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Annunciato il programma espositivo 2024 del polo museale del Comune di Carrara 


Al mudaC va in scena la ricerca artistica contemporanea con mostre di artisti mid-carrer e progetti site-specific nella project room. Al CARMI, la fotografia sociale di Uliano Lucas e la grande mostra dedicata alla cava romana di Fossacava.


L'Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara e la Direzione del polo museale rendono noto il programma espositivo 2024 del mudaC | museo delle arti Carrara e del CARMI museo Carrara e Michelangelo.

Nel 2024 sono previsti - oltre ad una nuova edizione di White Carrara, che la prossima estate sarà dedicata al tema del design - 9 mostre e progetti site-specific che danno forma visiva, da un lato, a Carrara Città Creativa UNESCO, capace di attrarre artisti da tutto il mondo grazie alle maestranze di quasi cento laboratori artigianali, omaggiando dall'altro l'identità più profonda della città - il suo marmo - proprio nell'anno in cui il Museo del Marmo subirà un restyling, a seguito della progettazione avviata nel 2023.

«La cultura ha e dovrà avere un ruolo sempre più centrale per Carrara», dice l'assessore alla Cultura del Comune di Carrara Gea Dazzi. «I nostri musei dovranno diventare sempre di più spazi aperti e dinamici, in cui le istanze artistiche del territorio possano proporsi, incontrare artisti emergenti e confrontarsi con altri più affermati, sempre e comunque nel segno della ricerca e dello sperimentare nuovi equilibri tra innovazione e tradizione, come si addice a una città Creativa targata Unesco. Visione, progettualità, collaborazione, competenza, attenzione alle tante eccellenze del nostro territorio sono alcune delle parole chiave alla base della nuova programmazione che ci accompagnerà fino al 2025. Siamo consapevoli che ci sia ancora tanto da fare ma anche che molto è stato fatto e i numeri del 2023 - visitatori triplicati per il mudaC e raddoppiati per il CARMI - ce lo confermano. Per non parlare poi di Fossacava che ha registrato una continua crescita, con oltre 10mila presenze nell'ultimo anno».

«La programmazione del mudaC si sta sempre più inserendo, anche seguendo il solco delle linee progettuali di Laura Barreca, direttrice uscente che ringrazio per l'ottimo lavoro svolto e l'intesa d'intenti da subito instaurata - dichiara Cinzia Compalati, direttore del polo museale di Carrara - in una progettualità partecipativa che vede nel co-design con gli artisti la giusta visione per offrire un museo contemporaneo in linea con le direttive di ICOM. Il CARMI, invece, si sta sempre più allargando verso collaborazioni prestigiose come quella con la Sovrintendenza di Lucca e Massa-Carrara e il Museo della Resistenza di Fosdinovo».

Al mudaC andrà in scena la ricerca artistica contemporanea attraverso una serie di mostre temporanee dedicate ad artisti mid-career che si sono distinti nel panorama nazionale ed internazionale, nel campo dell'installazione, del design e della scultura.

Primo appuntamento, dal 23 marzo al 2 giugno 2024, con il duo artistico Antonello Ghezzi (Nadia Antonello, Cittadella, 1985 e Paolo Ghezzi, Bologna, 1980), che i carraresi hanno avuto modo di conoscere con l'anticipazione dell'Albero cosmico installato in piazza Duomo. Secondo appuntamento, dal 16 giugno al 29 settembre 2024, con Paolo Cavinato (Mantova, 1975), artista che immagina l'invisibile, in concomitanza con White Carrara2024. Terzo appuntamento, dal 12 ottobre 2024 al 9 marzo 2025, con Simone Gori (Prato, 1986), la cui personale sarà inaugurata in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani. Il programma si completerà inoltre, nel 2025, con ulteriori esposizioni di Vincenzo Marsiglia (Belvedere Marittimo, 1972) ed Eleonora Roaro (Varese, 1989).

Sempre a mudaC, lo spazio della project room sarà dedicato agli autori selezionati tramite la call lanciata dal Comune di Carrara nella primavera del 2023, per costruire un dialogo con la comunità di artisti che gravitano sulla città e sul suo territorio, sostenendo l'eccellenza locale attraverso la promozione della creatività contemporanea, in linea con la "Carta sull'arte e l'artigianato come strumenti per lo sviluppo urbano sostenibile" concepita dalla rete UNESCO. I vincitori sono stati selezionati, tra gli oltre 60 progetti pervenuti, da una commissione composta da Gilberto Pellizzola, Laura Barreca e Cinzia Compalati.

Tutti gli interventi, co-progettati dagli artisti e dal museo, saranno ospitati nella project room secondo il seguente calendario: Beatrice Taponecco, fino al 4 febbraio 2024; Zoran Grinberg, 24 febbraio 2023 - 5 maggio 2024; Gabriele Landi, 16 giugno 2024 - 29 settembre 2024; Martina Morini, 12 ottobre 2024 - 5 gennaio 2025.

La call è stata accolta positivamente anche da alcuni artisti provenienti da altre realtà geografiche, facendo del mudaC un centro attrattore per l'arte contemporanea. Il progetto si completerà, dunque, nel 2025 e nel 2026, con le installazioni del duo Grandi e Spasari, di Federico Galeotti, Aqua Aura, Alice Bertolasi, Gianluca Sgherri, Giulia Nelli e Wu Yueping.

Al CARMI saranno ospitate due grandi mostre: dal 2 febbraio al 5 maggio 2024, l'esposizione fotografica di Uliano Lucas (Milano, 1942) curata dall'Associazione Archivi della Resistenza di Fosdinovo; dal 25 maggio 2024 all'11gennaio 2026, Romana Marmora. La scoperta della cava di Fossacava a Carrara a cura di Stefano Genovesi e Giulia Picchi.

L'esposizione di Uliano Lucas racconta sessant'anni di carriera del noto fotografo, che con i suoi reportage ha documentato i più importanti mutamenti sociali, politici e culturali del secondo Novecento. Saranno presenti in mostra i temi prediletti da Lucas e dalla fotografia sociale italiana: il lavoro, l'emigrazione, la città e i suoi cambiamenti, il manicomio, i ritratti degli intellettuali, le guerre nel mondo, la lotta per la decolonizzazione in Africa e uno speciale dedicato all'anniversario dei cinquant'anni della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo. Nel corso della mostra, si terranno, inoltre, incontri con il fotografo ed un workshop rivolto ai giovani fotografi.

La mostra Romana marmora. La scoperta della cava di Fossacava a Carrara è dedicata alla cava romana di marmo bardiglio di Fossacava e al suo ruolo all'interno del più ampio e noto fenomeno dell'estrazione del marmo lunense. Il sito è tra le pochissime cave di età romana ad essere stato oggetto di uno scavo archeologico stratigrafico; le indagini, condotte nel 2015 dall'Amministrazione comunale di Carrara e dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana all'interno del bacino estrattivo, hanno permesso di ricostruire la storia della cava in tutti i suoi aspetti, in particolare in merito alla tipologia dei prodotti semilavorati che qui venivano estratti, del personale che vi lavorava e delle modalità con le quali la cava era gestita dall'amministrazione imperiale romana. Dopo l'apertura al pubblico del sito di Fossacava - accessibile dal 2021 attraverso un percorso innovativo adatto ai visitatori di ogni età - l'esposizione intende presentarne la vicenda storica ad un pubblico ancora più vasto, conferendogli un rilievo di respiro regionale e nazionale.

 



 

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Presso Artphilein Bookstore la presentazione di “Trapa Natans”, il nuovo libro di Igor Ponti 


Un progetto durato due anni, durante i quali il fotografo si è dedicato a catturare l'anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano.


Ricominciano gli appuntamenti con il pubblico di Artphilein Bookstore con una presentazione di un progetto editoriale: Trapa Natans, realizzato dal fotografo svizzero Igor Ponti, e pubblicato dalla casa editrice ticinese Fontana Edizioni. La presentazione avrà luogo giovedì 6 dicembre, alle ore 18:30, in via San Salvatore 2 a Paradiso.
Un progetto durato due anni, durante i quali il fotografo si è dedicato a catturare l'anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano. Il risultato è un'indagine approfondita del rapporto intricato tra l’essere umano e la natura.
Attraverso l’obiettivo fotografico, Ponti è riuscito a creare una narrazione visiva che esplora la complessità del paesaggio urbano e naturalistico, evidenziando la bellezza e la fragilità dell'ambiente che ci circonda.
Il focus viene posso sulla Castagna d'Acqua -Trapa Natans -, una pianta che un tempo prosperava nelle acque del lago di Muzzano, e che si è estinta a causa della mancanza di riguardo e cura da parte del territorio.
Un monito potente: un avvertimento sulle conseguenze della nostra indifferenza nei confronti dell’ambiente, e un invito a impegnarsi nella protezione del patrimonio naturale.
Le sue immagini sono testimonianze visive dello stato attuale del territorio. Il fotografo ci invita a riflettere riguardo il nostro impatto sul mondo che ci circonda e sull'importanza di prendersene cura, onde evitare perdite irreparabili, come quella della Trapa Natans.
La presentazione è a ingresso libero e non vi è bisogno di prenotazione.

Igor Ponti è un fotografo svizzero con sede in Svizzera. Durante i suoi studi in arte applicata, ha iniziato a sviluppare il suo interesse per la fotografia. Nel corso degli anni, ha lavorato anche come fotografo editoriale, spinto dal desiderio di continuare la sua ricerca sul paesaggio fotografico e su come è correlato all'ambiente umano. Le sue immagini fanno parte di collezioni private e istituzionali e hanno fatto parte di mostre personali e private.

 



 

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Careof presenta due giorni di appuntamenti aperti alla città dedicati all’immagine in movimento

 


Un calendario di appuntamenti aperti alla città dedicati al video, tra cinema e arti visive.


Giovedì 30 novembre e venerdì 1° dicembre 2023, Careof presenta un calendario di appuntamenti aperti alla città dedicati al video, tra cinema e arti visive. Due giorni di tavole rotonde, talk, panel e proiezioni gratuiti e aperti al pubblico che si inseriscono all’interno di ArteVisione 2023, progetto annuale di Careof nato nel 2011 con l’obiettivo di supportare, produrre e promuovere le ricerche più innovative nel campo all’immagine in movimento, sviluppato attraverso un percorso di formazione e la produzione di nuove opere filmiche.

In particolare, giovedì 30 novembre si terranno due momenti aperti al pubblico. Alle 18:30 è prevista la tavola rotonda “Distributing Moving Images: Context and Geographies”, moderata dalla storica dell’arte, curatrice e docente Lorenza Pignatti, volta ad analizzare come cambia la diffusione delle artists’ moving images a seconda di contesti sociali e culturali differenti. Una conversazione, in lingua inglese, che vedrà coinvolti professionisti ed esperti internazionali quali Andreas Bertman (produttore e curatore Filmform, Stoccolma), Eva Sangiorgi (direttrice artistica VIENNALE, Vienna), Shireen Seno (artista e co-fondatrice di Los Otros, Manila) e Giulio Squillacciotti (artista e regista). A seguire alle 21:00 si potrà partecipare alla proiezione di alcune fra le opere video più significative di Los Otros e Filmform, due delle più interessanti voci internazionali nel campo della distribuzione delle immagini in movimento.

Venerdì 1° dicembre alle 19:00 sarà protagonista della programmazione un’ospite d’eccezione, l’artista e co-fondatrice di Los Otros (Manila) Shireen Seno, con un talk e una proiezione moderati da Maria Paola Zedda, curatrice indipendente e direttrice artistica di ZEIT (Cagliari). Attraverso questi due momenti, verrà analizzata l’indagine artistica di Seno, che si concentra sulla memoria coloniale del proprio Paese e su come essa influenza la storia delle immagini e le convenzioni della fotografia.

Gli artisti di ArteVisione 2023

I cinque finaliste/i selezionate/i per Artevisione 2023 sono Claudio Beorchia, Martin Errichiello, Eleonora Luccarini, Beatrice Marchi, Federico Pozuelo. Questi ultimi avranno l’opportunità di partecipare a un workshop intensivo della durata di sei giorni - dal 27 novembre al 2 dicembre 2023 - presso gli spazi di Careof all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano, articolato in lezioni frontali, seminari collettivi e incontri one-to-one con artiste/i e professioniste/i del settore dell’audiovisivo di fama internazionale. La rete di partner del progetto permetterà alle artiste e agli artisti di entrare in contatto e mostrare la propria ricerca a una serie di istituzioni internazionali, tra cui Argos (Bruxelles), FIDMarseille (Marsiglia), SODA (Manchester), Circuit (Wellington).

Per l’edizione 2023 Careof, grazie al sostegno di Fondazione AEM, ha selezionato tra i cinque progetti finalisti anche un progetto improntato all’indagine di temi quali sostenibilità energetica, transizione ecologica, accesso all’energia e alle risorse.

I Visiting Professor di ArteVisione 2023 sono Shireen Seno e John Torres, filmmaker e founder di Los Otros, Manila.

Le artiste e gli artisti avranno la possibilità di incontrare e confrontarsi con professioniste/i del settore, tra cui: Andrea Bellini, direttore Centre d’Art Contemporain Genève e direttore artistico della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra; Andreas Bertman, produttore e curatore Filmform, Stoccolma; Eva Sangiorgi, direttrice Viennale, Vienna; Maria Paola Zedda, direttrice artistica ZEIT, Cagliari / Milano.

Per l’edizione 2023 l'artista vincitrice/ore riceverà da Careof un premio di 8.000 euro lordi a supporto della produzione del progetto.

Cuore delle attività di Careof, ArteVisione è un progetto che supporta il talento creativo e lo sviluppo di nuove produzioni artistiche, offre opportunità di crescita personale e professionale e favorisce la creazione di relazioni con realtà e professionisti internazionali tra cui artiste/i, registe/i, curatrici/ori, programmer, istituzioni, festival, musei, accademie, università.

In dodici anni di attività, attraverso ArteVisione, Careof ha prodotto opere di Yuri Ancarani, Francesco Bertocco, Fatima Bianchi (in fieri), Giuseppe Fanizza, Riccardo Giacconi, Martina Melilli, Rebecca Moccia (vincitrice 2022), Caterina Erica Shanta, Giulio Squillacciotti, The Cool Couple, Luca Trevisani, ZimmerFrei e promosso il lavoro di oltre 80 artiste e artisti.

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito careof.org.

ArteVisione Focus: artiste e artisti finalisti e mentor 2022, photo Diego Mayon

Careof

Careof è un’organizzazione non profit per l’arte contemporanea, fondata nel 1987 con sede a Milano, all'interno di Fabbrica del Vapore. È un centro di ricerca e produzione sull’immagine in movimento, uno spazio espositivo, una biblioteca, un archivio fotografico e un archivio video, riconosciuto di interesse storico dal Ministero della Cultura. L’archivio video in continua espansione raccoglie oltre 9000 titoli e restituisce una visione privilegiata sull’evoluzione artistica dagli anni ‘70 a oggi.

www.careof.org

 



 

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Ultimo appuntamento con "Art 4 a Better Future" alla Collezione Guggenheim 


Immaginare futuri possibili: nuovi paradigmi. Venerdì 17 novembre presso Cuoa Business School l’ultimo appuntamento del ciclo Art 4 a Better Future.


Quali strumenti hanno a disposizione le organizzazioni per comprendere il cambiamento e adottare modelli rigenerativi ad alto impatto? È questo il quesito intorno al quale ruoterà il terzo e ultimo appuntamento di Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione, progetto promosso dalla Collezione Peggy Guggenheim, dedicato ai temi della Sostenibilità e dell’Arte quali agenti del cambiamento per un futuro sostenibile.

Immaginare futuri possibili: nuovi paradigmi è il titolo dell’incontro che si terrà venerdì 17 novembre, alle ore 17.30, presso la sede di Cuoa Business School, Altavilla Vicentina, durante il quale verranno trattati i temi ESG – Environment, Social, Governance – che sono oggi al centro di riflessioni e pratiche che coinvolgono sempre più da vicino le organizzazioni ad ogni livello. Protagonisti di questo ultimo appuntamento saranno volti dell’imprenditoria e dell’ambito universitario, tra cui: Daniele Brombal, Università Ca’ Foscari, LAST Lab e NICHE, Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa e di Fondazione Assolombarda, Walter Bertin, Founder e CEO Labomar - Delegato Sostenibilità Confindustria Veneto Est, Matteo Faggin, General Manager SMACT Competence Center I 4.0, Roberto Marin, Director PwC Italia, ESG, Matteo Borsari, Head of communication & sustainability Florim, Gloria Pianta, Chief Financial Officier Itago, Cristiano Crosetta, Ceo Tubes Radiatori. L’incontro è aperto al pubblico, su iscrizione, fino a esaurimento posti.

Con Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione la Collezione Peggy Guggenheim ha aperto un dialogo a più voci, coinvolgendo soggetti attivi in diversi ambiti, volto alla promozione di azioni legate alla sensibilizzazione sui temi del climate change e della sostenibilità, sia essa sociale, ambientale ed economica. L’arte, l’ambiente naturale, le prassi umane e le mediazioni tecnologiche si trovano al centro di un sistema di interrelazioni che rende sempre più chiara la fragilità degli ecosistemi e la necessità di nuove pratiche comportamentali grazie ad un approccio critico e transdisciplinare. Per questo il progetto ha posto al centro la riflessione critica sulla relazione tra Arte, Natura, Scienza e Tecnologia, eleggendo il museo a luogo di sperimentazione e promozione della sostenibilità, aperto al dialogo sul contemporaneo, che mette insieme la conoscenza umanistica e quella scientifica, in un’ottica di apertura, inclusione, partecipazione attiva e promozione del dibattito intersettoriale sulle sfide sociali e ambientali.

Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione ha visto la fondamentale collaborazione di due prestigiose realtà culturali e imprenditoriali, quali Università Ca’ Foscari Venezia con THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), Ca’ Foscari Alumni, e CUOA Business School. Ha inoltre il patrocinio di CNR-ISPC (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale – Centro Nazionale delle Ricerche), ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), Confindustria Veneto Est, SMACT Competence Center, wetlands, con il contributo tecnico di PwC e la media partnership di Domus.

 



 

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"Utopiche seduzioni. Dai nuovi materiali alla Recycled Art. Da Piero Manzoni alle ultime generazioni" alla Fondazione Dino Zoli 


Prestiti importanti, opere provenienti dalla collezione della Fondazione Dino Zoli e un attento monitoraggio della ricerca artistica contemporanea condurranno il visitatore attraverso cinquant'anni di riflessioni, animate da diverse sensibilità e principi estetici, legati ai differenti momenti storici in cui le opere hanno visto la luce.


La Fondazione Dino Zoli di Forlì presenta il progetto CHANGES. Il cambiamento come urgenza della sostenibilità, che intende approfondire il tema ambientale attraverso la mostra d'arte Utopiche seduzioni. Dai nuovi materiali alla Recycled Art. Da Piero Manzoni alle ultime generazioni e una serie di talk ad ingresso gratuito, secondo un approccio non solo estetico, ma anche etico, con riferimenti al mondo della ricerca, della scienza, della tecnologia, della storia, della filosofia e della sociologia.

L'esposizione è a cura di Nadia Stefanel e Matteo Galbiati.

Prestiti importanti, opere provenienti dalla collezione permanente della Fondazione Dino Zoli e un attento monitoraggio della ricerca artistica contemporanea condurranno il visitatore attraverso cinquant'anni di riflessioni, animate da diverse sensibilità e principi estetici, legati ai differenti momenti storici in cui le opere hanno visto la luce.

Il percorso espositivo, che comprende anche una selezione di opere di Piero Manzoni, provenienti dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano, di Piero Gilardi e di Enrico Cattaneo, si articola attraverso le ricerche di artisti mid-career (AfranValerio Anceschi, Alessio Barchitta, Andrea Cereda, Marina Gasparini, Roberto Ghezzi, Thierry Konarzewski, Margherita Levo Rosenberg, Lulù Nuti, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali, Artan Shalsi, Sasha Vinci) ed emergenti (Lucia Bonomo, Michele Di Pirro, Cesare Galluzzo, Miriam Montani, Giulia Nelli, Anuska Sarkar) per rappresentare uno spaccato, certo di parte e selezionato, del panorama artistico dagli anni Sessanta ad oggi.

Si passerà dai celeberrimi Achrome di Manzoni ai lavori site-specific di Francesca Pasquali, Giulia Nelli e Valentina Palazzari, realizzati per l'occasione e destinati a un riciclo totale, passando per altre opere in cui i materiali sono volutamente riutilizzati. Saranno esposti inoltre alcuni dipinti di Enrico Baj e Renata Boero, parte della collezione permanente della Fondazione Dino Zoli.

«La convinzione personale della necessità di cambiare il nostro modo di vivere verso comportamenti eco sostenibili - dichiara Monica Zoli, socia Dino Zoli Group - influenza inevitabilmente anche le nostre attività imprenditoriali, stimolando riflessioni e desiderio di approfondimenti. L'idea di realizzare il progetto CHANGES nasce oltre un anno fa con l'obiettivo di condividere, con collaborazioni interdisciplinari, conoscenze ed esperienze nate in vari ambiti, con più soggetti e linguaggi diversi, per stimolare una presa di coscienza collettiva la più ampia possibile. Il progetto, organizzato da Fondazione Dino Zoli, non poteva prescindere da una mostra di arte contemporanea, prende vita così Utopiche seduzioni con le opere di straordinari artisti, messaggeri di vivifiche intuizioni che siamo felici di mettere a disposizione di tutti».

«In un'epoca in cui, forse con un colpevole ritardo, abbiamo capito il valore e la fragilità dell'ambiente in cui viviamo e il modo diverso in cui dovremmo approcciarci alle sue risorse, anche l'Arte, o forse soprattutto l'Arte, può aiutarci a comprendere e riflettere, in altra misura e maniera, sui temi forti del nostro presente», scrive Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli. «Il progetto promosso dalla Fondazione Dino Zoli nasce dall'urgenza di considerare la sostenibilità ambientale come l'unica strada per il nostro prossimo futuro, per migliorare sia la salute e il benessere delle persone, sia la qualità della vita a livello globale».

«Attraverso le opere in mostra - aggiunge Matteo Galbiati - sarà possibile valutare quei passaggi epocali, sottolineati e messi in evidenza proprio dai contenuti, dalle ricerche e dalle sperimentazioni, che hanno sottinteso i vari cambiamenti di pensiero e di rotta che, dal Secondo Dopoguerra in poi, si sono riscontrati nell'uso dei materiali con cui fare arte. Nell'esposizione saranno messe al centro quelle nuove materie che parevano essere un'innovazione della contemporaneità e risolutive per l'umanità (resta certa e comprovata la loro vantaggiosa utilità) ma, nel tempo, se non opportunamente trattate e gestite, si sono rivelate essere un notevole problema per l'ambiente e un gravoso lascito per le generazioni future. Così passando dalla fascinazione per la plastica e le sostanze sintetiche via via si è giunti ad una consapevolezza che, anche attraverso le ricerche degli artisti, temi come quelli del riuso, del riciclo, dell'eco-sostenibilità, del rispetto dell'ambiente e la fragilità dei suoi equilibri si inseriscono nelle pratiche anche dei più giovani imponendo il ricorso a materiali ecosostenibili, naturali o, appunto, riutilizzati. In questo senso si intuirà come l'Arte abbia, nel corso dei decenni, sempre saputo essere osservatorio privilegiato sul/del proprio tempo e, in taluni casi, ne abbia anticipato orientamenti e pratiche».

Nel periodo di apertura della mostra verrà organizzato un ciclo di talk tematici aperti al pubblico dal titolo CHANGES. Il cambiamento come urgenza della sostenibilità per suscitare un confronto e una riflessione più ampia, a partire dalle considerazioni mosse dagli artisti. I temi affrontati saranno: rifiuti, consumi, mobilità, energia. Primo appuntamento sabato 11 novembre alle ore 17.00 con Riciclare, riusare, trasformare: impariamo dalla Natura. Interverrà il botanico e divulgatore Stefano Mancuso, in dialogo con tecnici ed esponenti di realtà produttive. La partecipazione è gratuita; richiesta la prenotazione (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., T. +39 0543 755711).

L'esposizione è realizzata con il patrocinio di Comune di Forlì, Regione Emilia-Romagna e Confindustria Romagna, il sostegno di Dino Zoli Textile, la sponsorizzazione tecnica di DZ Engineering e la partnership di Consorzio Detox di Prato e TerraMedia. L'Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia ha attivato un tirocinio per gli studenti del corso di Comunicazione espositiva, che schederanno le opere e realizzeranno i pannelli introduttivi.

La Fondazione Dino Zoli è aperta al pubblico da martedì a giovedì con orario 9.30-12.30, venerdì, sabato e domenica ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30, chiuso lunedì e festivi. Ingresso libero. Per informazioni: T. +39 0543 755770, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.fondazionedinozoli.com.

Artisti in mostra: Afran, Valerio Anceschi, Enrico Baj, Alessio Barchitta, Renata Boero, Lucia Bonomo, Enrico Cattaneo, Andrea Cereda, Michele Di Pirro, Cesare Galluzzo, Marina Gasparini, Roberto Ghezzi, Piero Gilardi, Thierry Konarzewski, Margherita Levo Rosenberg, Piero Manzoni, Miriam Montani, Giulia Nelli, Lulù Nuti, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali, Anuska Sarkar, Artan Shalsi, Sasha Vinci.

 



 

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 Project Room #18. Paul Maheke, The Purple Chamber, 2023. Installation view at Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. Ph. Andrea Rossetti and Tiziano Ercoli.

 

PROJECT ROOM #18 Paul Maheke The Purple Chamber 


Per il secondo appuntamento di "Corpo Celeste", ciclo espositivo a cura di Chiara Nuzzi per il progetto osservatorio Project Room, la Fondazione presenta la prima mostra personale in Italia dell’artista francese Paul Maheke.


Con The Purple Chamber di Paul Maheke (1985, Brive-la-Gaillarde, Francia) - prima personale in un’istituzione italiana dell’artista francese - fino al 17 dicembre la Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta il secondo appuntamento di Corpo Celeste, il ciclo espositivo a cura di Chiara Nuzzi appositamente ideato per il programma Project Room, progetto osservatorio della Fondazione sulle arti contemporanee.

Attraverso la sua ricerca, Maheke utilizza media diversi che si contaminano tra loro, spaziando dall’installazione al video, dalla scultura al suono, al disegno e alla performance, elemento – quest’ultimo – considerato da lui centrale per la sua capacità di trascendere l'uso del linguaggio. In Maheke infatti il movimento, il gesto e l'ambiente diventano veicoli per esplorare il limite, il potenziale e la trasformazione in relazione all'identità e alla percezione umana.

In The Purple Chamber l’artista condensa i temi e le ricerche che da sempre caratterizzano il suo lavoro all’interno di uno spazio di reinvenzione e meditazione: una vera e propria cosmologia, intesa dall’artista come un mondo che prende forma davanti al pubblico. Uno spazio in continuo mutamento nel quale elementi diversi – scultura, disegno, performance – si incontrano e si intrecciano l’un l’altro mantenendo tuttavia una loro potenziale autonomia. Il pubblico è invitato ad addentrarsi in un ambiente intimo e spaesante, le cui pareti sono coperte da tende lilla che lasciano intravedere, in un continuo gioco di stratificazioni, sculture e disegni. Tra questi ci sono il corpus inedito The Purple Chamber series (2023) e un imponente wall painting - realizzati appositamente per la mostra - e alcune opere precedenti, come Sans titre (ombre blanche) (2020) e You & I (fallen orbiters) (2023).

Nel loro insieme i lavori compongono un intenso dialogo tra corpo e superficie materica che scandisce il ritmo espositivo e trascende i limiti spazio-temporali.

Come per la prima mostra del ciclo di Project Room del 2023, dedicata al lavoro di Lito Kattou, anche in questa occasione un’opera di Maheke, legata ai temi della sua esposizione, viene allestita negli spazi di Fondazione ICA Milano creando una connessione spazio-temporale tra le istituzioni.

Si ringraziano Goodman Gallery e Sultana per il loro sostegno alla realizzazione della mostra.