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La 10a edizione di MILANO DESIGN FILM FESTIVAL sta arrivando 

Con la Direzione Artistica di Cristiana Perrella e i Guest Curator Emanuele Coccia, Bianca Felicori e India Mahdavi.

La kermesse culturale che attraverso il video avvicina il grande pubblico alle concezioni più contemporanee del design e dell’architettura è alle porte

Milano Design Film Festival celebra i suoi primi dieci anni con un’edizione speciale rinnovata nella forma e nei contenuti, e con la nuova Direzione Artistica di Cristiana Perrella che sceglie di essere affiancata da un team di Guest Curator composto dal filosofo Emanuele Coccia, l’architetta, ricercatrice e autrice Bianca Felicori e l’architetta e designer franco-iraniana India Mahdavi. 

Dal 22 al 26 novembre 2022, in vari luoghi della città, dal centro alla periferia - Triennale Milano, Anteo Palazzo del Cinema, Cinema Teatro Edi/Barrio’s, Milano, Tilane, Biblioteca e centro culturale, Paderno Dugnano, ADI Design Museum, Milano - MDFF porta in scena film di designer e film sul design di registi e artisti che esplorano le nuove tendenze e leggono il design da diverse prospettive, ampliando il contesto e i significati della disciplina, mostrandone nuove visioni e indagando il linguaggio dell’immagine in movimento come elemento di ricerca progettuale.

Cinque sezioni, tre a candidatura libera  Official Selection, AFA Architecture Film Award, MDFF Student Award  due curatoriali – IMMAGINARE con La moda fuori stagione a cura di Emanuele Coccia e Inflatable, Baby a cura di Bianca Felicori e Iranità a cura di India Mahdavi e RADICI dedicata a Gae Aulenti  e due Premi, oltre a eventi speciali e talk.

www.milanodesignfilmfestival.com

 



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 Installation view, “Minerali Cosmogonie”, mostra bi-personale di Tiziana Lorenzelli e Giorgio Palù, a cura di Ilaria Bignotti e Vera Canevazzi, Cremona, Metalli d'Autore Hangar, 2022, foto Matteo Piazza.

 

"MINERALI COSMOGONIE" TIZIANA LORENZELLI | GIORGIO PALÙ 

A cura di Ilaria Bignotti e Vera Canevazzi.

Minerali Cosmogonie è il titolo della prima mostra di un progetto lungimirante che coinvolge artisti italiani e internazionali, facendoli dialogare con i prodotti di forniture design di Metalli d’Autore, azienda gioiello del Made in Italy che nasce nel contesto di Steel Group, leader nella lavorazione e nella fornitura dell’acciaio e di altri metalli, dal corten al bronzo.

La prima tappa di questo progetto vede in dialogo le opere recenti di Giorgio Palù (Cremona, 1964) e di Tiziana Lorenzelli (Lecco, 1961).

Due artisti che condividono la medesima generazione, l’indagine nei campi dell’architettura e del design, l’attenzione ai materiali e alle loro potenzialità espressive, lo sguardo rivolto alla natura e ai suoi principi organici e metamorfici. Da qui la scelta delle curatrici di farli dialogare nella mostra inaugurale di questo progetto più ampio, che vedrà succedersi negli spazi dell’Hangar di Metalli d’Autore, mostre a carattere bi-personale dove agli artisti invitati sarà richiesto non solo di pensare ad allestimenti site-specific, ma anche di intervenire con il loro linguaggio artistico su un elemento d’arredo prodotto da Metalli d’Autore, per renderlo oggetto unico di design attraverso il segno estetico riconoscibile e appositamente scaturito dalla sensibilità artistica.

La prima tappa espositiva vede dunque in dialogo le opere di recente produzione di Lorenzelli e Palù: la versatilità delle loro esperienze di ricerca confluisce e si distingue in cicli di opere che paiono essere state concepite assieme dai due artisti, che invece qui si incontrano e dialogano per la prima volta.

Lorenzelli, già definita dal maestro dell’avanguardia artistica italiana del secondo dopoguerra Agostino Ferrari quale esponente di un raffinato Naturalismo Cosmico, propone in mostra una selezione delle sue opere realizzate con un particolare foglio di alluminio, da lei stessa pensato e brevettato, di nome Aluflexia® proprio per evidenziare la componente materica e la straordinaria attitudine alla plasmabilità del materiale stesso, che viene piegato con le mani dall’artista, a formare tessiture o sculture di metalli riflettenti e assorbenti la luce, frequentemente virati nei toni dell’oro e del blu cobalto: disseminazioni plastiche che punteggiano le pareti, come ad addensare la luce di lucciole di una campagna minerale (Gold Fractalis Extended); cascate e gorghi che si inerpicano e scaturiscono dall’ambiente, invitando lo sguardo a nutrirsi di un’acqua di cosmica origine (Cobalt Blue Aluflexia); pepite dorate che galleggiano e fluttuano (Flying Sculpture), punti di luce che chiamano a sé eppure esistono come testimoni silenziosi e sospesi tra il presente tecnologico e il primordiale metafisico (Gold and Blue Contractions).

La sensibilità estetica e lo sguardo soffuso sulle cose della natura e i misteri del cosmo di Tiziana Lorenzelli si posano sulla materia incandescente e sul tormento plastico delle opere di Giorgio Palù, che dialetticamente si dispongono in una danza apollinea e dionisiaca con le opere dell’artista lecchese.

Apollo e Dioniso è anche il titolo del più recente ciclo di lavori dell’artista cremonese, caratterizzati da un incontro linguistico e metaforico tra la politezza dei metalli e il gorgo materico di resine colorate: qui il ventre della materia che pulsa e brucia, lì la quiete esatta di una lavorazione meditata; le forme, circolari o ellittiche della parte dionisiaca, paiono arginate dalla quadratura apollinea. in altri lavori, quali le Floating Gea, Palù sembra rispondere alla espansione celeste di Lorenzelli, condensando i suoi lampi di luce metallica in gorghi e grumi di materia energetica, ancora chiamata a specchiarsi e distendersi nel metallo rilucente; altri totem di resina punteggiano lo spazio, definendo direzioni di fruizione negli spazi ampi dell’Hangar.

Questo, si apre al pubblico con una selezione di mobili ed elementi d’arredo di Metalli d’Autore, caratterizzati, tutti, dall’attenzione alla materia prima, dalla tensione tra lucentezza e opacità, specchiature e assorbimenti della luce, rigore della funzione ed esaltazione della forma: elementi al centro del Made in Italy più sofisticato si confrontano con le tecnologie più avanzate della materia e della progettazione.

Lorenzelli inaugura le danze con un intervento su Lucentia: mobile in bronzo architettonico e acciaio inox, le cui ante a scacchi lucidi fanno risplendere di luce l’ambiente circostante. Su di esso, l’artista interviene con il suo metallo plasmato, a creare onde blu che si incastonano: la natura, misteriosa eppure vicina a noi, ha preso il suo posto, rompe le geometrie, accoglie la potenzialità del caos cosmico.

All’inaugurazione, aperta alla stampa e al pubblico, saranno presenti i due artisti, le due curatrici e la Cortesi Gallery Milano / Lugano che rappresenta l’opera di Tiziana Lorenzelli e ha contribuito alla realizzazione della prima tappa espositiva di Metalli d’Autore.

La sede espositiva è l’hangar-show room di Steel Group, azienda cremonese nata per vincere la sfida contro i limiti del metallo, a partire dall’acciaio, ma anche dal corten, bronzo e altri metalli, superando i vincoli imposti dalla materia e creando opere di grande impatto estetico. La ricerca tecnologica è cresciuta negli anni al passo con l’esplorazione nel campo del design, rendendo ogni progetto un’occasione per esplorare nuovi orizzonti. Nel percorso di consulenza e realizzazione di serramenti, giardini d’inverno, scale e rivestimenti di edifici, il cliente modella il proprio mondo, dalla possibilità di progettare per intero la propria struttura fino alla scelta delle finiture (https://steel-group.it/la-nostra-azienda/)

Espressione della maestria artigiana Made in Italy, le opere artistiche del brand Metalli d’Autore, artisticamente diretto da Giorgio Palù, sono oggetti di arredo e design in metallo, realizzati in serie limitata e caratterizzati da uno stile esclusivo che intende soddisfare con originalità ed eleganza ogni esigenza di living.  La linea è composta da diverse categorie ideate per arredare tutti gli spazi di indoor (https://metallidautore.it/ ).

BIOGRAFIE

Tiziana Lorenzelli (Lecco, 1961) è un’artista, architetto, designer, autrice e docente. Laureatasi in Architettura al Politecnico di Milano nel 1984, dal 1990 al 1992 si trasferisce a Los Angeles, per insegnare Disegno Industriale all’Università di California (UCLA) e all’Art Center College of Design di Pasadena.  Sin dalla metà degli anni Ottanta affianca alla sua produzione progettuale quella artistica, concentrandosi sul tema della Natura attraverso l’utilizzo di metalli di recupero o di nuova produzione. Dal 1997 comincia a insegnare Disegno Industriale con continuità alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano e dal 2008 presso la Facoltà di Ingegneria di Brescia. In questi anni prosegue la sua ricerca sulle potenzialità di nuovi materiali sia nel design che nell’arte, facendo tesoro delle sperimentazioni portate avanti dai suoi colleghi e amici. Nel 2009 elabora un nuovo materiale molto sofisticato, l’Aluflexia®, inizialmente concepito dall’artista per il vaso FOIL (oggetto di design premiato nel 2011 all’International Design Award di Los Angeles) e successivamente utilizzato per una nuova serie di sculture ispirate alla Natura e al Cosmo, esposte per la prima volta nel 2012 nella mostra 100% Recyclable a Saint Moritz. Tra il 2015 e il 2018 l’artista esplora le potenzialità di queste sculture inserite all’interno di contesti spaziali, anche grazie alla collaborazione con il noto architetto Savin Couelle (1929-2020). Nel 2019 Lorenzelli inserisce alcune di queste opere nella collettiva The Nascence presso la Oblong Contemporary Art Gallery di Dubai a cui farà seguito nel 2021 la personale Goldish nella sede di Forte dei Marmi, esposizione che ha visto il coinvolgimento dell’artista Agostino Ferrari. La sua opera è oggi rappresentata da Cortesi Gallery, Lugano Milano dove ha esposto nel 2022 in occasione della sua mostra personale Naturalismo Cosmico a cura di Vera Canevazzi.

https://www.tizianalorenzelli.com/TizianaLorenzelli/art/

https://cortesigallery.com/exhibitions/tiziana-lorenzelli-naturalismo-cosmico/

Giorgio Palù (Cremona, 1964) laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1989, inizia l’attività di libero professionista nel 1991 e nel 1994, con il collega Michele Bianchi, fonda lo studio Arkpabi Giorgio Palù & Michele Bianchi architetti a Cremona.
Nel corso degli anni ha firmato progetti multidisciplinari per il settore pubblico e privato, con un approccio basato sulla sperimentazione tipo-morfologica e tecnico-materica e sulla innovazione tecnologica. L’attenzione alle forme organiche, alle esigenze dell’uomo nell’ambiente e alle potenzialità dell’esperienza nello spazio ha prodotto opere architettoniche che gli hanno valso titoli e riconoscimenti internazionali, dall’Architectural Award for Best New Hotel per The European Hotel Design Award nel 2002, al Compasso d’Oro ADI nel 2016. Palù, che da architetto deve saper coniugare la visionarietà progettuale con la solidità e le necessità fruitive, nell’ambito artistico si assume il rischio di sperimentare, in un corpo a corpo con la materia e con l’imprevedibilità, anche, delle risposte date dalla tecnica e dai materiali. Ed è proprio nella tensione tra controllo e libertà del farsi dell’opera, che si sprigiona la fertilità creativa dell’artista. Tra le sue principali installazioni ricordiamo: L’anima della città (Cremona, 2016); Frattura (Ricomposizione) (Cremona 2019); Albero del Cambiamento (Milano 2020). Tra le principali esposizioni ricordiamo PATHOS (Cremona, 2014); SUBSTANTIA (Pietrasanta, 2016); EARTHSIDE. Viaggio al centro della Terra (Cremona, 2019) e GestoZero. Istantanee 2020 (Brescia, Bergamo e Cremona, 2020-2021). Nel 2021 tre sue Big Gea sono entrate nelle collezioni d’arte di Accenture Italia. Nel 2021-2022 si è tenuta la sua mostra bipersonale Giorgio Palù – Alfredo Rapetti Mogol. IT’S ALL IN MY HANDS, IT’S ALL IN YOUR EYES, a cura di Ilaria Bignotti e Vera Canevazzi, negli spazi di Blue Pavillon, Cremona.

https://www.giorgiopalu.it/

https://www.xn--giorgiopal-ldb.it/giorgio-palu-alfredo-rapetti-mogol/

 

INFORMAZIONI

Titolo mostra: MINERALI COSMOGONIE

Artisti: Tiziana Lorenzelli e Giorgio Palù

A cura di: Ilaria Bignotti e Vera Canevazzi

In collaborazione con Cortesi Gallery

Assistenza curatoriale: Camilla Remondina e Chiara Stefanini

Digital media coordinator: Chiara Mantegazza

Logistic coordinator: Federica Rigitano

Luogo: METALLI D’AUTORE Hangar, Via Milano 20, 26100 Cremona

Opening per la stampa e il pubblico: Sabato 26 novembre, dalle 18:00 alle 21:00

Periodo mostra: 26 novembre 2022 – 17 marzo 2023

Visita alla mostra: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, su appuntamento: tel. 0372 835983

 



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PAVESIO E ASSOCIATI WITH NEGRI-CLEMENTI PER FINARTE NELL’ACQUISIZIONE DELLA PRESTIGIOSA CASA D’ASTA DI ARMI ANTICHE CZERNY’S 

È leader nella nicchia di mercato e punto di riferimento in Europa per i collezionisti di tutto il variegato mondo di armi e armature antiche e pregiati oggetti d'antiquariato asiatici.

Pavesio e Associati with Negri-Clementi – con Annapaola Negri-Clementi e Arianna Leonardelli – ha assistito Finarte S.p.A. nell’acquisizione di Czerny’s International Auction House s.r.l., una delle più prestigiose case d’asta specializzata nella vendita di armi antiche e antiquariato orientale, operante e riconosciuta worldwide.

Czerny’s International Auction House – sita a Sarzana, pittoresco borgo medievale nel cuore della Lunigiana, – è leader nella nicchia di mercato e punto di riferimento in Europa per i collezionisti di tutto il variegato mondo di armi e armature antiche (ossia, antecedenti al 1890) e pregiati oggetti d'antiquariato asiatici. Fondata dall’imprenditore bavarese Michael Czerny nel 1999, è oggi una delle case d'aste più rispettate e importanti nel settore con migliaia di lotti venduti ogni anno che spaziano da armi da taglio a armi da fuoco, da armature a elmetti, fino a documenti e tutto ciò che è stato utilizzato in battaglia, oltre a romanzi, scalpelli, intarsi e nielloing che fanno di pistole, fucili e sciabole veri capolavori molto ricercati per la loro finezza e per le storie di duelli e di nobiltà di cui sono portatrici.

Attraverso questa operazione, Finarte S.p.A. integra nel proprio business l’attività di casa d’asta specializzata in armi antiche e antiquariato orientale, che si affianca ai già operanti dipartimenti di arte (moderna e contemporanea, tra XIX e XX secolo, antica, orientale e africana), automotive, design, fotografia, fumetti, gioielli e argenti, immobiliare, libri e stampe, luxury e sneakers, numismatica, orologi, vini e distillati.

I soci di Czerny’s International Auction House s.r.l. sono stati assistiti per i profili legali dall’avvocato Andrea Lazzoni e per gli aspetti fiscali dal dottore commercialista Pierre Grassi.

 



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Mustafa Sabbagh, onore al nero _ untitled, 2014 dittico, stampe fotografiche lambda su box in legno nero, cm 66x60x6 cad. – ed. 1 di 5 + 1 PA courtesy: l’artista, Collezione Farnesina Arte Contemporanea (Ministero degli Affari Esteri, Roma

IL PENSIERO DIETRO IL RITRATTO NELL’ARTE CONTEMPORANEA docente relatore: MUSTAFA SABBAGH 

Nell’ambito della decima edizione di Milano Design Film Festival un film documentario scritto e diretto da Alessandra Galletta.

Workshop sabato 26 e domenica 27 novembre 2022 in via Mocucco 3, Lugano con mostra finale. 

Il percorso del workshop continua per due mesi tra scambi di mail, idee e l’aggiunta di due Call con la classe e il docente Mustafa Sabbagh nella crescita personale e artistica per accompagnare gli artisti fino alla mostra.

La mostra finale dei partecipanti allo spazio Focus Artphilein in via F. Pelli 13, Lugano, partner del workshop.

Mustafa Sabbagh nasce ad Amman (Giordania, 1961, vive e lavora in Italia). Italopalestinese, allevato tra l’Europa e il Medio Oriente, l’imprinting è cosmopolita, l’attitudine è nomade. Già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, dopo una brillante carriera come fotografo di moda riconosciuta dai magazines più prestigiosi del mondo, a partire dal 2012 Sabbagh concentra la sua ricerca nell’arte contemporanea per mezzo della fotografia e della video-arte, attraverso una sorta di contro-canone estetico dove il punctum è la pelle, diario dell’unicità individuale. Armonia dell’imperfezione, indagine psicologica e studio antropologico attraverso la costruzione dell’immagine e dell’installazione ambientale sono gli stilemi che Sabbagh trasferisce dalle pagine patinate, agli spazi dei musei e delle gallerie più famosi del mondo – tra cui il Musée de l’Élysée di Losanna, considerato tempio internazionale della fotografia. Spesso protagonista di interviste e documentari che indagano nelle sue visioni, nel 2013 Sky Arte HD, attraverso la serie Fotografi, lo ha eletto tra gli 8 artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo, e nel 2017 Rai5 l’ha indicato come il cantore privilegiato del lato oscuro della Bellezza attraverso il documentario di produzione internazionale The Sense of Beauty. Ad oggi Mustafa Sabbagh è stato riconosciuto, da uno storico dell’arte e della fotografia quale Peter Weiermair, come uno dei 100 fotografi più influenti al mondo, ed uno dei 40 ritrattisti di nudo – unico italiano – tra i più rilevanti su scala internazionale.

Mustafa Sabbagh è stato chiamato a risemantizzare, a dimostrazione che l’arte è un continuum, l’Ebe di Canova (Musei San Domenico, Forlì, 2017), la Venere Pudica di Botticelli (Palazzo dei Diamanti, Ferrara e Musei Reali, Torino, 2017), la Venere dei Porti di Sironi (Casa Museo Boschi Di Stefano, Milano, 2015), opere tutte entrate a far parte della collezione d’arte di tali strutture museali. In seguito alla sua prima mostra antologica XI comandamento: non dimenticare, il Sindaco Leoluca Orlando ha conferito a Sabbagh la cittadinanza onoraria del Comune di Palermo.

Sabbagh è attualmente docente alla FMAV – Fondazione Modena Arti Visive, e direttore artistico della pubblicazione culturale semestrale bilingue Ossigeno – Elements of Life. Suoi lavori sono presenti in numerose monografie (tra cui About Skin, ed. Damiani, acquisita all’interno della biblioteca di libri d’arte della Tate Gallery, Londra, e XI comandamento: non dimenticare, nelle biblioteche dei più importanti poli museali italiani), in pubblicazioni accreditate internazionalmente (tra cui Faces – the 70 most beautiful photography portraits of all time, a cura di Peter Weiermair), e in molteplici collezioni permanenti, in Italia e all’estero - incluse le storiche Collezione Arte Farnesina, la collezione della Fondazione Orestiadi, la collezione di arte contemporanea del MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo.

Mustafa Sabbagh terrà una lectio magistralis di due giorni - sabato 26 e domenica 27 novembre 2022 nello studio artistico di Veronica Barbato in via Moncucco 3, Lugano, all'interno della quale sarà prevista una fase operativa, nell'ottica di un approccio one-toone con l'artista, volta alla costruzione di un progetto personale attraverso i mezzi della fotografia, della video-arte, scultura e ceramica. Installazione d’arte contemporanea.

Obiettivo puntato 

Sull'autoritratto: nell'era del "selfie ergo sum”, l’autoritratto impone una tripliceassunzione di ruoli da parte dell’artista in autore/soggetto/osservatore di se stesso. Dal Narciso di Caravaggio a una Cindy Sherman-Narciso, la storia dell’arte e della fotografia raccontano di artisti che diventano opere d’arte in virtù del loro scarto progettuale, della loro consapevolezza nello spazio che occupano, di un self-control più o meno domato che rivela intimamente, violentemente o delicatamente, la propria natura. Obiettivo di Sabbagh sarà dunque guidare i partecipanti nell’indagine artistica della propria posizione in rapporto alla propria più intima percezione.

Ceci n’est pas un selfie.

PER INFO E ISCRIZIONI:

Workshop (su iscrizione) sabato 26 e domenica 27 novembre 2022 max. 10 partecipanti

+1 INFO E ISCRIZIONI: VERONICA BARBATO +39 3665441209

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VITTORIA FRAGAPANE curatrice di ARTPHILEIN FOCUS (Lugano)

+39 3468256034 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

PROGRAMMA DELLE DUE GIORNATE

Sabato 26 novembre alle ore 10:00 - Introduzione al workshop:

Lectio magistralis sulla fotografia contemporanea e sull’autoritratto come arte, con un excursus su quanti – artisti della fotografia e della storia dell’arte, della letteratura, del teatro e del cinema – hanno tracciato un solco dal punto di vista iconografico, educativo, immaginifico secondo il docente relatore nella sapienza di costruzione della propria immagine, in figura o a parole. Quando l’autoritratto diventa arte? Importanza della capacità di concezione e realizzazione di un proprio stile, e di propri riconoscibili stilemi, a partire dall’esperienza e dall’opera omnia del docente relatore.

Uscire dai propri mezzi, usare un ribaltamento dell’idea di autoritratto come rappresentazione dei nostri pensieri e non la nostra persona fisica.

13:00 - Pausa Pranzo

14:00 - Sessione pratica

Il docente relatore assegnerà ai partecipanti il compito di realizzazione del proprio progetto, fotografico, video, installazione, in forma di opera artistica, al fine di mettere in luce quanto il contesto all’interno del quale si sceglie di operare - luce, colori, materiali, messa in scena, ecc ecc - diventi complice ed alleato nella creazione di un autoritratto che possa dirsi arte.

18:00 - Chiusura prima giornata

Domenica 27 novembre 2022 alle ore 10.00

10:00 – Proseguimento dei lavori

Il docente relatore assisterà i partecipanti nel compimento e nella finalizzazione del proprio autoritratto nella forma scelta dal partecipante, secondo un approccio one-toone, insistendo sull’importanza del momento progettuale e guidandoli nella fase più propriamente tecnica di ideazione.

13:00 - Pausa Pranzo

14:00 – Panel di discussione

A partire dalle opere realizzate, il docente relatore effettuerà la revisione dei lavori domandando ai singoli partecipanti quale fosse, e in cosa si ritrovi nel lavoro realizzato, l’intenzione a monte dell’opera : da lì verrà avviato un panel di discussione che farà ulteriore luce sul manufatto come arte, sulla tecnica dell’autoritratto e sulla percezione che i partecipanti hanno di loro stessi perché padroneggiare il linguaggio visivo, e soprattutto la tecnica  ell’autoritratto, significa obbligatoriamente dovere avere a che fare con se stessi...

"Esperienza autenticamente spirituale che sfonda gli spazi dell'interiorità per aprirli al di là dell'io, il pensiero per Klossowski è più una forma di azione che non di rappresentazione, al punto da identificarsi con l'atto stesso nel suo senso di esecuzione di intensità.

Eseguire delle intensità – come si dice: eseguire un’opera – assumendole attivamente in sé. Ecco il pensiero al di là della rappresentazione. Ma eseguire un'intensità significa necessariamente condurla a manifestazione, e perciò rappresentarla in qualche modo."

Guido Brivio

l’opera d’arte è uno specchio.

18:00 - Chiusura seconda giornata e saluti

Il lavoro continuerà dialogando con il docente Mustafa Sabbagh nei due mesi di sviluppo dei progetti per la mostra finale.

ATTREZZATURA RICHIESTA AI PARTECIPANTI - macchina fotografica o videocamera personale - PC o MAC con installato un software di foto/video-ritocco.

 



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PALAZZO LUCE Proiezione e cocktail 

Nell’ambito della decima edizione di Milano Design Film Festival un film documentario scritto e diretto da Alessandra Galletta.

Nell’ambito della decima edizione di Milano Design Film Festival un film documentario scritto e diretto da Alessandra Galletta racconta la trasformazione di uno storico palazzo di Lecce in custode della straordinaria collezione di design e opere d’arte di Anna Maria Enselmi.

INFO

Mercoledì 23 novembre 2022 Cocktail ore 18.30 

Proiezione ore 19.30

(durata film 45')

Cinema Anteo | Sala President

Piazza Venticinque Aprile 8, Milano

Grazie alla visione di una collezionista e al contributo di artisti, architetti, designer e galleristi, lo storico Palazzo dei Conti nel centro di Lecce si è trasformato nella sede ideale di una collezione unica di design storico e arte contemporanea, un luogo di incredibile bellezza e luminosità che per questo è stato ribattezzato Palazzo Luce.

Il docufilm Palazzo Luce, scritto e diretto da Alessandra Galletta, comincia con il racconto della ricerca della collezionista Anna Maria Enselmi di una “casa di famiglia” in Puglia, per poi seguire il progetto di ristrutturazione e trasformazione del Palazzo.

Un processo che nel tempo si arricchisce di opere di arte contemporanea e progetti site-specific trasformando la dimora storica di Maria D’Enghien, Regina consorte di Napoli dal 1407 al 1414, in un luogo unico al mondo grazie al contributo di importanti designer e artisti internazionali.

 



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 Adrian Paci. Foto Graziano Folata.

 

 

XNL ARTE presenta LE (MIE) STORIE DELL’ARTE 5 lezioni di storia dell’arte raccontate da Adrian Paci 

Una serie di lezioni di storia dell’arte ideate e raccontate da artisti contemporanei che per questo primo ciclo vede protagonista Adrian Paci.

Giovedì 17 novembre alle ore 18.30, XNL Piacenza, il Centro di arte contemporanea, cinema, teatro e musica di Fondazione di Piacenza e Vigevano presenta Le (mie) storie dell’arte, una serie di lezioni di storia dell’arte ideate e raccontate da artisti contemporanei che per questo primo ciclo vede protagonista Adrian Paci.

Le (mie) storie dell’arte nasce dal desiderio di coinvolgere artisti internazionali in un percorso di ricerca e scoperta delle tante storie che una singola opera d’arte può raccontare. L’artista, soggetto di una storia e autore del racconto, è invitato a valorizzare attraverso la sua esperienza il lavoro di altri “compagni di viaggio” del passato e del presente. Ogni anno un artista terrà un ciclo di cinque lezioni, accompagnate da incontri e conferenze e poi raccolte in una pubblicazione finale.

Acclamato sulla scena internazionale, dalla fine degli anni Novanta Adrian Paci (nato nel 1969 a Scutari, Albania, vive a Milano) ha sviluppato una pratica artistica che include video, film, pittura, fotografia e installazione.

Uno dei temi centrali del suo lavoro è lo spostamento, che esplora attraverso rappresentazioni della migrazione globale con un linguaggio metaforico, mutevole come la memoria personale e le relazioni tra storia, realtà e immagine in movimento. Paci appartiene a una generazione di artisti che ha abbracciato il concetto di storytelling combinando narrazione, rigore formale e riflessione sociale per tradurre visioni poetiche e problematiche delle trasformazioni politiche e umane. Nelle sue prime opere, influenzate dal clima culturale dei paesi dell’ex blocco sovietico dopo la caduta del Muro di Berlino, il tema dell’immigrazione si unisce alla riflessione sul ruolo delle immagini nel raccontare le esistenze. Partendo da questo nucleo – in cui autobiografia e cultura si sovrappongono – l’artista ha ampliato negli anni i confini del proprio lavoro, esplorando temi universali come la perdita, il movimento delle persone nello spazio e nel tempo, la ricerca di un altrove umano e geografico.

Con Paci e gli artisti che lo seguiranno, la storia dell’arte entra nella sfera privata del narratore che, pur senza parlare direttamente del suo lavoro, si nutre della propria biografia per scegliere di chi o cosa raccontare, che ordine dare alla storia, riflettendo indirettamente sui motivi che lo hanno spinto a scegliere il mestiere dell’artista e sull’opera d’arte come necessità.

Il progetto – che guarda a modelli di narrazione storiografica d’artista come le Artists on Artists lecture series della Dia Art Foundation – è motivato dal desiderio di nuovi percorsi di lettura tra discipline e generazioni, e di contribuire a sottolineare la potenza inclusiva della storia dell’arte contemporanea nei percorsi di formazione scolastica.

La voce dell’artista e il suo punto di vista unico, la possibilità di trarre ispirazione dal passato, allo stesso tempo strumento di interpretazione di un presente complesso, sono gli assi principali per veicolare significati, temi e domande aperte sul senso o il non senso dell’arte e per incoraggiare il pubblico a sviluppare un proprio punto di vista.

Le (mie) storie dell’arte desidera generare una serie di percorsi individuali che valorizzano letture inedite di un patrimonio collettivo di conoscenze creative che, come il poeta, critico e scrittore inglese Herbert Read scriveva già del 1943, era ed è “un modello fondamentale di evoluzione sociale”.

Ingresso libero sino a esaurimento posti.

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CALENDARIO

Giovedì 17 novembre ore 18.30

Giovedì 15 dicembre ore 18.30 Le date delle successive lezioni sono in via di definizione. 

Per aggiornamenti www.xnlpiacenza.it/xnl-arte