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Fondazione Monte Verità Incontro con Ciriaca Erre "2 YEARS 2 WEEKS 2 DAYS- Homeless, Fearless, Borderless"

 

L’artista ha abbandonato tutto per tornare ad abitare il nostro pianeta, la nostra vera casa intraprendendo una lunga performance della durata di 2 anni, 2 settimane e 2 giorni, in un viaggio allo stremo delle forze fisiche e mentali, come artista, donna e madre, in un cammino a ritroso nella storia umana.   

Nella giornata mondiale della Terra, lo scorso 22 aprile, l’artista italo svizzera Ciriaca Erre ha inaugurato la sua nuova performance 2 YEARS 2 WEEKS 2 DAYS- Homeless, Fearless, Borderless che la vedrà superare a piedi confini geografici, sociali e intimi, con l’intento di elevare la vita stessa ad opera d’arte.

Con il patrocinio della Città di Matera – sua città natale, della Fondazione Matera Basilicata 2019 e del Monte Verità di Ascona, l’artista ha abbandonato tutto per tornare ad abitare il nostro pianeta, la nostra vera casa intraprendendo una lunga performance della durata di 2 anni, 2 settimane e 2 giorni, in un viaggio allo stremo delle forze fisiche e mentali, come artista, donna e madre, in un cammino a ritroso nella storia umana. 

La sua tappa a Monte Verità è prevista giovedì 21 luglio. Per l’occasione, incontrerà il pubblico per illustrare il suo progetto e raccontare la sua esperienza.

In questo viaggio di consapevolezza, ho ritenuto importante sperimentare una condizione di estrema umiltà e mancanza di certezze, non avendo altro che il mio zaino e le mie gambe, e non sapendo se il giorno successivo avrò dove dormire e da mangiare. Questa condizione mi porta a vivere completamente nel presente e a connettermi con gli altri esseri umani e con la madre Terra, ricordandomi l’impermanenza della vita -dichiara l’artista- e soprattutto a ritrovare l’umanità’ che rischiamo di perdere.“

Dalle caverne della sua città di origine, Matera, giungerà in Africa alla caverna dove l’Homo Sapiens è sopravvissuto all’Era glaciale evidenziando che la migrazione è parte dell’evoluzione umana a della sua Natura come la scienza ha rilevato con la scoperta del gene DRD4 R7 presente nel 20%della popolazione detto anche il wonderlust gene.

Da Montagnola (CH), dove Ciriaca Erre ha vissuto gli ultimi anni e che in passato aveva adottato Hermann Hesse, tornerà in India, traendo ispirazione dall’opera più nota dello scrittore, Siddharta, che ci ricorda che la vita è un viaggio nella consapevolezza.

Dalla comunità utopica e pioniera degli inizi del Novecento di Monte Verità, andrà alla ricerca delle moderne comunità utopiche ecologiste e pacifiste, che anelano a nuovi modi di vivere in armonia. La Responsabile Cultura del Monte Verità, Nicoletta Mongini, dichiara a questo proposito: “Gli anni che stiamo attraversando evidenziano la straordinaria attualità delle tematiche che sono state alla base della storia di questo luogo e il progetto di Ciriaca Erre vi si accosta da diversi punti di vista. Il ritorno all’essenza originaria non in una dimensione teorica ma pratica e quotidiana, l’essere e non il pensare, evidenziano la prospettiva dell’artista di immergersi in un esercizio di vita che rimanda agli insegnamenti che hanno ispirato la fondazione della colonia dei primi del ‘900”.

Visiterà l’ultima civiltà matriarcale in Cina dove il matrimonio non esiste e dalla Pagoda della Pace di Londra marcerà insieme con ad alcuni monaci attivisti per poi spingersi nel paese più felice dell’America Latina che ha abolito l’esercito.

L’artista, che si nutre da anni principalmente di frutta e verdura cruda, nel viaggio sperimenterà il foraging (la ricerca di risorse alimentari selvatiche), sulle spalle solo l’essenziale e una tenda.

Questo progetto è legato alla sua ricerca sulle “identità sospesa”, tema caro all’artista e sviluppato nelle sue precedenti performance, tra cui I’m free take a piece of me al Museo della Permanente di Milano, focalizzate sulla filosofia della “semplicità volontaria‘’ che anela all’essenziale, a un ritorno alla Natura. Vuole essere un tributo ad alcune delle figure che più di tutte l’hanno ispirata, personaggi che hanno perseguito nella vita e descritto nei loro testi, i temi della libertà, della ricerca della vera essenza dell’uomo nella sua relazione con Madre Natura, come Ippazia, Diogene, Darwin, Hermann Hesse, i filosofi Henry David Thoureau e Michel Foucault, Gandhi.

In questi primi mesi di cammino, l’artista ha conosciuto ecovillaggi, comunità vegane, ha trovato ospitalità presso i monaci buddisti e conventi. Ha dormito nei boschi, mangiando i prodotti della terra e ha constatato cosa significhi chiedere ospitalità, in un momento storico condizionato dalla pandemia, che rende ancora più complesso tutto questo. Durante questa settimana sta percorrendo il cammino di San Francesco.

Sarà possibile seguire Ciriaca+Erre nella sua perfomance attraverso il suo account Instagram @ciriacaerre da cui racconterà le tappe del suo viaggio.

 



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 Anita Schulte-Bunert, Se dici che mi vedi meglio significa che non sto abbastanza male, IIS Blaise Pascal, Reggio Emilia. Primo Premio.

 

  

PREMIO DAVIDE VIGNALI 2021/2022 Proclamati i vincitori della undicesima edizione

 

Il premio, che promuove la creatività dei giovani talenti del territorio.

Il Premio Davide Vignali, promosso da Fondazione Modena Arti Visive, dalla Famiglia Vignali e dall'Istituto d’Arte Venturi di Modena, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, annuncia i vincitori della undicesima edizione.

Il premio, che promuove la creatività dei giovani talenti del territorio, nasce nel nome di Davide Vignali, ex studente dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena scomparso prematuramente nel 2011. Nello stesso anno, grazie all’impegno della famiglia, che ha raccolto un desiderio espresso dalle professoresse Antonella Battilani e Maria Menziani dell’Istituto Venturi di Modena, è nato il concorso che ne celebra la memoria, la grande umanità, il desiderio di conoscenza. Ad affiancare fin da subito la famiglia in questa impresa, c’è FMAV Fondazione Modena Arti Visive, da sempre impegnata nel sostegno ai giovani artisti e nella loro formazione.

Sono stati 127 i giovanissimi talenti che quest’anno hanno partecipato alla call lanciata da FMAV proponendo immagini fotografiche o in movimento che raccontano il loro mondo fisico ed interiore, nel segno della creatività.

La giuria composta dagli artisti Eva & Franco Mattes, Doriano Vignali e Marisa Spallanzani, genitori di Davide, Maria Menziani, docente del Liceo Artistico Venturi di Modena, Antonella Battilani, graphic designer, Paola Micich, graphic designer, Claudia Fini e Luca Monzani di FMAV Fondazione Modena Arti Visive, ha conferito i seguenti premi:

1° premio
Se dici che mi vedi meglio significa che non sto abbastanza male
Anita Schulte-Bunert (IIS Blaise Pascal, Reggio Emilia)

2° premio
Persone normali
Sara Ori (IIS Venturi, Modena)

3° premio
Educati ad essere perfetti
Martina Magnani (Liceo Corso, Correggio (RE))

Premio Venturi
Become adult
Rebecca Felicelli e Sofia Kalfus (IIS Venturi, Modena)
 
Menzione speciale
Empatia
Martina Bellapianta (IIS Venturi, Modena)
 
Menzione speciale
Non l’ho fato a posta
Gloria Venturelli (IIS Venturi, Modena)

Le opere dei giovani artisti saranno incluse in una mostra presso FMAV – Palazzo Santa Margherita, che inaugurerà il 26 novembre 2022 (fino al 26 febbraio 2023) e nella pubblicazione che l’accompagnerà.

Insieme alle opere dei vincitori, la mostra includerà anche i lavori di altri studenti che hanno partecipato al bando e che sono stati selezionati per l'esposizione: la Classe 5 A del Liceo Carducci di Ferrara con 32g/mol, Simone Lipeti del Liceo Cassinari di Piacenza con Siccità, Ivan Lambruschini dell'IIS Venturi di Modena con Abbandono, Martina Petazzoni dell'IIS Venturi di Modena con Segni di una vita, Melissa Cavina dell'IIS Persolino-Strocchi di Faenza (RA) con Certezze!, Francesco Liverani dell'IIS Persolino-Strocchi di Faenza (RA) con Hunter.

Il Primo Premio, del valore di 1000 euro, è assegnato dalla famiglia Vignali; il Secondo Premio consiste nella possibilità di partecipare ad un corso breve o ad un workshop nell’offerta di Fondazione Modena Arti Visive; il Terzo Premio consiste in un buono libri del valore di 150 euro da spendere nel bookshop di FMAV; infine, il Premio Venturi di 500 euro è assegnato dalla famiglia Vignali e conferito ad una/uno studente dell’Istituto Modenese.

 



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© OHT Rompere il Ghiaccio Ph.Claudia Pajewski Courtesy MAXXI 2020

 

  

OHT Office for a Human Theatre presenta ROMPERE IL GHIACCIO

 

Un’esplorazione dei confini politici, paesaggistici e romantici dell'area transfrontaliera del Trentino-Alto Adige/Südtirol

Una scena quasi nuda, il ghiacciaio Gräfferner che segna il confine tra l’Italia e l’Austria, le lettere di Elsa a Enrico, accusato di comunismo e messo al confino durante il fascismo, e il fascino misterioso dello jodel il canto tipico delle regioni alpine germanofone.

Sono questi gli ingredienti che compongono ROMPERE IL GHIACCIO presentato da OHT [Office for a Human Theatre] alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano sabato 23 luglio alle ore 21.

Presentato con grande successo alla Fondazione Merz, alla Kunsthalle di Bratislava, al Mart di Trento e Rovereto e al MAXXI di Roma, ROMPERE IL GHIACCIO è una performance nata dalla corrispondenza tra i nonni di Filippo Andreatta, regista teatrale, curatore e tra gli autori italiani più̀ interessanti del teatro contemporaneo, fondatore dello studio di ricerca OHT [Office for a Human Theatre].

Un lavoro, con un impianto scenico minimale visitabile dal pubblico, che nasce dalle riflessioni sul ghiacciaio Gräfferner che, continuando a spostarsi per il suo scioglimento, sposta progressivamente i confini tra i due stati, ponendo questioni politiche, paesaggistiche e romantiche che riguardano un'area transfrontaliera come il Trentino-Alto Adige/Südtirol.

Attraverso una narrazione lenta come lo scioglimento del ghiacciaio, ROMPERE IL GHIACCIO mette in crisi l'idea stessa di confine così come l'amore mise in crisi l'isolamento del confino fascista.

In scena si trova solo la performer Magdalena Mitterhofer, accompagnata dalla musica di Davide Tomat, con una serie di oggetti esposti in una mostra visitabile dopo lo spettacolo: le lettere tra i nonni, il libro imbullonato di nonno Enrico, le mappe che raffigurano dal ghiacciaio Gräfferner, alle città, dalle Alpi, alle stelle.

In parte ispirato all’autrice Annie Ernaux, questa performance è una biografia personale e impersonale che si trasforma in memoria sociale, emergendo solo negli occhi e nella memoria degli spettatori anziché́ nelle immagini prodotte dallo spettacolo. Per questo motivo ROMPERE IL GHIACCIO è visivamente radicale agli occhi dello spettatore, completamente privo di elementi scenici, senza luci né effetti.

Con ROMPERE IL GHIACCIO OHT offre al pubblico la possibilità di osservare e ascoltare un punto di vista diverso in cui la Storia non è una sola, ma muta e si trasforma in base alle mappe geografiche a cui si fa riferimento.

OHT

Fondato nel 2008, OHT [Office for a Human Theatre] è lo studio di ricerca del regista teatrale e curatore Filippo Andreatta, il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato. OHT ha collaborato a livello nazionale e internazionale con, tra gli altri, Fondazione Haydn (IT), NYC Artists' Salon (USA), Romaeuropa festival (IT), Triennale Teatro Milano (IT), the Josef and Anni Albers Foundation (USA), Whitechapel Gallery Londra (UK), Istituto Italiano di Cultura di Vienna (AT) e MAXXI museo delle arti del XXI secolo Roma (IT). Infine, Centrale Fies è partner costante per molti progetti. Per il biennio 2021-22, OHT è compagnia associata del Centro Servizi Culturali S.Chiara di Trento. OHT è stata premiata per eccellenza artistica, con premi come Nuove Sensibilità per giovani registi teatrali (2008), premio Movin'Up per giovani artisti (2016 e 2017), OPER.A 20.21 Fringe (2017) e una nomina come Miglior Allestimento Scenico ai premi UBU (2018).

Filippo Andreatta (Rovereto, 1981) si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano (BA) e in Arti Visive e dello Spettacolo all'Università IUAV di Venezia. È stato il primo a portare in scena Delirious New York, il libro cult d’architettura contemporanea dell'architetto Rem Koolhaas. Dal 2015 al 2020 è co-curatore del festival internazionale di Performance e Perfoming Art di Centrale Fies. Inoltre, è stato docente in università e musei tra cui, tra gli altri, il Politecnico di Milano, la NABA Nuova Accademia di Arti Visive di Milano, l'Università Cattolica, il museo MART e l'Università di Genova.

 



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 Grand Palais Ephémère - facade © Florent Drillon

 

  

PARIGI CAPITALE DELLA FOTOGRAFIA: PARIS PHOTO 2022

 

Da 25 anni la fiera lavora per sviluppare e supportare la creazione fotografica promuovendo il lavoro di galleristi, editori e artisti.  

Paris Photo, la principale fiera internazionale dedicata al medium fotografico, torna da novembre al Grand Palais Éphémère nel cuore di Parigi dal 10 al 13 novembre 2022. 

La 25a edizione di Paris Photo è organizzata attorno a 3 settori che si uniscono 181 espositori provenienti da 31 paesi. Nel settore principale, 134 gallerie, tra cui 18 nuovi partecipanti, presentano un panorama completo della storia del medium dalle origini ad oggi. Il settore Curiosa, dedicato all'arte emergente, riunisce 16 gallerie da 9 paesi sotto la direzione della guest curator Holly Roussell. Il settore librario raccoglie 32 editori provenienti da 9 paesi, proponendo edizioni uniche e rare e anteprime complete di un programma di firme con gli artisti più famosi del mondo.

Tra le nuove gallerie di quest'anno, WILDE GALLERY (Ginevra) propone una mostra personale di Marina Abramović che mette in discussione l'effimero della performance art. GALERIE C (Parigi) mostra per la prima volta due serie di fotografie di Lukas Hoffman. NATURE MORTE (Nuova Delhi), presenta il lavoro di Bharat Sikka che esplora questioni di genere, sessualità e psicologia. PERSIEHL & HEINE ad Amburgo presenta gli ultimi lavori di Gregor Törzs e le sue macchine fotografiche subacquee autoprodotte. SETAREH (Düsseldorf) offre opere di Philipp Goldbach, Peter Miller e Sebastian Riemer. In un co-stand MARTCH ART PROJECT (Istanbul) & ZILBERMAN (Istanbul) presentano le opere di Zeynep Kayan e Alp Sime.

Da segnalare anche il ritorno di GOODMAN GALLERY (Johannesburg) con una selezione di importanti opere di David Goldblatt ma anche di Alfredo Jaar, vincitore dell'Hasselblad Foundation International Award 2020, oltre alla galleria di Barcellona JOAN PRATS con opere di Cabello & Carceller, Hannah Collins e Collins e Carles Congost, e molti altri tra cui GEORGES-BAUDOIN LEBON (Parigi), DANZIGER (New York), ERIC DUPONT (Parigi), FAHEY/KLEIN (Los Angeles), LELONG & CO (Parigi), PETER FETTERMAN (Santa Monica), ROBERT KOCH (San Francisco), STEPHEN BULGER (Toronto).

SOLO E DUO SHOWS

Paris Photo presenta 40 mostre personali e in duo e offre un'opportunità unica per immergersi nel lavoro di un artista, ma anche per scoprire il dialogo che si può creare tra due artisti nello spazio dello stand della galleria.

Per questa 25° edizione sono proposte 27 mostre personali. Tra questi troviamo Daniel Gordon con un'installazione unica presso HUXLEY PARLOR (Londra), Barbara Probst con un trittico realizzato durante il confinamento e il suo lavoro in 12 parti Exposure #106 presso KUCKEI + KUCKEI (Berlino), Boris Mikhaïlov presso

SUZANNE TARASIEVE (Parigi) con un omaggio al popolo ucraino in una serie raramente mostrata, Theatre of War, e al DANZIGER (New York) fotografie d'epoca di Francesca Woodman. In anteprima, NFT di Gregory Crewdson in una presentazione widescreen presso LOUISE ALEXANDER / FELLOWSHIP (Los Angeles). Tra le 13 mostre in duo proposte, la galleria ANNE-SARAH BENICHOU (Parigi) presenta Corps Lucides, un work in progress di Léonard Bourgeois Baulieu e un dittico di Laurent Montaron, LUME (São Paulo) presenta opere di Julio Bittencourt e Mame-Diarra Niang , e al TOBE (Budapest), trovate una selezione di opere di Anna Fabricius e Dafna Talmor.

GROUP SHOWS

Tra le collettive annunciate, ADN (Barcellona) esplora l'iconografia del disastro e della protesta, in particolare in termini di femminilità e mass media; KARSTEN GREVE (Parigi) presenta tre maestri della fotografia, Eugène Atget, Brassaï e Edward Steichen. MAGNUM (Parigi) celebra il 75° anniversario dell'agenzia con una mostra di artisti Magnum curata da Martin Parr.

FRAENKEL (San Francisco) riunisce una selezione di artisti famosi della galleria, con l'introduzione di Carrie Mae Weems e le sue immagini dal suo progetto Louisiana. 

Il settore Curiosa, inaugurato nel 2015 e dedicato agli artisti emergenti, presenta una selezione di 16 progetti curati da Holly Roussell. Roussell è curatore presso l'UCCA Center for Contemporary Arte, Pechino. La selezione di Roussell comprende presentazioni personali di 17 artisti provenienti da 12 paesi, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Francia, come Elliot & Erick Jiménez (SPINELLO Miami) e Pao Houa Her (BOCKLEY Minneapolis). Quest'anno Curiosa mette in evidenza l'interdisciplinarietà nelle pratiche artistiche basate sull'immagine, nonché le esplorazioni fotografiche all'interno e al di là dei generi tradizionali del mezzo. La sezione presenta tre capsule: sperimentale e concettuale approcci alla costruzione dell'immagine, nuovi (auto)ritratti incentrati sulla storia personale e sulle identità intersecanti e le pratiche attuali nella fotografia di paesaggio.

“Viviamo in un mondo di immagini e informazioni in eccesso. Come curatore, considero il mio ruolo modificare queste informazioni, filtrarle, ma essere inclusivo, trovando artisti che hanno bisogno di supporto per condividere la loro visione e opere d'arte significative. Vedo la missione di Curiosa come fornire una piattaforma per artisti emergenti nel mercato globale. Ciò risuona profondamente con la mia motivazione curatoriale di lunga data: integrare il lavoro di artisti con pratiche durature e serie che potrebbero non avere ancora la visibilità che meritano. Nove di le sedici gallerie che espongono quest'anno sono nuove per Paris Photo e quasi ogni artista presentato è una nuova voce da scoprire all'alba di le carriere commerciali”.

Holly Roussell, curatrice ospite, Curiosa 2022

Elles x Paris Photo è un programma avviato nel 2018 in collaborazione con il Ministero della Cultura francese per promuovere la visibilità delle artiste e il loro contributo alla storia della fotografia. Dal 2019, con il supporto di Women In Motion, un programma Kering per valorizzare le donne nelle arti e nella cultura. Federica Chiocchetti, scrittrice e curatrice specializzata in fotografia e letteratura, neodirettrice del Musée des Beaux-Arts du Locle in Svizzera, presenta per questa edizione 2022 una selezione di opere scelte tra le proposte della galleria. I fotografi selezionati ricevono un'esposizione aggiuntiva tutto l'anno su  www.parisphoto.com

Paris Photo Online Viewing Rooms (OVR), progettato e realizzato da Artlogic - la soluzione online leader per il mondo dell'arte - offre alle gallerie fotografiche e ai rivenditori di libri di Parigi un'esposizione aggiuntiva per ampliare i loro programmi artistici presentati in fiera. Per collezionisti e appassionati, è un'opportunità per acquisire facilmente opere d'arte, elencare i preferiti, scoprire nuovi talenti, esaminare le scelte dei curatori e stringere nuove connessioni con gallerie e rivenditori di libri d'arte da qualsiasi parte del mondo. I visitatori avranno anche accesso alla programmazione digitale esclusiva e ai contenuti live sviluppati in esclusiva per Paris Photo.

Info

Preview: mercoledì 9 novembre (solo su invito)

Giovedì 10 novembre: Orario VIP 11:00 – 13:00 // Orario pubblico 13:00 – 20:00

Venerdì 11 novembre: Orario VIP 11:00 – 13:00 // Orario pubblico 13:00 – 20:00

Sabato 12 novembre: Orario VIP 11:00 – 13:00 // Orario pubblico 13:00 – 20:00

Domenica 13 Novembre: Orario VIP 11:00 – 13:00 // Orario pubblico 13:00 – 19:00

 

Grand Palais Ephémère Place Joffre, 75007 Parigi Francia

BIGLIETTI Da settembre online su www.parisphoto.com

ONLINE VIEWING ROOMS (OVR) by Irtlogic dal 9 - 13 novembre 2022  https://parisphoto.viewingrooms.com

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PAV - Parco Arte Vivente presenta SOILS MATTER

 

Un simposio per esplorare le relazioni possibili tra arti visive e scienze del suolo. 

A intervenire su questi temi, lo storico dell’arte Giovanni Aloi (School of the Art Institute of Chicago), BAU – Institute for Contemporary Arts and Ecology (Bolzano-Bozen), Camilla Rossi-Linnemann (Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano), il gruppo di ricerca Scientific Visualizations: Impact on Practice della Libera Università di Bolzano-Bozen: Lugi M. Borruso, German A. Duarte, Andrea Facchetti, Elisabetta Rattalino, Stephan Schmidt-Wulffen (Zeppelin Universität) e l’artista Elena Mazzi.

5 luglio 2022 - ore 17.30 - Ingresso libero

PAV - Parco Arte Vivente - via Giordano Bruno 31, 10134, Torino

www.parcoartevivente.it

Il suolo è spesso identificato con la superficie superiore della crosta terrestre, è l’elemento strutturante di quello che chiamiamo paesaggio. È la base produttiva della maggior parte dell’alimentazione e delle materie prime consumate dall’uomo, e in quanto risorsa è soggetto a equilibri geopolitici, speculazioni economiche e logiche estrattive. Costituito da minerali, gas, liquidi, materia organica e organismi viventi, è un ecosistema di relazioni situate e di mescolanze tra umani e non umani, tra comunità batteriche, tra funghi che si estendono in una massiccia rete di filamenti e tra piante che contribuiscono alla sua stessa struttura. Il suolo, poi, ricorda: possiede dei meccanismi per registrare e preservare informazioni sullo stato dell’ambiente. Per questo complesso intreccio di esistenze, materialità, temporalità, valori economici ed etico-politici, lo studio del suolo è diventato luogo di incontro tra numerose discipline e diverse pratiche di produzione di sapere. Biologi, chimici, geologi, fisici, ma anche antropologi, economisti, ingegneri, medici, sociologi, umanisti e artisti oggi si occupano di suolo.

Soils Matter è un simposio che esplora le relazioni possibili tra arti visive e scienze del suolo. Intervengono su questi temi, lo storico dell’arte Giovanni Aloi (School of the Art Institute of Chicago), BAU – Institute for Contemporary Arts and Ecology (Bolzano-Bozen), Camilla Rossi-Linnemann (Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano), il gruppo di ricerca Scientific Visualizations: Impact on Practice della Libera Università di Bolzano-Bozen: Lugi M. Borruso, German A. Duarte, Andrea Facchetti, Elisabetta Rattalino, Stephan Schmidt-Wulffen (Zeppelin Universität) e l’artista Elena Mazzi.

Questo simposio si inserisce in Scientific Visualizations: Impact on Practice, un progetto di ricerca sviluppato dalla Facoltà di Design e Arti in collaborazione con il laboratorio interdisciplinare di scienze del suolo e dell’agricoltura della Facoltà di Scienze e Tecnologie. Il progetto mira ad investigare il contributo delle pratiche artistiche contemporanee e del design nella produzione di conoscenze in ambito scientifico. Per rispondere alle premesse teoriche della ricerca, l’artista Elena Mazzi ha realizzato Copperialities, una video installazione, ora in mostra, che riconfigura visivamente, spazialmente e materialmente le tradizionali modalità di visualizzazione di contenuti scientifici. L’opera ci invita a riflettere sulla relazione tra epistemologia scientifica e materialità del suolo.

L’evento si svolge nell’ambito della rassegna Le Settimane della Scienza.

 



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Aldo Rossi. Design 1960-1997, Installation view at Museo del Novecento. Ph: Francesco Carlini

 

ALDO ROSSI. DESIGN 1960-1997 PUBLIC PROGRAM al Museo del Novecento

 

Talk e proiezioni di film e documentari per approfondire la figura di uno dei protagonisti della cultura visiva del XX secolo. 

In occasione della mostra Aldo Rossi. Design 1960-1997, a cura di Chiara Spangaro, in corso fino al 2 ottobre 2022, il Museo del Novecento di Milano presenta un ricco public program: talk e proiezioni di film e documentari che, attraverso un dialogo interdisciplinare tra le arti, caratteristico della contemporaneità, approfondiscono la figura dell’architetto, designer, teorico e critico, tra i protagonisti della cultura visiva del XX secolo.

La mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale, con un progetto di allestimento firmato da Morris Adjmi - MA Architects, collaboratore e poi associato di Rossi a New York, racconta l’universo di Aldo Rossi in nove sale: ciascuna rappresenta un mondo in cui emerge la relazione tra opere grafiche e prodotti artigianali e industriali, con riferimenti alle architetture e allo spazio privato di Rossi. Per la prima volta sono esposti, in un percorso spettacolare, oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi progettati e realizzati da Aldo Rossi dal 1960 al 1997.

5 luglio 2022, ore 18.00 | PROIEZIONE - Documentario: Aldo Rossi seconda parte di Carlo Scarpa e Aldo Rossi. Maestri di poesia e memoria (2020) a cura di Michael Obrist. Film: Ornamento e delitto (1973) di Aldo Rossi, Gianni Braghieri e Franco Raggi

Cinema Arlecchino, via San Pietro all’Orto 9 - Milano

Ingresso libero fino a esaurimento posti

12 luglio 2022, ore 18.00 | TALK - Piccole e grandi architetture

Museo del Novecento, piano terra

Piazza Duomo 8 - Milano

Ingresso gratuito con prenotazione

13 settembre 2022, ore 18.00 | TALK - Gli oggetti dell’architetto

Museo del Novecento, piano terra

Piazza Duomo 8 - Milano

Ingresso gratuito con prenotazione

20 settembre 2022, ore 18.00 | PROIEZIONE - Documentario: Aldo Rossi Design (2022) regia di Francesca Molteni e Mattia Colombo

Cinema Arlecchino, via San Pietro all’Orto 9 - Milano

Ingresso libero fino a esaurimento posti

1° ottobre 2022, ore 17.00 | TALK - Aldo Rossi, Milano, Il Duomo e l’anima della città

Museo del Novecento, piano terra

Piazza Duomo 8 - Milano

Ingresso gratuito con prenotazione

 

Aldo Rossi. Design 1960-1997

a cura di Chiara Spangaro

Museo del Novecento 29 aprile - 2 ottobre 2022

Ingresso compreso nel biglietto di accesso al Museo Intero € 10,00 | Ridotto € 8,00

Sede

piazza Duomo 8, Milano

Orari

Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.30 Giovedì orario prolungato alle 22.30

Lunedì chiuso

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

 

Contatti

tel. 02 88444061

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