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Riccardo Baruzzi - Photo credit Guido Guidi.

 

RICCARDO BARUZZI È IL VINCITORE DELLA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO OSVALDO LICINI BY FAINPLAST

Baruzzi è stato selezionato tra altri quattro finalisti quali Paola Angelini, Andrea Barzaghi, Maria Morganti, Matteo Montani, tutti artisti che vantano una produzione di altissimo livello, con presenze in alcune importanti collezioni pubbliche e private, nonché rilevanti partecipazioni a prestigiose esposizioni.

L’Associazione Arte Contemporanea Picena, insieme al main sponsor Fainplast e al Comune di Ascoli Piceno, ha annunciato il vincitore della seconda edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast.

È l’artista Riccardo Baruzzi che così ha commentato la vittoria: “Sono onorato di essere il vincitore, non vedo l’ora di mettermi al lavoro per la mostra. Ho parecchie idee e pensieri che affollano la mente: in primis interagire con un artista come Osvaldo Licini. Ascoli Piceno è una città incantevole. Guardandosi intorno ci si sente accolti e protetti, le piazze paiono delle grandi sale dove incontrarsi e parlare tra sconosciuti”.

Baruzzi è stato selezionato tra altri quattro finalisti quali Paola Angelini, Andrea Barzaghi, Maria Morganti, Matteo Montani, tutti artisti che vantano una produzione di altissimo livello, con presenze in alcune importanti collezioni pubbliche e private, nonché rilevanti partecipazioni a prestigiose esposizioni.

Il focus del Premio Osvaldo Licini by Fainplast, ispirato dall’opera del grande maestro marchigiano, è la pittura, medium d’elezione, parimenti al disegno, anche per Riccardo Baruzzi che è stato decretato vincitore con questa motivazione: “La produzione di Baruzzi, attraverso la pittura e il disegno, persegue un’indagine sulle molteplici possibilità della rappresentazione tra figurazione e sintesi astratta. Il mezzo pittorico e spesso affiancato da performance e interventi installativi in un gioco di sovrapposizioni arrivando a mettere in crisi l’univocità dell’oggetto d’arte”.

La selezione dei candidati alla seconda edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast è stato un lavoro corale a cui ha partecipato un nutrito parterre di professionisti e specialisti del mondo dell’arte, nonché di direttori di prestigiosi musei e curatori di chiara fama, composto da: Luca Beatrice, Michele Bonuomo, Andrea Bruciati, Christian Caliandro, Stefano Castelli, Stefano Chiodi, Cristiana Collu, Alberto Dambruoso, Valerio Dehò, Massimiliano Fabbri , Roberta Faraotti, Giorgio Fasol, Giuseppe Frangi, Pietro Gaglianò, Marco Ghigi, Francesca Guerisoli, Damiano Gullì, Giuseppe Iannaccone, Lorenzo Madaro, Osvaldo Menegaz, Fabiola Naldi, Santa Nastro, Umberto Palestini, Demetrio Paparoni, Ludovico Pratesi, Caterina Riva, Fabio Sargentini, Daniela Simoni, Marcello Smarrelli, Lucia Spadano, Valentina Tanni, Francesco Taurisano, Arianna Testino, Vincenzo Tini D’Ignazio, Riccardo Tonti Bandini, Marco Tonelli, Massimiliano Tonelli, Giorgio Valentini, Elvira Vannini, Carlo Vanoni, Marianna Vecellio, Antongiulio Vergine, Angela Vettese.

Riccardo Baruzzi, oltre ad ottenere un compenso in denaro, avrà l’opportunità di vedere realizzata una sua mostra personale che inaugurerà il 2 dicembre, dopo un periodo di residenza, a cura di Alessandro Zechini Direttore artistico dell’Associazione Arte Contemporanea Picena, con relativo catalogo, nei suggestivi spazi della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno.

Osvaldo Licini è uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana del XX secolo, con capolavori conservati in prestigiose raccolte pubbliche e private e l’Associazione Arte Contemporanea Picena ha voluto intitolare proprio a lui questo premio fortemente radicato nel territorio, ma allo stesso tempo dal respiro internazionale, come tutti i progetti culturali che dal 2007 l’Associazione organizza.

La volontà di collocare Ascoli Piceno al centro del dibattito artistico contemporaneo è espressa anche dal coinvolgimento del main sponsor Fainplast, azienda ascolana leader mondiale nella produzione di compound, che da sempre sostiene e valorizza l’arte, la storia e la cultura del territorio, come racconta Roberta Faraotti che, insieme al fratello Daniele e al padre Battista, è alla guida dell’azienda: “Siamo onorati di poter sostenere la seconda edizione del premio, nato con l’obiettivo condiviso da tutti i soggetti coinvolti di creare un’iniziativa che possa crescere nel corso degli anni e richiamare visitatori e turisti in città. L’importanza di questa rassegna è confermata quest’anno anche dall’adesione di un importante partner come Arte Fiera, che ha scelto di affiancare il premio nella selezione di uno dei finalisti”.

Anche il Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti sottolinea l’importanza del patrimonio ascolano: “Ascoli è particolarmente apprezzata per il pregevole patrimonio storico-artistico conservato nei musei del territorio, ma ha tutte le carte in regola per diventare anche un punto di riferimento per l’arte contemporanea e grazie al Premio Osvaldo Licini by Fainplast sono certo che ciò potrà avverarsi”. 

 



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Dominique Koch, Sound Fossil (detail), 2022, Glass, organic residues. In collaboration with: Tobias Koch. Photo credit: Julien Félix, Courtesy the artist

 

Bally Artist Award 2022 al MASI di Lugano

Dominique Koch è la vincitrice del Bally Artist Award 2022 con "Moving Knots Across Strings".

Moving Knots Across Strings è un’installazione multimediale composta da suono, sculture in vetro e oggetti ibridi quella realizzata a Palazzo Reali da Dominique Koch, vincitrice del Bally Artist Award 2022.

La mostra dell'artista, che sarà visibile dal 10 settembre al 2 ottobre, è parte del Premio istituito dalla Fondazione Bally in collaborazione con il Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano al fine di promuovere il mondo artistico e creativo in Ticino e in Svizzera.

L'installazione creata da Koch per lo spazio del MASI Lugano immerge il pubblico in una dimensione immaginaria: un “ecosistema in dialogo” in cui l'umano può unirsi alla natura e alla tecnologia. Nelle opere emerge l'approccio interdisciplinare di Koch, che spesso si avvicina a campi di ricerca scientifici. Attraverso speciali registrazioni, l'artista rende udibili le vibrazioni ambientali della natura, altrimenti non percepibili all'orecchio umano, e le trasforma addirittura in oggetti fisici.

Entrando nella sala si è subito avvolti da una traccia audio multicanale, legata al progetto in divenire intitolato terratones. L'opera, sviluppata dall'artista in collaborazione con il musicista e compositore Tobias Koch durante una recente residenza presso La Becque, è legata alla ricerca acustica nel campo dell’ecologia. Grazie a un’attrezzatura bio-acustica – sensori, idrofoni e microfoni per il terreno – gli artisti hanno infatti catturato le tracce sonore emanate nell'ambiente da diversi organismi durante il loro ciclo di vita. Segnali acustici ai margini della nostra percezione uditiva (ultrasuoni e infrasuoni), come pure oscillazioni non udibili all'orecchio umano (onde elettromagnetiche), sono combinati con registrazioni classiche sul campo e con estratti di conversazioni tenute dagli artisti con personalità di studiose e studiosi noti a livello internazionale nel campo del suono, dell'ecologia e dell'antropologia come Eduardo Kohn, Jeremy Narby e Salomé Voegelin sui temi dell'ascolto, del suono e della vibrazione.

Alcuni dei suoni ambientali sono stati utilizzati anche per realizzare le sculture in vetro Sound Fossil: attraverso dei processi sperimentali con il vetro, l'artista ha “fossilizzato” le tracce lasciate dal movimento delle onde sonore.

L'interesse di Koch per uno scambio più equo tra esseri umani e natura si rispecchia anche nella serie di opere intitolata Hybrids (Phasmida Dreaming). Calchi di rami in bronzo sono avvolti da stampi di articolazioni umane in cera d’api bianca - con alcune delle estremità che terminano in forme animali dalla natura ibrida e incerta, come code di pesce, zampe di gallina o chele di granchio.

Oggetti, registrazioni e fossili sonori vanno così a comporre un universo di tracce, che l'artista intende lasciare come testimonianza del nostro insieme naturale alle generazioni future. 

 



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Nell'immagine: Edoardo Tresoldi, Studio Azzurro, Max Magaldi, ánemos, Parma 360 © Roberto Conte. Yuval Avital, Persona, Parma 360 © Sinfonia Media. Francesca Pasquali, Camminando Contaminando, Parma 360 © Sinfonia Media

 

PARMA 360 VI Edizione del Festival della creatività contemporanea PASSAGGI / PAESAGGI Spazio e Tempo nel contemporaneo

Un’edizione speciale che presenta i percorsi di alcuni protagonisti del sistema artistico contemporaneo le cui opere saranno in dialogo con gli spazi espositivi della città.

La stagione culturale di Parma si apre oggi con la sesta edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, evento dedicato alle massime espressioni delle arti visive contemporanee e del pensiero creativo, la cui direzione artistica è a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo.

Promosso e prodotto dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, PARMA 360 Festival ha ricevuto il patrocinio e il contributo del Comune di Parma, il contributo della Regione Emilia-Romagna e di Fondazione Cariparma ed è sostenuto da un’ampia rete di partner pubblici e privati.

Un’edizione speciale, in programma tra il 10 settembre e il 30 ottobre 2022, che presenta i percorsi di alcuni protagonisti del sistema artistico contemporaneo le cui opere saranno in dialogo con gli spazi espositivi della città, in un percorso multimediale e sinestetico dedicato al tema PASSAGGI / PAESAGGI.

In questo inizio di secolo si parla con sempre maggiore insistenza di “paesaggio”, attribuendo spesso a questo termine significati diversi. Ma il paesaggio è ormai un continuum spazio-temporale che riunisce nella propria compagine caratteri opposti e dicotomici: l’uomo e la natura, lo spazio interno e quello esterno, il confine e l’apertura, l’esistenza concreta e quella immaginaria, il reale e il virtuale. Gli uni e gli altri sono, in realtà, condizioni di passaggio, di transizione, di evoluzione che il variegato programma del festival si proporrà di indagare attraverso i protagonisti coinvolti in questa sesta edizione.

Non solo mostre e progetti espositivi ma anche talk e incontri che confermano la natura partecipativa e relazionale di PARMA 360, nonché la sua vocazione a incoraggiare e diffondere l’arte contemporanea e gli artisti emergenti, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico parmense trasformato in un vero e proprio museo diffuso sul territorio. Anche in questa edizione, infatti, luoghi sia istituzionali che privati come palazzi storici, torri medioevali, spazi di archeologia industriale riconquistano il loro valore aggregativo e si arricchiscono di nuove valenze semantiche.

Ideata appositamente per PARMA 360 festival e presentata a Palazzo del Governatore è l’opera poli-autoriale ánemos di Edoardo Tresoldi, Studio Azzurro e Max Magaldi. ánemos è un progetto corale che unisce linguaggi espressivi differenti: i tre artisti hanno concepito un organismo unico che si snoda attraverso la dimensione scultorea di Tresoldi, le proiezioni video di Studio Azzurro e la sonorizzazione di Max Magaldi. Insieme narrano un fenomeno semplice come il soffio leggero dell’evolversi di una giornata nel suo passaggio / paesaggio - il suo ánemos - sintetizzandolo in un ambiente chiuso in cui agiscono dinamiche antropiche. Nel fare questo l’opera cerca di intercettare la relazione tra uomo e natura, legata fondamentalmente al caso, traslandola in una dimensione in bilico tra reale e virtuale.

Se l’architettura di Tresoldi detta le ritmiche spaziali dell’installazione, il suo contraltare è quello di essere Materia Assente che respira ed è resa mutevole dai racconti visivi di Studio Azzurro e dalle suggestioni sonore di Magaldi. L’opera di Studio Azzurro, nata come Cieli d’Italia, un grande affresco animato che simula ad “occhi in su” un viaggio lungo un’Italia immaginaria, mostra il sospiro di un cielo, il suo svolgersi e il suo mutare nell’arco di una giornata, dall’alba alla notte attraverso il mezzogiorno e il tramonto. A questa narrazione immaginifica si lega l’ecosistema sonoro ideato da Max Magaldi, composto da variazioni di suoni, momenti di climax e di pausa. Ogni visitatore, attraverso il proprio device, è in grado di aggiungere e amplificare gli elementi sonori nello spazio. ánemos si configura come un ambiente contemplativo, un percorso di ascolto e di scoperta in cui la percezione temporale è sospesa.

L’installazione è accompagnata da due percorsi paralleli che ne permettono un’ulteriore lettura: la mostra fotografica di Vito Frangione, un’esplorazione autoriale del lavoro di Tresoldi con un testo critico di Bianca Felicori, e i block notes di Studio Azzurro, un racconto dei loro processi e delle loro visioni artistiche.

Nell’ambito della macro-opera realizzata dall’autore israeliano Yuval Avital con il titolo Bestiario della Terra, progetto dell’anno di Reggio Parma Festival 2022, che si snoda nel corso dei mesi con un palinsesto composto da esposizioni monografiche, installazioni e grandi eventi, Persona è la terza mostra e rappresenta l’indagine sulla maturità, dopo le due precedenti svolte sull’infanzia, con Anatomie squisite (Musei Civici di Reggio Emilia), e sull’adolescenza, con Lessico Animale. Prologo (APE Museo di Parma).

In questa tappa, che si svolge nel settecentesco edificio di Palazzo Marchi, sono in mostra le celebri maschere sonore di Yuval Avital. Persona in passato significava maschera in quanto il termine italiano proviene dal verbo latino personare, formato da per = attraverso + sonare = risuonare, con riferimento agli attori del teatro classico che "parlavano attraverso" la maschera lignea che indossavano in scena.

Assieme alle maschere sonore sarà presente la video installazione Firedance, una riflessione nata davanti ai tradizionali fuochi di San Giuseppe di Matera, in cui l’ombra di un bambino che alimenta il fuoco va inteso come messaggio spirituale e purificatore. Infine, River Icons un lavoro iconografico in cui il fiume allude al flusso dei migranti che abbandonano le loro terre e in cui i partecipanti, composti da rifugiati e richiedenti asilo, diventano co-creatori dell’opera, innestando un processo di ri-umanizzazione dell’individuo de-umanizzato.

Il Torrione Visconteo, Torre medievale che sorge in via dei Farnese, di fronte al palazzo della Pilotta, ospita il progetto site-specific Camminando contaminando dell’artista Francesca Pasquali, autrice riconosciuta nel campo dell’arte contemporanea nazionale e internazionale per la sua ricerca legata alle materie plastiche. A partire dall’osservazione delle trame compositive con cui la natura crea le sue forme, l’artista cerca di riprodurne le strutture e i pattern attraverso la materia del proprio tempo. Pasquali trasforma e riconnota i materiali plastici e industriali, spesso di riuso, in ambienti di grande complessità e lenta elaborazione; seppur si tratti di materie proprie della quotidianità (plastica, polistirolo, ragnatori, setole) l’artista utilizza tecniche antiche quanto l’uomo, quali la tessitura, l’accumulo, l’intreccio.

Partendo dalla fascinazione che questi materiali esercitano nella sua prassi creatrice, stimolata dalla peculiare tipologia degli ambienti propri del Torrione Visconteo e sollecitata dalla volontà di interagire con il pubblico, l’artista realizza un articolato allestimento che si dipana per i vari piani della torre, lavorando sul dialogo tra ambiente e materia, pubblico e opera d’arte.

Lo Spazio Vetreria di Italia Veloce, sede e laboratorio di “Italia Veloce”, storica officina di Parma all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design, a partire dal 30 settembre 2022, ospita CINEMATICA illustrazione in movimento, mostra curata dalla galleria torinese Caracol e Camilla Mineo, dedicata a quattro grandi illustratori e illustratrici tra i più affermati del panorama italiano: Riccardo Guasco, Fabio Consoli, Marina Marcolin, Ilaria Urbinati.

Come ogni anno, anche in questa sesta edizione del festival, l’Edicola liberty di Piazza della Steccata viene rivestita con un progetto dedicato all’illustrazione contemporanea, e ospiterà le opere di Federica Bordoni, con una mostra dal titolo Paesaggi metaforici - Visioni oniriche di luoghi interiori realizzato in collaborazione con Scintille bookclub e illustation.it e con il supporto di Servizievole. Le illustrazioni digitali di Bordoni uniscono realtà e fantasia in maniera elegante, con grande sensibilità cromatica, dando vita a scene in bilico tra i due mondi.

Questa edizione di PARMA 360 Festival prevede anche una serie di talk, incontri e workshop con gli autori protagonisti delle mostre e alcuni relatori, critici d’arte, curatori, giornalisti, operatori culturali in dialogo con loro, in un programma moderato da Andrea Dusio, curatore, giornalista e saggista che si occupa di temi legati all’arte antica e contemporanea per le pagine culturali di quotidiani, periodici e testate web.

Il Festival abbraccia attivamente tutta la città e si arricchisce del CIRCUITO OFF realizzato grazie al supporto de La Galleria per coinvolgere il pubblico in un percorso nei negozi con l’obiettivo di rilanciare e promuovere la fervida cultura artistica già presente sul territorio e supportare le attività commerciali. Cuore del Circuito off sarà quest’anno La Galleria, con i suoi negozi, ristoranti, librerie, che saranno protagonisti di una mostra diffusa nelle vetrine degli esercizi commerciali in collaborazione con Illustation.it che proporrà mostre di illustratori di fama nazionale e internazionale.

Lorenzo Lavagetto, Assessore alla Cultura del Comune di Parma: "La sesta edizione del Festival porta a Parma opere di grandi artisti contemporanei capaci di reinterpretare, con originalità, alcuni dei più suggestivi spazi culturali e luoghi del patrimonio artistico cittadino offrendo occasioni di scoperta e arricchimento, non solo per appassionati d'arte e intenditori, ma anche per tutti coloro, adulti e bambini, che con curiosità si avvicinano all'arte contemporanea per la prima volta. Con piacere apriamo le porte di Palazzo del Governatore a Edoardo Tresoldi che, insieme alle proiezioni video di Studio Azzurro e grazie alla sonorizzazione di Max Magaldi, coinvolgerà il pubblico in una narrazione immaginifica in cui la percezione temporale è sospesa".

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, che vede la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali, Camilla Mineo e di Silvano Orlandini come Direttore di produzione, è organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il contributo del Comune di Parma, della Regione Emilia-Romagna, di Fondazione Cariparma e un’ampia rete di partner pubblici e privati, tra cui La Galleria, Termoblok, Gruppo Zatti, Studio Livatino, Studio Athena, Eulip, Villani vini e liquori, Bruno Casoli Trasporti, Gruppo INCHotels di Parma, Servizievole, De Simoni.

 



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 Alessandro Vizzini, Ignoto scultore Meridionale, 2019.

 

Fondazione Pastificio Cerere presenta "VU - " mostra personale di Alessandro Vizzini

Alessandro Vizzini basa la sua ricerca artistica sul processo di osservazione del paesaggio e sulla rielaborazione di tali scenari esplorando e ribaltando le derive del rapporto modernista tra l’essere umano e l’habitat di cui fa parte.

Martedì 13 settembre 2022 la Fondazione Pastificio Cerere presenta VU -, la mostra personale di Alessandro Vizzini a cura di Sonia D’Alto, aperta al pubblico da mercoledì 14 settembre a venerdì 21 ottobre 2022.

Privilegiando la scultura come mezzo di rappresentazione, Alessandro Vizzini basa la sua ricerca artistica sul processo di osservazione del paesaggio e sulla rielaborazione di tali scenari esplorando e ribaltando le derive del rapporto modernista tra l’essere umano e l’habitat di cui fa parte.

Le opere di Vizzini sono accomunate da qualità formali fortemente caratterizzanti, nelle quali l’essenza oggettuale della scultura viene vivificata dall’aspetto narrativo che contiene. Gli effetti temporali sulla materia visiva e la presenza dell’uomo come osservatore privilegiato della natura sono gli elementi centrali nel lavoro dell’artista.

Muovendosi tra presente, passato e futuro e creando un ponte tra oggetti proiettati e oggetti preesistenti, la mostra, di cui il titolo traspone in lettere le forme presenti, propone una sorta di metafisica della realtà, nutrita dai frammenti materiali e spirituali del mediterraneo. Ogni lavoro rappresenta un determinato soggetto nel paesaggio, rielaborato attraverso un approccio psicogeografico: una pratica in cui gli effetti dell’ambiente geografico agiscono direttamente sul comportamento emotivo degli individui. Il percorso espositivo, articolandosi in “dispositivi per l’immaginazione” accoglie opere come reperti rituali, che catturano lo spettatore nel rapporto tra una dimensione fisica e una psichica. La percezione pareidolica - che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili dalla forma casuale - e l’accompagnamento che la scultura propone nell’immaginazione sono tracce verso il ricongiungimento onirico e narrativo che tessono sogni e miti, nella trasformazione della nostra conoscenza e dell’ambiente in cui siamo immersi.

Attraverso una serie di lavori che partono dal 2017 fino ad un corpus di opere nuove, Vizzini offre una negoziazione tra la visione umana e le sue operazioni di costruzione e decodifica cognitiva, mostrando le illusioni della memoria, le finzioni del reale e la fine della natura come la conosciamo. L’inconscio, i sogni e le loro proiezioni entrano nella struttura della mostra come modalità di osservazione, di riflessi e di miraggi, distillando nel paesaggio un reciproco rapporto di conoscenza e di infusa comunicazione, dove l’empatia all’ambiente coincide con il tentativo di ricongiunzione ai rapporti di formalizzazione dei processi naturali.

Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico "Estate Romana 2022 - Riaccendiamo la Città, Insieme" curato dal Dipartimento Attività Culturali.

Biografia

Alessandro Vizzini (Cagliari 1985), vive e lavora a Roma. Ha precedentemente esposto tra gli altri a Spazio Mensa, Roma, 2021; Museo Nivola, Orani, 2020; Villa Medici Accademia di Francia, Roma, 2019; Fondazione Baruchello, Roma, 2017; American Academy, Roma, 2017; Marselleria, Milano, 2016.

 



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 Andrea Bowers. In the Ballroom - Overcoming the Myth of Masculine Force, 2022
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York.

 

FURLA SERIES ANDREA BOWERS. MOVING IN SPACE WITHOUT ASKING PERMISSION

Promossa da Fondazione Furla e GAM - Galleria d’Arte Moderna, Milano.

Fondazione Furla e GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano sono liete di annunciare Moving in Space without Asking Permission, una mostra di Andrea Bowers a cura di Bruna Roccasalva

Prima mostra personale di Andrea Bowers in un’istituzione italiana, Moving in Space without Asking Permission offre un’esperienza immersiva all’interno del lavoro dell’artista e del suo impegno nella lotta per la parità di genere e l’emancipazione della donna.

Andrea Bowers è un’artista e attivista americana la cui ricerca combina pratica estetica e impegno politico da una prospettiva femminista. Da circa trent’anni l’artista indaga questioni fondamentali come la parità di genere, i diritti della donna e dei lavoratori, l’immigrazione e l’ambientalismo, attraverso un approccio formale di forte impatto visivo e una sperimentazione linguistica che abbraccia un’ampia varietà di mezzi espressivi, dal disegno al video, dall’installazione al neon. La sua capacità di restituire argomenti complessi in un vocabolario accessibile e diretto è il perfetto esempio di come l'arte possa, attraverso il potere estetico dei suoi linguaggi, veicolare messaggi socialmente rilevanti.

La mostra Moving in Space without Asking Permission fa parte di una più ampia riflessione sul femminismo che Bowers porta avanti da tempo, e si concentra in particolare sulla relazione tra femminismo e autonomia corporea, con uno sguardo rivolto sia al presente sia alla storia del nostro Paese. Ogni progetto di Bowers parte da un approfondito lavoro di ricerca sul contesto in cui si trova a operare e dall’incontro con il suo tessuto sociale. In questo caso Moving in Space without Asking Permission prende le mosse dal confronto dell’artista con alcune esperienze femministe italiane di oggi, in particolare con il lavoro della filosofa e attivista Alessandra Chiricosta che studia e insegna l’esercizio delle arti marziali come strumento di auto consapevolezza corporea e di rottura rispetto agli stereotipi di genere. Il progetto nasce anche in risposta alle specificità del contesto espositivo della GAM: un museo la cui collezione rimanda al periodo storico tra Ottocento e Novecento, quando il movimento di emancipazione femminile in Italia muoveva i primi passi.

Attraverso un percorso espositivo che combina lavori iconici e nuove ambiziose produzioni che testimoniano, tra l’altro, la grande versatilità linguistica dell’artista, la mostra restituisce l’importanza di una ricerca in cui attivismo politico e pratica artistica sono inestricabilmente interconnessi.

Furla Series - Andrea Bowers. Moving in Space without Asking Permission, è la quarta edizione del progetto Furla Series, ed è il frutto della collaborazione tra Fondazione Furla e GAM, una patnership iniziata nel 2021 con la mostra di Nairy Baghramian e recentemente rinnovata per la realizzazione dei successivi appuntamenti del ciclo.

Furla Series è il progetto che a partire dal 2017 vede Fondazione Furla impegnata nella realizzazione di mostre in collaborazione con importanti istituzioni d’arte italiane, con un programma tutto al femminile pensato per dare valore e visibilità al contributo fondamentale delle donne nella cultura contemporanea.

 



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Giulia Nelli vince la Nona edizione del Premio Cramum. Premio Speciale Bite&Go&Cramum a Rossana La Verde 

Al Mercato Centrale di Milano in occasione dell'inaugurazione della mostra LA CADUTA aperta fino al 17 settembre.

Giulia Nelli è la vincitrice del 9° Premio Cramum. La proclamazione è avvenuta il 9 settembre 2022 al Mercato Centrale di Milano in occasione dell'apertura della mostra internazionale "LA CADUTA" curata da Sabino Maria Frassà.

Giulia Nelli (Legnano, 1992) si è laureata a Milano all’Accademia di Brera e consegue il Master IDEA in Exhibition Design del Politecnico. Come spiega il direttore del Premio Cramum Frassà "ha vinto la sua poetica improntata sul complesso intreccio di legami che vanno a costituire l’identità di una persona e che si sviluppano dalle relazioni con il territorio di origine e con le persone che compongono la comunità di riferimento. Infatti, i legami conservati nella memoria diventano pensieri, significati e schemi mentali, costruendo un ponte tra passato e presente e delineando così la percezione individuale del tempo."

Seconda e terza classificata sono risultate essere rispettivamente: Marta Abbott e Anouk Chambaz.

Il Premio Speciale Bite&Go&Cramum è stato assegnato a Rossana La Verde da Nicoletta Rusconi, Elsa Barbieri insieme a Sabino Maria Frassà con la seguente motivazione: "la scelta è in linea con lo spirito identitario di ArtBite Project e della sua evoluzione fisica e itinerante "Bite&Go". Rossana La Verde è perciò l'espressione della volontà di sostenere il coinvolgimento attivo di giovani artisti per i collezionisti di oggi e di domani. Inoltre particolare apprezzamento va al rapporto promosso dall'artista tra l'opera d'arte e la possibile futura declinazione in ambito delle arti applicate."

Le opere saranno esposte fino a sabato 17 settembre (incluso).

I finalisti del premio in mostra sono: Marta Abbott (Repubblica Ceca), Anouk Chambaz (Svizzera), Benedetto Ferraro, Gaetano Frigo, Simone Giai, Rossana La Verde, Giovanni Longo, Giulia Nelli, Lucrezia Zaffarano.

Le opere dei finalisti rimarranno in mostra al fianco delle opere degli artisti di fama e fuori concorso: Letizia Cariello, Stefano Cescon (vincitore premio Cramum precedente edizione), Franco Guerzoni, Peggy Kliafa (Grecia), H.H. Lim (Cina), Franco Mazzucchelli, Fulvio Morella, Luca Pignatelli e Francesca Piovesan.

La vittoria dà all'artista accesso a un percorso di mostre e pubblicazioni che si concluderà dopo due anni con la personale al Museo Francesco Messina di Milano. Al vincitore anche il cubo, simbolo del premio, quest'anno realizzato dalla Marini Marmi in Ceppo di Gré e il pregiato vino moscato della Cantina Giacinto Gallina.

La commissione che ha decretato i vincitori era composta da: Marzia Apice, Valentina Ardia, Elsa Barbieri, Loredana Barillaro, Giorgia Basili, Giulia Biafore, Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Valeria Cerabolini, Jacqueline Ceresoli, Carolina Conforti, Stefano Contini, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Chiara Ferella Falda, Raffaella Ferrari, Antonio Frassà, Maria Fratelli, Rosella Ghezzi, Pier Luigi Gibelli, Luca Gibello, Luca Gracis, Riccarda Grasselli Contini, Alice Ioffrida, Maddalena Labricciosa, Angela Madesani, Achille Mauri, Marco Miglio, Fabio Muggia, Annapaola Negri-Clementi, Antonella Palladino, Arianna Panarella, Rischa Paterlini, Ilenia e Bruno Paneghini, Federico Pazzagli, Fulvia Ramogida, Iolanda Ratti, Francois-Laurent Renet, Giulia Ronchi, Elisabetta Roncati, Nicoletta Rusconi, Alessandro Scarano, Massimiliano Tonelli, Carolina Trabattoni, Francesca Tribò, Patrizia Varone, Valeria Vaselli, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti, Emanuela Zanon.

Il premio e la mostra sono resi possibili dalla collaborazione con Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Associazione Marmisti della Regione Lombardia, Marini Marmi Srl, Studio Museo Francesco Messina, The Art Talk, Cantina Giacinto Gallina e Ama Nutri Cresci.