attività collaterali come le letture portfolio.»

Cuore pulsante del festival saranno le mostre, a Ibla, dislocate tra Palazzo Cosentini, la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri e l’Antico Convento dei Cappuccini all’interno del Giardino Ibleo, aperte al pubblico fino al 27 agosto. In un sapiente alternarsi di autori importanti, giovani emergenti, fotografi italiani e internazionali e un’attenzione rivolta anche alla fotografia siciliana nelle sale di Palazzo Cosentini trovano spazio le mostre personali di:

  • Federica Belli, con “How Far Is Too Close to the Heart?”, che tratta il tema della relazione umana che nasce e cresce per mezzo della fotografia;
  • Ruben Brulat con “Porositè” inventa un dialogo creativo con il vulcano dell’Etna, per mezzo di un’installazione con immagini dal forte impatto visivo;
  • Alessandra Calò, vincitrice della IV edizione del Premio New Post Photography di Mia Fair di Milano – partner del festival –, presenta “Herbarium. I fiori sono rimasti rosa”, un progetto che tocca con delicatezza il tema della disabilità;
  • Mari Katayama, con “L’armonia imperfetta”, estetizza invece la propria disabilità attraverso l’arte, affrontando la relazione aperta con il proprio corpo e la fotografia stessa;
  • Davide Monteleone, fra i più noti autori della fotografia italiana contemporanea, affronta con “Sinomocene” la relazione tra uomo e natura, indagando le diverse forme di colonialismo, la globalizzazione e il rapporto tra potere e individui nella Cina di oggi;
  • Lisa Sorgini in “Behind Glass” presenta un racconto sulle relazioni con la famiglia quando le relazioni sono state messe a dura prova dal distanziamento sociale durante il lockdown.
  • Francesco Zizola con “As If we Were Tuna” il cortometraggio che ha aperto (fuori concorso) il festival del cinema di Venezia nel 2019 sulla relazione dell’uomo con l’elemento Acqua ambientato nelle ultime tonnare esistenti.

Per la sezione Miglior Portfolio e progetti con Menzione 2022:

  • Andrea Camiolo, con “Per un paesaggio possibile”, vincitore del premio Miglior Portfolio 2022, porta avanti l’analisi del paesaggio siciliano che diventa archetipo di un paesaggio ideale;
  • Giulia Gatti, in “Corazonada” presenta un progetto dedicato alle donne che vivono nella regione meridionale del Messico, l’istmo di Tehuantepec (Oaxaca), premiato con una menzione;
  • Sara Grimaldi, attraverso il racconto autobiografico di “Ho visto Nina volare” pone una riflessione sul rapporto tra malessere psicologico e alimentazione, aggiudicandosi una menzione.

È esposta all’Antico Convento dei Cappuccini, la mostra di Carlotta Vigo che con il progetto “Mare Dentro”, dedicato al mercato e alla lavorazione del pesce in Sicilia, testimonia la profonda relazione del territorio siciliano con il proprio passato e futuro, e allo stesso tempo con le proprie tradizioni e la sostenibilità.

Torna poi per la terza edizione, uno dei progetti più cari al Ragusa Foto Festival, ideato da Stefania Paxhia, per raccontare la quotidianità dei lavoratori immigrati che vivono intorno ai Presidi di Caritas Italiana dislocati in Italia. Protagonista di quest’anno è il Presidio di Foggia con un’iniziativa sperimentale, realizzata in collaborazione con la Caritas diocesana di Foggia, il supporto di Perimetro, piattaforma internazionale di fotografia e di New Old Camera di Milano. Due fotografi professionisti, Arianna Arcara e Alessandro Zuek Simonetti, hanno diretto il workshop offrendo nuove competenze a sei giovani lavoratori selezionati per realizzare i loro scatti che saranno in mostra nella chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri per raccontare le loro storie, le loro speranze e la voglia di riscatto.

Davide Monteleone_Sinomocene

Nelle giornate inaugurali – dal 20 al 23 luglio – sono protagonisti sia alcuni nomi di rilievo della fotografia, tra cui fotografi, critici, docenti, direttori di festival internazionali, collezionisti, art director, curatori che approfondiranno le dinamiche che legano i diversi linguaggi della fotografia all’attualità, sia giovani talenti, presenti anch’essi come autori, ma soprattutto invitati a partecipare alle diverse attività proposte dal cartellone:

  • Letture portfolio che permetteranno il confronto diretto tra giovani fotografi e i loro lavori e professionisti di primo piano - tra curatori, direttori di festival, photo editor. I lettori di quest’anno: Federica Chiocchetti, direttrice del Musée des Beaux Arts, Le Locle Svizzera; Benedetta Donato, curatrice e direttore RCA – Romano Cagnoni Award; Wilfrid Estève, fotografo e docente, direttore dell’agenzia fotografica Hans Lucas, Parigi; Ulrich Lebeuf, MAP Festival di Toulouse; Mina Mostefa, direttrice di Face à la mer - Rencontres de photo de Tanger (Marocco); Veronica Nicolardi, direttrice di Cortona on the Move e Luca Santese, fotografo del Collettivo Cesura.
  • Il ciclo di talk offrirà spunti di riflessione sulla relazione tra fotografia contemporanea e collezionisti insieme a Ettore Molinario, noto collezionista ed esperto d’arte, Gianluigi Colin cover editor La Lettura; passando al confronto tra fotogiornalismo e fotografia artistica insieme a Enrico Ratto, scrittore e giornalista, Davide Monteleone, Luca Santese e Arianna Arcara; sulla fotografia di paesaggio insieme a Massimo Siragusa e Sony; le presentazioni dei libri con Federica Belli, Ulrich Lebeuf, Francesco Zizola;
  • L’annuncio dalla giuria dei 12 finalisti della III edizione di Young Photographer from Italian Academies#3, YPIA call, il concorso ideato e prodotto con l’Accademia di Belle Arti di Catania rivolto a tutte le Accademie e Scuole di fotografia d’Italia per valorizzare i lavori dei loro studenti. La giuria è composta Gianluigi Colin editor de La Lettura - Corriere della Sera, Rosario Antoci artista, docente ABA Catania e membro del comitato scientifico del Ragusa Foto Festival, Antonello Frongia storico dell’arte e docente Università Roma 3, in rappresentanza di SISF, Corrado Gugliotta gallerista, galleria La Veronica, Modica (RG)e Ambra Stazzone curatrice e docente ABA Catania;
  • L’annuncio del miglior progetto realizzato durante il workshop “territorio, teatro di relazioni” diretto da Massimo Siragusa, docente di fotografia allo Ied di Roma e Sony ambassador che lavoreranno con le attrezzature fornite da Sony. Premio: Fanzine al miglior lavoro edita da Phaos Edizioni.

L’undicesima edizione di Ragusa Foto Festival, promossa dall’Associazione APS Antiruggine, è realizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Ambasciata francese a Roma.

Il Festival si avvale del supporto di un comitato scientifico composto da: Rosario Antoci, artista e docente di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania; Aldo Bonomi, sociologo e direttore di Aaster; Mirja Cartia, AD del Gruppo Sole 24Ore; Alfredo Corrao, responsabile Beni Culturali del MIC; Benedetta Donato, curatrice e direttore del RCA Romano Cagnoni Award; Donata Pizzi, fotografa e collezionista; Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire; Velasco Vitali, artista pittore e scultore.

Con il sostegno di: Caritas, Presidenza Assemblea Regionale Siciliana, Assessorato alla Pesca, Beni Culturali e Turismo della Regione Sicilia, Comune di Ragusa, Libero Consorzio comunale di Ragusa, Ghibli srl, BancaAgricola Popolare di Ragusa, AMG Gas.

Partner culturali: Aaster Consorzio di Ricerca sociale, Milano; Accademia di Belle Arti, Catania; Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa; Cortona On the Move, Cortona; ICCD del Ministero della Cultura; Magazzini Fotografici, Napoli; MAP Festival de Photographie, Toulouse; Mia Fair, Milano; Perimetro, piattaforma internazionale di fotografia; Rencontre de la photo – Face à la mer, Tangeri; SISF - Società Italiana per lo Studio della Fotografia, Milano; Zazie, libreria fotografica, Modica.

Sponsor tecnici: Sony, Antico Convento dei Cappuccini, New Old Camera srl, Intervallo B&B, Chocohouse B&B, CML Centro Mediterraneo Luce, Andrea Campo - Installazione Impianti Elettrici.

Partner di territorio: CCN Antica Ibla; Barocco Line Trenitalia; Camera di commercio del Sudest.

 



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 WHITE CARRARA023. STILL LIV(F)E. Le forme della scultura

Direzione artistica di Claudio Composti.

A Carrara (MS), città frequentata nei secoli da scultori di tutto il mondo per il marmo statuario delle Apuane e le maestranze altamente specializzate, fino al 1 ottobre 2023 va in scena la settima edizione di White Carrara, manifestazione che coinvolge l’intero centro storico con sculture e installazioni di artisti nazionali e internazionali nelle strade e nelle piazze.

Spazio dunque alla scultura in tutte le sue forme, ma anche alla fotografia d’autore, capace di vedere e raccontare la versatilità del marmo e dell’arte tridimensionale. White Carrara, sotto la direzione artistica di Claudio Composti, cresce e si rinnova, articolandosi in due progetti paralleli che, come indicato dal titolo STILL LIV(F)E, giocano sul tema della trasformazione dal blocco non lavorato - STILL LIFE - alle varie forme della scultura contemporanea, STILL ALIVE. Una scultura viva, in movimento, interpretata anche dall’obiettivo di cinque autori contemporanei.

Nel centro storico della capitale mondiale del marmo, sono dislocate le sculture di Sergi Barnils, Mattia Bosco, Stefano Canto, Michelangelo Galliani, MOG, Mikayel Ohanjanyan e Quayola, unitamente ad un’opera storica di Giò Pomodoro, collocata di fronte all’Accademia di Belle Arti di Carrara, in dialogo con le giovani promesse della scultura contemporanea.

A Palazzo Binelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara (Via Verdi, 7), è allestita la mostra Visioni plastiche. Le forme della scultura, che interpreta il tema della scultura attraverso le fotografie di Bruno Cattani, Giacomo Infantino, Simon Roberts, Carolina Sandretto, Dune Varela.

È inoltre possibile assistere alla proiezione di due cortometraggi: a Palazzo Binelli, Landscape as Performance di Andrea Botto, che fa dell’esplosione la sua cifra linguistica, riportando alla mente dei cittadini momenti storici del recente passato; in esposizione permanente al mudaC │ Museo delle Arti Carrara, Il Capo di Yuri Ancarani, un documentario eroico che racconta, attraverso il solo linguaggio del corpo, riti, poteri e tradizioni dell’escavazione della montagna.

«Quanto è cambiato il concetto di scultura con l’avvento della tecnologia? - si chiede il direttore artistico Claudio Composti. Quanto i canoni classici sono stati stravolti dall’utilizzo di nuovi materiali, che esulano dal marmo, intervenendo sull’arte plastica con supporti video, fotografici o robotici? Dove termina la definizione di scultura e inizia quella di installazione? A queste domande, si cerca di rispondere con otto scultori, dal Maestro Giò Pomodoro fino ad artisti contemporanei riconosciuti sulla scena italiana e internazionale, che attraverso le loro opere mettono in evidenza quanto sia eterogeneo il linguaggio della scultura, che si usi il marmo o qualunque altro materiale o medium volto a plasmare la forma».

Una disamina sullo stato della scultura contemporanea che si completa con la mostra di Palazzo Binelli, in cui la fotografia, per sua natura votata a disegnare con la luce e a lavorare sulla profondità di campo, offre una ulteriore visione e interpretazione plastica dell’opera scultorea, che va oltre la semplice documentazione.

«Locale e internazionale, luogo d’arte e luogo del saper fare, bella e suggestiva tanto nella polvere dei laboratori quanto nelle sale delle gallerie e dei musei: Carrara è tutto questo e tanto altro ancora, è una città la cui storia è ben più grande dei propri confini geografici e che ha nel suo marmo molto più di un motivo d’orgoglio», dichiara Serena Arrighi, sindaca del Comune di Carrara. «Il marmo per chi è nato all’ombra delle Apuane è passato, presente e futuro, è lavoro e tradizioni secolari, è lo sfondo quotidiano della nostra vita. Il marmo di Carrara però esercita da sempre un fascino incredibile anche sugli artisti di tutto il mondo grazie ai suoi tanti bianchi diversi, con le loro venature, macchie e ‘perfette imperfezioni’, ma anche con la sua capacità di mutare forma sotto il tocco sapiente di chi arriva a conoscerne i segreti. Questa manifestazione nasce dalla volontà di unire tutte queste sensibilità mettendo il marmo al centro della città e portandovi le opere di grandi artisti. Il risultato è una proposta di grande livello culturale, ma allo stesso tempo alla portata di tutti e che resterà allestita nelle piazze cittadine per tutta l’estate diventando suggestivo scenario per numerose iniziative».

«White Carrara2023, con le sue istallazioni diffuse, farà da cornice agli eventi della stagione estiva, portando maggior interesse per la città e la sua creatività», prosegue Gea Dazzi, assessore alla Cultura. «Carrara è da sempre fucina d’arte e i carrarini sono orgogliosi di questo genius loci legato alla scultura e alla pietra scolpita che ci hanno reso e ci rendono grandi nel mondo».

L’edizione 2023 di White Carrara è organizzata dal Comune di Carrara, in collaborazione con IMM CarraraFiere e Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, con il patrocinio di Regione Toscana, il sostegno di Fondazione Marmo Onlus (main sponsor), la compartecipazione di Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e il supporto dei partner tecnici Cave Michelangelo, Henraux S.p.A., Robotor, Successori Adolfo Corsi, E.R.P. Massa Carrara S.p.A. Prestatori: Cris Contini Contemporary, Galleria Materia, Gradina Gallery, MARCOROSSI artecontemporanea, mc2gallery, SECCI GALLERY. La direzione del progetto è affidata a Cinzia Compalati, direttore del settore Cultura e Turismo del Comune di Carrara.

La mostra di Palazzo Binelli sarà visitabile fino al 16 luglio 2023 nei seguenti giorni e orari: da lunedì a venerdì ore 9.30-12.30 e 15.30-17.30, sabato e domenica ore 18.00-22.00. Ingresso gratuito. Dal 21 luglio al 1 ottobre 2023 l’esposizione Visioni plastiche. Le forme della scultura sarà trasferita presso l’ex Ospedale San Giacomo. Per informazioni: www.whitecarrara.it