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Salvatore Settis LECTIO MAGISTRALIS Germano Celant. Mostrare l’invisibile 

A conclusione delle Giornate tematiche di studio "Germano Celant Cronistoria di un critico militante".

Nell’ambito delle Giornate tematiche di studio Germano Celant. Cronistoria di un critico militante, a cura dello Studio Celant da una proposta dell’Accademia Nazionale di San Luca, mercoledì 19 aprile, alle ore 17.30, Salvatore Settis terrà la Lectio Magistralis Germano Celant. Mostrare l’invisibile nel Salone d’Onore di Palazzo Carpegna.

Questo appuntamento conclude il ciclo di incontri realizzato tra settembre 2022 ad aprile 2023 con otto importanti istituzioni artistiche italiane - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee - Museo Madre, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Prada, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Triennale Milano - per ricordare Germano Celant, scomparso tre anni fa, tramite l’approfondimento tematico dedicato a specifici aspetti della sua attività.

Instancabile studioso, critico attivo sulla scena internazionale, curatore di mostre epocali, appassionato ideatore e autore di centinaia di pubblicazioni tra cataloghi e monografie, oltre che responsabile di importanti istituzioni internazionali tra Stati Uniti e Italia, Germano Celant ha ricoperto un ruolo di spicco nel dibattito artistico contemporaneo caratterizzato da uno sguardo attento e innovativo che ha contribuito ad allargare l’orizzonte culturale oltrepassando i confini tra le discipline creative.

La Lectio Magistralis cercherà di rispondere a una serie di quesiti che Salvatore Settis si è posto: una sorta di istinto archeologico, l’impulso alla precisione, il culto dell’archivio, il sentimento del tempo, qual è la trama interiore che ha assicurato coerenza e forza alle mostre curate da Germano Celant? In che misura la sua tecnica curatoriale ha fatto leva sull’aura delle opere esposte, e fino a che punto ha saputo evocare le assenze, farle giocare con sapienza argomentativa? E in che direzione? Quale è stata, nella sua ricerca, la dinamica fra il rigore della sequenza storica e l’ordito concettuale? 

Marco Tirelli, Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, tira le somme dei risultati ottenuti dall’iniziativa: “Ho creduto ineludibile che l’Accademia Nazionale di San Luca si facesse promotrice di un’iniziativa che riguardasse Germano Celant e ho coinvolto lo Studio Celant, che ha raccolto subito questa sfida, facendosi carico della complessa organizzazione di questi incontri tematici sulla sua figura, che hanno coinvolto le principali istituzioni con cui ha lavorato. Durante queste giornate di studio sono emerse e sono state approfondite le innumerevoli caratteristiche e sfaccettature di questa personalità formidabile, interprete e protagonista della società e dell’arte a lui contemporanee, ma soprattutto si è resa evidente la luce che ancora oggi la sua figura continua a emanare sull’arte contemporanea e sul suo sistema. L’intervento di Salvatore Settis chiude questo ciclo di incontri ma, allo stesso tempo, ponendo nuovi interrogativi, contribuisce ad aprire ulteriori spunti di riflessione e una nuova prospettiva sui segni, le indicazioni e le eredità che Celant ci ha lasciato. Settis, continuando ad aprire orizzonti, ci confermerà l’inesauribilità dell’universo Celant”.

Antonella Soldaini, consulente curatoriale e responsabile della ricerca scientifica dello Studio Celant ha così commentato: “Avere avuto la possibilità di cominciare ad analizzare la figura di Germano Celant attraverso le diverse angolature offerte dalle relazioni degli storici dell’arte, artisti, curatori, architetti che hanno preso parte alla serie di convegni che si sono tenuti tra il 2022 e il 2023, è auspicabile possa avere contribuito a meglio mettere a fuoco la figura di questa complessa personalità. Durante i vari incontri sono emersi diversi punti di vista, a volte anche contraddittori tra loro e che hanno però cominciato a delineare una storia, quella del critico, che ancora necessita di certo di ulteriori approfondimenti. Di conseguenza la “rituale” domanda iniziale di Marco Tirelli – Celant è un monumento o un faro? – resta per ora, secondo me, necessariamente senza risposta. La raccolta in un volume di tutti gli interventi sarà per questo, si spera, uno strumento prezioso proprio per chi volesse continuare ad indagare l’attività di Celant e capire cosa ha rappresentato, dal punto di vista storico-critico, nell’ambito dell’arte contemporanea italiana e internazionale”.

Tutti gli interventi delle Giornate di studio saranno raccolti, a conclusione del programma, in un volume, pubblicato da Skira, che, oltre a costituire uno strumento di studio sull’attività di Germano Celant, resti a testimonianza di quanto realizzato.

Sarà possibile seguire l’incontro anche in diretta streaming su https://www.youtube.com/channel/UCDDA_EUENmzUY9I2uKalsLg

 



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The memory of the air, Alessandro Laita e Chiaralice Rizzi © Mufoco

 

APPUNTAMENTI AL MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA Sabato 15 aprile 

Si svolgono numerosi appuntamenti dedicati alla Fotografia, per esperti o, semplicemente, amanti della fotografia di tutte le età.

In occasione del festival LA BELLA ILLUSIONE, LA BELLA VERITÀ. Fotografia poesia danza musica in Villa Ghirlanda, promosso dal Comune di Cinisello Balsamo con il Museo di Fotografia Contemporanea, sabato 15 aprile dalle ore 10 alle ore 19 si svolgono numerosi appuntamenti dedicati alla Fotografia, per esperti o, semplicemente, amanti della fotografia di tutte le età.

Alle ore 10.30, Sala dei Paesaggi di Villa Ghirlanda

FOTOGRAFIA E TRASFORMAZIONI DEL PAESAGGIO: SGUARDI, IDENTITÀ, NARRAZIONI | LA PIANURA

Secondo appuntamento di 'Una Rete in Viaggio. Storie, idee, progetti', ciclo di incontri promosso da Rete Fotografia.

Il paesaggio della pianura industriale, agricola e urbana, nella fotografia.  Un racconto di Matteo Balduzzi (Museo di Fotografia Contemporanea), Patrizia Piccini (Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi), Carolina Lussana e Silvia Giugno (Fondazione Dalmine), Cristina Omenetto (Grin/Archivio Francesco Radino), Giovanna Calvenzi (Grin/Archivio Gabriele Basilico).

Seguirà alle ore 12 una visita guidata alla Biblioteca specialistica e all’Archivio fotografico del Museo

Dalle ore 15 alle ore 17, visite guidate al Mufoco dove è in corso, fino al 6 giugno, la mostra dedicata a Ernesto Fantozzi, ‘fotografie 1958-2018’.

Alle ore 17.30, sempre al Museo di Fotografia Contemporanea inaugurazione della mostra, The Memory of the Air di Alessandro Laita, Chiaralice Rizzi, a cura di Gabi Scardi. Un progetto e una mostra nati dall’incontro tra i due artisti, da sempre interessati al tema dell’archivio, soprattutto fotografico, e il Museo Nazionale di Fotografia Marubi di Scutari (Albania) che con il suo patrimonio di immagini testimonia un secolo di storia e di società̀ albanese (a partire dal 1856-58).  Una narrazione visiva e verbale dotata di un forte potenziale in termini sia artistici, sia di testimonianza culturale che ha preso forma in una serie di stampe fotografiche e in un’installazione audio-spaziale.

Attività per le famiglie / LudoBus Exchange 

Spazio ai bambini nel Parco della Villa, dalle 11 alle 12, con il laboratorio ‘La magia della luce’ (per bambini di 4 e 5 anni accompagnati da un adulto). Nel cortile intorno alla magnolia alle 15 con fotoINscatola experience, una camera obscura itinerante che propone attività per adulti e bambini fino alle 17.   Il LudoBus Exchange, ideato da Noris Lazzarini e portato avanti dall’Associazione R.E.S.P.I.R.O, è un viaggio alle origini della fotografia in cui scoprire come si formano le immagini nella macchina fotografica, utilizzare dispositivi di ripresa fotografica realizzati con materiali di recupero, sviluppare fotografie. Dalle 15.30 nella Sala degli Specchi, Monica Fresco, Christian Grappiolo, Patrizia ed Elena Piccini raccontano l’esperienza didattica e sociale legata al LudoBus di Noris Lazzarini.

 

La bella illusione, la bella verità

Fotografia poesia danza musica

Villa Ghirlanda | Via Frova 10, Cinisello Balsamo Milano

Sabato 15 aprile dalle ore 10 alle ore 19

La documentazione fotografica della giornata è a cura degli studenti del CFP Bauer – AFOL metropolitana.

Tutti gli incontri sono a partecipazione libera e gratuita fino ad esaurimento posti.

Per le attività laboratoriali è consigliata la prenotazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o 02.66056631

www.mufoco.org

 



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GRAPHIC DESIGN LECTURES 

Un palinsesto di incontri mensili con le eccellenze della comunicazione visiva italiana. Da gennaio a novembre 2023.

Proseguono gli appuntamenti con le Graphic Design Lectures, il palinsesto di incontri, a cura di Francesco Dondina e con il patrocinio di Aiap - Associazione italiana design della comunicazione visiva, pensato per avvicinare il pubblico alla progettazione grafica attraverso la voce delle eccellenze della comunicazione visiva italiana.

Giovedì 30 marzo alle ore 18.30 all'ADI Design Museum è in programma il terzo incontro del palinsesto che vedrà protagonista Rovatti Design, agenzia di comunicazione visiva fondata nel 1986 a Milano da Andrea Rovatti.

Tra nomi affermati ed emergenti, i protagonisti di Graphic Design Lectures sono progettisti e studi grafici italiani differenti per provenienza, anagrafe, formazione e linguaggio espressivo, selezionati con l’intento di mostrare le tante anime della progettazione grafica, un mestiere – e un’arte – in continua trasformazione.

All'edizione 2023 partecipano: RovaiWeber design, Studio La Tigre, Rovatti Design, Alessio D’Ellena/Superness, Francesco Messina/Polystudio, Francesco Ceccarelli/Bunker, Camuffo Lab e Stefano Tonti.

La collaborazione tra ADI e Francesco Dondina, ideatore di Graphic Design Lectures e di Milano Graphic Festival vuole consolidare un percorso condiviso in vista della prossima edizione del festival della grafica di Milano nel 2024. 

Non a caso, i progettisti selezionati per l’edizione 2023 hanno partecipato alla mostra SIGNS Grafica Italiana Contemporanea presentata negli spazi di BASE Milano durante la prima edizione del Festival, in un percorso dedicato agli sviluppi più recenti del graphic design italiano contemporaneo.

Dopo la precedente stagione tenutasi presso la Sala conferenze dell’Istituto Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano dal 2015 al 2018, il format Graphic Design Lectures torna oggi con un nuovo ciclo di conferenze presso l’ADI Design Museum, consolidando un percorso condiviso di promozione della cultura del visual design, avviato con la partecipazione di ADI al festival della grafica di Milano.

L’iniziativa Graphic Design Lectures – ideata nel 2015 da Francesco Dondina, nata in collaborazione con la Soprintendenza del Castello Sforzesco e con Giovanna Mori, conservatrice della Civica Raccolta di Stampe Achille Bertarelli – intende promuovere le eccellenze contemporanee della progettazione grafica e della comunicazione visiva rivolgendosi non solo ai professionisti e agli studenti di design, a coloro che si occupano di comunicazione e programmazione culturale, ma anche agli appassionati e ai curiosi, al fine di valorizzare e diffondere la cultura della progettazione grafica presso un pubblico ampio e vario. 

Tra i protagonisti della prima stagione di Graphic Design Lectures troviamo: Italo Lupi, Stefano Asili, Armando Milani, Massimo Pitis, Studio FM MIiano, Leonardo Sonnoli, Bruno Monguzzi, Mario Piazza, Origoni Steiner, Leftloft, òbelo, Pietro Corraini, Cristina Chiappini, Ginette Caron, Luca Pitoni, Guido Scarabottolo, Alizarina, Paola Lenarduzzi, Riccardo Falcinelli, Vando Pagliardini, Gianni Latino, LS graphic, Salvatore Gregorietti, Franco Achilli/A+G, Giovanni Anceschi, Mauro Bubbico, Zetalab, parcodiyellowstone, Mario Cresci, Andrea Rauch, Paolo Tassinari, Gianluigi Colin, Studio Mut, Think Work Observe.  

Informazioni 

Graphic Design Lectures 

A cura di Francesco Dondina 

Con il patrocinio di Aiap - Associazione italiana design della comunicazione visiva 

Da giovedì 26 gennaio 2023 / 1 appuntamento al mese / orario 18.30-19.30 

ADI Design Museum, Piazza Compasso d’Oro 1 

Ingresso libero fino a esaurimento posti 

Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 



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I MUSEI D’ARTE CONTEMPORANEA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE: UNA PRATICA NECESSARIA 

Una giornata di studi online promossa dall’Associazione con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, dedicata al ruolo fondamentale di musei e istituzioni culturali.

Una giornata di studi online promossa dall’Associazione con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, dedicata al ruolo fondamentale di musei e istituzioni culturali rispetto ad alcune grandi urgenze della società contemporanea.

Insieme a Henry McGhie, fondatore di Curating Tomorrow rappresentanti delle istituzioni e specialisti affronteranno il tema dello sviluppo sostenibile in ambito museale venerdì 31 marzo 2023, dalle ore 10.00.

Nel 2015 le Nazioni Unite hanno redatto il documento Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development, individuando diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile. A partire da questi punti, venerdì 31 marzo 2023 dalle ore 10.00, AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani presenta I Musei d’arte contemporanea e lo sviluppo sostenibile: una pratica necessaria, una Giornata di Studi online a cura di Marcella Beccaria, Vice Presidente AMACI e Vice Direttrice, Capo Curatrice e Curatrice delle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dedicata al ruolo di musei e istituzioni culturali nella realizzazione di uno sviluppo globale più sostenibile.

A condurre la Giornata di Studi sarà Henry McGhie, autore di numerose pubblicazioni e fondatore della società di consulenza museale Curating Tomorrow, che si occupa di mettere i musei e le istituzioni culturali nelle condizioni di contribuire ai programmi di sviluppo sostenibile. Persone, Pianeta, Prosperità, Partenariato, Pace, saranno i temi affrontati, direttamente ispirati all’Agenda delle Nazioni Unite.

I musei d'arte contemporanea – sostiene Henry McGhie – sono in una buona posizione per sostenere questo sforzo, per criticare il passato e per combinare l'attività creativa e l'immaginazione con una preoccupazione per il nostro futuro condiviso. Per fare ciò, anche i musei e coloro che vi lavorano hanno bisogno di essere responsabilizzati, ed è quello che spero si possa ottenere, insieme, in questa giornata di studio.”

Insieme a McGhie, importanti professionisti e rappresentanti della rete AMACI racconteranno esempi di pratiche museali attualmente in corso, volte allo sviluppo sostenibile.

Venerdì 31 marzo 2023 saranno Lorenzo Balbi, Presidente AMACI, Direttore del MAMbo, Fabio De Chirico, Dirigente del Servizio II – Arte contemporanea e del Servizio V – Fotografia della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e Marcella Beccaria, Vice Presidente AMACI, ad aprire i lavori con i saluti istituzionali, seguiti poi da cinque sessioni dedicate a temi specifici che offriranno la possibilità di un dialogo diretto tra istituzioni, operatori del settore culturale e pubblico.

INFO

Evento aperto al pubblico con partecipazione gratuita, fino ad esaurimento posti disponibili su iscrizione obbligatoria entro mercoledì 29 marzo 2023 al seguente link. L’iniziativa si terrà sulla piattaforma Zoom, il link per la partecipazione verrà inviato entro giovedì 30 marzo esclusivamente alle persone registrate.

Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 



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Banda di fiori (Notturno), 2021, tecnica mista su tela, 5 elementi, 130 x 150 cm ciascuno, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, Donazione Premio d’arte internazionale Collective, Foto Sebastiano Pellion

 

Alice Visentin vince la prima edizione del Premio d’arte internazionale Collective per il Castello di Rivoli 

Entra in qualità di donazione a far parte della Collezione permanente del Museo.

Alice Visentin (Ciriè, Torino, 1993) è la vincitrice della prima edizione del Premio d’arte internazionale Collective per il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Grazie all’acquisto effettuato dai Soci di Collective, l’opera di Visentin Banda di fiori (Notturno), 2021, entra in qualità di donazione a far parte della Collezione permanente del Museo.

Promosso da Collective, Associazione italiana di collezionisti d’arte contemporanea costituita nel 2019, il Premio d’arte internazionale Collective per il Castello di Rivoli ha come obiettivo l’acquisizione e donazione al Museo di un’opera realizzata da una/un artista di età inferiore ai 35 anni. Corrispondente a 20.000 euro, il Premio ha cadenza biennale.

Visentin è stata selezionata da una commissione dedicata al progetto, composta dal Direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev, dal Vice Direttore e Capo Curatore Marcella Beccaria e dal Curatore Marianna Vecellio, a partire da una rosa di 36 lavori realizzati da artiste/i italiani e internazionali proposti dai Soci di Collective.

Profondamente radicata nel suo territorio di origine, l’arte di Alice Visentin si ispira a tradizioni orali, dettagli di fatti storici ed elementi fantastici. L’opera vincitrice Banda di fiori (Notturno) è un importante ciclo pittorico composto da 5 tele. Emergenti dall’oscurità della notte, i fiori rappresentati in ciascuna delle tele diventano per l’artista “metafora della condizione umana, collegata all’universo fisico e trascendentale. Attraverso l’immagine naturale dei fiori e della notte – entrambi archetipi e simboli di un inconscio collettivo – ho immaginato le radici che scendono nella terra, mentre foglie e petali si estendono in alto, verso i cieli pieni di stelle. Tra gli steli, le foglie e i petali, le piante ci offrono piccolissime frasi e parole come fossero oracoli o consigli”.

“Fin dalla nascita del Museo”, dichiarano Marcella Beccaria e Marianna Vecellio, “le Collezioni del Castello di Rivoli sono cresciute secondo un processo organico che si fonda su sinergie e legami tra gli artisti e le opere. Negli ultimi anni in particolare il Museo si è dedicato a nuove forme di espressionismi, ponendo attenzione alla relazione tra l’umano, l’espressione individuale e la sintesi proposta dal mondo digitale. Spesso nate a partire da storie minime, sospese tra realtà e fantasia, le opere pittoriche di Alice Visentin alludono a un immaginario che intenzionalmente si riallaccia a tradizioni effimere e locali, lontane dall’attuale appiattimento tecnologico. Per questa prima edizione la nostra scelta privilegia un’artista italiana. Ringraziamo Collective per questa donazione che con generosità e lungimiranza contribuisce a consegnare nuove opere al tempo lungo della memoria museale”.

“Mi congratulo per questa nuova iniziativa privata a favore di sostenere le ricerche di un’artista come Alice Visentin e un museo pubblico”, aggiunge il Direttore Carolyn Christov-Bakargiev, “e ringrazio il Vice Direttore Marcella Beccaria per aver tessuto con cura le relazioni con Collective e il Curatore Marianna Vecellio per lo studio, raggiungendo un ottimo risultato".

Alice Visentin (Ciriè, Torino, 1993) si è diplomata all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Tra le sue mostre personali: Malefate, Almanac Project, Torino (2021); Planète, Italian Cultural Institute of Paris (2021); Prima Persona Singolare, Tile Project Space, Milano (2017). Le sue opere sono state esposte in numerose mostre collettive, tra cui: ESPRESSIONI CON FRAZIONI, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria e Marianna Vecellio, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2022); Pittura in persona, Fondazione CRC in collaborazione con il Castello di Rivoli, Complesso Monumentale di San Francesco, Cuneo (2021); LXII Premio Termoli, Museo MACTE di Arte Contemporanea, Termoli (2021); Domani, Qui, Oggi, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2020); Artagon, Cité internationale des arts, Parigi (2018). Visentin è la vincitrice di una borsa di studio in Arti Visive presso l’American Academy in Rome per l’anno 2023.

 



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Padiglione Italia alla 14esima Gwangju Biennale 

La mostra dal titolo “Che cosa sogna l’acqua quando dorme? / What does water dream, when it sleeps?" presenta il lavoro di cinque artisti italiani: Camilla Alberti, Yuval Avital, Marco Barotti, Agnes Questionmark e Fabio Roncato.

L’Istituto Italiano di Cultura a Seoul sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia, presenta il primo Padiglione Nazionale Italiano alla Biennale di Gwangju, aperto al pubblico dal 7 aprile al 9 giugno 2023, presso il Dong-gok Museum of Art di Gwangju, Corea del Sud.

L’iniziativa è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura a Seoul, in collaborazione con Il Dong-gok Art Museum, la Bomun Welfare Foundation, e la Biennale di Gwangju, è la prima nel suo genere, con il primo padiglione d’arte italiana in Corea.

La mostra dal titolo “Che cosa sogna l’acqua quando dorme? / What does water dream, when it sleeps?" è sotto la direzione artistica di Valentina Buzzi e la supervisione progettuale del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Michela Linda Magri, presenta il lavoro di cinque artisti italiani: Camilla Alberti, Yuval Avital, Marco Barotti, Agnes Questionmark e Fabio Roncato.

“Che cosa sogna l’acqua quando dorme? / What does water dream, when it sleeps?" riecheggia il tema principale della Biennale di Gwangju entro la quale si colloca: "Soft and weak like water" (soffice e debole come l’acqua) che ci propone di immaginare il nostro pianeta come un luogo di resistenza, convivenza, solidarietà e cura, pensando al potenziale trasformativo e riparatore dell'acqua come metafora, forza e metodo, celebrando un modello "liquido" di potere che porta avanti il cambiamento, non con un effetto immediato ma con resilienza e dolcezza pervasiva, attraversando divisioni e differenze strutturali.

A sua volta il Padiglione Italiano propone una discussione aperta su come nel passato, nel presente e nel futuro si sviluppino diverse interpretazioni del concetto di “costante divenire”, chiedendo di riflettere sui simbolismi che alimentano il nostro vocabolario immaginifico sul rapporto tra umanità e natura. Temi come la trasformazione, la sostenibilità, la coscienza ecologica, e l'armonia inter specie sono indagati attraverso la fantasia creativa dei cinque artisti presentati, ma anche attraverso un programma divulgativo e pubblico che vede le potenzialità sinergiche dell'arte visiva in dialogo con la conoscenza scientifica e il benessere sociale.

Fabio Roncato abbraccia il potenziale rivoluzionario dell'acqua nella sua installazione site-specific “Follow me” (2023). Prendendo spunto dal romanzo di Han Kang sulla Rivolta di Gwangju, “Human Acts” (Atti Umani), l'installazione rende omaggio ai 9 giorni della rivolta del maggio 1980 con un gruppo di nove vasi Onggi in gesso collocati nelle acque dei principali corsi d’acqua di Gwangju; il gesso così plasmato dall’acqua, diventa un'occasione di disvelamento del potenziale suggestivo dei processi di lenta erosione che innescano il cambiamento e l’evoluzione in nuove forme.

L'opera di Yuval Avital ci mette poeticamente di fronte a noi stessi, nudi, liberi da ogni sovrastruttura, e ci invita a prendere atto di una relazione interrotta. L'opera d'arte in vari media “Foreign bodies” (2017 – 2022) vede il corpo umano intromettersi, violare e rendere artificiale la natura, perdendo di conseguenza la sua unicità e diventando un elemento esterno al di fuori del regno naturale. Perdendo il nostro stato animale, siamo da tempo entrati in uno stato civile, allontanandoci sempre di più dalla nostra madre originaria. I danzatori che animano lo schermo, collocati nella purezza della natura, tesi e tremanti, incarnano le radici della nostra dissonanza.

L’artista interdisciplinare Marco Barotti costruisce la sua installazione di scultura sonora cinetica “Clams” (2019), sulla proprietà delle conchiglie di rilevare naturalmente sostanze inquinanti, fungendo da sistemi di filtrazione. Attingendo dati dai sensori di qualità dell'acqua e trasformandoli in suoni e movimento, l'opera d'arte offre un paesaggio sonoro microtonale in continua evoluzione in cui ogni mollusco robotico canta una melodia che descrive metaforicamente lo stato delle nostre acque circostanti. “Clams” ci invita a considerare il nesso simbiotico uomo-natura-tecnologia come fortemente interconnesso, e le possibilità che esso potrebbe comportare. Allo stesso tempo, come le sirene, l'opera suona una melodia instabile alimentata dalle nostre stesse azioni. A noi sono date le redini: siamo i direttori della nostra orchestra.

Partendo dal centro delle nostre rovine – dove nostro significa tutti gli esseri viventi e non viventi – Camilla Alberti ipotizza la possibilità di un nuovo quadro post-antropocentrico, in cui l'immaginario dei mostri possa aprire lo scenario contemporaneo verso l'accettazione della complessità, ibridazione e continua metamorfosi. Protagonisti di una nuova mitologia ibrida, gli esseri scultorei presentati al padiglione sono il risultato di un processo di archeologia urbana, attraverso il quale oggetti abbandonati, rifiuti industriali ed elementi antropici vengono raccolti sulle coste della Corea. I cinque corpi scultorei di “Learning in dis-binding” (2023), che incarnano la rielaborazione dell'individualità a favore della pluralità, prendono vita grazie al lavoro collettivo condotto con gli studenti del Seoul Institute of the Arts, istituzione che grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Seoul ha ospitato l’artista dal Gennaio 2023 in residenza nel campus ad Ansan.

Continuando il filo conduttore dell'ibridazione, torniamo a guardare l'acqua ancora una volta, invitati da Agnes Questionmark in un viaggio attraverso un'investigazione acquatica dell'essere umano dove il corpo e la coscienza fanno parte non solo di un processo fenomenologico ma anche di una ricerca più approfondita sull'ontologia di tutte le cose viventi. Attraverso l'atto di resistenza e resilienza contro il corpo umano, Agnes Questionmark annuncia la nascita di nuove specie, il cui genere e identità umana sono ancora non identificabili. Oltre alla scultura “Draco Piscis”, nei giorni di inaugurazione del padiglione l’artista presenterà la performance “Drowned in Living Waters” in un acquario realizzato ad hoc.

Camilla Alberti, Yuval Avital, Marco Barotti, Agnes Questionmark e Fabio Roncato appartengono tutti ad una generazione di artisti italiani attenta alle questioni legate ai cambiamenti socio-culturali e ambientali contemporanei: il padiglione affronta da diversi punti di vista questi temi, attraverso i loro lavori, ma anche attraverso uno scambio cross-culturale veicolato dai programmi di residenze, e da un programma pubblico per diversi utenti ed età, che offrirà agli spettatori sia esperienze sia fisiche che digitali grazie all’importante contributo del partner Particle.

Info

Gwangju Biennale Foundation

Gwangju Metropolitan City

Organizzato da

Italian Cultural Institute

Bomun Welfare Foundation

Dong-gok Art Museum

Supportato da

Ambasciata d’Italia in Corea

Fondazione Quadriennale di Roma

European Media Art Platform, Co-founded by the European Union

Partners

Institutional Partner - Seoul Institute of the Arts Digital & Experience Partner - Particle

Sound Partner

Bang & Olufsen Vivienne Oh / Fabriano

F&B Partner - Illy, Acqua Lauretana Insurance - Artdefender

Supervisione progettuale

Michela Linda Magri, Direttore Istituto italiano di cultura a Seoul

Curatore e Direttore artistico

Valentina Buzzi

Assistenti curatori

Sofia Baldi Pighi Elisa Carollo

Pavilion Coordinator

Kim Soyoung

Visual Identity & Graphic Design

Roberto Vito d’Amico

Exhibition Design

MotoElastico

Social Media Manager

Anna Chiara Venturini

Media Partners

May Communication & Events