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Fondazione Monte Verità presenta EVOKING REALITIES: VOICES FOR A POLITICAL DESIRE 

Il progetto vuole riconsiderare e rileggere l’eredità storico artistica del Monte Verità, costruendo un’inedita cartografia sonora del luogo attraverso il solo utilizzo del suono e delle vibrazioni prodotte dai corpi. 

Voices for a political desire è Il quarto capitolo del processo curatoriale Evoking Realities concepito da Matteo Binci, progetto sostenuto dall’Italian Council (2021), Direzione Generale Creatività Contemporanea, Ministero Cultura Italia e sviluppato nell’occasione con la collaborazione di Nicoletta Mongini, Responsabile Cultura della Fondazione Monte Verità.

Il progetto vuole riconsiderare e rileggere l’eredità storico artistica del Monte Verità, costruendo un’inedita cartografia sonora del luogo attraverso il solo utilizzo del suono e delle vibrazioni prodotte dai corpi. La cartografia è uno strumento che consente di costruire mappe del pensiero localizzate che si compongono per risonanza e che possono essere abitate. Voci, movimenti, musiche e parole vengono disconnessi dalla loro capacità logico esplicativa per divenire vibrazioni in grado di produrre desideri veicolati dalle corporeità che le condividono e che abiteranno il Monte Verità.

L’eccezionalità delle vicende del Monte Verità - comunità di artisti, riformatori, scrittori, teosofi e anarchici nata al termine del XIX secolo - consiste in una condivisione polifonica di desideri politici differenti praticati singolarmente, ma allo stesso tempo condivisi attraverso le pratiche di vita e l’utopia di un inedito vivere assieme. Partendo dalla storia utopica della comune del Monte Verità - densa di personaggi dediti alla danza e al corpo quali Rudolf von Laban, Mary Wigman, Suzanne Perrottet - si vuole indagare il potere dei corpi e delle vibrazioni che sono in grado di produrre. Può la voce abbandonare il luogo razionale della parola e farsi corpo in sé stessa, generando un luogo alternativo rispetto alla dimensione logico discorsiva? Il suono è in grado di affettare le strutture di potere linguistico e divenire un legame tra corpi in trasformazione? In che maniera il movimento in quanto vibrazione del corpo può richiamare e materializzare un ricordo, un’utopia o un desiderio?

La performance Harmonious dissonances; negotiations di Lara Dâmaso parte dal confronto con il dipinto di Elisàr von Kupffer Il chiaro mondo dei beati (1920 –1939) conservato presso il Padiglione Elisarion del Monte Verità. Indagando il potenziale espressivo, terapeutico e politico della voce, l’artista decostruisce le strutture di potere intrinseche nell’uso disciplinato della voce.

Nella performance Magari accadrà qualcosa di meraviglioso ..., Yara Li Mennel, Anna Rigamonti e Natalie Peters sottolineano la dimensione istintiva e olistica dell’arte attraverso un approccio multidisciplinare e multisensoriale denotato da voci, suoni, danze e poesie che riscopre la forza vitale dell’essere umano.

Ilenia Caleo e Matteo Binci interverranno nella conferenza Voci per un desiderio politico che affronterà le relazioni tra corpo e politica, analizzando in che maniera le pratiche performatiche possono produrre nuove soggettività attraverso la produzione di un pensiero incarnato.

Conclude la programmazione la sessione d’ascolto Incantesimale a cura della web radio Lumpen Station che partendo dal concetto di thaumazein (stupore) tenta di evocare il represso visibile utilizzando pratiche psico magiche.

 

IL PROGRAMMA (entrata libera)

Sabato 24 settembre - Monte Verità, Strada Collina 84 6612 Ascona

17.00 Magari accadrà qualcosa di meraviglioso...Performance di Yara Li Mennel, Anna Rigamonti e Natalie Peters.

17:30 Talk con Ilenia Caleo e Matteo Binci

18:45 Harmonious dissonances; negotiations - Performance di Lara Dâmaso

19:30 Incantesimale, sessione d’ascolto di Lumpen station, Andrea Marioni.

          Aperitivo

 



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La Quadriennale di Roma e Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali presentano QUOTIDIANA 

Il titolo della rassegna, QUOTIDIANA, esalta il carattere continuativo delle mostre che si alternano con un andamento serrato e vuole essere un invito a ‘rivedersi’ frequentemente, per aggiungere ogni volta un tassello di conoscenza della scena artistica più attuale del nostro Paese. 

La Quadriennale di Roma, istituzione nazionale dedicata alla promozione dell’arte contemporanea italiana e Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali promuovono il programma di mostre e incontri QUOTIDIANA, mettendo in atto un’azione congiunta di diffusione e sostegno dell’arte italiana del XXI secolo.

A partire da settembre 2022, nelle due sale al piano terra del Museo di Roma sarà allestita una serie di mostre dedicate alla scoperta di fenomeni e autori dell’arte italiana del XXI secolo: non un insieme di mostre differenti, ma un programma di approfondimenti che si muove in maniera organica con il lavoro di narrazione della scena contemporanea portato avanti da Quadriennale attraverso i diversi strumenti critici ed editoriali già messi in campo, come la rivista “Quaderni d’arte italiana”, nuovo trimestrale d’arte contemporanea edito da Treccani e il progetto “Network interuniversitario”. Il Museo di Roma, che si trova all’interno di un palazzo storico situato nel cuore rinascimentale della città – luogo strategico per gli itinerari turistici e crocevia di un pubblico eterogeneo –, appare la sede ideale per ospitare un programma di attività dedicate all’arte contemporanea italiana, concepito nell’ottica di favorire il dialogo e la contaminazione fra le pratiche artistiche più recenti e le diverse epoche del passato.

Il titolo della rassegna, QUOTIDIANA, esalta il carattere continuativo delle mostre che si alternano con un andamento serrato e vuole essere un invito a ‘rivedersi’ frequentemente, per aggiungere ogni volta un tassello di conoscenza della scena artistica più attuale del nostro Paese. QUOTIDIANA richiama anche l’intento dei promotori di invogliare il pubblico a far entrare l’esperienza del contemporaneo italiano nelle proprie abitudini e nel proprio stile di vita.

QUOTIDIANA si struttura in due cicli espositivi, PAESAGGIO e PORTFOLIO.

PAESAGGIO intende creare approfondimenti critici sulla ricerca degli artisti italiani: ciascuna mostra parte dalla scrittura di un saggio commissionato a curatori italiani e stranieri (in egual numero) e disponibile alla lettura del pubblico, con l’obiettivo di indagare fenomeni artistici del nuovo secolo o ricerche di specifici autori. Sarà esposto, per ogni mostra, un numero limitato di opere, da una a tre, in modo da poter dare la massima attenzione agli elementi costitutivi dei singoli lavori.

Il ciclo espositivo PAESAGGIO si articolerà in sei mostre, ciascuna con cadenza bimestrale, allestite nella sala più grande al piano terra di Palazzo Braschi (Sala 2).

La prima mostra, in programma dal 16 settembre al 13 novembre 2022, sarà dedicata a Francis Offman (nato in Ruanda nel 1987) e sarà introdotta da un saggio di Hans Ulrich Obrist (direttore della Serpentine Gallery di Londra e tra i più importanti curatori internazionali).

PORTFOLIO è un’introduzione ad artisti italiani under 35, scelti dalla Direzione artistica della Quadriennale in collaborazione con la curatrice in residenza presso l’Istituzione, Gaia Bobò. Gli artisti sono presentati attraverso una sola opera (o progetto) e un portfolio sul proprio lavoro. L’obiettivo è quello di registrare l’emersione di nuovi autori della scena nazionale, dando loro l’opportunità di mostrare il proprio lavoro in un ambito istituzionale, presentandolo attraverso un inquadramento ragionato di immagini che possano servire da contestualizzazione della propria ricerca.

Il ciclo espositivo PORTFOLIO si articolerà in undici mostre, ciascuna con cadenza mensile, allestite nella sala più piccola al piano terreno di Palazzo Braschi (Sala 1).

La prima mostra, in programma dal 16 settembre al 9 ottobre 2022, sarà dedicata ad Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo di Gotto, 1991), e offrirà una panoramica su una ricerca che, servendosi di materiali di scarto dal passato fortemente connotato, attiva connessioni tra diverse latitudini e identità culturali; seguirà, dal 13 ottobre al 13 novembre, Daniele di Girolamo (Pescara, 1995), autore di installazioni che diventano sistemi di interazione materica in cui il suono si pone come elemento trasformativo dell’ambiente circostante.

Nell’atrio d’ingresso che connette le due sale sarà allestito uno spazio di lettura dove saranno messi a disposizione del pubblico i testi critici sviluppati dai curatori delle due rassegne.

In parallelo all’attività espositiva, nella Sala Tenerani si svolgeranno incontri sull’arte italiana del XXI secolo, dedicati agli Amici della Quadriennale e coordinati da Ludovico Pratesi, e una serie di conferenze e dibattiti aperti al pubblico.

QUOTIDIANA rientra nel Programma dei 95 anni della Quadriennale, per il quale la Quadriennale di Roma ha ricevuto un contributo da parte della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

INFORMAZIONI:

Luogo: Museo di Roma - Palazzo Braschi – Sale al piano terra

Roma, piazza San Pantaleo, 10 - piazza Navona, 2

Orario: dal martedì alla domenica, ore 10.00 - 19.00 | 24 e 31 dicembre 10.00 - 14.00

Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Giorni di chiusura: lunedì, 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre

INGRESSO GRATUITO

www.museodiroma.it | www.museiincomuneroma.it

www.quadriennalediroma.org

 

 



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 Aziz Hazara, Takbir, 2022. Video digitale monocanale, colore, suono 5.1, 9'58". Courtesy dell'artista, Experimenter e Fondazione In Between Art Film

FONDAZIONE IN BETWEEN ART FILM annuncia i prossimi eventi di PENUMBRA a Venezia 

Vanishing Points, il programma pubblico di Penumbra, riprende giovedì 22 settembre a Venezia con una conversazione tra Aziz Hazara, Natasha Ginwala e Susan Schuppli. 

Vanishing Points, il programma pubblico di Penumbra, riprende giovedì 22 settembre a Venezia con una conversazione tra Aziz Hazara, artista; Natasha Ginwala, Curatrice Associata Esterna per Gropius Bau, Berlino, e Direttrice Artistica di Colomboscope, Colombo; e Susan Schuppli, Professoressa e Direttrice di Centre for Research Architecture presso Goldsmiths, University of London.

Fondazione In Between Art Film è lieta di annunciare i prossimi eventi del programma pubblico che dal 22 settembre al 20 ottobre riprenderanno ad accompagnare Penumbra, la sua prima mostra istituzionale organizzata all’Ospedaletto e alla Chiesa di Santa Maria dei Derelitti a Venezia in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.

Curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi – rispettivamente Direttore Artistico e Curatore della FondazionePenumbra presenta una serie di installazioni video e filmiche commissionate a Karimah Ashadu (1985, Regno Unito), Jonathas De Andrade (1982, Brasile), Aziz Hazara (1992, Afghanistan), He Xiangyu (1986, Cina), Masbedo (Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970, Italia), James Richards (1983, Regno Unito), Emilija Škarnulytė (1987, Lituania) e Ana Vaz (1986, Brasile). Tutte le otto le opere sono commissionate e prodotte da Fondazione In Between Art Film, l’iniziativa fondata da Beatrice Bulgari per sostenere artisti e istituzioni attive nel campo delle immagini in movimento.

Riflettendo sulle immagini in movimento come spazio di trasformazione materiale e metaforica, le opere ci parlano di un mondo globale e frammentato, e ci invitano a rivolgere la nostra attenzione a scenari in trasformazione, tra vulnerabilità e immunità, verità e finzione, distruzione e affermazione, solitudine e collettività.

Per tutta la sua durata, la mostra è accompagnata da un programma pubblico intitolato Vanishing Points e curato da Bianca Stoppani e Paola Ugolini, rispettivamente Editor e Curatrice di Fondazione In Between Art Film.

Attraverso conversazioni con accademici, architetti, curatori, designer, ricercatori e pensatori, dal 22 settembre il programma coinvolge gli artisti Aziz Hazara, He Xiangyu, Masbedo, James Richards ed Emilija Škarnulytė, i cui lavori sono presenti in Penumbra, e Ippolito Pestellini Laparelli, architetto e curatore che ha progettato il set design della mostra insieme alla sua agenzia 2050+. Vanishing Points invita inoltre l’artista Janis Rafa, il cui film Lacerate è stato prodotto nel 2020 dalla Fondazione per il suo primo progetto di commissioni intitolato “MASCARILLA 19 – Codes of Domestic Violence” ed è ora esposta ne Il latte dei sogni, la mostra curata da Cecilia Alemani per la Biennale Arte 2022. Infine, viene presentata la ricerca condotta da Lara Conte e Francesca Gallo sulle artiste italiane che, dagli anni Sessanta, hanno utilizzato le immagini in movimento come medium per situare ed esprimere il proprio sguardo sovversivo.

La lista completa dei prossimi partecipanti a Vanishing Points include:

Cristina Baldacci, Maria Malvina Borgherini, Edwin Carels, Lara Conte, Formafantasma, Francesca Gallo, Aziz Hazara, Natasha Ginwala, He Xiangyu, Hou Hanru, Beatrice Leanza, Masbedo, Marina Otero Verzier, Ippolito Pestellini Laparelli, Andrea Pinotti, James Richards, Susan Schuppli, Emilija Škarnulytė, Federica Timeto, e Kathryn Weir.

Secondo la prospettiva lineare, il punto di fuga è quel luogo, tanto reale quanto virtuale, dove gli elementi di un’immagine convergono sulla linea dell’orizzonte. È quel punto ideale e universale da cui dipende la costruzione dell’immagine che l’occhio è invitato a guardare. Tuttavia, è anche il luogo dove paradossalmente la visione si esaurisce. All’interno e al di là di questa cornice interpretativa, il programma pubblico di Penumbra guarda ai punti di fuga che animano le opere in mostra e mira a espandere il discorso critico e spaziale sui time-based media tra posizioni contemporanee e storiche.

Il programma si svolge presso il Complesso dell’Ospedaletto.

Visita inbetweenartfilm.com per i dettagli e il calendario di Vanishing Points. Per ricevere aggiornamenti sul calendario del programma e sui tour della mostra guidati dai curatori, iscriviti alla nostra newsletter o seguici su Eventbrite. Gli eventi di Vanishing Points sono gratuiti e aperti a tutti.

FONDAZIONE IN BETWEEN ART FILM

Penumbra

con Karimah Ashadu, Jonathas de Andrade, Aziz Hazara, He Xiangyu,

Masbedo, James Richards, Emilija Škarnulytė, Ana Vaz

a cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi

Complesso dell'Ospedaletto Barbaria de le Tole, 6691 Venezia

Penumbra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì.

L'ingresso è gratuito, dalle 10 alle 18, con ultimo accesso alle 17

www.inbetweenartfilm.com

Instagram @fondazioneinbetweenartfilm

 



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Triade, Arnaldo Pomodoro.

Le opere monumentali della collezione della Fondazione Arnaldo Pomodoro installate agli Horti dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia 

Il parco del Collegio apre al pubblico arricchendo la collezione di opere nei giardini con sculture di Arnaldo Pomodoro, Nicola Carrino, Gianfranco Pardi, Luigi Mainolfi, Mauro Staccioli e Salvatore Cuschera concesse in comodato dalla Fondazione. 

Da oggi, sabato 17 settembre, aprono al pubblico gli Horti, il parco di 35.000 metri quadrati dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia che l’istituzione ha riqualificato come luogo aperto a tutti e in cui si intrecciano habitat naturali, arte contemporanea, etica, equità e inclusione sociale.

Gli oltre tre ettari nel centro storico di Pavia affacciati sul fiume Ticino, un tempo dedicati alla coltivazione di ortaglie e frutteti, diventano oggi luogo di socialità e intreccio di saperi, il cui progetto complessivo nasce dalla volontà di valorizzare il patrimonio storico del Collegio universitario di merito più antico d’Italia.

Basandosi su tre temi cardine – Arte, Natura e Etica – gli Horti esprimono con Horti.Oasi l’impegno alla valorizzazione e salvaguardia della biodiversità, con Horti.Arte offrono a tutti l’esposizione permanente di pitture murali e sculture di artisti contemporanei, mentre con Horti.Etica favoriscono inclusione sociale, reinserimento lavorativo e promozione del volontariato.

Il progetto degli Horti è una promessa educativa: “in un momento sociale e storico complesso come l’attuale – ha dichiarato il Rettore, Alberto Lolli il Collegio intende inserirsi in modo attivo nei processi di rilancio e ricostruzione dello spazio pubblico, promuovendo luoghi di socialità, intrecci di saperi e senso etico”.

Completa il progetto del parco Zero, punto di ristoro gestito da Planeat.eco, particolarmente attento ad uno stile di vita sostenibile.

La Fondazione Arnaldo Pomodoro ha aderito con entusiasmo al progetto Horti.Arte concedendo in comodato gratuito alcune opere della sua collezione, sculture monumentali di Arnaldo Pomodoro, Nicola Carrino, Gianfranco Pardi, Luigi Mainolfi, Mauro Staccioli e Salvatore Cuschera che abiteranno gli spazi del parco, accanto a opere commissionate dal Collegio ad artisti come Ivan Tresoldi e David Tremlett.

Gli Horti saranno gratuitamente aperti al pubblico dal martedì alla domenica, visitabili anche attraverso un’App che guiderà l’utente alla scoperta della bellezza del parco.

Collegio Borromeo, Horti - Viale Lungo Ticino Sforza 46 - Pavia

ingresso libero

 



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OHT Office for Human Theatre presenta Sulla punta della lingua [se quel guerrier io fossi!] 

Una video installazione che costringe il pubblico a guardare dove non vuole. 

Una video installazione che costringe il pubblico a guardare dove non vuole. Prima tappa di un nuovo progetto che compone un’antologia di fantasmi razzisti ancora nascosti nelle nostre parole Una produzione Fondazione Teatro regio di Parma nell’ambito della rassegna Verdi OFF 2022

All’invito del Teatro Regio di Parma a vivere lo spazio pubblico della città, OHT risponde con una nuova ricerca dedicata ad alcune parole e la loro etimologia: è Sulla punta della lingua una video installazione che costringe il pubblico a guardare dove non vuole, l’inizio di una piccola antologia sui fantasmi razzisti nascosti nelle nostre parole e a cui non prestiamo abbastanza attenzione.

Se la parola ambaradan in italiano significa una “situazione confusa, caotica, una baraonda” è perchè la sua origine fa riferimento al massiccio montuoso etiope dell’Amba Aradan dove, nel 1936, l’esercito italiano compì un atroce crimine di guerra utilizzando armi chimiche. La parola zombie invece ha una origine congolese – nzumbe: spirito, feticcio - utilizzata per identificare i lavoratori delle piantagioni caraibiche. La lingua di Menelik, il fischietto carnevalesco in cui una lunga lingua di carta si srotola soffiandoci dentro, si chiama così per sbeffeggiare l’imperatore etiope Menelik II accusato dai coloni italiani di essere un bugiardo.

Con una prima tappa dedicata alla parola ambaradan, questo nuovo progetto di OHT esplora l’invisibile forma di razzismo ancora presente nella nostra bocca, sulle nostre labbra. Se l’etimologia tradizionale riconduce il senso ultimo della nostra lingua quasi esclusivamente al greco o al latino, Sulla punta della lingua fa emergere invece i fantasmi di un linguaggio creolizzato: parole ibride, dall’etimologia incerta, che nascondono un’origine mostruosa di cui spesso siamo inconsapevoli.

Installato all’interno di un container in Piazza Picelli a Parma, Sulla punta della lingua è un’opera immersiva composta da riprese realizzate in Etiopia, in collaborazione con la regista Meaza Worku, montate successivamente da Anouk Chambaz, con la regia di Filippo Andreatta e suono di Davide Tomat.

Fondato nel 2008, OHT [Office for a Human Theatre] è lo studio di ricerca del regista teatrale e curatore Filippo Andreatta, il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato.

OHT ha collaborato a livello nazionale e internazionale con, tra gli altri, La Serre Arts Vivants (CA), la Biennale di Venezia, Carrefour International festival Quebec City [CA], Fondazione Haydn Stiftung, fondazione i Teatri Reggio Emilia, Short Theatre festival, Romaeuropa festival, Triennale Teatro Milano, the Josef and Anni Albers Foundation (USA), Whitechapel Gallery Londra (UK) e MAXXI museo delle arti del XXI secolo Roma (IT). Infine, Centrale Fies è partner regolare di vari progetti, sia per produzioni sia per debutti e, per il biennio 2021-22, OHT è artista associata del CSC S.Chiara di Trento.

OHT è stata premiata per eccellenza artistica, con premi come Nuove Sensibilità per giovani registi teatrali (2008), premio Movin'Up per giovani artisti (2016 e 2017), OPER.A 20.21 Fringe (2017) e una nomina come Miglior Allestimento Scenico ai premi UBU (2018).

 

Premiere: sabato 17 Settembre 2022 ore 18.00

18 settembre - 15 ottobre 2022

Piazzale Picelli, Parma

 



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Henry Moore al Forte di Belvedere 1972. Ph.credits Roberta Resi e Luigi Ronconi.

 

Museo Novecento presenta EFFETTO NOVECENTO

Da Henry Moore a Tony Cragg, dalla terza edizione del premio Rinascimento+, alla performance di Emiliano Maggi fino a Passione Novecento a Palazzo Medici Riccardi.

In occasione della settimana dell'arte fiorentina, il Museo Novecento esce dalle mura delle ex Leopoldine e raggiunge altri luoghi simbolo della città, da Palazzo Medici Riccardi alle sponde dell'Arno, con un ricco calendario di mostre e eventi.

HENRY MOORE IN FLORENCE 

a cura di Sebastiano Barassi e Sergio Risaliti

16 settembre 2022 – 31 marzo 2023

Piazza della Signoria e Sagrato dell’Abbazia di San Miniato al Monte, Firenze

A cinquant’anni di distanza dalla memorabile mostra al Forte Belvedere del 1972, la città rende omaggio al maestro inglese con un progetto realizzato grazie alla rinnovata collaborazione con la Henry Moore Foundation e la BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze.

Due opere monumentali, Family Group e Large Interior Form, saranno esposte rispettivamente in due luoghi simbolo della città, in dialogo con il patrimonio storico-artistico di Firenze.

BACK TO MOORE: FORTE BELVEDERE 1972

22 settembre – 3 ottobre 2022

Sala d’Arme, Palazzo Vecchio - Firenze

L’esposizione presenta una selezione di immagini storiche provenienti dagli archivi personali di tutti coloro che, provenienti da ogni parte d’Italia, visitarono la celebre mostra di Henry Moore al Forte Belvedere nel 1972. Un progetto ideato da Sergio Risaliti, che offre una collezione di ricordi raccolta dal Museo Novecento tramite un contest lanciato sui quotidiani locali e proseguito sui canali social, che permetterà di rivivere quell’evento così emblematico per la città di Firenze, per l’arte e per la collettività.

TONY CRAGG - Transfer 

a cura di Sergio Risaliti

23 settembre 2022 – 15 gennaio 2023

Museo Novecento Firenze e Istituto degli Innocenti

La mostra presenta una selezione di sculture e opere su carta del maestro inglese, uno dei più celebri esponenti della scultura contemporanea. Il progetto, assolutamente inedito, è pensato come uno strumento di mediazione volto a presentare non solo le opere, ma anche il processo creativo dell’artista. Una possibilità di approfondimento del lavoro di Cragg, che ha aperto nuove e inedite possibilità di espressione all’arte, nuovi filoni di ricerca e una coraggiosa sperimentazione di materiali, tecnologie e fonti di ispirazione che hanno influenzato generazioni di artisti dagli anni Settanta a oggi.

Water Spell

Performance sull'Arno di Emiliano Maggi a cura di Caroline Corbetta, direzione artistica Sergio Risaliti.

23 settembre 2022, ore 18:45

Ponte alla Carraia – Ponte Vecchio, Firenze

Emiliano Maggi interpreta e attualizza la figura mitologica del tritone e ne fa l’icona del suo nuovo progetto fiorentino, dando vita a una creatura nata dalla sua fantasia e ispirata dalle figure della tardo-cinquecentesca Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria, Firenze. Un affascinante essere, umano e animale, femminile e maschile, che è protagonista di una performance a cura di Caroline Corbetta, concepita e interpretata da Maggi, che scivola al tramonto sul tratto di Arno tra Palazzo Corsini e il Ponte Vecchio.

RINASCIMENTO+

Riconoscimento internazionale al collezionismo e mecenatismo - III edizione

23 settembre 2022, ore 20:30

Firenze, Palazzo Vecchio

alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella. Il prestigioso riconoscimento sarà anche quest'anno assegnato a eminenti personalità del collezionismo e del mecenatismo per il loro sostegno all’arte e agli artisti. I premi verranno consegnati in occasione della cena di gala organizzata in collaborazione con BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze. Ai collezionisti e mecenati vincitori della terza edizione di RINASCIMENTO+ verrà consegnato un premio speciale, ideato dall’artista Emiliano Maggi, che ha realizzato sei sculture, esemplari unici, ciascuna dedicata a uno dei premiati.

PASSIONE NOVECENTO

Da Paul Klee a Damien Hirst

Opere dalle collezioni private a cura di Sergio Risaliti

24 settembre 2022 – 8 gennaio 2023

Palazzo Medici Riccardi, dove è nato il collezionismo moderno all’epoca di Cosimo il Vecchio e di Lorenzo Il Magnifico, ospita una prestigiosa selezione di opere di maestri del XX secolo provenienti da collezioni private fiorentine e toscane, con l’intento di collegare la grande tradizione rinascimentale del collezionismo e mecenatismo alla passione per l’arte del Novecento ancora coinvolgente nella nostra epoca. La mostra ospita opere di: Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Alberto Savinio, Arturo Martini, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Alberto Burri, Paul Klee, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Louise Burgeois, Alighiero Boetti, Daniel Buren, Damien Hirst, Cecily Brown, Ai Weiwei, Tracey Emin e altri.

I progetti di Museo Novecento e Palazzo Medici Riccardi sono organizzati da MUS.E.